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NOTIZIE BIOGRAFICHE E GENEALOGICHE

Iesus M ane filiu s custodiat uos semper. Amen.

Yhs autem transiens per medium flonim ibat.

Anno Domini M C C C C L X X X IIJ. die prima januarij. In Firensa.

In questo libro, scrito de mia propria mano de mi Fran­

cesco Cibo, ce sono serite tuti mei beni avoti dala felice me­

moria de papa Innocencio VIIJ.0 mio signore e padre (i).

Item, si noterà de che tempi fo exartato a le degnità eclexiastice e poi ala dignità papale.

E primo fo fato da papa Paulo. IJ.° episcopo de Saona in 1466, a di 5 de novembre. Fo cunsacrato vescovo in Roma in 1467, a di 28 Januarij (2).

« Memoria che si trova di PP. Innocentio al V esco ­ vato di Savona, che trai numero de vescovi è il 34 in quella Città.

Dominus Ioamnes Battista Cybo, Episcopus savonensis.

incepit sedere 25 Aprilis 1467, tempore domini P auliP apae secundi, et postea translatus ad Ecclesiam Melhtensem per Sixtum PP. quartum die 16 septembris 1472, et a die 7 Maij 1473 per Sixtum quartum promotus fuit ad Cardina- latum, et deinde post mortem Sixti ad summum apostolatum vocatus Innocentius VIIJ » (") (3).

(a) P ostilla m arg in ale p o steriore e d ’altra m ano.

_ 4

-Item, in 1473, a di 7 Mai, die veneris, in Santa Maria M àiore fo fato cardinale da la felice memoria de papa bisto Saonese de Larovole. Ebe el titulo de S a n t a Barbina e lo p re x b ite r cardinalis, yham ato vulgaliter Cardinale eie a -feta, perchè era V escovo de Malieta (4)·

Item, in 1484, a di 29 de agosto, fo asonto a la dignità papale, et vise anni 8, vel circha. Mori a dì 25 c e u& ’ hore 5 de note, in 1492. in le mie brase, e morì cathohcamente cum bono intendimento fin a la fine (5). Unde tuli noi soi desendenti siamo obligati a pregare Idio et la groriosa sua madre Vergine Maria cum tuti cum tuti (sic)1 santi e sa

che p e r loro mizericordia li piada havere quella santa anima

in vita eterna. Amen. ,,

F o soterato in San Piero de Roma in quella capei unde sopra hè la lansa che dete in lo costato ^ Xr^to ( [uale sua Santità la recuperò de Cunstantinopo 1 a 0 * Signore Beiazit, Soltam gran turcho, per hamore c e un fratello, che avemo in le nostre mane (6). Et lo supra gran turcho ne dava ogni anno ducati quaranta miha eie tra- buto perchè tenesemo dito suo fratello in destreto

Iesus Marie filius costodiat nos semper. Amen.

Y h s autem transiens per medium florum ibat

« De mano del S.01' Francesco Cybo conte de ngi lara‘ et Ferentillo et governatore della chiesa )·

A l nome de Dio e de vita lunga qui se scrive la n vità de nostri figlioli, et primo: _

Innocencio, nostro primo mascolo, naque in irense ^ L o g ia nostra in villa lo anno del nostro redentore esu ns

1491, a dì 25 de augosto, a hore 20 in circha (8). ^ Lorencino. nostro figliolo, naque a Sanpierdarena in vi 2 a Genova l’ anno 1500, a di 24 de luglio, a ore 4 e

5

m circha 19). Como aparirà per li iudicii che furono ati pei

(a) Fin qui il codice è autografo di Francesco Cybo.

('’) Postilla posteriore e d ’altra mano.

deti Lorencino et Innocencio, quali sono in cassa fer­

rata (io).

lohan Batista, nostro figliolo, naque in Roma in 15...8 (11), a dì 6 de magio, a hore 23 a/3 in circha. Compari furono li Reverendissimi cardinali.... (12) de Fiesco, il cardinale di San Piero in Vincula nepote di papa Iulio, al presente pon­

tefice, il cardinale de Ragona, il cardinale de Pavia. Com are la Illuma madona Felice figliola de dito papa Iulio (13I.

