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OLIVETTI PRAXIS

TEMPI MODERNI

n. 29, primavera 1967 O nesto n u m ero : T a v o la roton d a: A v v e n ir e d e ll’ E u ro p a

G. Petrilli, Avvenire della democrazia europea; D. Sidianski, Dimensioni transnazionali e democrazia; E. Massacesi, R & S, Europa, imprese; E. Bonomi, Europa unita-

O. Baccahm-B. D i Poi, Sindacati e dimensioni transnazionali; Dibattito sindacale’. Sindacato e industria; P. Gennaro, Efficienza e democrazia; G. Giargia, Rcerca e sviluppo.

S tu d i e m a te r ia li su lle soeietà in d u s tr ia li d i m assa :

R. Hellmann, Gli investimenti americani in Europa; G. A . Steiner, La pianificazione /*lìre T>imPrf s,® multinazionali; « L’integrazione della ricerca scientifica nell’impresa »

(D. Benustglio); L. Terra, Problemi della ricerca e dello sviluppo in Italia- D Si-

dianski, Ricerca scientifica e fondazioni; A. Predieri, Le fondazioni in Italia.'

S tu d i s u l potere e le s tr u ttu r e so cia li :

S. Bernard, Potere e influenza; M. Crozier, Potere politico e società civile.

N ote e discu ssio n i:

R. G uiducd, Un piano per la Calabria; G. Elbi, Industria, sindacati e opinione pubblica.

L e tte r e :

M. Cesarmi, Il problema della felicità negli Stati Uniti.

S ch edario - S e rv izio b ib lio grafico - N o tiz ia r io - N u o ve r iv iste

Direzione, redazione, amministrazione: Via della Lnngara 229 - Roma

Documenti

U n docum ento dì lavoro

Nella nostra rubrica « Documenti » inseriamo un documento solo in ap­ parenza non « di lavoro »: si tratta dei passi più significativi, nei con­ fronti dell’azione sociale, del discorso pronunciato agli italiani da Giuseppe Saragat la sera di Capodanno. La critica esplicita e la chiarezza di concatenazione, di causalità tra si­ tuazioni e problemi, ne fanno un testo di discussione didattica da con­ servare.

« Cataclismi naturali come quello che si è abbattuto sull’Italia non pos­ sono essere evitati. Ma è possibile ridurne il rischio e le conseguenze, mediante una adeguata politica di difesa del suolo, di sistemazione dei fiumi, di protezione civile.

« La ripresa economica, già così vigorosamente delineatasi nel corso dell’anno che si chiude, non è com­ promessa, solo che Parlamento, go­ verno, partiti, sindacati si ispirino ad una visione sempre più aderente alla situazione.

« L’ascesa dell’attività economica è stata sorretta dal concorso respon­ sabile di tutti coloro che operano nei settori produttivi: imprese pub­ bliche e private, sindacati. La ma­ turità dimostrata dalle organizza­ zioni sindacali dei datori e dei pre­ statori di lavoro e la consapevolezza

degli interessi generali della società italiana che esse hanno manifestato, dopo le dure esperienze degli anni scorsi, sono state uno dei fattori che hanno contribuito all’espansione eco­ nomica in atto.

« Il contenimento dei costi, che è alla base della stabilità dei prezzi e dello sviluppo stesso della produ­ zione, ha posto le premesse per mag­ giori investimenti, dischiudendo mi­ gliori prospettive all’occupazione. La occupazione, infatti, non ha finora risentito in misura apprezzabile della ripresa economica pur essendo gran­ demente diminuito il numero delle persone lavoranti ad orario ridotto. Sia i prezzi all’ingrosso, sia il co­ sto della vita sono rimasti presso­ ché stabili durante il 1966.

« All’aumento dei consumi nel corso di quest’anno ha contribuito la spesa del settore pubblico. Oc­ corre, tuttavia, osservare che men­ tre appare innegabile l’impulso dato da questo settore, l’aumento ecces­ sivo delle spese correnti impone la necessità di una accurata selezione di tutta la spesa secondo ordini di precedenza che tengano largo conto dei problemi che tuttora assillano il Paese.

« L’estendersi dell’intervento pub­ blico è caratteristico delle economie in sviluppo, ma non deve perdersi di vista che la spesa pubblica do­

vrebbe contenersi entro i limiti del contributo che essa dà all’incremento del reddito nazionale. Ma questo contributo è compromesso dallo scar­ so coordinamento che caratterizza le spese delle singole amministra­ zioni.

« Prendiamo atto che la necessità di un migliore coordinamento è sta­ ta da tempo avvertita dalle autorità responsabili, come è testimoniato dalla ricerca di nuovi assetti orga­ nizzativi, già studiati o in corso di elaborazione, relativi non solo al complesso della pubblica amministra­ zione, ma, anche, a talune impor­ tanti aziende autonome statali, alla finanza locale e a quella degli enti previdenziali.

« Occorre che le riforme vengano attuate senza indugio affinché il Paese superi al più presto gli squi­ libri che sussistono tra le esigenze di una moderna economia produt­ tiva e il volume, le finalità e l’effi­ cienza dei servizi fomiti dall’am­ ministrazione pubblica.

