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Il “Modello di Chongqing”, prende il nome dalla città dove è stato attuato, Chongqing, la megalopoli dell’ovest della Cina. Con tale modello si fa riferimento, al risultato ottenuto da una serie di strategie volte allo sviluppo economico e sociale di quella area, riscontrando un enorme successo ha attirato l’attenzione del mondo.

46 Il merito di queste serie di politiche sociali ed economiche è associato a Bo Xilai, rappresentante e segretario del partico comunista della città, dal 2007 al 2012, anno in cui fu dimesso dalla carica. Bo Xilai è anche ricordato per aver lanciato un movimento di “cultura rossa” ai fini di promuovere l’etica maoista, socialista. In questo movimento lo stato assumeva un controllo maggiore, con una maggiore attenzione contro la criminalità organizzata, con un massiccio aumento della polizia in città. Inoltre, questo movimento prevedeva un’agevolazione agli investimenti esteri e al consumo interno. Un programma caratterizzato anche da un forte impegno sociale, consolidato da enormi lavori pubblici, alloggi sovvenzionati per poveri e politiche intese a facilitare il trasferimento della popolazione verso la città.

Il modello si può riassumere sostanzialmente in tre tipologie di politiche: • Politiche economiche;

• Politiche sociali;

• Crackdown sulla criminalità organizzata;

3.1.1) Politiche economiche del Modello

Per quanto riguarda le politiche economiche, si nota un cambiamento di tendenza delle strategie di politica economia. In realtà, fin a quel momento, la Cina ha sempre enfatizzato la propria economia con le esportazioni. Adesso vediamo un approccio intento ad aumentare il consumo interno.

Bo era favorevole ad un amento delle proprietà statali, in particolare alle imprese statali. Tanto che durante il suo mandato, ha ottenuto dei risultati considerevoli.

Ha registrato un Pil superiore alle media dello stato cinese. Il confronto è abbastanza chiaro, nel 2008 la Cina registrava una crescita del 8% e Chongqing aveva registrato una crescita del 14.3%. Il commercio estero è aumentato del 28% e i prestiti bancari del 29%.

Questi notevoli risultati hanno messo in risalta la città e il suo segretario Bo, portandolo a vincere elogi nazionali e internazionali. D’altro canto, quelle che non mancarono furono le critiche sorgono sull’elevato deficit di bilancio della città.

Questi grossi investimenti provengono dai fondi messi a disposizione dal pacchetto di stimolo della banca centrale, e la città stessa ha ricevuto nel 2008 34 miliardi di dollari.

3.1.2) Politiche sociali del modello

Ha suscitato molto interesse e molto apprezzamento anche la lotta ai fini sociali intrapresi da Bo, con l’intento di ridurre il distacco tra ricchi e poveri, promuovendo l’idea del “Pil Rosso”.

Furono destinati 15.8 miliardi in abitazioni pubbliche, destinate all’uso da parte di lavoratori migranti e residenti a basso reddito, neolaureati. L’obiettivo era di fornire abitazione ad almeno 2.4 milioni di cinesi che avevano redditi inferiori a 3000 yuan al mese, dando loro la possibilità di poter acquistare l’abitazione dopo tre anni. Il timbro sociale e populista era evidente e fu espresso nuovamente in un'altra circostanza. Lo sciopero dei taxi nel 2008 vide più di 8000 tassisti scendere in piazza per due giorni a causa delle elevate tasse e concorrenza non regolamentata. Storicamente, proteste di questo spessore vennero affrontate dal governo cinese con repressione: in questo caso, invece, il governo Bo

47 ha instaurato un dialogo televisivo con i manifestanti e i cittadini consentendo la formazione di un sindacato. Atteggiamento operato, per cui gli si è attribuito l’aggettivo di leader progressista.

Un'altra importante operazione era rendere verde la città attraverso un’iniziativa, con cui si prevedeva l’inserzione di alberi con fondi pari a 10 miliardi di yuan.

3.1.3) Politiche contro la criminalità organizzata

Un altro interessante del modello Chongqing è stato l’aspetto legato alla lotta contro la criminalità organizzata e corruzione conosciuta come “Striking Black”.

Alcuni dati segnalano circa 5700 arresti, tra criminali e uomini d’affari, membri della polizia, giudici funzionari governativi e avversari politici, con accuse di corruzione o collaborazione criminale. La “Striking Black” ebbe riconoscimenti nazionali e grande popolarità a Chongqing, data anche la reputazione sulla criminalità che la città possedeva, assicurando un apparente successo a Bo e alle sue politiche che inevitabilmente hanno attirato l’attenzione nazionale e internazionale.

