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CAPITOLO II: ANALISI DEL TESTO DI PARTENZA

2.2. Trama

2.5.5. Neologismi e giochi di parole

Come evidenziato da Bernabini (2010), «l’invenzione di neologismi è un tratto tipico dello stile

di Medina, il quale ama giocare con le possibilità della lingua», tanto che l’autore ha deciso di inserire, in chiusura alla raccolta Con juego en la lengua (2020), un’appendice lessicografica, un vero e proprio indice delle parole da lui inventate e non ancora presenti nel dizionario. La sezione, curata dalla studiosa Sandra Ruíz-Llamas, contiene più di mille voci, per un totale di oltre cento pagine, ed è provocatoriamente intitolata “Palabras diccionariables de Dante Medina”, titolo in cui vi è un ulteriore neologismo che allude al fatto che queste parole potrebbero, in futuro, essere inserite nel dizionario. L’indice presenta i neologismi e, per

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ciascuno, fornisce un esempio tratto da uno dei sedici romanzi inseriti nella raccolta, il che permette al lettore di comprendere come viene usata la parola e con quale significato.

Dante Medina, durante una presentazione del libro sopra citato,9 a proposito della propria creatività e produttività linguistica afferma: «Es imposible que deje de inventar palabras mientras escribo, y por una razón bien clara: me hacen falta palabras, y entonces me las invento, porque no alcanzan». La difficoltà, segnala l’autore, sta nell’evitare di creare parole oscure e di difficile comprensione ma inventare parole che siano comprensibili a partire dal contesto d’uso: «El mayor reto al crear una “nueva” palabra es que se entienda de manera más o menos natural, que no se tenga que explicar el término. Lo que hago comúnmente es combinar palabras para generar otras».10 L’esempio più lampante di neologismo riscontrato in Esta gringa que ves è

l’aggettivo agolfanado, derivante dal verbo agolfanarse che, tra i vari significati che può acquisire a seconda del contesto, può significare: «Ser reiterativo e insidioso; sacarse de onda; quedársele viendo de más a los senos o a las piernas de una mujer y que lo cachen a uno».11

Lo scrittore, quindi, è conosciuto e apprezzato proprio per l’originalità del suo stile, per quella fantasia e genialità che gli permettono di giocare con la lingua e sfidare le convenzioni letterarie, come sottolineato da Profeti (2018): «Las creaciones de Dante Medina se caracterizan por una innovación continua, por un juego (muy serio) con las palabras y con la tradición literaria, que constantemente el escritor desafía, y de la cual se mofa».12 Lo stesso Medina (2017b), afferma:

Todo lo que yo he escrito, toda mi escritura, toda mi actitud de escritor, se la debo al aburrimiento. Escribir, para mí, es huir del aburrimiento, cuya imagen más elemental, más perceptible y peligrosa, es la monotonía. No soporto escribir un texto de la forma, del modo, en que he oído en la lectura otro texto, o en la forma en que dicen en la escuela y en la universidad que se escriben “correctamente” los textos.

La scrittura viene quindi vista come una via di fuga dalla monotonia, dalla noia, e attraverso questa lo scrittore persegue un obiettivo ben chiaro, creare qualcosa di non ancora visto, non ancora sperimentato: «Si busco algún propósito que haya animado mi escritura, recuerdo, en especial, uno: llevar al límite las posibilidades de la lengua. No al límite de ella, desde luego, sino al mío; al límite de mis posibilidades» (ibid.).

9 Cfr. https://www.facebook.com/culturacolima/videos/envivo-presentaci%C3%B3n-del-libro-con-juega-en-la- lengua-antolog%C3%ADa-de-novela-por-dan/1641697512635150/ 10 Cfr. http://gaceta.cusur.udg.mx/dante-medina-el-del-sur/ 11 Cfr. https://www.facebook.com/culturacolima/videos/envivo-presentaci%C3%B3n-del-libro-con-juega-en-la- lengua-antolog%C3%ADa-de-novela-por-dan/1641697512635150/ 12 Cfr. http://www.letrafranca.com/wpcontent/uploads/2018/05/Sin_miedo_a_las_palabras_cuentos_completos_ Dante_Medina.pdf

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Ed è proprio da questa instancabile ricerca di innovazione che nasce la tendenza dell’autore a utilizzare vari giochi di parole, o meglio, come afferma Medina (ibid.), giochi con parole:

Sería fácil observar, a la ligera, que en mis escritos vagan los juegos de palabras. Quisiera corregir esta impresión: rara vez pongo en lo que escribo juegos de palabras. Lo que procuro, lo que persigo incluir en mi escritura, son juegos con palabras. Exacta diferencia: los juegos de palabras, aun calando hondo, son chistosos, hábiles, sorpresivos, pero tienen algo de prefabricado; los juegos con palabras son siempre imprevisibles, se traen un encantador no-sé-qué, algo como muy cosa suya que ya ha dejado de interesarse en provocar la risa, algo que nunca ha sido prefabricado en esa dirección sintáctica o fonética, algo que puede perfectamente existir sin repetirse: sin haber sido previsto por la “normalidad” de la lengua literaria.

Lo scrittore, quindi, è sempre alla ricerca di nuove forme linguistiche per veicolare le proprie idee e immagini in modo più incisivo e, allo stesso tempo, innovativo, sorprendente e mai banale, come quando, parlando della zia Patricia, afferma: «–¿Dónde se aprenden mejor las lenguas? Tampoco lo sé. –En la ca-ma. ¡Para todos tenía! ¿A poco crees que la mandaron a Ohio por gusto, gastando dinero? ¡Estaba tan quemada en Guadalajara que hasta nuestra casa olía a chamuscado!» (Medina, 2016: 53), espressione con cui lascia intendere come ormai la reputazione della ragazza in città sia stata compromessa; o come quando la zia Susan ha un’illuminazione e capisce che è a causa di un giovanotto, che lavora in una società del governo che si occupa di elettricità, che da un giorno all’altro finalmente a Sally Jo interessa imparare lo spagnolo: «Como se trataba de un asunto de luz, se le prendió el foco a la tía Susan –que siempre ha sido muy metiche–: ¡con razón ahora sí Sally Jo anda tan interesadita en aprender español!» (ibid.: 37).

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