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CAPITOLO I GLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NELLO SVILUPPO

CAPITOLO 4 I RISULTATI

4.4 Il modello econometrico: i risultati

4.4.1 La significatività dei dati macroeconomici individuati

Come primo passaggio per la estrapolazione dei risultati, si è effettuata un’analisi di regressione impiegando, come variabile dipendente, gli IDE nel settore agroalimentare italiano disaggregato per Regione e, come variabili esplicative, le variabili macroeconomiche individuate con la path analysis. La regressione è stata effettuata in step wise.

La tabella seguente (tabella 16) riepiloga i risultati emersi, secondo i quali le variabili macroeconomiche selezionate sono effettivamente significative per spiegare l’andamento degli IDE: l’ R2 è pari a 0.603 con uno standard error

pari a 2.594. Le altre variabili, pur essendo correlate con il livello di sviluppo, non sono statisticamente significative.

Tabella 16 - Risultati Analisi Regressione

Effect Coefficient Std Error Std Coef Tolerance t

CONSTANT 23.828 9.100 0.000 . 2.618

MERPOP -8.395 3.192 -2.164 0.006 -2.630 EFFECO -12.744 4.904 -3.152 0.003 -2.599 EFFSER 23.335 3.678 6.003 0.004 6.344 EFFINF -2.090 1.116 -0.222 0.286 -1.872

Fonte: nostre elaborazioni

La tabella (tabella 16) riporta il modello individuato dall’analisi di regressione lineare multipla operando la step wise con le variabili analizzate e le rispettive interazioni individuate nei paragrafi precedenti.

Tale modello ha un R2 pari a 0,603 ed è quindi performante in termini di

adattamento lineare alla variabile dipendente. Trattandosi di regressione lineare multipla, l’interpretazione di ciascuna variabile esplicativa va fatta secondo il criterio ceteris paribus, vale a dire a parità delle altre variabili esplicative. In altre parole, i singoli coefficienti non hanno un significato assoluto bensì in relazione alle altre variabili rientranti nel modello.

Da questa analisi delle variabili più significative del modello emerge che la variabile Effeco (totale delle imprese presenti sul territorio) della categoria “ricerca di efficienza” ha un coefficiente negativo pari a -12,744, seguita dalla variabile merpop (l’entità della popolazione sul territorio) con un coefficiente negativo pari a -8.395 e effinf (indice delle infrastrutture economiche e sociali) con un coefficiente negativo pari a –2.090 mentre la significatività viene individuata nella variabile effser (totale imprese di servizi presenti sul territorio) della categoria “ricerca di efficienza” con un coefficiente pari a 23.335. I valori negativi mostrano che al variare dei rispettivi indicatori si ha una variazione in negativo della variabile dipendente, cioè una relazione contraria. Quindi al variare delle variabili Effeco, merpop, effinf, la variabile dipendente IDE ha un andamento contrario.

Gli elementi emersi da questa analisi tendono a confermare che il fattore principale per l’attrazione di investimenti esteri nel settore agroalimentare è l’efficienza dei servizi, quindi efficienza in un’ottica di mercato piuttosto che di costo. Conferma delle teorie sugli investimenti orizzontali, dove i principali costi degli IDE sono costituiti dalla rinuncia a economie di scala a livello di impianto, rispetto a quelli verticali dove è prevalente la rinuncia a economie di integrazione. L’efficienza di un sistema territoriale porta ad una valorizzazione del contesto socio-economico e quindi a livello di competitività aziendali a dei vantaggi nella penetrazione e gestione del mercato.

Il segno negativo delle variabili relative all’efficienza economica ed alle infrastrutture ci fanno capire che si tratta di economie mature e quindi ormai saturate, cioè nella parte decrescente della curva di marginalità.

I coefficienti stimati mostrano inequivocabilmente che i territori, nel nostro caso le Regioni, per migliorare la propria competitività attrattiva, non potranno fare affidamento esclusivo sulla dotazione infrastrutturale e alla presenza di un mercato di consumo interno o locale, poiché un ambiente economico di progressiva integrazione e globalizzazione internazionale porta ad una maggiore pressione competitiva che si riscontra sul fattore efficienza dei servizi aggiuntivi che tendono a dare il valore aggiunto al piano di investimento sul territorio. Dunque l’elemento su cui far leva è il miglioramento dell’efficienza interna del sistema creando servizi e sinergia tra i vari attori del territorio. Nelle economie avanzate l’obiettivo non è più quello di fare leva esclusiva sul mercato e sulla dotazione infrastrutturale in quanto, come si è visto, portano solo a effetti negativi sull’attrattività territoriale. La

politica di attrazione dovrà essere svolta agendo sull’efficienza dei servizi di mercato, offendo cioè servizi che tendano all’insediamento di imprese piuttosto che di aziende. La logica degli insediamenti greenfield è perciò ormai superata. Soluzioni alternative sono nella predisposizione di aree da parte delle autorità del territorio per garantire ai potenziali investitori di avere in tempi brevi capacità produttiva e operativa.

Da queste estrapolazioni ed analisi è possibile inoltre calcolare l’elasticità delle variabili significative (tabella 17) per capire in che modo condizionano i flussi IDE inward.

Tabella 17 - Elasticità delle Variabili Significative

Variabile Descrizione Elasticità

MERPOP Popolazione residente nelle singole Regioni

-0,58

EFFECO Numero delle imprese presenti sul territorio

-1,05

EFFSER Numero delle aziende di servizi presenti nelle singole Regioni

2,02

EFFINF Indice delle infrastrutture economiche e sociali

-0,47

Fonte: nostre elaborazioni

L’elasticità indica il rapporto tra la variazione proporzionale degli IDE e la corrispondente variazione della variabile dipendente. Quindi fornisce una indicazione della sensibilità degli IDE alle variazioni delle variabili analizzate. Nel nostro caso emerge che un aumento dei flussi di IDE in Italia, nelle diverse regioni, è influenzato in rapporto dello 2,02 rispetto all’efficienza dei servizi, cioè elastico.

Secondo i risultati dell’analisi empirica l’attrazione degli investimenti diretti esteri nel settore agroalimentare italiano dipende non da fattori strettamente legati alla dimensione del mercato locale o all’efficienza di costo, ma da come il sistema economico dei servizi è strutturato e efficiente.

I coefficienti stimati mostrano inequivocabilmente che una Regione per migliorare la propria capacità attrattiva rispetto agli IDE nel settore

agroalimentare, dovranno agire sulla disponibilità dei servizi sul territorio. Per l’attrazione di imprese multinazionali è necessario offrire servizi d’impresa e di mercato. L’investitore apporta il know how del processo produttivo e di gestione del mercato mentre tutta l’infrastruturazione ed i mezzi di produzione dovrebbero essere offerti dal territorio.

Come evidenziato nella path analysis, l’efficienza dei servizi si basa poi sulle risorse umane e sulla capacità di interfacciare le imprese con il mercato. Purtroppo la maggior parte delle attuali imprese di servizi agisce come interfaccia fra l’impresa e la pubblica amministrazione per la gestione di procedure e pratiche amministrative.