D’altro lato, queste misure sono state discusse in quanto hanno trascurato il giusto processo, eludendo lo stato di diritto, descritto dal “The Wall Street Journal” come una campagna che “implicava un uso improprio di tribunali e polizia”.

Alcuni esempi riconducibili all’uso improprio sono:

• Il blogger condannato ad un anno nei campi di lavoro per aver criticato il “presunto” abuso legislativo di Bo;

• L’uomo d’affari Li Jun, che ha dichiarò al Financial Times il sequestro della sua attività immobiliare da 700 milioni di dollari e che fu torturato come ritorsione per aver cercato di acquistare un determinato terreno di interesse statale

Inoltre, la città era stata dotata di una struttura di sorveglianza elettronica, tale da poter combattere il crimine e mantenere la stabilità politica. Questa struttura di sorveglianza fu definita dai media ufficiali come un “sistema completo di intercettazione di pacchetti che copre le telecomunicazioni su internet”.

Secondo il New York Times, queste operazioni non erano destinate ai criminali locali, ma anche alle comunicazioni dei principali leader cinesi.

3.2) Chongqing 2007/2012

Chongqing con i suoi 36 milioni di abitanti, con la sua posizione strategica che funge da porta verso l’ovest, acquista notevole importanza per lo stato cinese. Abbiamo avuto modo di capire le peculiarità del “modello di Chongqing” con i suoi approcci verso la politica sociale economia e contro la criminalità.

Adesso continuiamo l’elaborato soffermandoci su questa città e sugli effetti che ha avuto la recente crisi finanziaria su di essa.

Il grafico riesce a farci notare una crescita costante del Pil cinese e una crescita che potremmo definire sopra la media per la città di Chongqing. Non a caso nel periodo da noi considerato, a governare cera Bo che ha creato questo modello ha ottenuto dei notevoli risultati.

48 Dal 2007 al 2012 la Cina ha registrato un aumento medio del PIL pari al 10.5%, contro un aumento del 15.8% di Chongqing, ha ammesso una sovrastima dei dati che risultano ugualmente notevoli. Perno principale in questo sviluppo esponenziale è stata l’industria che rappresenta il 55% della produzione rispetto al 47% a livello nazionale. Il grafico ci evidenzia come i servizi siano stati eliminati e che rappresentano il 36% del totale rispetto al 43% de livello nazionale.

Nel prossimo grafico consideriamo gli investimenti. Sempre continuando l’analisi nel nostro periodo di riferimento, notiamo che la crescita degli investimenti del settore immobiliare è stata in media del 28% annua. Nel confronto con la produzione totale, nel 2010 abbiamo assistito ad una crescita dell’84%, un aumento rispetto al 62% dell’anno precedente all’arrivo di Bo, invece a livello nazionale era del 66%. Questo esponenziale sviluppo economico verso il mondo industriale pone problematiche a livello ambientale, con effetti diretti sulla qualità della vita.

49 Tramite questo elaborato, abbiamo testimoniato la tendenza dell’economia cinese, orientata verso le esportazioni: adesso ne considereremo, nel dettaglio, quelle di Chongqing.

In questo periodo, Chongqing ha dimostrato un miglioramento delle infrastrutture, mantenendo bassi salari e inoltre, il governo ha attirato importanti produttori come Ford Motor, Hon Hai Precision Industry.

Le statistiche esprimono un aumento di oltre il 160% dal 2010 al 2011, rispetto la crescita cinese del 20% .

I salari medi registrati sono stati pari a 34.700 yuan all’anno, alimentando la richiesta di Chongqing di avere cautela ai costi per esportatori.

Nel modello di Chongqing abbiamo parlato anche di importanti investimenti in ambito sociale. Adesso li analizziamo nel dettaglio, tenendo sempre in considerazione il nostro periodo di riferimento.

Per poter aver raggiunto queste dimensioni, ovviamente, la città ha vissuto un periodo di intensa urbanizzazione. Secondo le statistiche, forniteci dal CEIC e dal The Wall Street Journal, 16.1 milioni dei 29,2 milioni, risultano ora essere residenti nel comune, abitanti effettivi della città.

La città è stata anche in linea con gli obiettivi nazionali, cioè quegli obiettivi imposti dal consiglio di governo, in particolare nella costruzione di alloggi a prezzi accessibili.

