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00.30 (2) Note: (1) feriali e festivi – (2) venerdì e prefestivi

TITOLO IV DAL CAPO 1° AL CAPO 8° DEL PRESENTE REGOLAMENTO

00.30 (2) Note: (1) feriali e festivi – (2) venerdì e prefestivi

TABELLA 2

Cat Tipologia di Manifestazione Affluss

o atteso Durata N.Max. di gg/anno Per Sito

Limite In Facciata LAeq

Limite LASlow In Facciata

Limite Orario

1 Concerti all’aperto > 1000 4h 3

(non consecutivi) 95 100 23.00

2 Concerti al chiuso (nelle strutture non dedicate

agli spettacoli, ad es. palazzetto dello sport) > 1000 4h 10 70 75 23.00

3 Concerti all’aperto > 200 4h 6

(non consecutivi) 85 90 23.00

4 Discoteche e similari all’aperto >200 4h 16

(non consecutivi) 70 75 23.30

5

Attività musicali all’aperto quali ad es. piano-bar esercitati a supporto di attività principale ad es. bar, gelaterie, ristoranti, ecc.

< 200 4h 16 70 75 23.30

[1] Note

DPCM 14.11.97 Art. 8. - Norme transitorie

1. In attesa che i comuni provvedano agli adempimenti previsti dall'art. 6, comma 1, lettera a), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, si applicano i limiti di cui all'art. 6, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 1991.

2. Il superamento dei limiti di cui al precedente comma 1, comporta l'adozione delle sanzioni di cui all'art. 10 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, fermo restando quanto previsto dal comma 5 dello stesso articolo.

3. Fino all'emanazione del decreto ministeriale di cui all'art. 3, lettera c), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, la strumentazione e le modalità di misura del rumore sono quelle stabilite nell'allegato B del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 1991.

Legge 26 ottobre 1995, n. 447 Art. 6 - (Competenze dei comuni)

1. Sono di competenza dei comuni, secondo le leggi statali e regionali e i rispettivi statuti:

a) la classificazione del territorio comunale secondo i criteri previsti dall'articolo 4, comma 1, lettera a);

b) il coordinamento degli strumenti urbanistici già adottati con le determinazioni assunte ai sensi della lettera a);

c) l'adozione dei piani di risanamento di cui all'articolo 7;

d) il controllo, secondo le modalità di cui all'articolo 4, comma 1, lettera d), del rispetto della normativa per la tutela dall'inquinamento acustico all'atto del rilascio delle concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immobili ed infrastrutture, nonché dei provvedimenti di licenza o di autorizzazione all'esercizio di attività produttive;

e) l'adozione di regolamenti per l'attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall'inquinamento acustico;

f) la rilevazione e il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli, fatte salve le disposizioni contenute nel decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni;

g) i controlli di cui all'articolo 14, comma 2;

h) l'autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di cui all'articolo 2, comma 3, per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e

per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile, nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso.

2. Al fine di cui al comma 1, lettera e), i comuni, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, adeguano i regolamenti locali di igiene e sanità o di polizia municipale, prevedendo apposite norme contro l'inquinamento acustico, con particolare riferimento al controllo, al contenimento e all'abbattimento delle emissioni sonore derivanti dalla circolazione degli autoveicoli e dall'esercizio di attività che impiegano sorgenti sonore.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 1991 - Art. 6

1. In attesa della suddivisione del territorio comunale nelle zone di cui alla tabella 1, si applicano per le sorgenti sonore fisse i seguenti limiti di accettabilità:

Limite diurno Leq (A) Limite notturno Leq (A)

Zonizzazione

Tutto il territorio nazionale 70 60

Zona A (decreto ministeriale n. 1444/1968) (*) 65 55

Zona B (decreto ministeriale n. 1444/1968) (*) 60 50

Zona esclusivamente industriale 70 70

(*) Zone di cui all'art. 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.

