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La storia delle donne (o fanciulle) cigno, finora analizzata solamente come interpolazione nella vicenda melusiniana, presenta invece un proprio schema narrativo che mette in scena un tipo di incontro e di unione fra la dimensione umana e quella sovrannaturale diversi rispetto a quelli già analizzati.

Mentre un uomo si trova solo nella foresta, s’imbatte in uno stormo di cigni che plana su un laghetto. Gli uccelli, prima di entrare in acqua, si spogliano del loro abito di piume e si trasformano in donne bellissime. Il giovane osserva incantato quelle ragazze e non può fare a meno di invaghirsi della più bella; così, senza farsi vedere, ruba la sua veste e si nasconde, continuando però ad osservare la scena. Ad un certo punto le bagnanti escono dall’acqua e si rivestono con i loro mantelli. Una di loro, tuttavia, non riesce a trovare il suo abito e di conseguenza viene abbandonata dalle altre, che la lasciano sola e disperata sulla riva del lago a piangere la sua sciagura. A quel punto il giovane esce dal suo nascondiglio, rivelando l’inganno e dichiarando il suo amore alla fanciulla. Quella, demoralizzata, supplica invano la restituzione del suo abito ed è quindi costretta a seguire il suo rapitore e a sposarlo. Il matrimonio porta alla nascita di vari figli e la donna finisce con l’accettare il suo nuovo ruolo umano. Ancora una volta l’unione fra un mortale e una fata non è destinata a permanere: rientrata in possesso del suo abito di piume e della sua forma animale, la fanciulla-cigno prende il volo e scompare. Sposata contro la sua volontà, la donna sovrannaturale pensa solamente a ritornare nel suo mondo. Il giovane, non potendo vivere senza la sua amata, la insegue; solo con il superamento di una serie di prove ottiene l’accesso all’altro mondo e il ricongiungimento con la sua sposa.

Catalogato come variante del motivo numero 400, “la ricerca della sposa perduta”, il motivo delle donne-cigno83, sia fra i testi letterari sia nella materia

84 folklorica, raramente s’individua come narrazione singola: più semplicemente dà vita ad una sequenza all’interno del racconto vero e proprio, come era avvenuto per le leggende melusiniane.

L’autore vittoriano Joseph Jacobs, folclorista e critico letterario famoso per i suoi contributi alla letteratura inglese, celtica e più in generale europea, ha ricostruito, grazie ad una varietà di fonti, il racconto delle fanciulle-cigno, liberandolo dal suo ruolo accessorio e donandogli vita propria. La versione qui esposta è quella tratta da European Folk and Fairy Tale84.

Nella sua versione il protagonista è un cacciatore che sta trascorrendo la notte vicino al laghetto nel bosco, acquattato dietro a dei cespugli, in attesa di catturare delle anatre. Il suo stupore è grande quando, sentendo un battito d’ali, vede uno stormo di cigni planare sul laghetto. Osservando meglio si rende conto che quelli che ha di fronte in realtà non sono cigni ma ragazze bellissime vestite solo di un mantello di piume. Le fanciulle, dopo essersi spogliate, iniziano a fare il bagno: il cacciatore le osserva incantato e la sua attenzione è attirata in modo particolare dalla più giovane del gruppo. L’uomo se ne innamora perdutamente e decide di prenderla in moglie. Così, senza farsi vedere, ruba la veste della ragazza e torna a nascondersi. All’alba, le fanciulle escono dall’acqua e, rivestendosi, si preparano a lasciare quel luogo. Solo la più piccola del gruppo non riesce a ritrovare il suo mantello ed è quindi abbandonata al suo destino. Non appena le sorelle se ne sono andate, il cacciatore esce dal suo nascondiglio e mostra l’abito rubato: i pianti e le richieste della giovane non sono sufficienti a restituirle la libertà, perché lui ha deciso di sposarla. La copre con il suo mantello e la porta a casa con sé. Con attenzione nasconde la veste piumata, per evitare di perdere la sua sposa. Trascorrono gli anni e la fanciulla si rassegna alla sua nuova condizione umana, dando anche alla luce due bambini. Sarà proprio sua figlia a restituirle la libertà, poiché un giorno la piccola, mentre gioca a nascondino, trova

84 La maggior parte dei testi presenti nell’analisi che segue non sono mai stati tradotti in lingua italiana; perciò nelle citazioni, tranne dove specificato, si tratta sempre di una mia personale traduzione.

85 nascosto in un baule un bellissimo mantello di piume e lo porta alla madre. Senza un attimo di esitazione, la donna sveste i panni di moglie e torna a vestirsi di nuovo della sua vera natura animale. Prima di andarsene, tuttavia, lascia accesa una scintilla di speranza per il marito: “Dì a tuo padre, se desidera vedermi ancora, che mi troverà nella terra a est del Sole e a ovest della Luna”85. Disperato, l’uomo si mette alla ricerca della moglie perduta e vaga per il mondo chiedendo indicazioni su come arrivare nella terra dove sorge la luna e tramonta il sole. Nel suo peregrinare ottiene prima l’aiuto del Re degli Uccelli e del Re dei Pesci, e poi inganna due fratelli, rubando loro un berretto che rende invisibili e un paio di stivali che permettono di raggiungere qualsiasi posto si desideri. Così, grazie ai due oggetti, raggiunge finalmente il regno della sua amata. Qui, il padre della ragazza, mostra al cacciatore le sue sette figlie: per riavere sua moglie, dovrà riconoscerla in mezzo alle sue sorelle. L’uomo la distingue dalle altre osservandole le mani, e gli risulta facile identificarla poiché le sue sono rovinate per i lavori domestici svolti nel suo periodo di vita umana. Dopo il loro ricongiungimento, gli sposi possono finalmente vivere felici.

La versione appena citata, è, secondo il mio parere, da escludere dalla trattazione, in quanto opera letteraria ricostruita su materiale folklorico di base. Tuttavia, l’importanza di questo testo sta proprio nel fatto di configurarsi come modello, da seguire per rintracciare il motivo delle donne-cigno all’interno delle leggende e dei racconti popolari. Lo stesso Joseph Jacobs, infatti, nelle note al testo, afferma di aver cercato di inserire all’interno della sua rielaborazione gli aspetti più comuni della storia, in modo da poter offrire al lettore un quadro omogeneo capace di configurarsi come modello86.

85 "Tell your father, if he wishes to see me again, he must find me in the land East o' the Sun and West' o' the Moon"; cfr. Jacobs 1916, p. 100.

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