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POLITICA/ATTUALITà

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 55-97)

LEGGE ELETTORALE REGIONALE: “MODIFICARLA SUL MODELLO DEI SINDACI” - RICCI (RP) CHIE-DE DI CONOSCERE LA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL SOFTWARE TRASFERIMENTO DATI ELETTO-RALI

Il consigliere regionale Claudio Ricci torna a par-lare di legge elettorale regionale, argomento sul quale fa sapere di aver presentato una mozione che mira ad “attivare le procedure per modificare l'attuale legge elettorale, sulla quale pendono, peraltro, dubbi di incostituzionalità, sul modello dei sindaci”. Oltre a ciò, Ricci chiede anche di sapere quale sia la società di software che ha realizzato e gestito i software elettorali, inclusa la valutazione dell'indice di affidabilità tecnica, in particolare legati al trasferimento dati dai seggi elettorali comunali a quello centrale del Ministero dell'Interno e quindi alle Prefetture.

Perugia, 4 gennaio 2015 - “Fra i modelli di leggi elettorali, attivati in Italia negli ultimi venticinque anni, quello dei sindaci appare il più aderente ai requisiti di chiarezza istituzionale e governabilità.

La crescente quota di 'non votanti' che, ormai, ha superato il 50 per cento, deriva da sistemi elettorali che non garantiscono un rapporto diret-to e chiaro fra eletdiret-tori ed eletti”. Claudio Ricci (Ricci presidente) ha presentato una mozione da discutere in Assemblea legislativa che mira ad

“attivare le procedure per modificare l'attuale legge elettorale, sulla quale pendono, peraltro, dubbi di incostituzionalità, sul modello dei sinda-ci. Una modalità – spiega – che prevede l'elezio-ne diretta del presidente; secondo turno se, al primo, nessun candidato presidente ha raggiunto il 50 per cento più uno dei voti; voto disgiunto ad un candidato presidente e a un candidato consi-gliere di una lista anche diversa da quelle che sostengono il candidato presidente; assegnazio-ne dei seggi in modo proporzionale (al risultato del primo turno) con un premio di maggioranza del 60 per cento dei seggi assegnati alla coalizio-ne del candidato vincente; applicaziocoalizio-ne di un sistema che, anche individuando collegi elettora-li, garantisca una distribuzione degli eletti consi-glieri in tutta la regione”. Attraverso la sua mo-zione, Ricci chiede anche di “verificare, comuni-candolo all'Assemblea Legislativa e a seguito di verifiche presso il Ministero dell'Interno, quale sia la (o le) società di software che ha (o hanno) realizzato e gestito i software elettorali, inclusa la valutazione dell'indice di affidabilità tecnica, in particolare legati al trasferimento dati dai seggi elettorali comunali a quello centrale del Ministero dell'Interno e quindi alle Prefetture”. Ricci chiede, infine, di “verificare se è necessario rinnovare, in previsione delle elezioni regionali 2020, il proto-collo di collaborazione fra Prefetture di Perugia e Terni e la Regione Umbria (correlato alla co-gestione economico elettorale delle elezioni) che, seppur in modo generico, include una attività di gestione dei dati/risultati elettorali”.

MONTELEONE D'ORVIETO: “SOLIDARIETÀ AL SINDACO LAROCCA IN SCIOPERO DELLA FAME

PER DENUNCIARE IL DEGRADO DELLE STRADE”

- NOTA DI NEVI (FI)

Perugia, 12 gennaio 2015 - “A nome del Gruppo consiliare di Forza Italia esprimo solidarietà al sindaco di Montelone D'Orvieto, Angelo Larocca che, per denunciare lo stato di degrado delle strade e nello specifico la strada regionale n.71 (Umbro-Casentinese) e la strada provinciale 15 (Monteleone d'Orvieto - Piegaro), ha indetto lo sciopero della fame”. Così, in una nota, il capo-gruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi che definisce il gesto del Primo cittadino “ecla-tante, ma che sintetizza lo stato di degrado di molte strade della nostra regione per le quali si rende sempre più necessario intervenire, onde evitare disagi e pericoli per gli automobilisti”.