2. Per le zone non esclusivamente industriali indicate in precedenza, oltre ai limiti massimi in assoluto per il rumore, sono stabilite anche le seguenti differenze da non superare tra il livello equivalente del rumore ambientale e quello del rumore residuo (criterio differenziale): 5 dB (A) per il Leq (A) durante il periodo diurno; 3 dB (A) per il Leq (A) durante il periodo notturno. La misura deve essere effettuata nel tempo di osservazione del fenomeno acustico negli ambienti abitativi.

3. Le imprese possono avvalersi della facoltà di cui all'art. 3.

PARTE C) - POTERI DEL SINDACO

Ai sensi dell'art. 66 del T.U. LL.P.S. sono fatti salvi i poteri del Sindaco in particolare di stabilire gli orari delle attività rumorose o incomode con proprio provvedimento, su segnalazione dell'USL e, in casi specifici, qualora le circostanze ne determinino la necessità.

DOCUMENTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO (D.I.A.) La documentazione di impatto acustico deve contenere i seguenti elaborati:

1) UBICAZIONE DELL'INSEDIAMENTO E CONTESTO IN CUI E' INSERITO.

Specificare le zone di appartenenza del luogo ove l'insediamento è ubicato e le zone acustiche ad essa confinanti potenzialmente interessate al rumore proveniente dall'insediamento, in base alla suddivisione indicata dall'art. 6 del DPCM 1.3.91, ovvero la classe di cui a tab. l del DPCM, qualora il Comune abbia adottato tale classificazione.

2) SORGENTI DI RUMORE: DESCRIZIONE E DISPOSIZIONE.

Presentazione dell'insediamento oggetto della valutazione contenente:

a - descrizione delle attrezzature ed impianti che producono emissioni sonore, compreso il traffico indotto;

b - caratterizzazione acustica delle sorgenti ai fini degli effetti esterni;

c - indicazione delle caratteristiche temporali di funzionamento, specificando se attività a carattere stagionale, la durata del periodo diurno e/o notturno e se tale durata è continua o discontinua, la frequenza di esercizio, la contemporaneità di esercizio delle sorgenti;

per rumori a tempo parziale durante il periodo diurno indicare la durata totale; indicare anche quale caratteristica di esercizio produce il massimo livello di rumore.

3) SOGGETTI RICEVENTI.

Indicazione degli edifici, degli spazi utilizzati da persone o comunità e degli ambienti abitativi presumibilmente più esposti al rumore proveniente dall'insediamento (tenuto conto delle zone acustiche, della distanza, della direzionalità delle sorgenti, della propagazione del rumore, ecc.).

4) LIVELLI ESISTENTI E LIVELLI IN PREVISIONE

- Indicazione dei livelli di rumore esistenti prima dell'attivazione del nuovo insediamento, dedotti analiticamente o da rilievi fonometrici, specificando i parametri di calcolo o di misura (posizione, periodo, durata, ecc.).

- Indicazione dei livelli di rumore dopo l'attivazione delle nuove sorgenti (presunti).

5) DESCRIZIONE INTERVENTI DI INSONORIZZAZIONE

- Se risulterà necessario, descrizione degli interventi previsti per l'adeguamento ai limiti fissati dal D.P.C.M. 01.03.91, supportata da ogni informazione utile a specificarne le caratteristiche e ad individuarne le proprietà per la riduzione dei livelli sonori, nonchè l'entità prevedibile delle riduzioni stesse.

- In alternativa, dichiarazione del legale rappresentante dell'attività di rispetto dei limiti di legge.

6) QUALSIASI ALTRA INFORMAZIONE RITENUTA UTILE

7) ELABORATI CARTOGRAFICI

Prospetti dello stabile e una o più planimetrie orientate ed in scala adeguata del luogo in cui è ubicato l'insediamento, relative ad un'area sufficientemente ampia a caratterizzare la zona, in relazione anche agli insediamenti potenzialmente esposti al rumore proveniente dall'impianto. Nelle planimetrie e nei prospetti indicare:

a) i confini dell'insediamento;

b) le aperture: finestre, vetrature, porte, ricambi d'aria, ecc.;

c) le posizioni e le altezze delle sorgenti connesse all'attività, specificando se sono poste all'aperto o in locali chiusi;

d) gli edifici o gli spazi utilizzati da persone o comunità e gli ambienti abitativi più esposti al rumore proveniente dall'insediamento.