Gli iniziali piani erano quelli di stanziare 13.5 milioni di metri quadrati di appartamenti, con un successivo aumento nel 2012, con l’obiettivo del governo di passare a 40 milioni di metri quadrati. Per quanto riguarda i servizi pubblici, si è registrato un rapido aumento, con un passaggio dal 2.3% al 3.2% del Pil.

Tutto ciò, affiancato anche da una crescita congiunta dell’industria e degli investimenti nel tempo, insieme alle politiche sull’urbanizzazione e servizi pubblici, che dovrebbe aumentare il reddito delle famiglie e spingere i consumi verso l’alto.

50 Ad una crescita così sostanziale e rapida, si constata necessariamente un’ingente presenza dagli istituti finanziari.

Considerato sempre il nostro periodo di riferimento, si nota un’imponente crescita dei debiti, tra l’altro uno degli aspetti ampiamente criticato del modello di Chongqing.

I dati ci forniscono un chiaro aumento dei prestiti bancari, rapportati al Pil sono saliti dal 112% nel 2006 al 131% nel 2011.

Le infrastrutture della città sono state finanziate da società statali come la Chongqing Expressway Group e la Chongqing Water Investment, risultando fondamentali all’urbanizzazione e allo sviluppo. È stato registrato un crollo delle azioni della Chongqing Rural Commercial Bank del 14% ad aprile, condizionato dal crescente timore degli investitori.

51 Passando, invece, al mercato immobiliare di Chongqing, vediamo come esso abbia subito una particolare repressione degli speculatori, rallentando le vendite e modificandone i prezzi, diminuiti del 3% su base annua.

I prezzi dei terreni sono addirittura scesi del 48%, a cavallo tra il 2009 e il 2010, condizionati da una macchinosa vendita degli immobili. Tutto ciò potrebbe essere un aspetto problematico per le società di investimento, considerato che i terreni stessi vengono utilizzati come garanzia dei prestiti.

3.4) “A Chongqing la crisi non esiste!”

Per poter fare un excursus che ci spieghi, in somme linee, come la Cina abbia brillantemente affrontato il difficile periodo di crisi finanziaria, possiamo partire dalla testata di un articolo del sole 24 ore, che così diceva: “A Chongqing la crisi non esiste!”. In questo articolo si è voluto mettere in risalto il modello Chongqing, della sua storia politica e dei suoi risultati; ma soprattutto del suo strabiliante adattamento alle esigenze economiche del paese.

Nonostante l’uscita dalla scena politica di Bo Xilai, il modello Chongqing non ha trovato grandi ostacoli, continuando così la sua crescita esponenziale all’interno nel panorama cinese. Ci si è accorti, come questo abbia giovato, principalmente, i grandi imprenditori cinesi della città di Wenzhou, non affatto colpiti dall’ingente calo dei profitti.

“Il resto della Cina rallenta, invece, ha dovuto fare i conti con i continui ribassi delle attese di crescita per il terzo trimestre consecutivo; mentre, i wenzhouren trapiantati a Chongqing, continuano ad arricchirsi gloriosamente. E si capisce: il Pil dell'area nel 2011 è cresciuto del 16,5%, più del doppio del Paese”. 49

Chongqing dimostrò un esponenziale sviluppo demografico, grazie all’assorbimento, all’interno delle realtà urbane, di 300mila nuovi abitanti all’anno, nelle aree interne e più arretrate, facendosi strada, così, un nuovo interesse per il mercato immobiliare. Per ricordare alcuni nomi dei complessi residenziali più significativi: Central district, Elegance, Riverfront, Living of elegance.

Durante gli anni, si è constatata una sempre più fiorente crescita economica, che si presuppone non finirà tanto presto. “Nella prima metà del 2012 il volume totale dell'import-export è stato di 25 milioni di dollari, il doppio dell'anno precedente. L'export è cresciuto del 2,5%, l'import del 77,4”.50

49 “ A Chongqing la crisi non esiste”, Rita Fatiguso, 30 settembre 2012, Il sole 24ore. 50 “A Chongqing la crisi non esiste”, Rita Fatiguso, 30 settembre 2012, Il sole 24ore.

52 Chongqing, oggi, è considerato una delle principali sedi delle aree di sperimentazioni politica, economica e urbanistica. È un’area sub-urbana, teatro di nuove politiche per lo sviluppo tecnologico umano, divisa in zone dedicate ai servizi, alla manifattura e funzionali (ad esempio, aree logistiche e per i trasporti).

