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CRITERI DI DIMENSIONAMENTO

Nel documento RELAZIONE IMPIANTO ANTINCENDIO (pagine 10-0)

I criteri di dimensionamento di seguito riportati sono desunti dalle regole di buona tecnica, affermate a livello internazionale e costituiscono una guida per la definizione dei requisiti di prestazione degli impianti.

Per l’attività in esame è stata condotta un’analisi del rischio di incendio, in funzione del contenuto all’interno dell’attività soggette a prevenzione e della probabilità di sviluppo di un incendio. In funzione del livello di rischio determinato sono state poi definite le adeguate portate, pressioni, contemporaneità e, infine, il periodo minimo di erogazione della rete idrica in esame (appendice B della UNI 10779-2014).

La scelta dell’area di rischio è stata poi effettuata in conformità con quanto stabilito dalla UNI 10779-2014 facendo riferimento anche alla UNI EN 12845.

Sulla base di quanto sopra, l’impianto dovrà essere costituito da:

- Riserva idrica;

- Gruppo di pressurizzazione;

- Rete idrica con derivazioni per idranti;

- Bocche idranti.

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 11 Riserva idrica

La riserva idrica è la portata che l’impianto deve essere in grado di erogare con un numero di idranti contemporaneamente in azione, e che dipendono dal rischio dell’attività.

Vengono definite aree di livello 2 le aree nelle quali c’è una presenza non trascurabile di materiali combustibili e che presentano un moderato rischio d’incendio come probabilità di innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo dell’incendio stesso da parte delle squadre di emergenza.

Le aree di livello 2 corrispondono a quelle definite di classe OH 2, 3, 4 dalla UNI EN 12845.

Ne consegue che le prescrizioni a cui ottemperare sono le seguenti:

Prestazioni rete interna

Portata minima 120 litri/min. ad una pressione residua non inferiore a 2 bar considerando simultaneamente operativi i 4 idranti in posizione idraulicamente più sfavorita. È ammessa l’installazione di soli naspi, considerando simultaneamente operativi almeno 4 naspi con portata minima di 60 litri/min. P: 2 bar di pressione residua

Prestazioni rete esterna

Portata minima di 300 litri/min. ad una pressione residua non inferiore a 3 bar considerando simultaneamente operativi non meno di 4 bocche UNI 70 nella posizione idraulicamente più sfavorevole.

Non è richiesta contemporaneità tra protezione interna ed esterna.

Riserva idrica

Da garantire per almeno 60 minuti.

La riserva idrica necessaria da dedicare alla rete antincendio dovrà quindi essere pari a:

300 l/min x 4 x 60 min / 1000 = 72,0 mc

Gruppo di pressurizzazione

Il sistema di pompaggio deve essere realizzato con pompe centrifughe orizzontali alimentate da motori elettrici.

Il numero di pompe minimo richiesto è pari a 2.

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 12 La portata da erogare massima richiesta è pari a: 300 l/min x 4 = 1.200 l/min = 72 mc/h

Rete idrica con derivazioni per idranti

La rete idrica di distribuzione degli idranti, deve essere costituita da tubazione fissa in pressione.

Bocche idranti

Devono essere previsti con un attacco unificato dotato di valvola di intercettazione ad apertura manuale, collegati ad una rete di alimentazione idrica.

L’idrante può essere -a muro:

tipo UNI 45 (diametro interno 38 mm), UNI 70 (diametro interno 62 mm), con le estremità filettate maschio; ogni idrante, insieme al proprio corredo è contenuto in apposita cassetta con vetro da rompersi in caso di necessità.

-a colonna soprasuolo/sottosuolo:

Gli idranti devono essere installati ad una distanza massima fra loro di 60 m.

All’esterno di edifici si raccomanda l’uso di idranti soprasuolo ubicato in posizione protetta dalla possibilità di subire urti e distanziati, possibilmente dalle pareti perimetrali dei fabbricati tra i 5 ed i 10 m.