Clarice, nostra figliola, n a q u e .... in Roma (14).

Jhus. 1501, a di XIIJ septembre, a hore 3 ‘/3 de note, he nata Catalineta, nostra figliola, in la villa de Pansani in la quale gli stavamo a pixone (15).

Jhus. 1503. A l nome de Dio a dì 24 septem bre, a hore 6 de note, he nata Ipolita, nostra figliola, in G enova in casa nostra (16).*

A l nome de Dio e de vita lunga. O gij, questo di 1511 a di 22 de setembre, ha ore 6 in circha, he nato Piero, no­

stro figliolo in Pisa (“ ) (17).

Del 1487, de decembre, nel anno quarto d ’Innocenzo V I

1

J,

mio bisavo (*), fu concesso da Sua Santità nella persona del S.or Francesco Cybo, allhora Conte de l’Anguilara, el g o ­ verno generale della Santa Chiesa, come si vede per bolla

«

spedita, ch’è nel Archivio di Massa (18).

Del 1488, in vita d'Innocenzo VIIJ santissima memoria, fu elletto alla nobiltà di Firenze con suoi descendenti el S.or Francesco Cybo, mio avo, alli 20 d’A prile (19).

A lli 13 di dicembre 1488 per il Duce Barbadico in V e ­ netia fu spedito privileggio. come si vede nel A rch ivio di Massa, in persona del S.or Francesco Cybo, mio avo, et di suoi discendenti, per esser ammessi nella Nobiltà di V e ­ netia (20).

Dal libro della Republica di Venetia: « Cybo. L 'Illm o

(a) Q u este note g e n e a lo g ic h e autografe di F ra n c e s c o C y b o so n o sc ritte n ell’in te rn o d e ll’ultim a rigu ard ia p erg a m en acea .

(ò) È A lb e r ic o C y b o ch e scrive.

« Signor Francesco Cibo da Genova, nevodo di Papa Inno-

« centio, Benvogliento collegado con la Signoria di Venetia

« fece rechiedere per Ambasciatori tornati da Roma da essere fatto del mazzor conseio, et così li fu concesso a lui et suoi

« legitimi descendenti, per parte presa a di i j X b re 148«.,

* presa de ballotte 1046 » (21).

Lorenzo Cybo, Cardinale di Benevento et nipote d In­

nocenzo VII}, morse en Roma

1

anno 1503 ^L1 P0S*·0 111 Santa Maria del populo in una capella fatta da lui, et se pultura di marmo con linfrascrito epitaffio. (22)·

VI V IT E V T M O R lIV R I

LAVR EN TIVS CIBO GENYENSIS EPISCOPVS P R A E N E S I I N Y S SANCTI MARCI CARDINALIS BEN EVEN TAN VS .

INNOCENTII \'III · PONT. MAX· NEPOS ·»

R E L IG IO N IS CVLTO R . ITA SE INTER VIVOS CONSTANTISSIM VS GESSI

1

V T AMPLISSIMAE DIGNITATIS MEMOR

A IV S TIT IA FIDE AC Γ

1

ΕΤΑΊΈ NVMQVAM D E S C IV E R O . QVI TERTIVM ET QVINQVAGESI.MV.M AGENSANNVM

SANCTISSIME VT VIXIT MORITVR.

REVERENDISSIMI EXECVTORES G. PORTVEN.

A . PREN ESTIN . EPISCOPI E T . N. DE FLISCO I’RESBVTER CA R D IN A LE S PIENTISS. POSS. ANNO SALVTIS CHR.

M. D. III. (23).

Nel pontificato di Leone, cognato al S.°' Francesco sopradetto, li fu concesso da Sua Santità el governo di Spo- leti (24); et in quel tempo aquistò el contado di Fiorentino dal capitulo di San Giovanni, dandoli in contracambio al­

cune entrate che havea in su le porte di Roma et altre (25).

Fiorentillo come venuto in casa Cybo.