“SINDACO ROMIZI E GIUNTA COMUNALE DI PE-RUGIA STANNO AMMINISTRANDO BENE” - RICCI (PORTAVOCE CD E CIVICHE) SULLE “CLASSIFI-CHE DISCUTIBILI” DEI SINDACI ITALIANI

Claudio Ricci (portavoce centro destra e liste civiche) interviene in merito alle classifiche sul gradimento dei sindaci italiani, recentemente pubblicate (http://goo.gl/EWt3sW), per difendere l'operato della Giunta di Perugia. Per Ricci “le classifiche che vorrebbero valutare più la noto-rietà temporanea che la sostanza dei risultati”

vanno prese con molta prudenza perché spesso difettano di rappresentatività statistica e affidabi-lità del campione”.

Perugia, 12 gennaio 2016 - “La Giunta Romizi e l'Amministrazione comunale di Perugia stanno amministrando bene. Non contano le classifiche discutibili ma i risultati ottenuti e ciò che pensa-no i cittadini”. Lo afferma Claudio Ricci (portavo-ce (portavo-centro destra e liste civiche), che considera

“molto positiva, per spirito di iniziativa, innova-zione, cambiamento e risultati già ottenuti quan-to fatquan-to sinora dall'Amministrazione comunale di Perugia e dal sindaco Andrea Romizi”. Secondo Ricci “come naturalmente avviene quando si amministra bene, come nel caso del Comune di Perugia, i risultati pieni si ottengono al terzo e quarto anno, ma già si vedono risultati significa-tivi. Occorre poi sottolineare come il Comune di Perugia vanta il grande merito di aver gestito bene il bilancio anche migliorando gradualmente un situazione complessa ereditata. Per quanto attiene alle classifiche che vorrebbero valutare più la notorietà temporanea che la sostanza dei risultati, occorre prenderle con molta prudenza perché spesso difettano di rappresentatività sta-tistica e affidabilità del campione. Sentendo le persone nel territorio, cosa che vale molto di più che le statistiche, – aggiunge - la Giunta Romizi sta mantenendo un ottimo consenso, cosa peral-tro non facile in questo difficile periodo socio economico. Anche per quanto attiene all'attratti-vità di investimenti, come il nuovo insediamento Ikea, per il quale abbiamo sollecitato anche la

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Regione, il Comune di Perugia – conclude Ricci - si sta bene adoperando per trovare una soluzione possibile e in tempi adeguati" a beneficio di tutta l'Umbria”.

LAVORI D'AULA (2): “REIMPIEGARE I TIROCI-NANTI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI, STIPULARE UNA NUOVA CONVENZIONE” - APPROVATA AL-L'UNANIMITÀ LA MOZIONE DI SMACCHI (PD) L'Assemblea legislativa ha approvato oggi all'u-nanimità la mozione con cui il consigliere Andrea Smacchi (Pd) chiede alla Giunta di Palazzo Donini di attivarsi presso la Corte d’Appello di Perugia per la stipula di una convenzione finalizzata a un progetto di efficientamento degli uffici giudiziari, che permetta almeno il reimpiego dei 34 tiroci-nanti rimasti senza contratto dall'aprile 2015.

Una azione rivolta anche ad affrontare “la forte carenza di personale amministrativo che sta de-terminando rallentamenti nell'attività giurisdizio-nale”.