Allegato n. 4

CIRCOLARE MINISTERO SANITA N. 146 DEL 5 AGOSTO 1971 CON MODIFICAZIONI

1.SERVIZI IGIENICI

Costituiscono uno dei settori più importanti del campeggio. Una insufficiente preparazione nella loro progettazione può portare in esercizio a deficienze qualitative pressoché insanabili.

La inadeguatezza delle attrezzature sanitarie, oltre che costituire un continuo pericolo per la salute della collettività, è mal vista anche dallo stesso campeggiatore che preferisce un campeggio attrezzato nei servizi, anche se manca di comfort o se è situato in posizione panoramica o vicino alla spiaggia.

Gabinetti

Come è noto la legge stabilisce la proporzione di un gabinetto ogni venti persone. È stato rilevato che tale norma è poco rispettata in riferimento alle presenze medie e quasi mai in rapporto alle presenze massime. Si richiama pertanto l'attenzione su tale importante aspetto.

I gabinetti, come d'altra parte tutti i servizi, è opportuno che siano divisi a seconda del sesso;

nel reparto destinato agli uomini, potranno essere previsti orinatoi nella proporzione di un apparecchio ogni 50-70 persone.

Il vano, delle dimensioni minime di 1,00 x 1,20 m dovrà essere dotato di porta chiudibile dall'interno e dovrà essere areato, o per mezzo di finestrella alta o di una presa d'aria indiretta o, nella impossibilità di altre soluzioni, lasciando al di sopra dei tramezzi divisori un volume comune direttamente aerato.

Per il tipo di apparecchi è consigliabile installare, oltre i vasi normali di qualità robusta e privi di tavoletta, anche quelli del tipo alla turca, ma con bordo rialzato di altezza tale da evitare l'inquinamento delle suole e nello stesso tempo da non permettere di sedere sul bordo stesso (nella proporzione del 25%). E’ consigliabile pure prevedere, ogni 10 vasi normali, uno a dimensioni ridette per bambini.

In molti campeggi, il vano del gabinetto, è attrezzato con apparecchi per il lavaggio personale come lavabi, bidet o erogatori supplementari di acqua. Queste installazioni aggiunte sono accolte favorevolmente dai campeggiatori: sono sconsigliabili però i bidet ed i lavabi in quanto comportano un maggiore tempo di occupazione del gabinetto. Ottimi risultati hanno dato invece gli erogatori supplementari che possono consistere o in doccette a telefono con scarico a pavimento oppure in lavabi piccoli (cm 20x20), le cui dimensioni sconsigliano l'uso riservato ai normali lavabi esterni.

Lavabi

È opportuno sottolineare che l'uso dei lavabi è più concentrato nel tempo rispetto a quello dei gabinetti. I campeggiatori si servono dei lavabi, in genere la mattina e la sera, e poco durante la giornata.

Per tale motivo è opportuno che il numero dei lavabi sia, a parità di utenti, maggiore del numero dei gabinetti, sarebbe consigliabile un lavabo ogni 10-15 campeggiatori.

Il lavabo a bacino unico offre l'inconveniente che, essendo dotato normalmente di un solo

scarico, l'acqua sporca di un utente deve necessariamente passare sotto gli occhi del vicino, inoltre mette fuori uso una intera batteria di lavabi.

Sono raccomandabili i lavabi singoli, ciascuno con specchio e mensola di appoggio per gli oggetti per la pulizia personale, possono essere posti in batteria a distanza di cm 40-50 uno dall'altro possibilmente con divisorio fisso. Migliore è la disposizione a box separato contenente quattro lavabi.