Per gli idranti con attacco autopompa l’ubicazione deve essere accessibile alle autopompe VVF.

Attacco per autopompa

L’attacco per autopompa deve essere dotato di attacchi femmina 0,70 mm per autopompa serbatoio dei Vigili del Fuoco, come prescritto in tutti gli impianti fissi antincendio ad acqua.

5 DESCRIZIONE SITUAZIONE ESISTENTE

5.1 Premessa

Il nuovo impianto di trattamento oggetto di progettazione è ubicato in adiacenza dell’impianto di depurazione delle acque reflue al servizio del Sub-ATO Monte Emilius-Piana di Aosta.

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 13 L’impianto di depurazione suddetto è dotato di un sistema di filtrazione finale delle acque trattate, realizzato negli anni ’90 nell’ambito degli interventi di “Trattamento, recupero e riutilizzo dei reflui idrici dell’impianto”.

Le acque trattate dall’impianto di filtrazione sono avviate ad una vasca interrata di raccolta, della capacità di 672 mc, originariamente previste al servizio delle seguenti utenze:

a) Rete irrigua a servizio dell’adiacente discarica annessa al Centro regionale di trattamento Rifiuti;

b) Rete acqua industriale, al servizio sia dell’impianto di depurazione che del Centro Regionale di trattamento rifiuti;

c) Rete antincendio, al servizio sia dell’impianto di depurazione che del Centro Regionale di trattamento rifiuti.

Il sistema esistente è costituito inoltre da:

N. 3 elettropompe centrifughe per la pressurizzazione ai complessi automatici di filtrazione;

N. 2 elettropompe centrifughe autoadescanti per l’alimentazione alla rete irrigua;

N. 3 elettropompe centrifughe autoadescanti per l’alimentazione della rete acqua industriale ed antincendio;

N. 1 motopompa azionata da motore Diesel per l’alimentazione in emergenza della rete antincendio.

La configurazione impiantistica suddetta è rimasta praticamente invariata fino ad oggi, fermo restando l’esecuzione di alcune integrazioni alla rete idrica interna dell’impianto di depurazione.

Nel tempo sono state di fatto utilizzate la rete irrigua di cui al punto a) e la rete acqua industriale di cui al punto b), rete che ha subito peraltro nel tempo una serie di interventi integrativi.

La rete antincendio di cui al punto c) non è di fatto mai stata utilizzata per il Centro Regionale di trattamento rifiuti.

Sulla base di quanto sopra, emerge che i presidi a suo tempo predisposti nell’ambito dell’impianto di depurazione del sub-Ato sono del tutto idonei ed utilizzabili, previa l’esecuzione di modesti interventi di adeguamento, per la realizzazione di un impianto antincendio da porre al servizio del nuovo impianto di trattamento rifiuti.

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 14 Tutto ciò, fatta salva la stipulazione di idonee convenzioni tra gli enti interessati.

5.2 Caratteristiche specifiche presidi dell’impianto del sub-Ato

Come sopra esposto, l’impianto di depurazione al servizio del Sub-ATO Monte Emilius-Piana di Aosta, è dotato di un sistema di filtrazione finale delle acque trattate, realizzato nell’ambito degli interventi di “Trattamento, recupero e riutilizzo dei reflui idrici dell’impianto”, realizzato negli anni ’90.

L’impianto è costituito sostanzialmente da:

Riserva idrica, costituita da vasca di accumulo delle acque depurate e filtrate, utilizzabile per il prelievo esclusivo di acqua industriale/antincendio, del volume utile di 672,0 mc.

Impianto di pressurizzazione, costituito da:

N. 3 elettropompe centrifughe autoadescanti, portata unitaria 60 mc/h e prevalenza manometrica totale di 45,0 m.c.a.

N. 1 motopompa azionata da motore Diesel, portata 135 mc/h e prevalenza manometrica totale di 32,0 m.c.a più sistema di pressurizzazione della rete.