Perugia, 12 gennaio 2016 – L'Assemblea legisla-tiva dell'Umbria ha approvato all'unanimità la mozione con cui Andrea Smacchi (Partito demo-cratico) chiede all'Esecutivo di Palazzo Donini di attivarsi presso la Corte d’Appello di Perugia per la stipula di una convenzione finalizzata a un progetto di efficientamento degli uffici giudiziari, mirato a superare “la forte carenza di personale amministrativo che sta determinando rallenta-menti nell'attività giurisdizionale”, che preveda almeno il reimpiego dei 34 tirocinanti rimasti senza contratto. Illustrando l'atto di indirizzo, che inizialmente prevedeva anche un riferimento al Fondo sociale europeo, poi rimosso dopo le spiegazioni della presidente Catiuscia Marini, Smacchi ha evidenziato che l'obiettivo è di ga-rantire “una borsa lavoro uguale a quella previ-sta dal ministero, cioè di 350 euro. Sarebbero necessari dunque 120mila euro. Magari riuscen-do ad andare oltre, prevedenriuscen-do anche risorse per garantire un reddito integrativo rispetto a quei 350 euro che veramente sono poca cosa per la stessa sopravvivenza di quelle persone. I sogget-ti in quessogget-tione da maggio 2010 hanno svolto tirocini formativi negli uffici giudiziari, in seguito alla convenzione tra le amministrazioni giudiziari, le Province e le Regioni, per tamponare la gravis-sima situazione di carenza di organico. I proto-colli di intesa tra le amministrazioni locali ed il singolo ufficio – ha spiegato - sono serviti a ga-rantire la prosecuzione delle attività giudiziarie, tanto che dal 2013 i tirocinanti sono passati di-rettamente con il ministero della Giustizia. Il percorso formativo ad oggi è completato e dal 30 aprile queste figure sono senza lavoro e senza sostegni. Nell'ottobre 2015 il ministro della Giu-stizia ha emanato un decreto per la selezione nazionale di 1.502 tirocinanti per lo svolgimento di un ulteriore periodo di perfezionamento di dodici mesi presso gli uffici giudiziari: per quanto riguarda l’Umbria di 65 tirocinanti ne sono stati

selezionati 31, di cui 26 presso gli uffici giudiziari del distretto di Corte d’Appello di Perugia e 5 che hanno deciso di andare in distretti di altre regio-ni. Tutto ciò mentre lo stesso presidente della Corte d’Appello di Perugia, De Nunzio, inaugu-rando l’anno giudiziario 2015 ha denunciato una forte carenza di personale amministrativo che sta determinando anche i rallentamenti nell’attività giurisdizionale”. GLI INTERVENTI VALERIO MAN-CINI (LEGA NORD): “PIENA CONDIVISIONE DEL DOCUMENTO PROPOSTO DA SMACCHI. QUELLA DELLA GIUSTIZIA È UN'ALTRA DIMOSTRAZIONE CHE LE RIFORME DECISE A ROMA VENGONO SCARICATE CON TUTTA LA LORO INEFFICIENZA NEI TERRITORI. Difficile garantire lo sviluppo economico e sociale di un territorio quando è in difficoltà l'amministrazione della giustizia. Neces-sario quindi aggiungere risorse per far sì che le professionalità maturate dai tirocinanti della giu-stizia non vengano disperse. Come Lega Nord avevamo proposto anche il reimpiego del perso-nale delle Province, qualora all’interno di queste figure ci fossero le professionalità magari richie-ste dai tribunali, ma ci è stato detto che il mini-stero della Giustizia non lo consente, per pro-blemi procedurali ed anche a causa degli impe-dimenti posti dalle 'grandi riforme' del Governo Renzi. La Prima commissione dovrebbe appro-fondire le questioni legate agli ulteriori sviluppi legati all'attuazione del pacchetto delle riforme proposte dal Governo e alle ripercussioni negati-ve e alle problematiche che producono nei terri-tori”. ANDREA LIBERATI (M5S): “DOPO UNDICI MESI LA GIUNTA NON HA TROVATO MODO DI CHIUDERE UN ACCORDO PER 350 EURO A SET-TANTA PERSONE, QUANDO DIVERSE REGIONI LO HANNO FATTO GIÀ. E questo a dispetto della cappa politico giudiziaria che sta sopra l’Umbria che gestisce le nostre vite, soprattutto quelle delle persone più deboli. Si tratta di uno sfrutta-mento vergognoso legalizzato che gli stessi ma-gistrati dovrebbero respingere. L'Umbria è una regione di sinistra, io credo che da qui dovrebbe partire un segnale, che purtroppo dalla Giunta non viene, a favore di queste persone che anche noi abbiamo incontrato. Provo rabbia pensando a come si misura la produttività di un magistrato, vorrei capirlo e vorrei che ce lo facessero capire.