« Ora si tratta di adoprarsi per collocare l’Italia tra le dieci nazioni socialmente più progredite del mon­ do: quelle dove la mortalità infan­ tile è la più bassa; dove l’analfa­ betismo è debellato; dove la scuola seleziona tutti i giovani, dai figli dei contadini ai figli degli industriali, e manda avanti i più dotati, forman­ do una classe dirigente all’altezza dei propri compiti; dove gli ospedali so­ no modelli di efficienza, civiltà e umanità; dove la cultura è all’avan­ guardia; dove ogni famiglia ha un vero focolare e ogni cittadino un pó­

sto di lavoro sicuro ed equamente remunerato; dove il vecchio lavora­ tore ha una pensione decorosa; dove il senso della responsabilità è la nor­ ma che regge l’attività di tutti e di ciascuno.

« Tutti avete sotto gli occhi, pur con la tangibile prova dei progressi già conseguiti — imponenti soprat­ tutto se si tien conto dei tragici li­ velli di partenza — il quadro delle lacune che ancora esistono e che esigono d’essere colmate. Penso sia questo l ’obiettivo a cui l’Italia deve tendere.

« Il popolo italiano, per la prima volta nella sua storia, ha conqui­ stato il diritto alla piena sovranità. Valetevi di questa conquista, eser­ citate questo diritto! Rendete sem­ pre più operante e concreta la vo­ stra sovranità, assecondando lo svi­ luppo economico e sociale del Paese, la vita autonoma dei sindacati, dei partiti, di tutti gli organismi in cui si crea e si sviluppa la vita della nazione: primo fra tutti il Parla­ mento ».

T e s i discu sse a l C E P A S ( Sessione di dicembre 1966 >

Giu s e p p e Porcu, Il « focolare di se­ milibertà », un sistema di tratta­ mento della gioventù disadattata.

Utilizzando i dati di un’esperienza di lavoro, l’allievo illustra le caratteri­ stiche del « focolare di semilibertà » come specifica misura rieducativa nei confronti di particolari situazioni di disadattamento minorile.

Dopo una breve introduzione sulla eziologia della delinquenza minorile ed un esame della legislazione mino­ rile vigente, nella quale il focolare figura fra le istituzioni preposte alla rieducazione dei minori disadattati, viene analizzato lo specifico sistema di trattamento in esso realizzato. Le piccole dimensioni dell’istituzione, la sua organizzazione di tipo familiare che si appoggia e si integra con le strutture dell’ambiente in cui è inse­ rita per le attività scolastiche, lavo­ rative e. di tempo libero dei giovani ospitati, la guida di personale qua­ lificato, come gli assistenti sociali e gli educatori, sono le caratteristiche del focolare sulle quali lo studio maggiormente si sofferma per met­ terne in risalto la peculiare funzione e la validità dell’azione rieducativa.

L’analisi viene condotta attraverso un’accurata descrizione della vita quotidiana dell’istituto. Sono allegate alla tesi alcune storie di minori di­ messi da un focolare dell’Associa­ zione Nazionale Focolari.

Contributi alla ricerca sulle profes­ sioni sociali

Questi studi fanno parte della ricerca sulle professioni sociali, che il Centro di Educazione Professionale per As­ sistenti Sociali sta svolgendo con il contributo finanziario del Consiglio

Nazionale delle Ricerche.

Il gruppo delle cinque tesi rap­ presenta un contributo per la scelta e la sperimentazione di procedimenti metodologici adeguati per l’analisi delle mansioni, da realizzare secondo

le linee previste dal piano della ri­ cerca, di cui abbiamo dato notizia nel n. 65-66, 1965, di questa rivista.

Floriana Ba r ile, Analisi del lavoro della figura professionale dell’assi­ stente sociale operante nei Centri di rieducazione motoria dell’Associa­ zione Nazionale Spastici.

Anne Cavasola, Analisi del lavoro della figura professionale dell’assi­ stente sociale operante nei Centri medico-psico-pedagogici dell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Elena Corti, Analisi del lavoro della

figura professionale del consigliere di orientamento professionale ope­ rante nei Centri di Psicologia del Lavoro dell’Ente Nazionale Pre­ venzione Infortuni.

Carla Di Ne p i, Analisi del lavoro della figura professionale dell’assi­ stente sociale operante nei Centri di Psicologia del Lavoro dell’Ente Nazionale Prevenzione Infortuni. Beatrice Nin i, Analisi del lavoro della figura professionale dell’assi­ stente sanitaria visitatrice operante nell’Opera Nazionale Maternità e Infanzia.

« Il processo di adattamento ai nostri scopi di schemi di analisi col­ laudati per lo più nel campo di atti­ vità prevalentemente di tipo ripetitivo e manuale, ha portato all’elabora­ zione di nuovi schemi, pur nelle linee delle metodologie in uso, ed ha reso necessaria la preparazione di strumenti ad hoc. Si è dovuto per questo procedere ad una prolungata

ed attenta sperimentazione dei pro­ cedimenti e degli strumenti adottati, alla quale hanno collaborato gli allie­ vi attraverso studi di analisi del la­ voro... ». Così, nella prefazione dei relatori, sono presentati i cinque studi.

