A cura de L'Eco della Stampa
SCENARIO BANCHE E RISPARMIO GESTITO Bce — Deusche Bank: Deutsche Bank ha respinto la richiesta Bce di sospendere parte dell'attività sui prestiti a leva (leveraged loan) concessi soprattutto per l'acquisto di società a debito da parte di private equity La Vigilanza di Francoforte in estate aveva inviato alla banca una lettera nella quale chiedeva di colmare entro fine settembre le carenze nel risk management e raccomandava in modo non vincolante di congelare alcune transazioni. Deutsche Bank ha risposto che la sospensione era «poco pratica» e si è limitata a una stretta sulle procedure_ La Bce e la banca si sarebbero divise sulla definizione di
«alti livelli» cli leva La soglia di attenzione scatta quando il debito è oltre sei volte l'ebitda della società: per Francoforte bisogna includere nella somma anche le linee non utilizzate. mentre Deutsche le escludeva. Di conseguenza alcune operazioni sono state approvate senza le procedure più stringenti previste nei casi più rischiosi Ora Deutsche Bank si sarebbe allineata alle pratiche richieste dalla Vigilanza. che a fine 2019 aveva abbassato i requisiti patrimoniali per l' istituto. Nei leveraged loan la maggiore banca tedesca è uno dei principali operatori mondiali:
controlla l'8 6% del mercato europeo e il 3.7% di quello americano. Sulla materia la Bce ha lanciato l'ultimo allarme a maggio. evidenziando «carenze persistenti nella gestione del rischio delle banche»
in relazione alle aspettative dei supervisori delineate in una guida del 2017. A fine 2019 l' esposizione totale ai leveraged loan delle maggiori 26 banche dell' Eurozona è arrivata a 417 miliardi. ovvero il 20% dei prestiti corporale totali Le nuove transazioni sottoscritte sono aumentate da 143 miliardi nel 2018 a 165 nel 2019 come conseguenza della caccia a rendimenti più elevati. L'aumento dei rischi non è legato solo all'ammontare dei prestiti a leva pre-Covid ma anche alle condizioni dei finanziamenti.
Più della metà dei nuovi leveraged loan definiti l'anno scorso erano privi di covenant oppure avevano vincoli leggeri per le società. con scarse protezioni per le banche. Inoltre quasi la metà delle operazioni dell'anno scorso ha nguardato imprese con debito di oltre sei volte l'ebitda. Resta ora da verificare quali saranno nel nuovo scenario le conseguenze per le banche.
BTp Futura: Nella prima giornata di offerta bis (dopo quella di luglio) del Btp Futura il Tesoro ha raccolto 2.5 miliardi di euro (contro i 2.3 dell'avvio di luglio). La strada è ancora lunga. perché l'offerta gestita da Intesa e Unicredit come dealer e Banca Akros e Banca Sella come co-dealer
andrà avanti fino a venerdì. salvo possibile chiusura anticipata da mercoledì in poi. I primi segnali indicano però che anche il menu offerto dal nuovo Futura raccoglie l'interesse di un mercato in cui abbonda la liquidità parcheggiata dai timori congiunturali e da un panorama ancora povero di offerte alternative. Gli ingredienti principali sono due_ una durata inferiore rispetto al predecessore. otto anni invece di 10 che in un contesto di tassi ulteriormente appiattiti offre una scala di rendimenti più contenuti: 0.35% nei primi tre anni. 0.6% dal quarto al sesto e 1% per gli anni 7 e 8. Accanto c'è un premio fedeltà immutato. dall'i al 3% in base all'andamento medio annuo del Pil nominale fra il 2021 e il 2028 che quindi si traduce in un incentivo più ricco in rapporto alla durata La combinazione dei due fattori produce un rendimento fra lo 0.73% e lo 0.98%. a seconda della crescita nominale nei prossimi otto anni. Tassi sicuramente non modesti. che doppiano quelli di un BTp ordinano della stessa durata. Il Futura serve al Tesoro per finanziare le spese anticrisi. e soprattutto per proseguire sulla strada del rafforzamento della quota di debito pubblico detenuta dai piccoli investitori domestici La durata è l'altro aspetto chiave del nuovo prodotto targato Tesoro. In questo caso la scommessa è su otto anni. anche se il primo Futura si è rivelato strumento liquido toccando un picco sopra quota 104 grazie al calo dei rendimenti. e deve confrontarsi con le aspettative sui possibili rendimenti futuri quando la crisi sarà superata e l'ombrello Bce sul super-debito italiano potrebbe chiudersi.