A tal proposito, possiamo parlare della Liangjiang New Area, considerata, ormai da tempo, fulcro di quello che viene chiamato “il modello Chongqing per lo sviluppo” (da non confondersi con il “modello Chongqing” lanciato da Bo Xilai, basato, invece sull’innovazione tecnologica). Esso attrae investimenti stranieri, stimolando al tempo stesso l’economia locale. “I settori principali della zona di Liangjiang sono auto, elettronica e robotica”.51

La Liangjiang Xinqu Two Rivers Trade Zone ha iniziato una crescita esponenziale che ancora trova riscontro, proponendo prezzi di trasporto competitivi e ribassati (è sceso del 14% e promette di calare nei prossimi tre anni del 10%).

“Quest'area sta soppiantando Shenzhen per la produzione di computer (…) il Pil è stato di un trilione di renminbi, in crescita del 16,5%, facendo di Chongqing l'area prima per attrattività di investimenti diretti stranieri e, soprattutto, qui esiste anche un mercato locale che assorbe parte di ciò che si produce”. Questo è quanto riportato dal direttore dell'Mba dell'Università di Chongqing, Xin Liu, agli allievi della Summer school della Bicocca, università milanese gemellata con Chongqing.

Tuttavia, gli imprenditori cinesi delle grandi metropoli rimangono, sempre in allerta, per le possibili, future ed eventuali disfunzioni dei mercati.

Quest’ ingente sviluppo del l'edilizia popolare è stato, sicuramente, decisivo nella economia cinese. Si è notato come questo sia in grado di poter "aggiustare" le quotazioni del mercato, perché, come precisa Xin Liu «chi guadagna 30mila renminbi all'anno non ha mezzo milione per comprare in vent'anni un modesto bilocale e se ha più di 40 anni non trova chi gli fa credito». Secondo i più importanti imprenditori del panorama cinese, il mercato non deve e non può bloccarsi, ma anzi continuare la sua esponenziale crescita adattandosi alle esigenze contemporanee.

Secondo l’ultimo comunicato del consolato italiano a Chongqing, notiamo che il Pil ha toccato quota 2036,3 miliardi di RMB registrando una crescita del 6%. Il ventennio di crescita continua ed è costante, non mostrando, apparentemente cenni di rallentamento. Un wenzhouren purosangue, Pan Wei dice: «Bisogna sperare che l'economia cinese non rallenti troppo».

Nel dettaglio notiamo che il valore aggiunto dei settori primario, secondario e terziario ha raggiunto rispettivamente:137,8 miliardi di RMB con un più 4.4%, 832.8 miliardi di RMB con un più 3% e 1065.6 miliardi di RMB e conseguente più 9.1%, superando per la prima volta i 1000 miliardi di RMB, pari al 72,7% della crescita del PIL. Nel 2018 la crescita del Pil di Chongqing risulta essere inferiore alla media nazionale, considerando sempre che da 15 anni il Pil cresce ad una media superiore al 10%.

L’obiettivo della megalopoli è quello di diventare il polo di rifermento per l’industria manifatturiera del centro-ovest della Cina, attuando anche delle riforme della propria struttura economica. A tal proposito, nel 2018 ha manifestato la volontà di farsi carico di un impegno importante sulla industria Hi-Tech e della nuova manifattura, registrando un ulteriore aumento: del 13.7% per l’industria Hi- Tech e del 13.1%per la nuova manifattura.

51 La “Chicago della Cina”: urbanizzazione e modelli di sviluppo di Chongqing, 1° ottobre 2014, Istituto per gli studi di politica

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Conclusioni

Alla fine di questo elaborato, siamo in grado di poter distinguere le peculiarità dei rispettivi sistemi bancari. Possiamo dunque avere una visione completa degli atteggiamenti assunti dalle banche centrali per sopperire alla crisi, alla bolla esplosa nel mercato immobiliare americano e poi dilagata in tutto il mondo.

Quest’esperienza esprime concretamente il profondo legame che intercorre tra tutti i mercati e ha mostrato come le conseguenze di una recessione finanziaria economica in una determinata area riesca a influenzare altri mercati, apparentemente lontani.

La Bce ha mostrato una risposta alle esigenze di crisi che possiamo considerare, essere più orientate verso il controllo del mercato finanziario. Essa ha sopperito alle esigenze degli stati richiedenti aiuto, come Spagna, Grecia, Cipro, Irlanda ed ha dovuto utilizzare strumenti di politica monetaria non convenzionali che hanno lentamente riportato gli aggregati monetari di riferimento per la Bce ai suoi standard.