Pure per questo tipo di apparecchi è consigliabile prevederne uno ogni dieci, di dimensioni ridotte e posto ad altezza di cm 50 da terra, affinché possa essere usato dai bambini.

Il materiale per la costruzione dei lavabi deve essere robusto in quanto soggetti ad uso intensivo; particolare cura deve essere posta sul fissaggio che andrà fatto con robuste mensole o meglio con supporti in muratura.

La rubinetteria è opportuno che sia del tipo pesante. Non è consigliabile il tipo a pulsante in quanto l'utente deve avere le mani libere; per evitare il comune rubinetto che potrebbe portare un consumo eccessivo di acqua per l'incuria degli utenti si potrebbe utilizzare l'erogatore con comando a pedale oppure il rubinetto a pulsante ma con ritorno molto ritardato; occorre tenere presente che questi accorgimenti comportano però apparecchiature delicate e facilmente deteriorabili. Consigliabili i rubinetti con comando a cellula fotoelettrica.

Docce

Sono di solito del tipo aperto o chiuso; le prime sono particolarmente richieste nei campeggi che si affacciano sui litorali e non escludono l'adozione contemporanea delle docce del tipo chiuso.

Il numero delle docce è variabile perché dipende dal tipo di campeggio (turistico o di transito) e se è situato in montagna o al mare, ecc. Altre variabili sono in rapporto con la temperatura dell'acqua erogata: infatti se la doccia è ad acqua calda sarà più usata della doccia ad acqua fredda.

Per quanto concerne la temperatura dell'acqua si possono distinguere tre casi:

a) doccia esclusivamente con acqua calda. In questo caso il numero dei campeggiatori per doccia può variare da 20 a 25;

b) doccia esclusivamente con acqua fredda. Il numero può salire a 30 o 40 campeggiatori per doccia;

c) docce con acqua fredda e, con il sistema dell'uso del gettone, ad acqua calda. In questo caso si può prevedere un numero intermedio fra quelli indicati sopra e cioè 25-35 campeggiatori per doccia.

È opportuno prevedere nel vano della doccia chiusa un altro vano riparato, fornito di panchina, per depositare il vestiario e l'asciugamano.

Lavapiedi

E’ un apparecchio spesso trascurato nelle progettazioni dei campeggi, e invece favorevolmente accolto dai campeggiatori che sono frequentemente a contatto diretto con il terreno. La mancanza di lavapiedi costringe spesso il campeggiatore a servirsi dei lavabi cosa antigienica e spesso causa di guasti ai lavabi stessi.

Il lavapiedi è opportuno sia posto all'interno dei servizi in prossimità dell'entrata è preferibile l'uso di apparecchi costruiti per questo scopo piuttosto che ricorrere a vaschette adattate o a elaborate costruzioni in sito.

Per il numero dei lavapiedi è consigliabile un apparecchio ogni 50-70 campeggiatori.

Attrezzature supplementari

È consigliabile prevedere per il servizio riservato alle donne una presa di corrente - munita di indicazione di voltaggio - e alcuni specchi possibilmente in luogo diverso da quello occupato dai lavabi, in modo da non tenere occupati i lavabi stessi con operazioni riguardanti la pulizia personale.

Per il locale riservato agli uomini è opportuno prevedere un vano con molte prese di corrente e specchi per le operazioni di rasatura elettrica. Anche in questo caso si deve fare in modo che il campeggiatore non occupi inutilmente il lavabo.

Per questi scopi possono anche essere utilizzate delle pareti libere installandovi una mensola di marmo con sovrastanti specchi e prese di corrente.

Lavelli per stoviglie

Sono consigliabili nel numero di uno ogni 30-40 campeggiatori. Vanno posti come i lavatoi, fuori dei servizi, all'aperto o in costruzioni apposite.

Non occorrono lavelli di tipo speciale; sono sufficienti quelli reperibili in commercio.

