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La UE ha elaborato la strategia UE 2005-2012, per le droghe, e il piano di intervento (2009-2012), che include un capitolo concernente la collaborazione internazionale mirante alla necessità di approcci bilanciati tra gli Stati di fronte al problema.

(http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2008:326:0007:0025:it: PDF)

Al presente comunque, ogni Stato Europeo applica sue proprie sanzioni legislative. Come esempio, in Italia l’uso della droga è escluso dal DPR 309/1990 che mostra con il commercio lecito, il trattamento e la prevenzione, nonché con la proibizione, la punizione delle attività illecite. (Decreto del Presidente della repubblica n. 309/1990. Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, 1990)

Il numero delle droghe consumate è stabilmente in aumento e l’elenco delle droghe deve essere continuamente aggiornata (Guidelines of the laboratories of abuse drug analysis for forensic purposes, 2008).

Quando si dimostra con l’analisi la presenza di una droga nei fluidi biologici (urina, sangue, pelo e fluidi orali), si deve sottolineare che la maggioranza delle droghe è caratterizzata da un breve tempo di permanenza e ciò dipende anche dalla dose e dal tipo di assunzione, dal tipo di matrice e dal metabolismo individuale. Nel corpo umano, le droghe sono generalmente metabolizzate a composti idrosolubili ed eliminate attraverso le urine.

Nondimeno la loro presenza può essere più tardi evidenziata con i composti derivati nel plasma, urina, sudore e peli. Ad esempio, l’eroina si trasforma in morfina and 6-monoacetilmorfina (6-MAM); la cocaina si

trasforma in benzoil-ecgonine (BE) and ecgonina metil-estere (EME)

(http://www.iss.it/binary/ssps/cont/Tesi.pdf); mentre il 5 Δ9 tetraidrocannabinolo (Cannabis THC) è metabolizzato a 11-nor-9-carbossi-Δ9-tetraidrocannabinolo (THC-COOH) e in 11-idrossi-Δ9- tetraidrocannabinolo (THC-OH).

on-site screening of drugs of abuse of United Nations International Drug Control Programme; Vienna Il THC da cannabis può essere ritrovato in plasma solo fino a 5 ore dall’assunzione e 10 ore nelle urine, mentre il metabolita THC-COOH raggiunge a volte una persistenza plasmatica fino a 20-57 ore nei fruitori occasionali e fino a 3-13 giorni nei consumatori abituali.

L’analisi delle droghe in campioni biologici è una ricerca di routine molto importante in campo clinico-medico e forense ( Rapid, 2001). Generalmente, le droghe da abuso nei campioni biologici sono ricercate con un test di I livello, eseguito con tecniche immunochimiche (enzyme-linked immunosorbent assay [ELISA]) o radioimmunoassay (RIA), e/o fluorimetric polarization immunoassay (FPIA).

I campioni positivi vengono ulteriormente confermati con un test di II livello caratterizzato più alta sensibilità per minimizzare il numero delle risposte falso-positive (EU drugs action plan 2009-12);. I valori cut-off dello screening nei campioni dell’urina non sono gli stessi per i vari paesi; per esempio, per quanto concerne gli oppiacei, la soglia di concentrazione è 300 ng mL-1 in Europa ( Council of European Union. EU drugs action plan (2009-2012); Brussels, 2008) e Australia and 2000 ng mL-1 in the U.S.

Si richiedono metodi rapidi, accurati, precisi, e possibilmente con multicomponenti a buon mercato, per poter superare i tempi lunghi dell’analisi di screening e dei test di conferma.

1.2 Le tecniche Cromatografiche

Cromatografia

Nella cosiddetta ifenazione o accoppiamento, si coniuga un tipo di cromatografia con l’analisi durante la spettrometria di massa. Essa combina ad esempio la LC con la MS, e ancor più la HPLC -che è dotata di un grande potere di separazione- con il potere di rilevamento della spettrometria di massa. Descriviamo prima i vari tipi di Cromatografia per poi analizzare i vari settori dello spettrometro di massa.

La Cromatografia fu inventata dal botanico russo Mikhail Tswett ai primi del novecento facendo passare una soluzione di clorofilla e xantofilla attraverso una colonna di vetro impaccata con particelle di carbonato di calcio. Le bande colorate apparse lungo la colonna giustificano il nome. La cromatografia riesce a separare i componenti di una miscela in base alla velocità con cui vengono trasportati attraverso quella che è chiamata fase stazionaria, da una sostanza detta fase mobile, che è liquida o gassosa.

Con la Cromatografia si separano infatti i costituenti di un miscuglio omogeneo ripartiti tra Fase Fissa o Stazionaria e Fase Mobile .

E una prima classificazione si potrebbe porre in base alla natura della fase mobile.

 Se la fase mobile è liquida si annoverano le seguenti varietà di metodo: Liquido-liquido o di partizione; Liquido-fase legata, in cui delle specie organiche sono chimicamente legate ad una superficie solida; liquido-solido o di adsorbimento; a scambio ionico, cioè con una resina scambiatrice di ioni; e quella ad esclusione, in cui il liquido passa negli interstizi di un polimero solido.

 Se la fase mobile è un gas, si distingue tra i metodi quello Gas-liquido, in cui il liquido è adsorbito sul solido; Gas-fase legata, ancora con l’uso di specie organiche. Un terzo tipo di Gas-cromatografia si può realizzare con fluidi supercritici come fase mobile (SEC): è di tipo Gas-solido e la fase stazionaria può essere rappresentata da specie organiche. (Skoog D.A., West D. M, Holler F.J 1996)

Distinguiamo, per i principi fisico-chimici che determinano la ripartizione tra le due fasi, i sottotipi:  Cromatografia di adsorbimento

 “ a scambio ionico

 “ per esclusione o gel-filtrazione  “ di affinità

 “ di ripartizione: Fase Normale: fase stazionaria polare, fase mobile meno polare Fase Inversa: fase stazionaria non-polare, fase mobile polare

Nella Cromatografia a fase normale i solventi più polari tra quelli in uso per la fase mobile, hanno, se confrontati, maggiore forza eluente.

Nella Cromatografia a fase inversa al contrario, quelli con maggior forza eluente sono i solventi meno polari.

C’è sempre e comunque una fase fissa o stazionaria, solida o liquida, ed una fase mobile che può essere liquida o gassosa.

Un’altra distinzione si pone tra cromatografia a colonna e quella cosiddetta planare. La prima comprende la gas-cromatografia (GC), la cromatografia liquida (LC) con i vari sottotipi appena elencati. La cromatografia planare comprende a sua volta la TLC (Thin Layer Chromatography) o Cromatografia a stato sottile, che è una cromatografia a ripartizione; segue quella su Carta, pure intuitivamente planare, e quella per elettroforesi. (www.unibas.it)

Nella cromatografia planare, per aumentare la separazione tra gli analiti e quindi la loro

identificazione è possibile effettuare l’eluizione lungo due dimensioni, prima lungo un asse e poi, girando a 90° la lastrina, lungo l’asse ortogonale, eventualmente con una fase mobile differente: in questo modo le macchie sono separate in maniera più efficiente .