Le tesi hanno uno schema comune. Il primo capitolo, redatto dai rela­ tori in qualità di membri dell’équipe della ricerca, è dedicato al piano della ricerca e ai metodi adottati per l’ana­ lisi del lavoro; in essa fra l’altro si illustra la tecnica di analisi che si ispira al modello delle comuni­ cazioni e alla relativa teoria delle informazioni e vengono spiegate le ragioni di questa scelta. Nei successivi capitoli gli allievi descrivono il pro­ cedimento mediante il quale sono riusciti ad identificare le posizioni di lavoro della figura professionale stu­ diata, illustrano ed analizzano i dati raccolti sulla mansione relativa alla posizione di lavoro presa in esame. L’analisi dei dati si sofferma in modo particolare: sulla complessità delle « operazioni di lavoro » in relazione alle modalità di svolgimento; sul con­ tenuto e la dinamica delle comunica­ zioni fra l’operatore e l’utente- e i familiari, e fra l’operatore e gli altri operatori all’interno e all’esterno del­ l’organismo nel quale esso è inserito. In allegato alle tesi sono prodotti gli strumenti di rilevazione e, analiti­ camente, i dati raccolti: questionario per l’identificazione della mansione, documenti legislativi e amministrativi, fogli di analisi del lavoro.

Gli studi — avvertono i relatori — forniscono dati di grande rilievo per una migliore conoscenza delle figure prese in esame e dei rispettivi com­ piti. Tuttavia si ritiene che per una completa utilizzazione delle indica­ zioni emerse, anche dal punto di vista metodologico, il materiale prodotto dovrà essere sottoposto ad ulteriori elaborazioni e valutazioni critiche da parte dell’équipe della ricerca.

Katrin Tenen ba um, Servizi sociali e assistenti sociali in Inghilterra

(pubblicata in questo stesso vo­ lume).

T. C. O.

A r tic o li d i lavoro di grap p o

Pubblichiamo un quarto elenco di articoli relativi al lavoro di gruppo estratti dalle riviste italiane e stra­ niere citate nel fascicolo n. 57-60, 1964, pp. 218-219 di questa rivista, secondo le schede redatte dagli al­ lievi del CEPAS.

R. M., La colonia balneare di Marina

di Pisa, « Esperienze di rieduca­

zione », n. 7, 1961, pp.17-24. M. C., Una rilevazione sul lavoro in

équipe, « Esperienze di rieduca­

zione », n. 3-4, 1961, pp. 26-32.

Breda R., L ’evoluzione dei rapporti

in un « gruppo famiglia », « Espe­

rienze di rieducazione », n. 1-2, 1961, pp. 7-21.

Sabbadini G. e Bu t i A. R., Sulla

formaizone di gruppi spontanei in

un Centro residenziale per spastici,

« Infanzia anormale », n. 45, 1961, pp. 672-685.

Bastrf.ghi A., L ’esperimento di un circolo studentesco, « Scuola e cit­

tà », n. 10, 1961, pp. 396-402.

Minguzzi G. F., Il lavoro di gruppo

tra gli insegnanti, « Scuola e cit­

tà », n. 8, 1965, pp. 508-514.

Tongiorgi L., Considerazioni sullo

scoutismo in Italia, « Scuola e cit­

tà », n. 11, 1961, pp. 443-450.

Rosenblatt D., Role Therapy in a

Mental Hospital (La terapia di ruolo in un ospedale psichiatrico),

1 «Social Casework », n. 5, 1965, pp. 263-270.

Mitchell C. B., Integrative Therapy of thè Family Unii (Terapia inte­ grata entro il gruppo familiare),

«Social Casework», n. 2, 1965, pp. 63-69.

Assimakov A ., Experimental Semi- nars in Sex Education (Seminari

sperimentali di educazione ses­ suale), « Social Casework », n. 6,

1965, pp. 352-357.

Schneider B., L ’expérience de la colonie de vacances appliquée à la classe de neige (L’esperienza della colonia estiva applicata ad una scuola invernale in montagna),

«Vers l’éducation nouvelle», nu­ mero 149, 1961, pp. 23-26.

Iouanne G., « Caravane en Espa­

gne ». Treize jeunes apprennent à organiser leurs vacances (« Caro­ vana in Spagna». Tredici ragazzi imparano a organizzarsi le va­ canze), « Vers l’éducation nouvel­

le », n. 194, 1965, pp. 13-19.

Vari, De jeunes pensionnaires d’un hôpital psychiatrique en camp de vacances (Giovani ospiti di un ospedale psichiatrico in campeg­ gio), « Vers l ’éducation nouvelle »,

n. 195, 1965, pp. 13-18.

A. A. M.

3 LIBRI SAMONÀ E SA VELLI

TR O T SK IJ

LENIN l’unico ritratto umano del grande rivoluzio­

nario - L. 500

T R O T SK IJ

NUOVO CORSO lo scritto che diede inizio alla

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