In termini di archiviazioni forse? Oppure con il fatto che da quarantacinque anni non è uscito niente sulla vicenda Acciaierie Terni, in cui l’impunità è stata consentita per decenni. Io non credo che si possa continuare in questo modo, io non credo che quei magistrati che hanno scelto di fare una vita comoda possano poi trattare così queste persone. Impegnatevi quindi a integrare questa somma e a trovare le risorse che occor-rono. Si torni infine a un rapporto corretto tra la magistratura e la politica con distinzioni molto nette, all’insegna non soltanto di una cornice legale ma di una cornice morale che da anni non c’è” CLAUDIO RICCI (RICCI PRESIDENTE): “VO-TEREMO CONVINTI LA MOZIONE. NON SEMPRE CENTRALIZZARE PRODUCE EFFETTI POSITIVI di ottimizzazione dei risultati e riduzione dei tempi

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di attesa delle autorizzazioni in questo caso dei risultati giudiziari. A volte i piccoli tribunali servi-vano non solo per essere vicini ai territori, ma per tenere nel territorio i procedimenti minimali che potevano essere risolti in maniera più effica-ce senza andare a occupare tribunali di maggiore consistenza. Voglio poi ricordare che la tecnolo-gia, l’informatizzazione e la digitalizzazione dei documenti risolvono in maniera più efficace le problematiche di connessione tra il piccolo rimento giudiziario nel territorio e il grande rife-rimento giudiziario. Un equilibrato rapporto tra il piccolo e il grande Tribunale porta risultati mag-giormente significanti di un'aggregazione che poi non determina un quadro strategico e risultati operativi per i cittadini, non solo in tema di a-spetto penale, ma soprattutto nel sistema civile dove i ritardi che si accumulano sono anche una delle cause principali della mancata attrattività e competitività del nostro sistema Paese”. GIACO-MO LEONELLI (PD): “GIACO-MOZIONE DA APPROVARE.

QUESTO È UN PASSAGGIO IMPORTANTE PER LE PERSONE COINVOLTE, che si trovano in una si-tuazione di grande incertezza dopo aver fatto formazione; per il lavoro degli avvocati, che de-vono poter operare in modo dignitoso ed efficien-te, anche in favore dei più deboli, danneggiati da tempi e da costi aggravati. Parlare di giustizia, per il centrosinistra, è stato un tabù per molti anni. Da non affrontare per non avvantaggiare Berlusconi. Questo ha prodotto una ingessatura, una incrostazione che si è accumulata negli anni, anche a danno dell'economia. Si tratta di un per-corso lungo, prioritario anche dopo il grido di dolore degli operatori del tribunale di Perugia.

Questa mozione non risolverà i problemi della giustizia ma ha il merito di riportare l'attenzione sul problema, che è nazionale ma ha una sua specificità in Umbria”. SILVANO ROMETTI (SER):

“TUTELARE CHI SVOLGE UNA ATTIVITÀ CON-CRETA E REALE ALL'INTERNO DEGLI UFFICI GIUDIZIARI - Voto favorevole. Ho avuto modo di incontrare i precari della giustizia e credo che la sollecitazione del consigliere Smacchi sia condivi-sibile. Mentre discutiamo di garantire un reddito minimo a chi è in difficoltà dobbiamo fare in mo-do di tutelare chi svolge una attività concreta e reale all'interno degli uffici giudiziari”. ANTONIO BARTOLINI (ASSESSORE): “NUOVI TIROCINI PER LAUREATI E DIPLOMATI DA IMPIEGARE NE-GLI UFFICI IN CUI CI SONO CARENZE ha spiega-to che “da novembre c'è stata una fitta interlocu-zione tra la presidente Marini e i presidenti dei tribunali sulla grave situazione del personale della giustizia. Ieri è partito un avviso di mobilità per il personale delle Comunità montane per consentire alla Corte d'Appello di sopperire ad alcune esigenze. Le carenze di organico sono enormi, con quasi 100 posti vuoti tra Tribunali, Procure e Corti. L'idea è quindi di predisporre una convenzione accordo quadro, che è stata predisposta in bozza e sottoposta anche al mini-stro. Sulla base delle indicazioni ricevute stiamo stilando la bozza definitiva e, concluse le fasi tecniche, saremo in grado di fare fronte alle