Bankltalia — Brexit: Banca d'Italia. in una nota.
ricorda che dal primo gennaio 2021 gli intermediari finanziar del Regno Unito avranno bisogno di un'autorizzazione per continuare a operare in Italia Spiega la Banca d'Italia che `il 31 dicembre 2020 scade il periodo di transizione previsto dall'Accordo sulla Brexit. Con il completamento dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. gli intermediari britannici banche. istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica non potranno più operare in Italia in base al principio del mutuo riconoscimento_ Pertanto_ dopo il 31 dicembre 2020. la prestazione di servizi bancari e finanziari da parte di questi intermediari sarà da considerarsi abusiva ai sensi di legge. a meno che non siano stati nuovamente autorizzati in Italia in base al regime in vigore dalli gennaio
2021-Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
156213
Economia nazionale Pag. 27
2 / 6
Data Pagina Foglio
10-11-2020
PRIMO 1
PIANO
MONDO BANCARIO
A cura de L'Eco della Stampa
Bankltalia — investimenti imprese: Dal sondaggio svolto da Bankitalia sulle imprese industriali e di servizi. emerge una riduzione gli investimenti delle imprese: il 42% dichiara che saranno inferiori rispetto a 2019. di queste una su quattro afferma della spesa sarà inferiore di oltre metà Tre quarti di esse individuano nell'incertezza economica e politica (e nell'evoluzione della domanda) le motivazioni del ribasso. In calo anche la redditività con il 20%
(+10%) delle imprese che si aspetta di chiudere l'anno in rosso e il 64% (-12%) che non prevede utili I giudizi sull'occupazione non prefigurano riduzioni del personale: la percentuale di imprese che si attendono di ampliarlo è superiore di 2 punti rispetto a quelle che valutano un ridimensionamento. mentre metà di esse intende lasciare invariato il tasso. Infine si registra un forte recupero della produzione per il 2021. con il 57%
delle imprese che prevedono un aumento contro il 15% che si aspetta un calo. Il comparto beneficerà del Superbonus e il 74% delle aziende prevede effetti positivi già nel 2021
Status finanziario speciale: II presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria della Bce. Andrea Enria. ha recentemente affrontato il tema degli effetti del Covid-19 sul sistema bancario La previsione è di oltre 1 400 miliardi di nuovi crediti deteriorati. a seguito del drastico peggioramento della congiuntura. Al riguardo ha suggerito. in sintesi. che le banche affrontino tempestivamente la situazione e che rendano caso per caso il debito sostenibile per le aziende. che si realizzi una rete. transnazionale. di bad bank. tra di loro coordinate. per il rapido nassorbimento delle sofferenze_ Ulteriore rimedio/azione. sottintesola, è che. per effetto delle assai consistenti svalutazioni del portafoglio crediti. le stesse banche dell'area euro facciano ricorso. medio tempore. ad aumenti di capitale su larga scala. per la conservazione dei rispettivi equilibri patrimoniali. Anche in Italia il legislatore e a cascata. il regolatore bancario sono intervenuti: si è trattato. tuttavia. d'interventi singoli privi di una visione d'insieme e.
soprattutto. non adeguati alla gravità ed eccezionalità delle condizioni di contesto.
Virtualmente. ancora una volta. si contrappongono le visioni, classiche. che tendono a tutelare le banche e il sistema bancario. quali soggetti di rilevanza quasi-pubblicistica. anche a svantaggio, paradossalmente. del sistema delle imprese. specie di piccole e medie dimensioni Si realizza. in questa congiuntura.
anche un altro fenomeno diffuso che potrebbe essere sfuggito alla maggioranza degli
osservatori: molte imprese. anche nel pieno della crisi Covid. hanno ricevuto e continuano a ncevere lettere di sospensione eio revoca degli affidamenti. di messa in mora. di escussione delle garanzie rilasciate. oltre ad azioni esecutive. nelle varie fasi. da parte degli Istituti di credito. nonché segnalazioni negative presso la Centrale dei rischi. rischiando o subendo definitivamente quella che può essere definita. come una definitiva espulsione socio-economica II legislatore é ripetutamente intervenuto in questi mesi. anche per la sospensione temporanea dei termini processuali.
ma di nuovo. per quanto riguarda il rapporto banche-imprese. il rimedio è stato parziale e contingente. non adeguatamente coordinato con i provvedimenti di moratoria sopra richiamati. Per smorzare la contrapposizione banche-imprese, una pnma parte della risposta è sotto [aspetto metodologico. contenuta nelle lucide osservazioni di Enria «Le banche rendano. caso per caso, il debito sostenibile per le aziende (evitando che piani di restituzione troppo onerosi rischino di avviare una spirale di falli menti che sarebbe ben più deleteria per le casse degli stessi istituti di credito». A monte di questa indicazione di metodo dovrebbe intervenire un sintetico ed intervento legislativo quadro che sancisca [esistenza di uno
«Status finanziario speciale delle imprese.
exCovid». che. su richiesta delle imprese stesse.
permanga per tutto l'arco temporale di durata della pandemia e le protegga complessivamente da azioni e segnalazioni negative.