Linee di trasferimento

Le mandate delle n. 3 elettropompe sono collegate ad un collettore DN 200 in acciaio, che corre interrato parallelamente all’edificio filtrazione ed alla vasca di clorazione, e giunge fino ad un pozzetto posto in prossimità del cancello di ingresso dell’impianto di depurazione, dopo un percorso di 250,0 m.

Su detto collettore si inserisce il collettore di mandata della motopompa.

La condotta di mandata delle elettropompe, DN 200 interrata, è stata di fatto utilizzata per m. 50 fino alla diramazione DN 150 che alimenta la rete idrica industriale interna dell’impianto, mentre non risulta sia mai stata utilizzata per alimentare la rete del Centro Regionale di Compattazione.

L’impianto è inoltre completato la presenza di N. 2 elettropompe centrifughe autoadescanti per l’alimentazione alla rete irrigua, portata unitaria 63,0 mc/h, prevalenza manometrica totale di 82 m.c.a. e condotta di mandata interrata DN 150, che alimenta la rete irrigua della discarica;

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 15 L’unica modifica eseguita sulla configurazione sopra riportata, è rappresentata da una modifica eseguita nel 1995, costituita dalla realizzazione di una diramazione sulla tubazione di mandata DN 200, realizzata con tubazione DN 150, per l’alimentazione della rete industriale interna dell’impianto di depurazione.

Portate impegnate

Sulla base delle indicazioni fornite dal gestore dell’impianto, la portata di acqua prelevata dalla vasca ed utilizzata a scopo industriale nell’ambito dell’impianto di depurazione è risultata pari, per l’anno 2017, a 143.158 mc.

La portata di acqua prelevata dalla vasca ed utilizzata invece a scopo irriguo è risultata pari, per l’anno 2017, a 31.819 mc, con una portata massima mensile di 7.443 mc.

Sulla base di quanto sopra emerge che la portata giornaliera mediamente utilizzata è pari a 479 mc, quindi anche in caso di emergenza, la disponibilità residua di volume disponibile nella vasca risulterebbe pari a 193 mc.

5.3 Caratteristiche impianto antincendio esistente

Il centro Regionale di compattazione rifiuti è attualmente dotato di una rete idrica di alimentazione ad anello alimentata da pozzo, distribuita perimetralmente al capannone esistente e prolungata verso l’area pesa, l’ex sala settoria e lungo la pista di servizio della discarica, lato ovest.

Il pozzo esistente, della profondità di 25 m, è attrezzato con una elettropompa sommergibile a stilo che alimenta la rete, costituita da tubazioni in PEAD diametro 90 mm.

Il sistema è dotato di un gruppo elettrogeno di emergenza.

6 DESCRIZIONE IMPIANTO PREVISTO

6.1 Premessa

Stante quanto sopra esposto in relazione alla situazione esistente, considerato che dall’analisi condotta emergono le seguenti considerazioni:

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 16 - Disponibilità, nell’ambito dell’impianto di depurazione del sub-Ato, di un elevato volume

di acqua trattata facilmente reperibile;

- Esistenza di una vasca, già a suo tempo destinata ad accumulo antincendio, di volume pari a 672,0 mc;

- disponibilità di presidi antincendio già predisposti, quali sistema pompaggio e pressurizzazione;

- disponibilità di una condotta DN 200 interrata fino all’ingresso dell’impianto di depurazione, in direzione dell’impianto di trattamento in progetto;

- esistenza di una motopompa azionata da motore Diesel per l’alimentazione in emergenza della rete antincendio;

- insufficienza del presidio antincendio esistente a soddisfare le esigenze determinate dalla nuova configurazione impiantistica.

Si prevede, fermo restando la stipula di opportune convenzioni, l’utilizzo del sistema attualmente presente sull’impianto di depurazione al servizio del sub-Ato per alimentare la rete antincendio al servizio del nuovo impianto di trattamento meccanico-biologico in progetto.