ca-renze di organico. Stiamo anche affrontando il problema dei tirocinanti, anche se va ricordato che il Fondo sociale europeo non può essere uti-lizzato per i precari. Possiamo invece prevedere nuovi tirocini per laureati e diplomati da impiega-re negli uffici in cui ci sono caimpiega-renze”. CATIUSCIA MARINI (PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE): “LE REGOLE DEL FSE NON CONSENTONO DI UTILIZ-ZARE IL FONDO PER TIROCINI FORMATIVI IN ENTI PUBBLICI e pubbliche amministrazioni. Con il precedente regolamento era invece possibile finanziare la formazione di cassintegrati e perso-nale in mobilità, anche presso le pubbliche am-ministrazioni. Facemmo infatti un bando rivolto a queste categorie e queste persone vennero as-segnate agli uffici giudiziari, dove svolgevano attività formativa. Abbiamo poi fatto una misura per la formazione dei giovani laureati, questo ha generato dei 'precari' che in realtà facevano for-mazione professionale in quegli uffici. Stiamo pensando a una convenzione, come già avvenuto nel Lazio, avvalendoci in questo caso del perso-nale della pubblica amministrazione che viene assegnato agli uffici giudiziari. Le persone che hanno già svolto attività formativa non possono essere nuovamente finanziate per fare formazio-ne”.

“LE CRITICHE ALLE INDENNITÀ DEI CONSIGLIE-RI REGIONALI NON TENGONO CONTO DEI COSTI SOSTENUTI E DEGLI ATTI NORMATIVI PRESEN-TATI PER DIMINUIRLE” - NOTA DI RICCI (RP) Il consigliere Claudio Ricci (Rp) replica alle criti-che sulle indennità dei consiglieri regionali, sot-tolineando che “non si tiene conto dei costi e sono in itinere atti normativi per diminuirle".

Ricci afferma poi che “per quanto attiene all'atti-vità svolta da sindaco di Assisi, ho sempre optato per far risparmiare”.

Perugia, 13 gennaio 2016 - “Ho letto le usuali polemiche politiche di un consigliere comunale di Assisi in merito alle indennità dei consiglieri re-gionali, che vengono sempre comunicate per intero senza tenere conto dei costi sostenuti per svolgere il mandato sui diversi temi, tecnico poli-tici, e in ogni parte della regione Umbria. Peraltro il critico consigliere comunale di Assisi si dimen-tica che, come da programma elettorale, ho pre-sentato una mozione per la riduzione delle in-dennità dei consiglieri regionali e la stessa As-semblea Legislativa dell'Umbria ha attivato in commissione una riflessione tecnica e, peraltro, anche il Governo sta legiferando sul tema”. Lo dichiara il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presidente). Ricci spiega inoltre che “per quanto attiene all'attività amministrativa svolta in Assisi, auspico di aver dimostrato serietà e massimo rigore, come i cittadini hanno potuto misurare, avendo sempre agito per far risparmia-re l'ente comunale. Prisparmia-reciso che, nel periodo tran-sitorio (giugno e luglio 2015) in cui ho ricoperto la doppia carica di sindaco di Assisi e consigliere

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regionale, ho optato per l'indennità minore, co-me previsto dalla legge, e di non aver mai chie-sto, anche se sono stati da me sostenute, rimorsi spese di qualunque tipo negli oltre 19 anni di attività svolta ad Assisi. In questi giorni ho chie-sto soltanto informazioni normative tecniche che, ritengo impropriamente, essendo personali, sono state rese pubbliche e travisate".