Copasir — finanza francese: Oltre all'incedere della pandemia_ un'altra fonte di preoccupazione per il paese è rappresentata dall'ultima relazione del Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Sono molte le domande che si pone la politica: come mai il governo per la vendita di Borsa Spa ha trattato solamente con i francesi quando altn offrivano soluzioni più vantaggiose? E perchè questa crescente presenza di operatori economici e finanziari di origine francese nel nostro tessuto economico. bancario. assicurativo e finanziario con il rischio che tutto ciò possa determinare strategie. azioni e atteggiamenti non in linea con le esigenze economiche nazionali? Insomma. il rischio è che l'Italia finisca col cedere parte della sua sovranità economica (e quindi politica) in mani straniere II Copasir ha spiegato che in questo quadro desta preoccupazione la strategia di UniCredit. che. mediante possibili operazioni di fusione con soggetti esteri (tra i quali Commerzbank. ovvero le francesi Credit Agricole e Societé Generale). sembrerebbe voler costituire
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
156213
Economia nazionale Pag. 28
3 / 6
Data Pagina Foglio
10-11-2020
PRIMO 1
PIANO
MONDO BANCARIO
A cura de L'Eco della Stampa
una sub-holding. in cui confluirebbero anche le nsorse acquisite tramite la raccolta di risparmio in Italia". E invita a non sottovalutare l'operazione che riguarda Mps: 'tra i possibili acquirenti. figura proprio UniCredit. la cui policy, come si è detto.
desta perplessità sotto il profilo del perseguimento degli interessi nazionali". Anche altre operazioni.
sempre connesse all'attivismo francese. a parere del Comitato. devono essere monitorate con attenzione. Insomma. c'è qualcuno che vuol favorire interessi francesi in Italia? C'è un «non detto» nella relazione Copasir? La domanda non appare affatto oziosa visto che investe direttamente il tema della sovranità del paese Per molti, infatti. questa discesa dei francesi in Italia non sarebbe affatto casuale ma il risultato delle trattative politiche dei mesi scorsi in seno all'Europa: l'Italia, per ottenere l'appoggio dell'Eliseo sul Recovery fund e su altre questioni, si sarebbe impegnata a cedere asset strategici ai francesi. Ma l'appoggio di Parigi sarebbe condizionato alla possibilità di poter mettere le mani sui «gioielli di famiglia» italiani
Bcc: L'applicazione della riforma delle Bcc rischia di ridurle a `filiale" della capogruppo Dopo le parole di Giuseppe Conte all'assemblea di Conf.
Cooperative tali banche possono sperare in un cambiamento_ II comma 1 dell'art. 36 tub.
concede a Bankitalia il potere di autorizzare fusioni - tra Bcc e banche di altra natura - per la creazione di una Spa.. mentre il comma 1-bis prevede per le stesse Bcc la possibilità di deliberare la trasformazione in Spa. Infine l'articolo 150-bis (al comma 5) consente riorganizzazioni aziendali che riducano la banca al modello capitalistico azionario. in caso di cessione dei rapporti e scissione da cui risulti una Spa Tali soluzioni trovano ostacolo nella responsabilità decennale (prevista dall'art. 4 n 127 reg. UE CRR n 575;2013). la quale grava sulle Ecc che escono dal gruppo cooperativo oppure l'obbligo di devolvere il patrimonio ai fondi mutualistici. che in caso di trasformazione in Spa grava sulle banche con patrimonio netto inferiore ai 200 milioni.
Seppur indubbiamente vantaggiosa_ appare quindi complessa - in assenza di interventi normativi - la realizzazione di un modello organizzativo capitalistico da parte delle Bcc.