- 6

-Nel 1515 di luglio, rogato ser Ambrogio Lano, no- taro romano, la S.ra Madalena Medici, come procura­

— 7

-trice del conte Francesco Cybo, suo marito, et monsignor Andrea Cybo, vescovo di Terracina, comprorno la porta di S. Giovani in Roma da messer Felice Branca alias Fredi, gentilhuomo romano, di valuta in quel tempo di ducati d ’oro di camera 200 d’intrata l'anno; et alli 25 ottobre del m ede­

simo anno il detto S.re ratifica la compra, come appare per il notaro ser Girolamo di Francesco di Giorgi da Pescia.

Et questa memoria sarà anco registrata al libro grosso del­

l’archivio di castello di Massa, et le scriture seran in detto archivio (26).

L a quale porta, con il priorato di Cesena, che era co- menda di Monsignor detto A ndrea Cj-bo, fumo dati per contracambio di Ferentillo al capitolo di S. Giovanni, impro­

mettendo ciasch'una delle parti d ’e ... Rendeva detto priorato 250 ducati l’anno.

El ultimo di luglio 1515, en vita di Lione pontefice, fu creato el S.or Francesco Cybo,. mio avo, con tutti i discen­

denti suoi, per nobile et barone Romano, come si vede per l’espeditione, che è nel Archivio di Massa (27).

Memoria come alli 25 di settem bre 1515 el S.or Fran­

cesco Cybo fece el suo testamento en Genova, en casa di Pietro di Mare, et fece esecutori el cardinale Giulio di Medici et il S.01' Giuliano de Medici, suo cognato, et la S.ra Madalena, sua consorte, come si puoi vedere per quello che è nel archivio de Massa (28).

El S.or Francesco sopra detto et la S .ra M adalena de Medici, miei avi, fumo sotterati et posti sotto l’altare della cappella d’Innocenzo VIIJ et vicini alla sepultura di Sua Santità, senza altra memoria, la quale ho in animo et spero di far io (29).

« Il suo epitafio et sepultura è innanti a car. 27, et fu

« fatta del ano 1573 » ( “ )·

« Morirno del '17 nel pontificato di Leone ». (ύ) (30).

(Λ) P o stilla m a rg in a le p o ste rio re di A lb e ric o . (*) A g g iu n ta p o ste rio re d ’altra m ano.

— S

-D · Ο · Μ ·

F R A N C IS C O C Y B O A R A N Y N E A P O L. PR O R E G IS P A T R IS IN N O C · V i l i · PO N T. M AX.

N E P O T I A N G V IL L . F E R E N T IL L IQ V E COM ITI S. R . E . G V B E R N A T O R I G E N E R A L I V IX . A N N . L X V IIJ ( " ) · O BIIT A N N . 1 5 1 7 M A G D A L E N A E LA V R E N T IJ M E D IC A E I F IL IA E LE O N IS X · P O N T . M AX. SORORI C L E M E N T IS VIJ

P A T R V E L I FR A N C ISC I CYBO V X O R I V IX . A N N . X LVJ · OBIJT A N N . 1 5 I /

A L B E R IC V S C Y B O S. R. IMP. E T IDEM 'M A SSA E P R I N C E P S A V O E T A V IA E POS. ANNO S A L V T IS M D LX XIIJ (31 )·

Nella chiesa di S. Pietro a Roma sotto la sepoltura di PP. Innocentio VIIJ.

Di poi dopo la cappella del Papa si trovò il vero se pulcro de dicti S.ri con questa inscrizione:

F R A N C ISC O CIBO PR IN C IPI IL L V S T R I IN NOC. VIIJ P O N I· M AX’

C L A R IS S . PR O L I E T M A G D A LE N A E M EDICI CON SORTI VIR AGIN I IN C L IT A E OMNIA Q V A E A D V E R SA FO R TV N A P O T E S T PASSIS Q V A L Q V E S E C O N D A P R A E B E T V SIS V T QVI CO N STA N TE R SIN G V LA R I CON C O R D IA V IX E R V N T IT A IN M ORTE NON S E IV N C T I HOC TVM VLVM C O N T E G V N T Y R LIB E R I PIEN TISSIM I NON SINE ACERBISSIM O F L E T Y P O S V E R E . V IX E R V N T AN N O S A LT E R LX X , A L T E R A X LV I (32 )·

Ser Bernardinus dell'Abbatoni de Rochetta de Sabina fuit rogatus contractus venditae comitatus Cervetri et An guilariae (33).

