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“L’importanza della moneta deriva essenzialmente dal fatto che essa è un anello fra il presente e il futuro” 43

Con questa affermazione non vi è dubbio che l’autorevole economista inglese si riferisse alle caratteristiche positive da prendere in considerazione nella moneta, abbandonando quelle negative tendenti ad un ottica passata.

La moneta infatti è quella particolare merce che rappresenta tutte le altre merci e che può scambiarsi con ognuna di esse, ma che può anche conservarsi indefinitamente e senza costo, senza perdere cioè la sua capacità di scambiarsi con ogni altra merce in un tempo successivo; essa infatti a differenza dalle altre

42 Rapporto Banca d’Italia 29 Aprile 2013.

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tipologie di merci, non è deperibile e il suo stoccaggio non è oneroso, essa non ha nessun costo di mantenimento.

È allora questo il problema che provoca l’assenza di liquidità e quindi di conseguenza del credito? Nonostante le continue iniezioni di liquidità da parte della Banca centrale Europea in risposta alla crisi è plausibile pensare all’assenza di moneta sufficiente a rimettere in moto l’economia reale?o forse il problema riguarda lo stazionamento, la staticità di quest’ultima?

La moneta è quella merce che può svolgere contemporaneamente le tre funzioni di misura del valore, di mezzo di scambio e pagamento, e di riserva di valore. Grazie alla misura del valore viene resa subito disponibile la comparabilità di ogni merce con ogni altra merce che fa uscire il sistema economico dalle costrizioni bilaterali del baratto; la seconda caratteristica, la moneta come mezzo di scambio e pagamento permette di denominare i debiti, la moneta effettiva, ossia quella utilizzata come mezzo di scambio e di pagamento – la moneta che passa di mano in mano – è quella con cui i debiti si pagano.

Nessuna economia ragionevolmente articolata può fare a meno di queste due funzioni.

La terza funzione, quella di riserva di valore , non è affatto richiesta con la stessa cogenza. Né lo scambio né il credito la richiedono in linea di principio.

Non è facile, a quanto sembra, per gli uomini comprendere che la loro moneta è un mero intermediario, senza significato in sé, e che scorre da una mano all’altra, è ricevuto e speso, e quando il suo lavoro è compiuto, sparisce dalla somma delle ricchezze di una nazione44

La riserva di valore permette non una provvista di mezzi di pagamento ma la possibilità di accantonare un mezzo di scambio con la certezza istituzionalmente garantita che esso conservi inalterato il suo valore nei termini dell’unità di conto, la moneta-riserva è un asset depurato di ogni rischio.

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In questo modo la funzione di mezzo di pagamento è piuttosto intralciata che agevolata dalla moneta riserva. Là dove la risparmi abilità incondizionata della moneta è garantita per definizione, è sempre possibile che l’ingresso della moneta nella circolazione sia ostacolato da un’altra potenzialità di uso della moneta che è, appunto, quella del suo trattenimento indefinito e non costoso. La riserva di valore rende la moneta potenzialmente deflattiva. Come parzialmente anticipato è ciò che abbiamo visto in questi mesi, durante i quali ingenti iniezioni di liquidità hanno stentato a ridare liquidità ai mercati e a far scendere il tasso interbancario, semplicemente perché la moneta immessa dalle banche centrali è stata accantonata proprio dal sistema bancario.

Bisognerebbe imporre alla moneta un'unica regola, cioè quella che le consenta di essere propriamente tale. Non è per nulla necessario che il risparmio, per essere economicamente significativo, debba aver luogo nella forma di un risparmio monetario. Togliere alla moneta la possibilità di essere indefinitamente risparmiata, ossia il fatto di togliere il tratto della riserva di valore, non implica affatto che si voglia istituire l’impossibilità di risparmiare, ma forse, che si possa una buona volta chiedere che cosa significhi davvero, da un punto di vista economico, risparmiare.

Non solo, indipendentemente dai mercati finanziari l’idea che la moneta sia ricchezza e che il fatto stesso di prestarla meriti di essere premiato è la radice di un male endemico, sociale ed umano. Alcuni studiosi pensano che questa sia l’esatta definizione di usura o per lo meno era così chiamata fino a due secoli fa, poi gli economisti classici l’hanno chiamata rendita, criticandola aspramente, oggi si chiama tasso d’interesse.

L’attuale crisi non è semplicemente una crisi di liquidità particolarmente intensa ed estesa ma è una crisi della liquidità come principio che presiede all’organizzazione del sistema creditizio nella forma del mercato finanziario. Questa crisi non ci priva soltanto del credito, ma soprattutto della moneta nella misura in cui quest’ultima non viene spesa.

I titoli perdono liquidità proprio perche tutti vogliono disfarsene in cambio di moneta da non usare, aspettando tempi migliori, ma questi momenti rischiano

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proprio di non poter arrivare proprio perche la moneta non viene usata. Allora bisognerebbe fare in modo che questo denaro venisse utilizzato trasformandolo in credito, cioè anticipandolo da parte di creditori che hanno risparmiato, a debitori che il denaro lo vorrebbero spendere ma non lo hanno. Il credito è anticipazione.

Ma nonostante la moneta sia un puro mezzo al sevizio dello scambio di beni, che di per sé non conta nulla , un puro velo che non costituisce una forma di ricchezza ma uno strumento volto al pagamento dei debiti, da trecent’anni a questa parte assume l’identità di cartamoneta-merce emessa dalle banche centrali; è un debito costituito per non essere pagato e per rendere sempre possibili il consolidamento di ogni debito o il differimento del suo pagamento; è qualcosa che si moltiplica e si accumula indefinitamente.

La creazione di questa moneta è strutturalmente senza restrizioni proprio perche essa è destinata a fungere non soltanto da mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi all’interno dell’economia reale, ma anche da merce su quei particolari mercati che sono i mercati finanziari. Questa moneta può essere una merce che a differenza di quella consueta può essere indefinitamente accumulata e quindi finisce per non assolvere l’unico compito che le dovrebbe competere in maniera preminente, cioè quello di rendere possibile l’accensione e il pagamento dei debiti.