Nexi — Nets: Mentre sono al lavoro gli advisor delle parti — Hsbc. Centerview e P✓lediobanca per Nexi e i fondi e Jp tvlorgan e Credit Suisse per Nets -. tra domani e giovedì è attesa la scadenza dell'esclusiva volta a definire un possibile accordo tra il gruppo Nexi e la danese Nets per una aggregazione. Domani è previsto un Cda di Nexi.
formalmente sui conti del trimestre, ma non è da escludere che ci possa anche essere un'accelerazione proprio nelle prossime ore per la possibile intesa con Nets. L'obiettivo è infatti quello di creare ìl polo internazionale fintech maggiore in Europa e supenore al colosso francese Worldline La fusione fra Nexi eNets avrebbe infatti un valore di 10 miliardi, mentre quella con Sia potrebbe fare salire il valore dell'entità combinata a oltre 20 miliardi_ Alla fine del doppio processo di aggregazioni. il primo azionista. a livello singolo, sarebbe Cdp. la Cassa Depositi e Prestiti. mentre a un livello simile.
leggermente inferiore. ci sarebbero i fondi Hellman & Friedman (azionista di Nets) e Bain Capita) e Advent. questi ultimi due soci sia di Nexi sia di Nets I tre fondi insieme avrebbero però circa il 40%. Poi con pacchetti azionari più piccoli ci sarebbero altri gruppi come Clessidra. Intesa Sanpaolo, Poste Italiane e BancoBpm. Nel frattempo. proprio ieri Sia ha chiuso i primi 9 mesi del 2020 con ricavi consolidati pari a 525.8 milioni di euro. in aumento quindi dello 0.5% sullo stesso periodo del 2019, di cui il 50% circa relativi alla base insta►lata, a servizi a canone e alle attività di sviluppo. non impattati dalla contrazione dei volumi connessi alla pandemia. L'Ebitda è pari a 194.9 milioni di euro con una flessione dello 0.7%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e un margine al 37% Al 30 settembre 2020.
l'indebitamento finanziario netto di Sia è pari a 716 milioni rispetto agli 812.4 milioni di euro a fine 2019. in significativo miglioramento grazie alla generazione di cassa del periodo. I costi del periodo sono stati pari a 330.3 milioni di euro (+14%) dovuto ai maggiori costi del personale (+1.3%) sostenuti per la crescita organica e il rafforzamento del team manageriale, e i maggiori costi operativi (+1,5%) relativi ad adeguamenti normativi, allo sviluppo di nuove piattaforme tecnologiche e in generale. all'incremento della capacità di processing.
Aidexa: Aidexa è la nuova iniziativa fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite Iva.
fondata dal banchiere Roberto Nicastro (ex Unicredit) che ricopre il ruolo di presidente e detiene il 10% del capitale e guidata dal ceo Federico Sforza. Nicastro ha spiegato che -è partita con una raccolta di 45 milioni.
una delle maggiori ottenute per una fintech. anche in Europa. e nasce per far risparmiare tempo agli imprenditori: vogliamo essere trasparenti. veloci e semplici per permettere a chi fa business di concentrarsi sulla sua attività chiave" La fintech si rivolge alle partite iva e alle pmi da uno a 50 addetti. fino a 10 min di euro fatturato. quindi ai
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
156213
Economia nazionale Pag. 29
4 / 6
Data Pagina Foglio
10-11-2020
PRIMO 1
PIANO
MONDO BANCARIO
A cura de L'Eco della Stampa
piccoli e piccolissimi imprenditori Aidexa diventerà banca nel 2021 e nel 2022 sarà una banca interamente digitale: l'obiettivo è raggiungere 100 mila clienti in 5 anni. La realtà_
che può contare su 30 investitori istitutzionali.
nasce con alle spalle 4 grandi investitori istituzionali, Generali è l'unico che detiene una quota superiore al 10% e si attesta al 18%.
mentre Sella Banca Ifis e !sa hanno il 10%
ciascuno. Il ceo Federico Sforza detiene una quota inferiore al 10% mentre complessivamente i promotori detengono il 25%. Farà la banca digitale e non intende occuparsi di asset management e credito al consumo. né di Npl e Utp
Fider: Dalla fusione di Cofiter e Confidi net nascerà Fider. confidi con Ceti del 25%.
patrimonio netto da 30 milioni di euro. garanzie da 150 milioni e attività finanziarie per 240 milioni.
Sarà uno dei pochi Confidi vigilati da Bankitalia e punta a diventare leader in 5 anni: un'operazione win-win a vantaggio dei clienti. come afferma il presidente Marco Amelio. Vogliamo presidiare le province emiliane e marchigiane" spiega il d g.
Luigi Olivi -sfruttando l'esperienza e intervenendo con erogazioni complementari al sistema banche'.
Il gruppo ha annunciato aiuti per 100 milioni di euro (fino a 100mila euro per impresa).
L'operazione - conclude Claudio Pasini. segr. gen.