Vicino ai lavelli vanno posti capaci recipienti robusti e inalterabili destinati a raccogliere rifiuti solidi delle stoviglie nonostante questo accorgimento non è infrequente l'intasamento dei tubi di scarico per l'incuria è perciò opportuno costruire scarichi molto ampi ma nello stesso tempo protetti per, evitare che negli stessi finiscano oggetti come posate ecc. A tale scopo potrebbe essere sufficiente dotare lo scarico di un filtro a reticella cilindrico che dovrebbe essere asportato e pulito di volta in volta.

Molto utile è la sostituzione della normale tavola scolapiatti con un contenitore di rete metallica, da porsi sopra al lavello destinato alle stoviglie lavate.

Lavatoi per panni

Sono consigliabili in numero leggermente inferiore a quello dei lavelli: si può considerare che siano necessari tre lavatoi ogni quattro lavelli. In linea di massima è da consigliarsi un lavatoio ogni 40-60 persone.

Normalmente nei campeggi sono usate le normali vasche di cemento retinato di grossa cubatura; si deve però tenere presente che i panni da lavare sono normalmente minimi, che l'acqua a disposizione non è sempre abbondante e che le grosse vasche comportano sprechi di acqua. Inoltre, con l'uso ormai normalizzato di detersivi sono pure superflue le grosse tavole in cemento.

Si consiglia quindi di adottare per i lavatoi piccole vasche, per esempio di sezione di m 0,30 x 0,50 e 0,30 di altezza, con tavola coperchio di 0,30 x 0,50 fissata con perni alle estremità.

E’ opportuno che vicino ai lavatoi sia predisposto uno spazio destinato a stendere i panni lavati su appositi fili al fine di evitare la antiestetica visione dei panni stesi vicino ad ogni tenda.

In molti campeggi si sta diffondendo l'uso delle lavastoviglie e delle lavatrici elettriche a gettone con distribuzione automatica del detersivo. In molti casi le lavatrici automatiche sono affiancate da macchine asciugatrici e da un locale per la stiratura elettrica, sempre a gettone. È opportuno che le lavatrici, qualora non possiedano gli accorgimenti di cui sopra, siano affiancate da un distributore di idoneo detersivo.

2. GRUPPI DI SERVIZIO

Sono gli edifici ove vengono concentrati, normalmente in batteria, i servizi igienici

sopradescritti. Devono essere disposti in punti del campo facilmente accessibili e a non eccessiva distanza dalle tende più lontane.

Questi edifici devono essere studiati attentamente, sia nella progettazione delle strutture, onde assicurare una buona ventilazione ed illuminazione naturale, sia nella distribuzione degli ambienti, per ottenere la massima funzionalità, e sia nella ricerca dei materiali più idonei per agevolare le operazioni di pulizia, di igiene e di manutenzione, senza ricorrere ad onerose gestioni.

Poiché la maggior parte dei campeggi, sono aperti solo durante la stagione estiva e non ci sono quindi problemi di difesa del freddo, nei gruppi di servizio possono essere previsti ampi spazi sfinestrati onde assicurare la ventilazione e la illuminazione diurna. Queste aperture saranno poste opportunamente in modo da conservare agli ambienti il carattere di riservatezza.

Altre ottime soluzioni prevedono l'uso abbondante di mattoni frangisole costituenti intere pareti o i tetti pensili che forniscono così all'edificio elementi estetici oltre che funzionali.

Per i campeggi aperti tutto l'anno, dovranno essere studiati tradizionali sistemi di ventilazione, non potendo lasciare vani sempre aperti.

Importante è la distribuzione interna dei servizi che comprendono i lavabi, i lavapiedi, i W.C. e le docce chiuse, mentre saranno dislocati all'esterno i lavelli per il lavaggio delle stoviglie ed i lavatoi per i panni, oltre alle docce di tipo aperto.

