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2 La condizione e l’esperienza degli operatori nei centri d’accoglienza siciliani

2.1 Note metodologiche

La scelta dell’argomento di ricerca è stata determinata dalla poca presenza, in letteratura, di studi centrati sulla condizione degli operatori che lavorano in queste strutture; ci sono infatti molti scritti relativi alla condizione degli ospiti, ma pochi scritti su chi lavora nei centri d’accoglienza.

Il contesto empirico in cui si è deciso di svolgere questa ricerca è la Sicilia, poiché essa si presenta come una terra di frontiera, un “punto caldo” in cui l’accoglienza delle persone che sbarcano avviene a ritmi intensi e si presenta molto complessa.

Si è deciso anche di delimitare l’analisi ai centri di prima accoglienza ed alle strutture temporanee perché essi sono i più complessi da definire dal punto di vista legislativo ed organizzativo; inoltre, soprattutto in riferimento ai CAS, essi ricoprono circa il 70% di tutta l’accoglienza italiana42, nonostante nascano come strutture da allestire solo in caso di emergenza. Per questo motivo queste strutture sembrano essere le più interessanti da analizzare in una ricerca etnografica.

Lo strumento utilizzato per svolgere la ricerca è l’intervista discorsiva guidata: «Nell’intervista guidata l’intervistatore conduce la conversazione seguendo una traccia che raccoglie un insieme di temi sui quali ritiene importante acquisire risposte; per questi temi la traccia prefigura (ma non predetermina) una successione ottimale e individua alcuni possibili stimoli verbali» (Cardano, 2011). È stata quindi preparata una traccia d’intervista43, contenente una serie di temi sui quali si riteneva importante

42 Fonte: Ministero dell’Interno

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concentrarsi, ed è stata utilizzata come punto di partenza. Durante le interviste si è cercato di prendere in considerazione diversi aspetti: inizialmente si parlava del contesto lavorativo, chiedendo una breve descrizione del funzionamento del centro in cui l’operatore era impegnato; in seguito si invitava l’intervistato ad esplicitare quali figure professionali erano impiegate all’interno della struttura, e il modo in cui lavoravano in équipe; successivamente si parlava del rapporto che gli operatori avevano con gli ospiti delle strutture e con le istituzioni. Una parte dell’intervista era poi focalizzata sulle esperienze personali, formative e lavorative dell’intervistato; infine venivano chieste opinioni sul fenomeno migratorio di questi ultimi anni e di come si sta gestendo, a livello europeo, italiano, siciliano o provinciale.

In chiusura di ogni intervista è stata fatta compilare una breve griglia di dati tecnici, in cui si chiedevano: genere, età, titolo di studio, lingue conosciute, numero di anni lavorativi in generale e in strutture che si occupano di immigrati, tipo di contratto lavorativo, stipendio e regolarità del pagamento44.

Sono state quindi interviste articolate su molti argomenti, con la consapevolezza che l’attenzione o meno su alcune tematiche sarebbe dipesa dall’evoluzione della conversazione, quindi non si è mai escluso, fin dal principio, che ci si potesse focalizzare anche su altri argomenti. La flessibilità dello strumento dell’intervista discorsiva è orientata infatti a scoprire diverse tematiche e diversi punti di vista. Questo ha portato al risultato che alcuni intervistati hanno parlato molto di alcuni temi e altri di altre tematiche, non ci sono quindi dati specifici su tutti gli argomenti, a parte i dati tecnici chiesti in chiusura d’intervista.

Il campione intervistato raccoglie lavoratori dalle più diverse professionalità, essendo costituito dalle persone che operano all’interno di strutture temporanee e di centri di prima accoglienza: dai coordinatori agli psicologi, dagli assistenti sociali ai mediatori, dagli educatori agli amministrativi.

Gli intervistati sono stati in tutto 31, e in seguito verranno analizzati i loro profili.

Sono state anche svolte alcune interviste a persone “esperte” nel settore, appartenenti ad associazioni o movimenti che si occupano del tema dell’immigrazione, che hanno dato una visione più precisa del fenomeno, in particolare nelle zone di Palermo, Catania e Ragusa.

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Riguardo allo svolgimento della ricerca, si può considerare prima di tutto il contatto iniziale con le persone da intervistare e la loro collaborazione. Esso è stato prevalentemente telefonico e poche volte è avvenuto di persona (solo nei casi in cui fosse già stata intervistata una persona e si fosse chiesto sul momento al suo collega di essere intervistato). Spesso gli intervistati stessi hanno fornito i numeri telefonici di colleghi, ex colleghi, amici che operano in altri centri, ecc.

Complessivamente si è trovata accettazione dell’intervista e collaborazione da parte dei lavoratori contattati. È successo comunque che alcuni non abbiano voluto collaborare nello studio.

In circa la metà dei casi l’intervista è stata svolta nella struttura d’accoglienza dove l’intervistato lavorava (in ufficio, in sala riunioni o in stanze vuote), i restanti sono stati intervistati soprattutto in locali pubblici (bar).

A tutti gli intervistati è stata garantita la tutela della privacy e l’utilizzo riservato dei dati, perciò qui non sono menzionati i nomi di queste persone.

In sostanza tutti gli intervistati hanno accettato senza grandi resistenze il fatto di essere registrati. Solo in un caso è stato spento il registratore, per volontà dell’intervistato, mentre si parlava di un argomento delicato, il contratto e lo stipendio.

Infine, si porti l’attenzione sul fatto che questa è una ricerca esplorativa, l’inizio cioè di un lavoro di ricerca che si spera possa essere portato avanti, l’inizio di una pista non ancora battuta.

Lo studio presenta indubbiamente dei limiti di tempo e di spazio: il periodo è breve, le interviste sono state svolte in circa 30 giorni tra maggio e giugno 2016.

Riguardo lo spazio, una delle criticità di queste analisi è che veda come luoghi di studio solo tre province siciliane, Palermo, Catania e Ragusa. Per avere uno studio più accurato e completo bisognerebbe infatti riuscire ad attuare interviste in tutte le province siciliane.

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