Unioncamere Emilia-Romagna - è in linea con la strategia di rafforzamento dei Confidi. motivata dalla crisi e atta a rivedere il loro modello operativo.
Gian Maria Mossa (Banca Generali): Gian Maria Mossa. amministratore delegato di Banca Generali. spiega come il 2020 potrebbe chiudere meglio del previsto. dopo l'ottima trimestrale. 'Nel dicembre 2018 — dettaglia Mossa - abbiamo presentato il piano triennale. Siamo avanti in quasi tutte le voci e in linea come sviluppo di dimensioni: stiamo solo soffrendo un po' sulle commissioni legate agli asset che hanno risentito della volatilità di marzo. Ma confermiamo tutti i target 2019-21 e abbiamo alzato l'obiettivo di raccolta per il 2020 a 5.5 miliardi". Richiesto. poi.
dì come possano essere intercettati i 1 700 miliardi di liquidità presenti sui conti correnti in Italia. l'a.d di Banca Generali spiega Banca Generali ha il 70% delle masse da clienti con oltre 500 mila euro di risparmio_ La liquidità sui conti è un nodo da sbrigliare per favorire gli investimenti.
ma nel nostro ambito cerchiamo di guadagnare quote di mercato nel private. E un bacino che vale più di mille miliardi e noi ne gestiamo quasi il 5%.
Nel 2013 gestivamo 11 miliardi di clientela private.
oggi quattro volte tanto: e all'epoca avevamo solo 25 miliardi di masse. oggi oltre 70. E cresceremo ancora, lo spazio non manca... Il modello di banca tradizionale è diventato difficile. con tassi bassi ed economia in forte contrazione Condizioni che richiedono più massa critica e innovazione. Ma in questo quadro i banker d'esperienza cercano le migliori opportunità e i clienti segmentano la propria domanda. tutto spinge verso chi offre consulenza finanziaria_ Si pensi che persino in questo 2020 cresciamo del 15% circa di raccolta Siamo il terzo player di private banking. dietro a Intesa e Unicredit".
Richiesto. infine, dell'interesse ricevuto da Medioba.nca. Mossa puntualizza: 'è lusinghiero vedere che brand così importanti abbiano manifestato attenzione nei nostri confronti. Di sicuro siamo molto soddisfalli del nostro percorso gestiamo 2.050 liberi professionisti che vedono nell'indipendenza della banca un punto di forza. e siamo felici di avere un'azionista e un brand come Generali di grandissimo valore e con cui c'è molta collaborazione". E sulla concorrenza del fintech.
Gina Maria Mossa conclude "il digitale è inevitabile ma il fintech vince solo con alti volumi e poco valore aggiunto. Diverso è il caso della gestione di grandi portafogli: se usi tecnologia e consulenti per temi qualificanti. rafforzi le relazione col cliente".
Banca Generalill: Banca Generali. dopo aver ottenuto per quattro anni il «Best Private Bank in Italy». è stata nominata «Best Private Bank for growth strategy 2020» dal Financial Times.
Banca Generali/2: E' stata siglata una partnership tra Banca Generali e Homepal volta a offrire ai clienti della banca private i servizi innovativi di advisory immobiliare 3.0.
Andrea Casini (Unicredit): Intervistato dal Quotidiano Nazionale Andrea Casini. Co-Ceo Commerciai Banking Italy di Unicredit anticipa alcuni argomenti tema dell'incontro digitale 'The age of new Vision- (in programma oggi a Firenze e aperto dall'intervento di Francesco Giordano.
Co-Ceo Commerciai Banking V'destem Europe di Unicredit) focalizzato sul sostegno alla moda e al made in Italy L'incontro virtuale "The age of new Vision". promosso da UniCredit a Firenze con partner come Pitti Immagine. Camera Nazionale della Moda. Altamoda e Nomisma. ha infatti come obiettivo primario quello di supportare le aziende della filiera del Fashion Made in Italy in questi tempi duri di pandemia e agevolare la ripartenza studiando le formule idonee per il rilancio del settore. "Fin dall'inizio della pandemia ci siamo
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
156213
Economia nazionale Pag. 30
5 / 6
Data Pagina Foglio
10-11-2020
PRIMO 1
PIANO
MONDO BANCARIO
A cura de L'Eco della Stampa
posti
l'obiettivo di essere più vicini al Paese e alle sue aziende - spiega Andrea Casini - mettendo in atto sia iniziative commerciali che di dialogo costante
l'obiettivo di essere più vicini al Paese e alle sue aziende - spiega Andrea Casini - mettendo in atto sia iniziative commerciali che di dialogo costante