Nello stesso periodo storico, la Cina ha intrapreso scelte di politica monetaria diverse, ottenendo incredibili risultati.

La struttura del sistema bancario cinese, nonostante il processo di “occidentalizzazione” ha mostrato delle peculiarità contrastanti rispetto al sistema del Bce, ma allo stesso tempo ha posto degli obiettivi simili, come la stabilità dei prezzi.

La Bce e la PBoC si sono mostrate come due banche centrali forti e con caratteristiche diverse: la Bce si è dimostrata un ente autonomo e indipendente, attuando le proprie scelte strategiche in base all’orientamento dei mercati e non alle esigenze dei singoli stati, mostrando un concreto aiuto agli stati in difficoltà. La PBoC, invece, ha mostrato una stretta dipendenza dal Consiglio di Stato cinese e mostrando la non autonomia.

Tuttavia, l’intervento attuato dalla PBoC ha mostrato ottimi risultati e a differenza della Bce ha concentrato i suoi sforzi tramite il pacchetto di stimolo economico.

L’interesse mostrato dal governo cinese e dalla struttura bancaria cinese per poter sopperire l’impatto della crisi è sicuramente una nota di responsabilità da prendere in atto. Detto ciò, la Cina, con il suo orientamento economico verso le esportazioni, ha inevitabilmente avuto un freno alla propria economia espansionistica.

Hanno creato un pacchetto di stimolo economico, finanziando investimenti in infrastrutture pubbliche, ferrovie, strade e costruzioni di aeroporti.

Inoltre, nello stesso periodo ha dovuto affrontare il terremoto del Sichuan, attraverso investimenti per costruzioni di abitazioni, riabilitazione dei bassifondi e progetti di sicurezza sociale.

Nonostante questo, durante questo periodo, la Cina ha mostrato un inevitabile calo del Pil ma allo stesso tempo ha continuato la sua crescita, diventando una delle principali potenze mondiali economiche.

La soddisfacente risposta dell’economia cinese alla crisi ha messo in evidenza un modello economico sociale riconosciuto a livello internazionale (facciamo ovviamente riferimento al modello Chongqing).

54 Il modello Chongqing ha mostrato, a tutto il mondo, come sia stato possibile creare un fenomeno economico, basato su investimenti mirati su vari ambiti, unendo politiche economiche con politiche sociali e politiche contro la criminalità.

Chongqing è una municipalità creata recentemente. Nel 1997 ed è diventata la principale realtà economica del centro ovest della Cina. È diventata la megalopoli più popolosa al mondo e, durante il periodo della crisi finanziaria, ha avuto ritmi di crescita esponenziali, per giunta superiori alla media stessa cinese. Quando la crescita in Cina subiva un calo, aggirandosi intorno al 6% del Pil, nello stesso periodo a Chongqing registrava un aumento del Pil del 16%.

Chongqing è l’esempio perfetto di come la Cina abbia affrontato e gestito l’impatto della crisi, una gestione totalmente diversa rispetto da quella sostenuta dalla BCE.

Sono stati due approcci di gestione della crisi differenti, che tuttavia, in entrambi casi, hanno cercato di far fronte alle necessità economiche. Entrambe, se pur, attraverso differente modalità, hanno colmato la recessione economica.

Tuttavia, resta ancora difficile poter dare una definizione di politica migliore, in quanto queste politiche attuate durante la crisi, se da un lato sono riuscite, in gran parte a far fronte alla crisi, dall’altro hanno evidenziato i difetti che caratterizzano il mercato, a cui ancora non si è trovato effettiva soluzione, a testimonianza dell’incontrollabilità del sistema economico monetario e finanziario.

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BIBLIOGRAFIA

Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, TFUE

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https://www.bancaditalia.it/compiti/polmon-garanzie/riserva-obbligatoria/index.html

Legge della Repubblica Popolare Cinese sulla Banca popolare cinese, Adottato alla terza sessione dell'ottavo congresso nazionale del popolo il 18 marzo 1995, promulgato dall'ordinanza n. 46 del Presidente della Repubblica popolare cinese il 18 marzo 1995 e modificato conformemente alla decisione sulla modifica della legge della Repubblica popolare cinese sulla Banca popolare cinese adottata nella sesta riunione del comitato permanente del decimo congresso nazionale del popolo il

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