Richiamati i criteri di dimensionamento di cui al precedente paragrafo 4, risulta quanto segue

Riserva idrica

Bisogna garantire un volume di 72,0 mc.

La vasca esistente ha un volume di 672,0 mc, per cui è ampiamente sufficiente.

Gruppo di pressurizzazione

La portata da erogare massima richiesta è pari a: 300 l/min x 4 = 1.200 l/min = 72 mc/h

Le N. 3 elettropompe centrifughe esistenti, hanno portata unitaria 60 mc/h e prevalenza manometrica totale di 45,0 m.c.a, quindi sono in grado di erogare una portata complessiva di 180 mc/h.

La motopompa azionata da motore Diesel, ha una portata 135 mc/h.

Il gruppo di pressurizzazione è quindi ampiamente in grado di sostenere le portate richieste per il soddisfacimento delle condizioni.

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 17 Prestazioni rete interna

Portata minima 120 litri/min. ad una pressione residua non inferiore a 2 bar considerando simultaneamente operativi i 4 idranti in posizione idraulicamente più sfavorita.

Prestazioni rete esterna

Portata minima di 300 litri/min. ad una pressione residua non inferiore a 3 bar considerando simultaneamente operativi non meno di 4 bocche UNI 70 nella posizione idraulicamente più sfavorevole.

Non è richiesta contemporaneità tra protezione interna ed esterna.

Rete idrica con derivazioni per idranti

La rete idrica di distribuzione degli idranti, sarà quindi costituita da una condotta DN 200, esistente, di lunghezza pari a 250 m, e da una rete ad anelli chiusi il cui punto più distante è situato a 320 m, come visibile nelle planimetrie allegate, di diametro pari a DN 150.

L’idrante più sfavorito risulta posizionato a 570 m di distanza e la pressione residua è pari a 40,9 m.c.a.

6.2 Descrizione interventi

Gli interventi previsti per la realizzazione della nuova rete antincendio sono i seguenti:

- realizzazione di nuovo tratto di collettore DN 200 collegato all’esistente linea, da utilizzarsi esclusivamente per la rete antincendio del nuovo impianto;

- intercettazione del collettore DN 200 in prossimità dell’ingresso dell’impianto di depurazione del sub-Ato e realizzazione di nuova linea ad anello chiuso, interrata, in acciaio DN 150, che si sviluppa come visibile nella planimetria allegata;

- realizzazione di diramazioni per l’alimentazione degli idranti a muro e a colonna, dislocati come visibile in planimetria;

- realizzazione di by-pass e collegamenti con la rete esistente;

- realizzazione di attacco motopompa per i VV.FF.

ATI: REA DALMINE SpA, F.lli RONC Srl, CESARO MAC IMPORT Srl Pag. 18

7 VERIFICHE IDRAULICHE

Le verifiche idrauliche sono state eseguite considerando sia le perdite di carico distribuite che le perdite di carico concentrate, valutando sulla base delle portate richieste ai nodi le pressioni residue. Le perdite di carico distribuite lungo le tubazioni sono determinate con la relazione di Hazen - Williams:

Dove:

J è la perdita di carico in metri;

Y è il dislivello in metri;

L è la lunghezza della condotta in metri;

C è il coefficiente di scabrezza;

Q è la portata convogliata in mc/s;

D è il diametro interno della tubazione in metri.

La perdita di carico complessiva relativa ai tratti DN 200 e DN 150 calcolata risulta pertanto pari a 4,1 m che, considerando la prevalenza del gruppo di pressurizzazione pari a 45 m.c.a. garantisce una pressione residua pari a 40,9 m.c.a. ampliamente superiore ai 3 bar richiesti dalla normativa.

Aprile 2018

Nel documento RELAZIONE IMPIANTO ANTINCENDIO (pagine 10-0)

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