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- NOTA DI FIORINI (LEGA NORD)

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 38-41)

ECONOMIA/LAVORO

- NOTA DI FIORINI (LEGA NORD)

Perugia, 25 gennaio 2016 - Il consigliere regio-nale della Lega Nord, Emanuele Fiorini, vicepre-sidente della Seconda commissione, annuncia che, su sua richiesta, l'organismo di Palazzo Ce-saroni convocherà presto in audizione i vertici aziendali della Eskigel. Fiorini spiega che

l'incon-tro con la proprietà è necessario per “chiarire una situazione per certi versi strana e paradossa-le. Un'azienda con un fatturato come quello della Eskigel non può decidere da un giorno all'altro di risparmiare sulla forza lavoro, calpestando la dignità dei lavoratori e compromettendo il rap-porto con l'intera città”. Il consigliere regionale di opposizione ricorda infine che “l'azienda ternana, assorbita nel 2012 dalla multinazionale 'R&R Ice Cream', ha annunciato di voler assumere circa 600 lavoratori stagionali attraverso un'agenzia interinale. Tale operazione di esternalizzazione della forza lavoro, comporterà per loro una ridu-zione dello stipendio dei lavoratori di circa il 30 per cento, ed è fonte di preoccupazioni legate alle certezze previdenziali acquisite e al futuro stesso dell'azienda”.

“NUOVO CAPORALATO IN UMBRIA: BASTA PA-GHE DA FAME DI ALCUNE COOP” - LIBERATI (M5S) PRESENTA INTERROGAZIONE E CHIEDE INTERVENTO STRAORDINARIO DI GUARDIA DI FINANZA E ISPETTORATI

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle ha presentato una interrogazione all'esecutivo di Palazzo Donini in merito all'“emergenza capora-lato in Umbria”. L'esponente pentastelcapora-lato punta il dito sulle “paghe da fame dei lavoratori di al-cune cooperative” e chiede alla Regione “come intenda intervenire per stroncare questo feno-meno”. Liberati fa anche sapere che il suo Grup-po chiederà formalmente “l'intervento straordi-nario della Guardia di Finanza, con i rinforzi ne-cessari per svolgere pienamente questo eccezio-nale servizio di vigilanza in favore delle migliaia di persone interessate”.

Perugia, 26 gennaio 2016 - “A fronte del nuovo caporalato, organizzato da alcune rilevanti coo-perative in Umbria, il Movimento 5 Stelle si ac-cinge a chiedere formalmente l'intervento straor-dinario della Guardia di Finanza, con i rinforzi necessari per svolgere pienamente questo ecce-zionale servizio di vigilanza in favore delle mi-gliaia di persone interessate. Contro questo gra-vissimo scandalo, esigiamo anche l'ausilio con-creto degli Ispettorati del Lavoro. Perché c'è un limite anche all'indecenza”. Così il capogruppo regionale pentastellato, Andrea Liberati fa sapere di aver presentato una interrogazione urgente alla Giunta regionale attraverso la quale chiede di sapere “quale sia il salario netto orario che questa Regione, nel rispetto della contrattazione collettiva, ritenga essere quello minimo necessa-rio ad assicurare a ogni lavoratore quell'esistenza 'libera e dignitosa' ex art. 36 Costituzione, co-municando dunque come la Regione intenda stroncare i fenomeni esposti, visto poi che una simile e impresentabile flessibilità comporta an-che una lesione fortissima ai principi della leale concorrenza tra imprese, con grave pregiudizio pure per le casse dello Stato”. Nel suo atto ispet-tivo, Liberati evidenzia che “le cooperative hanno

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fatto la storia dell'Umbria, con il richiamo a valori cruciali e fondanti quali la mutualità, la solidarie-tà, la natura non speculativa. In Umbria – spiega - alcune cooperative sono nel tempo divenute speciali anelli di congiunzione tra affari e politica, come dimostra la crescita esponenziale dei fattu-rati di talune imprese grazie alla decisione di esternalizzare servizi pubblici fino ad allora svolti in seno alla PA (in primis Sanità e Rifiuti), preca-rizzando il nuovo personale assunto nelle coop, con un livello salariale e di tutele evidentemente inferiore a quello previgente, inferiore qualità dei servizi resi, costi complessivamente maggiori per la Pubblica amministrazione”. Liberati evidenzia come “dopo l'esternalizzazione del pubblico, da alcuni anni le coop si sono allargate nel prestare servizi alle stesse aziende private, talora 'dema-terializzate', con l'emersione di un fenomeno diffuso quanto ampiamente ignorato in Umbria:

si tratta del nuovo caporalato di quelle cooperati-ve che intermediano/somministrano lavoro conto terzi, a voler tacere di quelle che applicano tipo-logie contrattuali incoerenti rispetto alle attività, alle ore svolte e ai titoli del socio-lavoratore. A causa di questi fenomeni, ormai fuori controllo – continua l'esponente pentastellato – il nostro Gruppo riceve da tutta l'Umbria segnalazioni di salari del tutto insufficienti a garantire quell'esi-stenza 'libera e dignitosa' di cui parla la Costitu-zione all'art. 36, ormai mero flatus vocis. Infatti, non infrequentemente, stando alle notizie in mio possesso e alle rare denunce pubbliche, il lavora-tore riceverebbe meno di euro 4/ora netti, con punte al ribasso attorno ai 2 euro. Contro questa nuova schiavitù umana, finora si è saputo di de-nunce pubbliche, in Umbria, soltanto nel mondo delle cosiddette agromafie (vedi notizie da CGIL Umbria, aprile 2014)”. Liberati, nel suo atto, evi-denzia che “nell'assordante quanto imbarazzante silenzio generale, il caso Eskigel (multinazionale PAI) racconta chiaramente l'impoverimento e la mercificazione dei cittadini-lavoratori: si riduce lo stipendio di molti di loro del 30 per cento, da 9 euro a 6,5 lordi, poco più di 3,5 euro netti/ora proprio grazie al sostegno di una coop, peraltro diretta da un omologo di Catiuscia Marini, giac-ché ex dirigente Legacoop Umbria, organismi peraltro ormai divenuti porta girevole del PD, così come Catiuscia Marini fu candidata presiden-te di Regione, il capo della cooperativa de quo fu sindaco dello stesso partito. Si registrano poi le difficoltà di alcuni sindacati quando di mezzo ci sono esponenti di partito e/o coop”. Secondo Liberati, “Eskigel è però solo la punta più avan-zata del nuovo caporalato largamente diffuso in Umbria. Tra i finanziatori per la campagna eletto-rale del 2015 di Catiuscia Marini, dirigente in aspettativa dell'associazione datoriale Legacoop – conclude -, ci sono i protagonisti delle più im-portanti cooperative dell'Umbria, anche titolari di concessioni/appalti pubblici”.

AST TERNI: “I SINDACATI VERIFICHINO LE POS-SIBILITÀ DI 'SCIVOLO' PER I LAVORATORI

E-SPOSTI ALL'AMIANTO” - LETTERA DI LIBERATI (M5S)

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, comunica di aver inviato una lettera ai sindacati affinché procedano “a solleci-te verifiche” all'insolleci-terno dell'Ast di Terni relativa-mente alla presenza di amianto. Per Liberati l'e-sposizione a questo materiale avrebbe potuto consentire a molti lavoratori di lasciare il lavoro.

Perugia, 26 gennaio 2016 - “Il Movimento 5 Stel-le ha inviato una Stel-lettera per chiedere l'intervento dei sindacati e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza operanti nello stabilimento Ast-Thyssen Krupp di Terni, affinché procedano a sollecite verifiche all'interno dell'azienda relati-vamente alla presenza o meno di amianto”. Lo annuncia il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, spiegando che “la scienza ha certificato il grave pregiudizio alla salute umana procurato da questo materiale, inoltre alla luce del fatto che lo 'Studio Sentieri' (curato da Iss e ministero della Salute) ha già registrato su Terni un eccesso di patologie legate al mesotelioma pleurico negli uomini pari al +164 percento, a voler tacere di altri rilevanti dati su mortalità e ricoveri in città. Una questio-ne serissima”. Liberati ricorda che “poco più di una settimana fa il M5S ha riferito l'episodio se-condo cui, a chiusura della vertenza Ast, centi-naia di lavoratori Thyssen Krupp avrebbero potu-to fruire già dallo scorso anno del cosiddetpotu-to scivolo, causato dalla prolungata esposizione di tali maestranze all'amianto. Una concreta possi-bilità poi venuta meno per motivi tuttora ignoti.

Nei prossimi giorni – conclude - ci rivolgeremo alle autorità pubbliche, a iniziare dal sindaco di Terni, quale primo responsabile della salute pub-blica, e ancora alla Asl, alla Giunta regionale e al ministero”.

ESKIGEL: “SERVE UN APPROFONDIMENTO VERO.

INQUIETANTE SILENZIO DEL PD TERNANO” - NOTA DI NEVI (FI)

Il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, interviene sulla questione Eskigel e sottoli-nea la “necessità di un approfondimento vero”.

Per Nevi “è inquietante che tutto ricada sulle spalle dei lavoratori, ma la cosa più preoccupan-te di questa vicenda è il silenzio del PD preoccupan-ternano:

sarebbe ora che i suoi dirigenti scegliessero se fare politica o fare impresa”.

Perugia, 26 gennaio 2016 - “Sulla questione E-skigel anche per Forza Italia c'è necessità di un approfondimento vero”. È quanto dichiara il ca-pogruppo regionale Raffaele Nevi (FI). “Per ri-sparmiare l'azienda utilizza strumenti legittimi e previsti dalla legge nazionale – spiega Nevi - ma risulta inquietante che tutto questo ricada sulle spalle dei lavoratori che subiscono una riduzione di salario del 30 per cento. Ma la cosa più

preoc-ECONOMIA/LAVORO

cupante di questa vicenda è il silenzio del PD ternano. Ci chiediamo se ciò accade perché la cooperativa che sta gestendo questa partita ha come presidente l'ex sindaco di Montecastrilli e come dirigente suo figlio, che è anche segretario comunale del PD della stessa cittadina”. “Sareb-be anche interessante – prosegue Raffaele Nevi - conoscere i criteri in base ai quali vengono fatte le assunzioni. Non vorremmo che si mescolasse-ro questioni che attengono alle dinamiche delle prossime elezioni amministrative con le esigenze delle imprese. Sarebbe ora che i dirigenti del Partito democratico scegliessero se fare politica o fare impresa. Tutte e due le cose portano pro-blemi gravissimi che mettono in pericolo istitu-zioni e aziende, specie quando le imprese inte-ressate vivono di appalti pubblici. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca pure”.

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 38-41)

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