Mostraci, Signore, il sentiero della vita
Nella Celebrazione della Cresima nella Parrocchia di S.
Giovanni Battista a Cassino, il Vescovo Antonazzo ha
paragonato i cresimandi ai due discepoli di Emmaus in cammino Non poteva non salutare quei ragazzi prima della celebrazione, lo fa sempre, ma non poteva neppure salutarli in maniera personale, tanto erano numerosi, perciò il Vescovo, mons.
Gerardo Antonazzo, ha pensato bene di stabilire il primo approccio in modo diretto e un po’ informale con i 79 cresimandi della Parrocchia di S. Giovanni Battista in Cassino dall’ambone, salutandoli affettuosamente e paternamente, e dicendo scherzosamente: siete “un esercito!”. In effetti la chiesa era piena di loro e dei loro padrini e genitori e molti erano in piedi! Dando loro il benvenuto, il Vescovo ha detto:
ora ci prepariamo a questa bella celebrazione di oggi. Con poche battute ha rafforzato il senso di attesa e stabilito un’intesa, che certamente voleva portare avanti durante la celebrazione.
Solenne e partecipata si è svolta la Celebrazione Eucaristica, animata dal Coro “S. Giovanni Battista Città di Cassino”
diretto dal M° Fulvio Venditti, all’interno della quale c’è stato il rito del Sacramento della Confermazione. Una catechista, Anna Taccone, a nome di tutte, ha illustrato al Vescovo e alla comunità il percorso di catechesi compiuto, ed il Parroco, Don Antonio Colella, ha ringraziato il Vescovo e presentato i cresimandi. E il Vescovo ha voluto ancora parlare ai ragazzi, ai quali specialmente ha rivolto l’omelia, che ha coniugato perfettamente i brani della liturgia del giorno con la situazione concreta che si viveva. Per questo, riprendendo la frase di risposta del Salmo responsoriale “Mostraci,
Signore, il sentiero della vita“, ha fatto osservare che tutta la pagina evangelica dei due discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35) proclamata poco prima, è costruita intorno al cammino.
Ha proposto allora di sostituire nel racconto ai due discepoli, due cresimandi, cioè tutti i cresimandi presenti.
Come i discepoli erano confusi, tristi, delusi e sfiduciati, e abbandonavano Gerusalemme (luogo simbolo della fede ebraica), così anche i ragazzi tante volte sono pieni di dubbi, incertezze e difficoltà, a livello sociale, ma anche familiare e personale e anche per le grandi questioni della fede. Questo porta a chiedersi: chi è oggi Gesù nella mia vita? anche io, come i due di Emmaus, parlo di Gesù al passato? Oggi è festa, ma anche a noi può accadere lungo il cammino della vita, di abbandonare la fede. Accade a tanti di celebrare e dimenticare, incontrare un annuncio e metterlo da parte come un passato ormai superato.
Come prevenire questo abbandonare ciò che abbiamo incontrato?
La soluzione c’è, ha risposto, è vero che il mondo ci manda tanti altri messaggi fuorvianti, ma prima o poi nella vita si arriva ad un bivio: lasciar perdere completamente la fede cristiana o recuperarla in pieno e farla diventare patrimonio personale. Il terzo viandante della narrazione evangelica (Gesù), ancora non riconosciuto dai due discepoli, fa per andar via, ma loro gli chiedono: “Resta con noi”. Qui si risolve la questione della nostra fede. Gesù a tavola con loro compie un gesto: spezza il pane e lo distribuisce ai due, allora “si aprirono i loro occhi e lo riconobbero”. Questo dobbiamo fare anche noi: accogliere Gesù in casa e fargli fare questo gesto, allora gli occhi della fede si riaprono. Dunque, è giusto compiere un cammino anche tormentato di fede, ma cosa fare? Dire anche noi: Resta con noi, Signore, fare in modo che Gesù la domenica spezzi il pane con noi. Così il cammino tormentato raggiunge un traguardo felice. Così la nostra fede diventa una fede non infantile ma cresciuta e “messa su strada”.
Se partecipiamo a questo evento, allora i nostri occhi si aprono, il nostro cuore si apre e sente il grande amore di Gesù che dà la vita per noi. Il cammino, ha concluso il Vescovo, è il modello della nostra vita, lungo esso il Signore ci affianca sempre. Se lo accogliamo, Lui ci invita al banchetto della vita.
E’ seguito il rito suggestivo della preghiera di invocazione dello Spirito, dell’imposizione delle mani e dell’unzione dei cresimandi, uno per uno, con il sacro crisma, consacrato il Mercoledì Santo nella Messa crismale. Agli ormai Cresimati è stato chiesto di rispondere, a nome di tutti, alle domande per il rinnovo delle promesse battesimali ed è stata data la Comunione dal Vescovo sotto le due specie. Dopo la benedizione finale, è stato il momento della festa, degli auguri, delle foto, dei saluti. Un momento di grande gioia.
