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Modello CS applicato allo stakeholder engagement e capitale reputazionale

In questo paragrafo si discutono le possibilità esplicative di alcune prospettive di analisi economica dell’impresa, rispetto al fenomeno del coinvolgimento degli stakeholder. Altrimenti detto, si cerca di vedere come differenti teorie dell’impresa – specificatamente della responsabilità sociale d’impresa – sono in grado di interpretare la pratica dello stakeholder engagement e come l’intervento e il comportamento dell’impresa stessa possa incidere in termini di capitale reputazionale. Lo stakeholder engagement può essere definito come “quel processo di scambio di informazioni, ascolto e apprendimento dagli stakeholder al fine di creare reciproca comprensione e fiducia su problemi di mutuo interesse”48

.

41 Questa definizione è stata resa possibile grazie a un confronto fatto

all’interno delle dinamiche CSR tra Stakeholder management e Stakeholder engagement; nella prima visione è presente un atteggiamento difensivo volto a tamponare le esigenze degli stakeholder, inoltre vengono visti come realtà da dirigere strumentalmente col solo obiettivo di produrre risultati nel breve periodo. Nello stakeholder engagement, invece, è presente un atteggiamento “proattivo” focalizzato sulla prevenzione delle problematiche tramite processi inclusivi e partecipativi in sinergia con i propri stakeholder nel conseguimento di obiettivi a lungo termine49.

Fig. 9 – Relazione tra Stakeholder management e Stakeholder engagement.

Fonte: Clarkson e Deck (1993)50.

Secondo quanto espresso finora si può evincere che la prospettiva attuale dello stakeholder engagement è fondata sulla consapevolezza da parte delle organizzazioni che il coinvolgimento autentico degli stakeholder migliora nettamente la sostenibilità delle decisioni aziendali. In sostanza il

49 Dalle parole ai fatti, Manuale dello stakeholder engagement, Institute of Social and Ethical Accountability, London,

vol. 2, 2005, pag. 8.

50

M. B. E. Clarkson, M. Deck, “Applying the Stakeholder Management Model to the Analysis and Evalution of

Corporate Codes”, in Ludwig, D.C. (ed), Business and Society in a changing World Order, Edwin Mellen Press,

42 contributo espresso dagli stakeholder diviene pienamente integrato con

quella che è la strategia aziendale al fine di generare una competitività duratura in base agli obiettivi condivisi. Una migliore integrazione degli stakeholder nelle pratiche e nelle attività aziendali porta a non pochi benefici, tra cui:

 La conduzione di uno sviluppo sociale più equo e sostenibile, offrendo a tutti coloro che vogliono essere ascoltati l’opportunità di entrare a far parte e di essere coinvolti nei processi decisionali.

 Dare la giusta importanza alle risorse critiche presenti all’interno dell’impresa (conoscenze, capitali, ecc…) riuscendo a risolvere quelle problematiche che risultano essere difficilmente risolvibili dai singoli organi dell’impresa stessa.

 Effettuare una più decisa e una migliore gestione del rischio attraverso la sinergia instauratasi tra l’impresa e gli stakeholder e lo sviluppo di capitale reputazionale.

 Consentire agli organi di governace di imparare dagli stakeholder stessi, dando la possibilità all’impresa di conoscere meglio se stessa e il suo operato, inclusi i possibili sviluppi di mercato e l’identificazione di nuove strategie.

 Informare, educare e coinvolgere i propri portatori d’interesse affinché possano migliorare il proprio operato in termini di processi decisionali e di gestione51.

Per far sì che il processo di stakeholder engagement possa avere successo è necessario che l’organo di governo dell’impresa si renda conto

43 effettivamente delle capacità e delle potenzialità che i propri stakeholder

possiedono.

Per spiegare come l’organo di governo è in grado di fare questo viene proposta una matrice di correlazione che mette in relazione due caratteristiche sostanziali che hanno gli stakeholder e, a seconda di quanto sia elevato il tasso di queste caratteristiche, l’organo di governo prende decisioni in merito.

Le caratteristiche che si vanno a mettere in relazione sono la criticità e l’influenza, dove per criticità intendiamo l’essenzialità di un determinato soggetto o prodotto sul processo produttivo. Una risorsa è definita critica, quindi, quando si rivela essere indispensabile per l’impresa.

Per influenza ci riferiamo a quanto una determinata risorsa risulta avere peso e voce in capitolo nella dinamica evolutiva dell’impresa.

Fig. 10 – Matrice criticità e influenza degli stakeholder.

Fonte: (Barile, 200652; Nigro, 200353).

52 S. Barile, “Modalità e limiti dell’azione di governo del territorio in ottica sistemica”, in Barile S. (a cura di), L’impresa come sistema. Contributi sull’Approccio Sistemico Vitale (ASV), Giappichelli, Torino, 2006.

53 C. Nigro,“L’impresa sistema vitale tra complessità e complicazione. Implementazione di un sistema aperto per le decisioni di marketing”, Giappichelli, Torino, 2003.

44 Andando ad analizzare nel dettaglio la matrice si può ben osservare

che si sono venute a creare quattro sezioni che corrispondono a quattro diverse tipologie di stakeholder dopo la messa in relazione delle proprie caratteristiche nei termini sopracitati.

SOVRASISTEMA DA CELEBRARE: questa tipologia di stakeholder rappresenta allo stesso tempo un grande vantaggio ma anche un potenziale rischio per l’impresa. Vantaggio perché essendo dotato di un’elevata criticità possiede tutte quelle abilità e skills indispensabili per l’impresa. Rischio potenziale perché essendo consapevole della sua criticità mostra di avere un forte peso per quanto riguarda le scelte all’interno e all’esterno delle dinamiche aziendali. La soluzione migliore per coesistere con questa tipologia dii stakeholder è quella della condivisione di valori.

SOVRASISTEMA DA SORVEGLIARE: migliore tipologia di soggetto che l’impresa possa trovare poiché dotato di una forte criticità ma di una bassa influenza, quindi non risulta essere un rischio potenziale all’interno dell’impresa. La strategia da adottare con questa tipologia di stakeholder consiste nella coevoluzione.

SOVRASISTEMA DA TRASCURARE: tipologia di stakeholder che risulta essere utile ma non indispensabile poiché dotato di una bassa criticità e di una bassa influenza. Non è la peggiore tipologia di soggetto che l’impresa possa avere poiché attraverso strategie di miglioramento della sua efficienza in termini di capacità, questo soggetto potrebbe benissimo traghettare nel secondo quadrante della matrice, riuscendo così a divenire una risorsa critica per l’impresa.

SOVRASISTEMA DA ELIMINARE: questa è la peggiore tipologia di stakeholder che un’impresa possa avere poiché dotato di una bassa criticità,

45 ma di un’elevata influenza. La migliore strategia adottabile è quella della

ponderazione54.

Dopo aver delineato tutte le teorie in merito allo stakeholder engagement, passiamo adesso a delucidare tutte le pratiche operative per attuare questo processo.

Per rendere operativo l’engagement degli stakeholder risultano essere indispensabili quattro elementi chiave: