2005-2006 (a)
Table 4.15 Juvenile penal institution population flows by citizenship, gender and confinement reason - Years
2005-2006 (a)
Fonte / Source: Ministero della giustizia - Dipartimento giustizia minorile
(a) Per una più corretta interpretazione dei dati si evidenzia che nel corso dell’anno 2006 è stato concesso un provvedimento di indulto. / During the year 2006 a measure of pardon has been granted, which should be considered for a better interpretation of data.
MF F MF F MF F MF F MF F MF F
Per custodia cautelare 1.223 225 745 178 1.107 185 694 149 295 43 183 38 Preventive custody Per l'esecuzione delle pene 177 41 72 33 330 67 167 54 142 12 63 10 To serve a sentence Trasferimenti da o verso
strutture penali per adulti 89 6 69 6 - - -
-Transfers from or to prisons for adults
Totale 1.489 272 886 217 1.437 252 861 203 437 55 246 48 Total
Per custodia cautelare 1.199 152 678 130 1.015 124 564 104 313 32 180 29 Preventive custody Per l'esecuzione delle pene 105 23 63 21 444 85 264 66 30 2 14 2 To serve a sentence Trasferimenti da o verso
strutture penali per adulti 58 11 40 5 2 - 1 - - - -
-Transfers from or to prisons for adults
Totale 1.362 186 781 156 1.459 209 828 170 343 34 194 31 Total ANNO / YEAR 2005 ANNO / YEAR 2006 CONFINEMENT REASONS MOTIVI Ingressi / In-flow Uscite / Out-flow
Presenti a fine anno / Juvenile penal institution
population (at year end) Di cui stranieri / Of which foreigners Totale / Total Di cui stranieri / Of which foreigners Totale / Total Di cui stranieri / Of which foreigners Totale / Total
capitolo
chapter
L’istruzione scolastica e universitaria italiana, l’inserimento professionale
dei giovani dopo gli studi, ma anche le attività di ricerca e sviluppo che
in Italia realizzano le imprese e le istituzioni pubbliche e private, quali
indicatori della capacità di produzione scientifica e, più in generale, di
innovazione del nostro Paese: il capitolo offre un quadro di insieme di
questi aspetti, raccogliendo dati statistici provenienti da fonti diverse.
Il sistema scolastico è illustrato dai dati su scuole, classi, alunni e
insegnanti, analizzati per regione e livello di istruzione, mentre per
l’istruzione terziaria di tipo universitario il dettaglio è regionale e per
gruppo di corsi. L’inserimento professionale dei giovani è misurato dalla
condizione occupazionale, a tre anni dal conseguimento del titolo, dei
diplomati di scuola secondaria superiore e dei laureati.
Le statistiche sulla ricerca e sviluppo (R&S) – alla base della produzione degli
indicatori sull’attività di ricerca in Italia utilizzati sia dall’Ocse, sia dalla
Commissione europea – sono disponibili con un dettaglio settoriale relativo
a: istituzioni pubbliche, istituzioni private nonprofit, imprese e università.
In chiusura di capitolo, infine, alcuni dati sul livello di utilizzo delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte delle imprese
italiane.
Education, Research, Development and Innovation
Istruzione, ricerca, sviluppo e innovazione
5
Collecting statistical data from various sources, this chapter provides an
overview of the following topics: Italian school and university
education, vocational integration of young people after their studies as well
as research and development (R&D) activities carried out in Italy by
enterprises and public and private institutions as indicators of our
Country’s scientific production and innovation capacity.
The school system is illustrated by data on schools, classes, students and
teachers, that are broken down by region and educational level. Data on
tertiary education, on the other hand, are broken down by regions and
course groups. Young people’s vocational integration is measured by
graduates’ and upper secondary graduates’ occupational status three years
after completing their studies.
Research and development statistics – which form the basis for the
production of indicators on research activity in Italy used both by the OECD
and the European Commission – provide data on the following sectors:
public institutions, private non-profit institutions, enterprises and universities.
The chapter ends with some data on the level of use of information and
communication technologies in Italian enterprises.
In Italia il tasso di scolarità si attesta ormai da qualche anno intorno al
cento per cento per la scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di
primo grado, mentre è in continuo aumento quello della secondaria di
secondo grado, passato dall’89,8 per cento del 2001/2002 al 92,7 per
cento del 2006/2007.
L’aumento della scolarizzazione ha prodotto, nel corso degli anni, un
costante innalzamento del livello di istruzione della popolazione
italiana; la quota di persone con qualifica o diploma di scuola
secondaria superiore si attesta al 32,4 per cento, mentre il 10,2 per
cento possiede un titolo di studio universitario.
I giovani iscritti per la prima volta all’università nell’anno accademico
2006/2007 sono poco più di 308 mila, circa 16 mila in meno rispetto
all’anno precedente (-5,0 per cento), confermando una fase di flessione
delle immatricolazioni rilevata a partire dal 2004/2005; in
controtendenza le immatricolazioni ai corsi triennali dei gruppi
chimico-farmaceutico (+5,2 per cento) e ingegneria (+4,7 per cento).
Nel complesso la popolazione universitaria è composta da 1.809.186
studenti, con una mobilità territoriale piuttosto elevata: uno studente su
cinque studia in una regione diversa da quella di residenza. La
partecipazione agli studi universitari risulta particolarmente elevata in
Molise, Abruzzo, Basilicata e Lazio, regioni in cui per 100 residenti di
19-25 anni, più di uno su due è iscritto a un corso accademico, spesso
fuori sede.
Le donne sono più propense degli uomini a proseguire gli studi oltre la
scuola secondaria (le diplomate che si iscrivono a un corso universitario
sono circa 71 su 100, i diplomati circa 61), ma anche a portare a
termine il percorso accademico (le laureate sono circa 24 ogni 100
venticinquenni contro i 17 laureati ogni 100 maschi della stessa età).
Le migliori opportunità lavorative si presentano ai laureati provenienti
dai corsi lunghi dei gruppi ingegneria (81,3 per cento svolge un lavoro
continuativo iniziato dopo il conseguimento della laurea),
chimico-farmaceutico (73,7 per cento) ed economico-statistico (65,7 per cento).
Le laureate nei corsi lunghi incontrano più difficoltà dei loro colleghi
maschi nel trovare lavoro; per i laureati triennali, invece, non si rilevano
differenze significative tra i due sessi. Al Nord lavorano
continuativamente il 66,3 per cento dei laureati nei percorsi lunghi e il
54,9 per cento nei corsi triennali; seguono i laureati del Centro
(rispettivamente con il 53,6 per cento e il 45,9 per cento) e quelli del
Mezzogiorno (con il 43,4 per cento e il 34,7 per cento).
Nel 2005 la spesa totale per ricerca e sviluppo è pari a 15.599 milioni di
euro, con una incidenza percentuale sul prodotto interno lordo dell’1,09
per cento, a fronte di un valore medio dell’1,74 nell’Unione europea a
27, e del 2,25 per cento nei paesi Ocse. Il peso della spesa per ricerca e
sviluppo sul prodotto interno lordo appare in costante riduzione dal
2002, quando era pari all’1,13 per cento. Il contributo delle imprese
rappresenta poco più della metà dell’attività totale di R&S intra-muros
in Italia (50,4 per cento), valore ben lontano dal 66 per cento
individuato come obiettivo comune dei paesi Ue. Solo il settore
pubblico e l’università (rispettivamente con il 17,3 e il 30,2 per cento
della spesa per R&S) appaiono in linea con gli obiettivi europei.
A inizio 2007 in Italia dispongono di almeno un personal computer il
96,6 per cento delle imprese con almeno dieci addetti, mentre il 56,9 per
cento di esse ha un sito web. Se, in generale, a registrare livelli tecnologici
più elevati di informazione e comunicazione sono le imprese di maggiore
dimensione, il comparto dei servizi emerge come settore di punta per
l’incidenza di tali tecnologie anche tra le imprese con meno di 50 addetti,
in misura maggiore che in quelle industriali di pari dimensione.
Italian Statistical Abstract 2008
Compendio statistico italiano 2008
82
For some years the schooling rate in Italy had stabilised around 100
percent in pre-primary, primary and lower secondary schools and had
been gradually increasing in upper secondary schools, rising from 89.8
percent in 2001/2002 to 92.7 percent in 2006/2007.
The increase in the schooling rate contributed over the years to
constantly enhance the educational level of the Italian population; the
percentage of people with a professional qualification or an upper
secondary diploma stabilized at 32.4 percent, while those with a
university degree were 10.2 percent.
In the 2006/2007 academic year slightly more than 308 thousand
students enrolled at university for the first time, nearly 16 thousand less
than the previous year (-5.0 percent), which confirmed the declining
trend in enrolments started in 2004/2005; enrolments in short
university courses of the chemical-pharmaceutical group (+5.2 percent)
and engineering (+4.7 percent) went against the current trends. On the
whole, the university population counted 1,809,186 students with quite
a high mobility: one out of five students studied in a region other than
his/her region of residence. Attendance of university courses was
specially high in Molise, Abruzzo, Basilicata and Lazio, where more
than one out of two per 100 residents aged 19-25 was enrolled at
university and in most cases away from home.
Women were more likely than men to pursue their studies after upper
secondary education (women graduates enrolling at university nearly 71
out of 100, as compared to nearly 61 men graduates) and complete
them (women graduates, nearly 24 per 100 females aged 25 as
compared to men graduates, 17 per 100 males of the same age).
Graduates with the best job opportunities were those coming from one
long cycle degree programmes (4 or more years) belonging to the
engineering (81.3 percent had been permanently employed since
graduation), chemical-pharmaceutical (73.7 percent) and economics
and statistical group (65.7 percent). Women graduates in one long cycle
degree courses faced more difficulties than their male colleagues in
finding a job; no significant gender gap could be reported for graduates
in short university courses. In North Italy, 66.3 percent of graduates in
one long cycle degree courses and 54.9 percent of students with a short
university degree (3 years) had a permanent job followed by Central
Italy (with 53.6 percent and 45.9 percent, respectively) and South Italy
and the Islands (with 43.4 percent and 34.7 percent, respectively).
In 2005, total expenditure on research and development amounted to
15,599 million euro, equal to 1.09 percent of the gross domestic
product, as compared to an average of 1.74 percent in the EU-27 and
2.25 percent in OECD countries. The incidence of R&D expenditures
on the gross domestic product had been on a constant decline since
2002, when it was equal to 1.13 percent. In Italy, entreprises’
contribution accounted for nearly half of total intramuros R&D
activities (50.4 percent), which was rather far from the 66 percent set as a
common target among EU countries. Only the public sector and higher
education sector appeared to be in line with European goals, with 17.3
and 30.2 percent of R&D expenditure, respectively.
At the beginning of 2007, 96.6 percent of enterprises with at least 10
employees in Italy had at least one personal computer, while 56.9
percent had a website. Even though larger enterprises showed a higher
level of information and communication, services enterprises with less
than 50 employees showed a higher level of technology than same-size,
industrial enterprises.
Italian Statistical Abstract 2008
Italian Statistical Abstract 2008
Compendio statistico italiano 2008
84
Tavola 5.1 Scuole, classi, alunni e insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado
per regione - Anno scolastico 2006/2007
Table 5.1 Schools, classes, children and teachers in pre-primary, primary and lower secondary school by
region - School year 2006/2007
Fonte / Source: Scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Scuole primarie statali e non statali (E); Scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E)
(a) I valori dell’anno scolastico 2006/2007 si riferiscono all’anno scolastico 2004/2005. Per le scuole dell’infanzia delle province autonome di Bolzano e Trento il dato include gli assi-stenti. / 2006/2007 school year data refer to the school year 2004/2005. Data referring to pre-primary schools in the autonomous provinces of Trento and Bolzano include assistants.
2002/2003 25.097 70.543 1.623.229 137.177 18.575 152.138 2.761.187 289.993 7.883 85.840 1.796.291 211.001 2002/2003 2003/2004 25.016 73.503 1.643.713 …. 18.389 150.613 2.768.386 …. 7.867 86.257 1.805.001 …. 2003/2004 2004/2005 24.889 72.041 1.654.833 140.646 18.351 151.062 2.771.247 293.187 7.890 85.811 1.792.244 211.078 2004/2005 2005/2006 24.845 72.624 1.662.139 …. 18.218 151.399 2.790.254 …. 7.886 83.871 1.764.230 …. 2005/2006 Piemonte 1.650 4.538 108.977 8.982 1.432 10.211 185.356 19.986 542 5.242 110.640 13.229 Piemonte Valle d'Aosta/ Vallée d'Aoste 92 190 3.555 422 85 402 5.569 737 21 161 3.232 572 Valle d'Aosta/ Vallée d'Aoste Lombardia 3.074 10.762 263.972 20.007 2.463 22.542 435.936 44.696 1.216 11.896 253.964 30.732 Lombardia Trentino-Alto Adige 616 1.460 32.234 3.966 563 3.345 54.461 7.742 172 1.573 32.221 4.034 Trentino-Alto Adige
Bolzano/Bozen 331 732 15.054 1.977 329 1.841 28.060 3.868 87 848 16.712 2.226 Bolzano/Bozen
Trento 285 728 17.180 1.989 234 1.504 26.401 3.874 85 725 15.509 1.808 Trento
Veneto 1.770 5.841 134.974 9.583 1.544 12.171 225.559 22.432 631 6.094 131.312 15.142 Veneto Friuli-V. Giulia 483 1.326 30.050 2.528 401 2.842 49.149 5.462 161 1.455 28.787 3.663 Friuli-Venezia Giulia Liguria 586 1.597 37.096 3.057 493 3.377 61.251 6.630 175 1.781 37.485 4.733 Liguria Emilia-Romagna 1.504 4.360 106.373 8.800 1.029 8.955 177.484 17.613 435 4.674 102.294 11.332 Emilia-Romagna Toscana 1.358 3.744 90.062 7.507 1.047 7.834 149.675 15.360 407 4.129 88.857 10.127 Toscana Umbria 423 955 22.132 1.886 311 2.159 36.832 3.721 113 1.055 22.178 2.607 Umbria Marche 631 1.719 40.293 3.528 487 3.665 68.046 6.775 228 1.955 41.397 4.681 Marche Lazio 1.958 6.675 149.902 12.736 1.393 13.359 257.922 26.529 606 7.563 158.760 18.302 Lazio Abruzzo 660 1.544 33.987 3.118 482 3.359 58.659 5.989 225 1.881 37.790 4.462 Abruzzo Molise 178 379 7.739 761 154 910 14.394 1.617 92 506 9.376 1.274 Molise Campania 3.033 9.293 198.344 18.243 1.992 18.915 346.507 34.895 803 10.704 218.555 26.745 Campania Puglia 1.647 5.834 126.049 11.076 811 10.854 218.060 20.540 437 6.283 137.994 15.812 Puglia Basilicata 309 789 16.334 1.661 233 1.705 28.348 3.281 139 979 18.382 2.713 Basilicata Calabria 1.426 2.991 58.966 6.144 1.015 6.399 101.125 11.797 451 3.564 66.757 9.936 Calabria Sicilia 2.662 7.181 150.578 12.656 1.652 14.824 275.241 29.221 705 8.939 182.051 24.218 Sicilia Sardegna 788 1.983 41.072 3.984 576 4.163 70.576 8.165 345 2.541 47.999 6.764 Sardegna ITALIA 24.848 73.161 1.652.689 140.646 18.163 151.991 2.820.150 293.187 7.904 82.975 1.730.031 211.078 ITALY Nord 9.775 30.074 717.231 57.346 8.010 63.845 1.194.765 125.296 3.353 32.876 699.935 83.437 North Centro 4.370 13.093 302.389 25.657 3.238 27.017 512.475 52.385 1.354 14.702 311.192 35.717 Centre Mezzogiorno 10.703 29.994 633.069 57.643 6.915 61.129 1.112.910 115.505 3.197 35.397 718.904 91.924 South and Islands
Alunni / Pupils Classi / Classes Alunni / Pupils ANNI SCOLASTICI REGIONI Scuole / Schools Sezioni / Sections Bambini / Children Insegnanti (a) / Teachers (a) Insegnanti (a) / Teachers (a) Scuole dell'infanzia / Pre-primary schools Scuole primarie / Primary schools
ANNO SCOLASTICO 2006/2007 - PER REGIONE / SCHOOL YEAR 2006/2007 - BY REGION
Scuole secondarie di primo grado / Lower secondary schools Insegnanti (a) / Teachers (a) Scuole / Schools Classi / Classes Scuole / Schools SCHOOL YEARS REGIONS