TRASPARENZA: “POTENZIARE ED IMPLEMENTA-RE IL SITO WEB DELLA GIUNTA IMPLEMENTA-REGIONALE PER RENDERE PIÙ AGEVOLE L’ACCESSO ALLA DELI-BERE” - INTERROGAZIONE DI NEVI (FI)

Perugia, 18 gennaio 2016 - “La Giunta regionale chiarisca definitivamente in quale modo intende potenziare ed implementare il proprio portale istituzionale in modo da rendere di più agevole consultazione l’accesso alla delibere”. È questo il contenuto di un'interrogazione urgente che è stata presentata oggi dal capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi. Per Nevi “si rende sempre più necessario, per garantire la traspa-renza della Pubblica Amministrazione, fare in modo che tutti i cittadini e i soggetti interessati possano tempestivamente e nella massima com-pletezza poter accedere alle delibere anche alla luce di quanto previsto dall’articolo 5 del decreto Trasparenza '33/2013', che prevede il diritto all’accesso civico da parte del cittadino a tutti gli atti prodotti dalla Pubblica Amministrazione. Un diritto previsto anche dalla legge regionale '8/2011'”.

LAVORI D'AULA (3): RESPINTA LA MOZIONE DEL CENTRODESTRA SUL “SOSTEGNO ALLA FAMI-GLIA NATURALE CON MOGLIE, MARITO E FIGLI”

- PER LA MAGGIORANZA È “DISCRIMINANTE”

L'Assemblea legislativa ha respinto, con 8 voti contrari e 6 favorevoli, la mozione presentata dai consiglieri di centro destra e liste civiche (Ricci, De Vincenzi, Squarta, Nevi, Mancini, Fiorini) per il “riconoscimento dei valori della famiglia natu-rale, con l'impegno di prevederne adeguati so-stegni, secondo quanto previsto dal Codice civile italiano che definisce la famiglia costituita da moglie e marito che hanno il dovere di istruire e educare la prole”. Hanno votato a favore solo i consiglieri proponenti. Il Movimento 5 stelle non ha partecipato al voto. Hanno espresso voto con-trario la presidente Marini, l'assessore Paparelli e i consiglieri Rometti (Ser), Chiacchieroni, Soli-nas, Casciari, Leonelli, Guasticchi (Pd).

Perugia, 19 gennaio 2016 – L'Aula ha respinto, con 8 voti contrari e 6 favorevoli, la mozione presentata dai consiglieri di centro destra e liste civiche (Ricci, De Vincenzi, Squarta, Nevi, Manci-ni, Fiorini) per il “riconoscimento dei valori della famiglia naturale, con l'impegno di prevederne adeguati sostegni, secondo quanto previsto dal Codice civile italiano che definisce la famiglia costituita da moglie e marito con il dovere di

istruire e educare la prole”. Hanno votato a favo-re solo i consiglieri proponenti. Il Movimento 5 stelle non ha partecipato al voto. Hanno espresso voto contrario la presidente Marini, l'assessore Paparelli e i consiglieri Rometti (Ser), Chiacchie-roni, Solinas, Casciari, Leonelli, Guasticchi (Pd).

Con l'atto si chiedeva l'impegno della Giunta af-finché si attivasse, “stante il rispetto per ogni idea sul modo di vivere e la tutela dei diritti di tutte le persone, per riconoscere nel quadro re-gionale la famiglia come quella definita, in modo chiaro, dal Codice civile italiano, inserendo quindi nella programmazione finanziaria della Regione adeguate risorse per il sostegno della famiglia, attraverso politiche per la casa, il lavoro, sgravi fiscali e educazione dei figli; infine, attivando le procedure per rimodulare, nello Statuto della

Con l'atto si chiedeva l'impegno della Giunta af-finché si attivasse, “stante il rispetto per ogni idea sul modo di vivere e la tutela dei diritti di tutte le persone, per riconoscere nel quadro re-gionale la famiglia come quella definita, in modo chiaro, dal Codice civile italiano, inserendo quindi nella programmazione finanziaria della Regione adeguate risorse per il sostegno della famiglia, attraverso politiche per la casa, il lavoro, sgravi fiscali e educazione dei figli; infine, attivando le procedure per rimodulare, nello Statuto della

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 55-97)

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