El S.or Lorenzo Cybo, mio padre, alla creatione di Leone, suo zio, fu mandato alli servitii del Re di Franza per gentilhomo di camera, et ritornato, per commissione del papa, stabili el matrimonio con la Marchesa Ricciarda, mia madre, la quale dovea essere poco prima moglie di Giuliano di Me

(a) D i mano d ’A lb eric o è postillato: “ Vuol dir anni 70

dici, fratello del papa; però mentre che s’era nella conclu­

sione, venendo la creatione sua, disfece quello et fece que- st’altro, con mezzo di Ottobono Fiesco, vescovo di Mondoì (34).

Petrus Ardingelus, civis florentinus, Leonis Xm i secre- tarius, fuit rogatus contractus matrimoni] Illustris Dom ini Laurentii Cibo et Illustris Domine Ricciarde filie marchionis Alberici Malespinae Marchionisse et Comitisse M assae (35).

A l nome de Dio e di lunga vita, oggi in questo dj. che è in el MDXXIIJ al primo di Marzo, a hore X X I ’/*, è nata la S.nl Liondfa, figliola del S.or Lorenzo Cibo M archese di Massa e della S.ia Ricciarda Malaspina, sua consorte, in Massa (") (36).

A l nome de Dio e di vita longa, del 1525 nacque in Roma il S.01''Giulio Cybo, figliuolo di detto S.or Lorenzo (37).

Al nome di Dio e di vita longa del 1532 nacque in G e ­ nova il Signor Cesare Alberico C ybo Marchese di M assa all’ ultimo di Febbraio cioè a lli 28 in sabato, a hore dua et mezzo di notte (*) (38).

Alla guerra di Milano el sopra detto Signor mio [Lorenzo Cybo] hebbe conduta de 2000 fanti, cinquanta homini d ’ a r­

me et cento cavalli legieri (39) ; et per la morte di L eo n e et consiglio del Cardinale di Medici, che fu poi papa C lem ente, se ne venne en Roma (40). Andò de lì a qualche tempo p er so ­ spetti di Mons. San Polo che havea la Republica di G en o va, con 3000 fanti a suoi servitii, che ne aquistò benivolentia assai (41). Alla creatione cli Clemente VIJ, suo stretto p a ­ rente, li diede el luogo del capitanato della sua guardia, solito a darsi sempre a principali parenti (42).

Espugnò et prese Monza, città munitissima, com e dice Guglielmo Paradino nel secondo libro de’ fatti del R e F ra n ­ cesco, et il Compendio del Regno di Napoli, del secondo volume, a car. 54 (43).

(Λ) T u tte queste note sulle nascite dei figli di L o re n z o si le g g o n o n ella riguardia pergam en acea del codice.

(/j) L e parole in corsivo furono scritte p o ste rio rm e n te .

— IO —

El detto Signore fu elletto da papa Clemente per capo alla espugnatone di Vicovaro contra Ursini, il che non potè m etter a effetto rispetto a una grave infirmità che li sopra­

venne, et per questo dettero poi quel luogo a Rodamonte G on zaga, qual vi fu poi ammazzato (44). Fu mandato da Cle­

m ente in Francia con la conclusione del parentado di Caterina di Medici, hora regina di Francia, et per segno d amore el Re li donò una coppa d’oro de 1500 ducati et altri presenti (45)·

A lla guerra di Camerino travagliò assai per servitio della D uchessa sorella et patrona di quel Stato (46).

H ebbe pur al tempo di Clemente Vetrala, terra vicina a Rom a, per quel credito del Cardinale, suo fratello, che ha- v e a con [Leone X] et medesimamente [Giano] castello vi­

cino a Spoleti, et un altro pur là vicino (47). Fu ancora in quei giorni governatore di Spoleti, come fumo ancora 1 suoi passati (48).