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Source: DiocesiSora.It – Vescovo
Inizio della Peregrinatio della Madonna di Fatima nelle Parrocchie della Diocesi
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Inizia la maturazione cristiana di 44 nuovi Cresimati
Inizia la maturazione cristiana di 44 nuovi Cresimati
Nella Parrocchia di S. Maria della Valle sabato 29 aprile il Vescovo impartisce il Sacramento della Confermazione
A S. Angelo in Theodice la parrocchia di S. Maria della Valle ha vissuto uno dei momenti più importanti della sua vita pastorale: la Cresima di ben 44 giovanissimi che hanno completato il percorso di catechesi di preparazione. Il Parroco Don Luigi D’Elia e tutta la comunità parrocchiale in fermento, hanno accolto con calore il Vescovo mons. Gerardo Antonazzo, giunto puntuale sabato 29 aprile per la Messa prefestiva della III di Pasqua. Pronti anche gli emozionati Cresimandi, i loro padrini e madrine, i genitori e le catechiste. La Corale parrocchiale ha dato il via al canto di ingresso e tutti in piedi hanno fatto ala al passaggio della processione introitale dalla porta all’altare, aperta dalla Croce e dai ministranti e conclusa dai concelebranti: il Vescovo Gerardo, che presiedeva la Celebrazione Eucaristica, il Parroco Don Luigi ed il cerimoniere vescovile, Don William Di Cicco.
Dopo la liturgia della Parola, il Vescovo ha rivolto ai ragazzi le domande di rito circa la loro volontà di ricevere il Sacramento della Confermazione e di essere testimoni di Cristo Risorto: il loro Eccomi di risposta è giunto dapprima timido, poi più sonoro. E nel corso dell’omelia Antonazzo ha ringraziato i padrini e le madrine per essere stati disponibili al compito, o missione, di affiancare i ragazzi nella loro crescita, cosa bella e delicata!, perché così si costituiscono loro come “punti di rifermento” per i giovani, sfatando la lamentela generale che i giovani non ne hanno più.
Poi ha sottolineato la frase che pronuncia il vescovo dopo le risposte dei giovani: Dio porti a compimento l’opera che in voi ha iniziato. La vita cristiana, la vita di fede, questa è l’opera di Dio, che è già iniziata con il Battesimo, perché non nasce con la Cresima, è già iniziata prima. Perciò è ben importante che la vita cristiana nella propria storia personale sia effettivamente iniziata, altrimenti Dio non potrebbe portarla a compimento. Vi dico, ragazzi – ha detto il Vescovo – non vi preoccupate della Cresima ora, ma riflettete sul Battesimo ricevuto. La prova del 9? Vediamoci domenica prossima a Messa, capirete da soli e farete 2 più 2. Se sarete presenti, vuol dire che la vostra vita cristiana è davvero cominciata. Speriamo che domenica non facciate 2 meno 2!
Questa è la verifica per capire se la vita cristiana è cominciata e se può crescere con la Cresima. Il Battesimo è il primo Sacramento non solo in ordine cronologico, esso è il fondamento, la porta che ci fa entrare nella vita cristiana, è la Prima Pasqua, il primo incontro con Gesù Risorto. Se uno non varca questa porta, l’azione di Dio non lo raggiunge perché lui non è lì. Il vangelo odierno (Lc 24, 13-35) narra dei discepoli di Emmaus che parlano di Gesù al passato, come fosse tutto finito, un po’ come oggi che molti considerano Gesù superato. La domenica, primo giorno della settimana, è l’incontro con il Signore Risorto. Allora, ha detto Antonazzo, celebriamo bene la Cresima ma portandoci dentro il cuore, il senso bello della vita cristiana!
La Cresima, ha continuato, è indicata come il Sacramento della maturità cristiana: allora non dovremmo darlo a chi è ancora nell’età dello sviluppo? Per un adolescente la Cresima dà inizio alla maturazione verso l’età adulta, e questo deve avvenire con quei punti di riferimento credibili, quelli che voi, ragazzi, avete scelto (padrini e madrine) e quelli che non avete scelto (i genitori). La celebrazione di questo Sacramento, col dono dello Spirito, è come un assegno che Dio vi regala firmato in bianco perché si fida di voi. Questa maturazione graduale della vostra maturità cristiana oltre che umana, si compia con l’impegno di ciascuno, il vostro personale e quello di padrini, madrine e genitori.
Con tale auspicio e incoraggiamento il Vescovo ha concluso il suo dire per passare, subito dopo il rinnovo delle promesse battesimali, alla Crismazione. Ogni cresimando, chiamato per nome e accompagnato dal padrino o madrina, si è avvicinato al Vescovo che lo ha unto sulla fronte con il sacro crisma dicendo: “Ricevi il dono dello Spirito Santo. La Pace sia con te!”.
Al momento della Comunione, i Cresimati l’hanno ricevuta direttamente dal Vescovo sotto le due specie, del Pane e del Vino, gli altri fedeli invece da due ministri in file laterali, proprio per segnare l’eccezionalità del giorno della Cresima.
Con la solenne Benedizione finale impartita dal Vescovo si è conclusa una Celebrazione molto intensa e partecipata, destinata a rimanere scolpita nella memoria di 44 ragazzi della Parrocchia di S. Maria della Valle.
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Source: DiocesiSora.It – Vescovo