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di Nicola Bergamo

Nel documento Issue 10, “La Siria bizantina” (pagine 92-94)

Contra Langobardos paucitas nobilitat: plurimis ac valentissimis nationibus cincti non per obsequium, sed proellis ac periclitando tuti sunt.250 Breve introduzione.

Breve introduzione. Breve introduzione. Breve introduzione.

Questo mio breve scritto desidera approfondire una particolare esperienza etnica nella guerra tra impero bizantino e impero persiano durante i regni di Giustino II e di Maurizio. All’interno di questa ennesima lotta tra i due colossi geopolitici del mediterraneo orientale, vi fu un avvenimento poco noto e poco trattato anche dagli storici: l’invio, da parte romana, di un corpo d’armata longobardo agli estremi confini orientali. Le cifre parlano dell’impressionate cifra di sessantamila uomini,251

al soldo di Bisanzio per contrastare la Persia.

Le fonti sono così avare di informazioni che potrò solamente supporre quello che accadde in quel particolare frangente, attenendomi rigorosamente allo sviluppo storico e sociale del periodo, sia per quanto riguarda l’etnia longobarda sia per quanto riguardano gli avvenimenti storici propriamente detti. Visto che si trattò di un lungo viaggio compiuto da un grande esercito, dalla costa fino in prossimità dei grandi fiumi Tigri e Eufrate, ho voluto evocare nel titolo la ben più nota spedizione descritta da Senofonte.

Il contesto storico. Il contesto storico. Il contesto storico. Il contesto storico.

L’imperatore Giustiniano aveva firmato con l’impero persiano una «

pace perpetua

» per garantirsi così ampi spazi di manovra in Occidente. La pace durò, anche se intervallata da duri scontri armati tra le parti, fino all’ascesa di Giustino II il quale, appena salito al trono, si rifiutò di pagare ulteriori tributi ai Persiani.252 La guerra fu la conseguenza diretta della politica

estera perseguita dal nuovo imperatore e si protrasse per un ventennio, mettendo a dura prova le esigue risorse umane e militari dell’impero. Il contenzioso nato tra le due potenze risultava essere, ancora una volta, la piccola Armenia, che oltre

250 TACITO, De origine et situ Germanorum, XL.

251 La fonte è GIOVANNI DI EFESO, Historia Ecclesiastica, 6, 13 (a. 575). Vedi inoltre BOGNETTI G.P.,

L’età longobarda (= BOGNETTI), Milano 1966, III, p. 9, n. 5.

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ad essere il centro delle vie di comunicazione per l’Oriente, era terra di giovani e ottimi soldati.

Vi furono dei tentativi per scongiurare la guerra: Giustino inviò Giovanni Comnetiolusio alla corte del Gran re per giungere ad un compromesso, ma tutto risultò vano.

Il conflitto esplose con tutta la sua violenza nel 572. Il

magister militum

Marciano, nipote dell’imperatore, attaccò il territorio nemico riuscendo a vincere le prime schermaglie e a cingere d’assedio la città di Nisibia.253 In questo frangente,

l’insorgere di discordie interne portò ad una momentanea rottura dei rapporti tra il re gassanide Mundir

,

alleato dell’impero, e Giustino II, permettendo ai Persiani di riconquistare tutte le città appena perdute; le truppe vincitrici entrarono in Siria nel 573.

Cadde pure la città di Apamea, che venne anche saccheggiata e data alle fiamme. L’esercito di Crosroe avanzò senza incontrare ostacoli fino alla grande città di Dara, costruita da Anastasio per bloccare e prevenire gli attacchi da Oriente,254 e

la cinse da assedio. Dopo appena cinque mesi la città si arrese al nemico.

Intanto a Costantinopoli Giustino, già gravemente malato, dava segni di irrequietezza sempre più evidenti e pare che la sconfitta subita a Dara, abbia notevolmente accelerato il decorso della malattia aumentandone enormemente i sintomi. Sofia, moglie dell’imperatore, per ovviare alla vacanza del trono, riuscì a far eleggere Cesare il

comes

degli

Excubitores

, Tiberio, che aveva già dimostrato contro gli Avari grandi doti militari. L’imperatrice riuscì a strappare a Crosroe una tregua onerosa che permise a Giustiniano, figlio di Germano, di vincere con le proprie truppe in Armenia vicino a Melitene. Nel 578 venne nominato

comes degli Excubitores

un certo Maurizio – il futuro imperatore – il quale guidò la spedizione bizantina fino nella profonda Persia.255 Secondo la fonte in nostro possesso lo

stesso Maurizio partì con un grosso carico di oro dalla capitale in direzione della Cappadocia con l’obbligo di raccogliere quanti più uomini da schierare sul fronte siriano. Reclutò soldati semplici, ufficiali,

excubitores

256 in gran quantità per poi

dirigersi verso Chitarizon dove convocò tutti i generali per preparare al meglio la guerra. Nel 579, dopo la conquista da parte bizantina della città di Singara, Crosroe chiese la pace ma morì prima di firmare l’accordo, che non fu rettificato dal suo successore Hormizd IV. Nel 580 i Gassanidi, alleati dell’impero bizantino, vinsero contro i loro storici nemici, i Lachimidi, alleati della Persia, ma la successiva spedizione militare guidata

253 Città già famosa durante le guerre romano-partiche, situata nell’odierna Turchia meridionale. Vedi

POLIBIO, Storie e CASSIO DIONE, Storia romana.

254 Cfr. GELSOMINO S., Dara capolavoro di ingegneria ed urbanistica bizantina, in

www.imperobizantino.it/Arte-art4.htm, nonchéTHAIS,

http://www.thais.it/architettura/Bizantina/highres/Foto_041.htm. 255 GIOVANNI DI EFESO, Historia Ecclesiastica, 6, 14 (a. 575). 256Ibidem.

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da Maurizio sul confine del’Eufrate fallì miseramente. Scoppiò, per via di incomprensioni tra Maurizio e il re gassanide al- Mundhir III, una violenta battaglia che portò alla vittoria romea e al tramonto dell’antico stato gassanide, mentre i Persiani lanciavano indisturbati un durissimo attacco in Mesopotamia. Nel 582 Maurizio vinse vicino Costanza una grande battaglia che gli garantì pure l’ascesa al trono e al suo posto venne nominato Giovanni Mistacon, che però fu sconfitto sul fiume Nymphios da Kardarigan. Nel 591, in piena guerra civile, sappiamo di ulteriori scontri tra le truppe bizantine alleate a quelle di Crosroe II, guidate da Giovanni Mistacon e da Ariulfo, e le truppe persiane leali a Bahram. L’esito rimase incerto fino alla fine quando le truppe imperiali vinsero e rimisero sul trono Crosroe II.

Tre le due grandi battaglie, attorno al 575, un grosso corpo d’armata proveniente presumibilmente dall’Italia, di etnia longobarda e fedele al re assassinato Alboino, prese servizio attivo e venne inviato in Siria al soldo dell’impero. La loro presenza contribuì non poco alla vittoria di Bisanzio.

I Longobardi al soldo di Bisanzio. I Longobardi al soldo di Bisanzio. I Longobardi al soldo di Bisanzio. I Longobardi al soldo di Bisanzio.

I Longobardi non erano sconosciuti ai Romani. Tacito nel

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