A lla incoronatione di Carlo V, emperatore, portò il sten­

dardo della Chiesa (49), et per insolentia d’ un cavaliere spagnolo nipote di Antonio de Leva, con il quale venne a parole nella piazza o cortile del palazzo di Bologna, volea far questione seco, et per questo essendo già a cavallo et volendo uscire del cortile, el spagnolo venendoli dietro cac­

ciò mano alla spada, il che vedendo un staffiere, che e vivo et è da Carrara, del Signor mio padre; se li accostò et con una stoccata lo mandò da cavallo morto, da che ne fu per nascere grandissimo tumulto, il quale, con il torto che hebbe il cavaliero et c o n l ’ a u t o r i t à d i C l e m e n t e , s ’a c q u i e t ò il t u t t o (

5

°) D el 1532 el Signor Lorenzo Cybo mio padre hebbe la confirmatione della civiltà de Viterbo, havendola prima ha- vuta el Signor Francesco (51). Nella morte del Duca Ales­

sandro di Medici, (mori il Duca alli 6 di gennaro

1537

) (

il detto Signor mio restò capo di Pisa con quelle genti che bisognavano, essendo in sua libertà di far poco et assai ser­

vitio al sucessore (52).

(“ ) A g g iu n ta posteriore d 'A lb e ric o

— I I —

A 6 di genaro, la notte della epifania del 1536, (5 3) [st.

fior.] fu ammazzato Alessandro di Medici, primo D u ca di Fiorenza, et alli nove fu elletto per Duca Cosmo de M edici con il mezzo e favore del Cardinale Innocenzo Cybo, al q uale, chiarito che fu la morte del Duca, perchè non p atissero le deliberationi da farsi et insieme il governo, i deputati elles- sero il Cardinale per capo del Stato e governatore con la medesima possanza che si havesse il già Duca (54); onde il Cardinale in tal stato e grado stete per dui giorni in circa, se ben facilmente potea perpetuarlo, come è notorio. Q u an d o il Duca Alessandro andò a Napoli dal Imperatore C a rlo \ per cagione de’ forisciti, essendo morto papa Clem ente, la ­ sciò il Cardinale in Fiorenza al governo del Stato (55)·

Primo di settembre 1568. Memoria, d'accom odare nel-

1

’historia. Dice M. Hercole Machiavelli da Ferrara, intim o servitore già del Cardinal Cybo, che morto il Duca A le s s a n ­ dro et essendosi tuttavia al maneggio della creatione d e l­

l’altro, che il Cardinale li disse: « Che se parla per F ire n ze di questo tanto negotio? » Et egli li rispose, che s a sp e tta v a con desiderio di vedere uscire S. Signoria R everendissim a Duca; poiché già era stato eletto per capo della R ep u b b lica et eh’ havea pronto l’ arme del Signor Alessandro V itelli et quelle che in un subito harebbe hauto da molte parti, et in ispecie da Massa et Lunigiana ; et il medesimo gli fu d etto et replicato dal Calvo (56) et Vecchiano (5 7) et altri s e r­

vitori, alle quai cose sempre rispose eh’ erano vanità il pen sarci, non havendo egli che farci et essendo obligato tanto al sa n g u e di Medici quanto al suo proprio, oltre che non vo lea rice­

vere vergogna d’ essere scacciato fra pochi giorni da F io re n ­ tini. Dice il medesimo ch’ Alessandro Vitelli, oltre al m ed e­

simo ufficio che fece con il Cardinale, disse a lui che to rn asse a replicar al Cardinale eh’ egli era pronto di servirlo et farlo Duca con

1

’ arme ; bastando per all’ hora havere da 40 m ila ducati per pagare quelli Spagnuoli, et fare qualche p o co più di gente, i quali danari offeriva lui in parte et gl' altri eran o in essere di quelli del Duca passato, che però non eran o

più de 25 mila ducati, chiarendo che quanto iacea in servi­

tio del Cardinale era perchè gl' era servitore et perchè gli

1 * 1

parea Γ occasione perfettissima, et anco perchè sperava cn ei Cardinale gl' havesse dato il Borgo San Sepolcro et ciò che havesse meritato un tanto servitio, disperandosi et dolen­

dosi assai eh' el Cardinale non gli lasciasse buttar dalle fi­

nestre parecchi di quelli cittadini eh' erano contrarii, perche fatto questo et havendo la cittadella, come havea, ei a fatto et sabilito il tutto; questo uffizio fu fatto et hebbe la me desim a risposta. Dice che se il Duca Alessandro non moriva andava Governatore di Milano (58) et il Cardinale restava a Fiorenza anch'egli Governatore; et che quando il Duca fusse tornato a Firenze, che il Cardinale havea da ire a Mi lano, et così fra ambi due godere quelli dui Stati.