Il gruppo va diviso in due settori, a seconda del sesso, ed è opportuno che le rispettive entrate, segnalate con chiari cartelli grafici siano diametralmente opposte, onde non sorgano equivoci sulla utilizzazione dei servizi. Per la stessa ragione è consigliabile che i gabinetti e le docce chiuse abbiano le entrate interne all'edificio e non come spesso si vede, direttamente dall'esterno; vi sarà allora una antilatrina di disimpegno che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe contenere la batteria dei lavabi.

Nel gruppo di servizi non esiste un vero e proprio circuito di utilizzazione. Esistono in definitiva due settori: uno formato dai gabinetti e l'altro adibito alla igiene personale. Questi settori dovrebbero essere separati, ma comunicanti e possibilmente con entrate indipendenti in modo da non costringere l'utente a passare attraverso un settore in quel momento non necessario, disturbando altri utenti, la comunicazione interna permetterà invece qualsiasi uso in circuito, quando se ne presenterà l'occasione.

Fino ad ora sono pochi i campeggi che attuano questa distribuzione funzionale poiché nella maggior parte dei casi, i gruppi di servizio sono costituiti da un unico ambiente, suddiviso per sesso, in cui vengono posti in parallelo tutti i servizi.

La scelta dei materiali è. importante ai fini della efficienza, ma si traduce anche in un vantaggio per la gestione; un maggior costo iniziale può portare, se fatto con cognizione di causa, a manutenzioni più efficaci e meno onerose, rilevandosi in definitiva più economico.

I pavimenti e le pareti devono essere rivestiti con materiali robusti, resistenti all'usura, impermeabili e facilmente lavabili a getto di lancia. Per i pavimenti vanno esclusi i battuti di cemento ed i materiali porosi in genere, mentre ottime risultano le piastrelle in gres grezzo o smaltate, sebbene queste ultime siano più costose e meno durature. Per le pareti un ottimo rivestimento è quello costruito con piastrelle dì ceramica, dato che sono da escludersi, perché non idonee le idropitture.

Un'ultima osservazione, sempre per avere una più efficiente manutenzione, va fatta sulla opportunità di prevedere nel gruppo dei vani di servizio, interdetti ai campeggiatori, in cui vanno concentrati gli impianti di distribuzione, con le debite saracinesche, le tubature di scarico, i sifoni, le cassette di cacciata ecc.

In questo modo tutte le operazioni di riparazione e di ordinaria manutenzione vengono fatte senza interferire sull'uso dei servizi stessi, impedendo inoltre la manomissione delle attrezzature da parte di inesperti o a scopo doloso.

Il lavaggio delle stoviglie e dei panni dovrebbe essere fatto, come già detto, fuori dei servizi,

in appositi locali, opportunamente decentrati. Molto spesso queste attrezzature sono poste nelle immediate vicinanze dei gruppi di servizio, usufruendo delle pareti esterne degli stessi, o meglio interposti tra di essi, nel caso siano previsti gruppi distinti per sesso.

Se il campeggio è dotato di attrezzatura automatica di lavaggio, i relativi apparecchi, normalmente a gettone, sono raggruppati in un locale centralizzato, facilitando così la sorveglianza e l'assistenza ai clienti.

Quantità dell'acqua

Occorre provvedere che l'acqua sia distribuita con continuità. Interruzioni, sia pur brevi, possono creare situazioni critiche nei servizi con pericolo, oltre agli evidenti disagi, di propagazione di malattie infettive.

Per la quantità si può prevedere per ciascun campeggiatore e per ogni giorno, il seguente consumo con un minimo ed un massimo in funzione del tipo di campeggio e delle attrezzature installate:

acqua per lavaggi personali 30-801/g campegg.

acqua per lavaggi stoviglie 20-301/g campegg.

acqua per usi alimentari 10-101/g campegg.

acqua per i servizi 30-601 /g campegg.

acqua per bar ristorante, innaff. ecc 30-801/g campegg.

acqua per bar ristorante, innaff. ecc 30-801/g campegg.