D el 1537 fu la prima volta che io Alberico Cybo fu' condutto a Roma da mia madre, di età di tre anni (

59

) 1 el:

ella abitava all’ hora in Campo Marzo (60).

X ps. R ex venti in pace, et Deus homo factus est.

N ell’ anno del Signore del MDXXXVIIJ,del mese di magio·

alli 9 di detto, gionse la Μώ Cesarea de Carlo q u i n t o Im peratore de Romani, Re di Spagna, a Villa Franca di Nizza di Provenza; passò per mare, imbarcossi in Barcellona con g a le e 28, suo capitano generale il Principe Andrea D Oria, d ove Sua M“ aspettò la Santità di Papa Paulo, tertio et ίο- mano, della casa de Farnesi, che dovea venire a Niza. et la M u di Re di Francia Francisco, che dovea venire per trattar pace et concordia fra detti dui prencipi, cioè Imperatore et R e sopradetti; il che Messer Domine Dio li conceda siano fratelli buoni, comesi deveria, essendo come sono cognati (61)·

V en ard ì seguente gionse a Villa Franca el Rmo et

111

'"0 Sig- C a rd 1' Cybo con grandissima compagnia et gran corte, et sab b ato andò da sua Mta, dalla quale fu grandemente acca­

rezzato et honorato (62). Venardì alli 17 di m aggio gionse Sua Santità a Niza su le 22 hore, alloggiò quella sera nel monasterio di Santo Francisco fora della terra (63). Sabb ato alli 18 di detto venne Sua Maestà a Nizza per acqua, a basciare il piè a Sua Santità nel detto monasterio di Santo Francisco, fuora di Niza, con 28 galere (64). Il di dell ascen­

sione, giovia, gionse, alli 30 di magio, la Mla di Re di Francia alla Villanova et la Regina et Delfina di l· rancia 3 legue di Niza circa (65). Domenica alli duo di Iunio 1538 la M aestà di Re di Francia venne a visitare Sua Santità un miglio discosto di Niza ad una casa coperta di nuovo di tavole in una vigna, con lui il Gran Contestabile et Dolfino et

1

altro

figlio minore (66). Lunedì, appresso disinare, venne Sua Maestà di Cessare a vedersi in una casetta d una vigna, et venne per acqua dietro al Castello di Nizza, et menò 28 galee (67). Mercordì sequente fu Consistorio in Santo bran- cesco (68). Domenica alli 9 di giugno Sua Santità s abboccò con Sua Maestà retro al Castello nel loco della vigna (69).

Die martis alli ij dito venne la R egina di Francia a visitai S. Μώ a Villa Franca per acqua con .18 galee, et il Principe gl' andò incontro con 32, et fu cosa suntuosissima, etc., et si ruppe il ponte a Villa Franca essendo al fine la R egin a et Delfina et Lorena et Sua Maestà (70).

Memoria come alli 27 di giugno

1539

stabilì matii- monio tra la Signora Leonora C ybo mia sorella et il Signor Gioan Aluis Conte di Fiesco, con il consenso delli Signori Cardinale Cybo, Lorenzo et Marchesa Ricciarda, zio, padre et madre, con dote descrita ne’ capitoli; et perchè restava di finir certa poca diferenza, fu remissa nel Conte \ italiano Visconti Bon Romeo, come per uno scritto di 16 di N ovem bre del 1541 del Cardinale et Conte, il qual fin a quel giorno non ha­

Memoria come alli 27 di giugno

1539

stabilì matii- monio tra la Signora Leonora C ybo mia sorella et il Signor Gioan Aluis Conte di Fiesco, con il consenso delli Signori Cardinale Cybo, Lorenzo et Marchesa Ricciarda, zio, padre et madre, con dote descrita ne’ capitoli; et perchè restava di finir certa poca diferenza, fu remissa nel Conte \ italiano Visconti Bon Romeo, come per uno scritto di 16 di N ovem bre del 1541 del Cardinale et Conte, il qual fin a quel giorno non ha­

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