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Nuovo Internet

Nel documento Le applicazioni in Cina (pagine 84-121)

I media dipingono il web come un meraviglioso luogo interattivo in cui abbiamo una scelta illimitata, dal momento che non dobbiamo sorbirci quello che il produttore televisivo ha deciso di propinarci. Tuttavia la mia definizione di interattivo non comprende solo la possibilità di scegliere, ma anche quella di creare. [...]

Non solo di interagire con gli altri, ma di creare con gli altri. L'intercreatività vuol dire fare insieme cose o risolvere insieme problemi. Se l'interattività non significa soltanto stare seduti passivamente davanti a uno schermo, allora l'intercreatività non significa solo starsene seduti di fronte a qualcosa di interattivo

i

Tim Berners Lee, l'inventore del World Wide Web

1

Dopo aver analizzato la storia del cellulare, analizzeremo la storia di Internet per capire da dove è nato e perché, e le sue caratteristiche specifiche, per comprendere profondamente le peculiarità del nuovo Internet. Internet fu inventato durante la guerra fredda, e l’avvio del progetto di ricerca ebbe inizio dopo la conquista dello spazio da parte dell’Unione Sovietica. Il presidente Dwight Eisenhower fu così colpito dal lancio dello Sputnik avvenuto nel 1957 da parte degli avversari, che prese la decisione di riunire le migliori menti del paese per il lancio del primo satellite americano. Dopo soli diciotto mesi, il progetto fu portato a termine, e il gruppo iniziò a dedicarsi allo studio delle nuove tecnologie di comunicazione e delle reti telematiche. Alla fine degli anni sessanta fu portata a termine la creazione di ARPAnet (Advanced Research Project Agency Network) da parte del ministero della difesa statunitense, ed era un progetto atto a creare un sistema di comunicazione capace di resistere a una guerra atomica.2

Per resistere a tale minaccia, il nuovo mezzo di comunicazione doveva resistere alla distruzione di alcuni nodi di trasmissione, e riprogrammare l’emissione del messaggio tramite altri canali. Per ottenere tale risultato, bisognava creare un sistema di comunicazione basato su dei canali non preferenziali, connessi tra di loro in vari punti, una rete appunto. Questo nuovo mezzo di comunicazione si basa sul concetto di rete fortemente decentrata, cioè una rete formata da punti

1BERNERS, Lee, L’architettura Del Nuovo Web. Dall’inventore della rete il progetto di una comunicazione

democratica, interattiva e intercreativa, InterZone, Milano, Feltrinelli, 2001.

2O’RELLY, Tim, “Social Network E Web 2.0” , in www.mediastudies.it,

85 autonomi interconnessi senza collegamenti gerarchici. Internet, per riassumere, nacque all’inizio come sistema di telecomunicazione militare per la trasmissione di messaggi durante una prognosticata guerra nucleare, con lo scopo di salvare i messaggi dalla mancata ricezione. Così descrive il funzionamento di Internet l’informatico statunitense Nicholas Negroponte in una sua intervista a Mediamente:

Il modo in cui funzionava portò ad inventare, per così dire, l'idea dei "pacchetti". Ipotizziamo che io stia a San Francisco e tu a Boston. Se voglio inviarti un paragrafo, lo spezzo in piccoli pacchetti di, diciamo, 10 lettere ciascuno, ci metto il tuo nome e indirizzo e un numero, la sequenza, e li mando in giro in diverse direzioni: un pacchetto va via Chicago, un altro via Dallas, un altro ancora via Washington... vanno in tutte queste diverse direzioni, e poi tornano tutti indietro a San Francisco. A San Francisco i pacchetti si allineano, si guardano l'un l'altro, e scoprono magari che il pacchetto 6 manca. Che cosa è accaduto al pacchetto 6? Ricordatevi che siamo nel 1969, quando si pensava tutto in termini di "primo colpo" e di guerra nucleare... Bene, sfortunatamente il povero pacchetto numero 6 attraversa Minneapolis nell'istante in cui una bomba nucleare colpisce Minneapolis. E, dimenticando quel che succede alla povera gente di Minneapolis, il pacchetto numero 6 viene letteralmente disintegrato. Ora, i pacchetti arrivati sani e salvi a San Francisco dicono: "Chiama Boston e di' che il pacchetto numero 6 non ha funzionato, digli di inviarlo di nuovo, ma non mandarlo attraverso Minneapolis". Così il pacchetto 6 prende un'altra strada, tutti i pacchetti si allineano, e alla fine tu ricevi il messaggio. Ora, è importante capire questo, perché il solo modo di distruggere quel sistema di passaggio dei messaggi è disintegrare letteralmente tutte le città, perché nel sistema che ho descritto or ora anche se 10 pacchetti non fossero arrivati, noi avremmo potuto sempre avvertire Boston con un messaggio, e loro avrebbero trovato una soluzione.1

Con la fine della guerra fredda, questo mezzo di comunicazione perse il suo scopo primario di difesa della ricezione dei messaggi da un disastro incombente, e ARPAnet fu ceduto alle università, le quali crearono una loro rete autonoma. Internet è stata la soluzione nelle

università e successivamente nelle aziende dal bisogno pratico di spostare facilmente dati da un computer ad un altro. Inizialmente infatti, i computer erano stati creati come dispositivi isolati e svolgevano semplici lavori di computazione.

Nelle università e nei centri di ricerca i ricercatori si ritrovarono in un primo momento ad affrontare il fastidio di spostare fisicamente i supporti di memoria tra le diverse macchine per la condivisione dei dati di uno stesso progetto.

1NEGROPONTE, Nicholas. “La Rivoluzione Digitale”, Mediamente edition,

86 Questo spreco di tempo fu tagliato grazie ad un collegamento fisico tra i vari computer dei centri di ricerca, consentendo uno scambio rapido e veloce delle informazioni grazie all’interconnessione dei dispositivi.

I vantaggi dell’utilizzo delle reti furono la condivisione immediata non solo di dati, ma anche di dispositivi di backup, stampanti, scanner, semplificazione della gestione e rafforzamento del lavoro di gruppo, semplificando enormemente il lavoro dei ricercatori. Le reti iniziali erano reti LAN (Local Area Network), cioè reti di breve gettata di una singola università atte al collegamento dei computer universitari ad una singola rete, collegate successivamente alla rete WAN (Wide Area Network), per permettere una comunicazione a distanza con relativo scambio dati. Fin dagli albori della sua esistenza Internet fu formata da reti LAN e dalle reti geografiche WAN, le quali si appoggiano alle comuni linee telefoniche collegando più LAN distinte, creando reti complesse di grandi dimensioni.

Infatti Nel 1969 ARPAnet contava già quattro nodi che collegavano quattro tra le più importanti università del paese: un collegamento era posto nell’università di UCLA (University of California at Los Angeles), altri due circuiti simili presso l’University of California at Santa Barbara e presso lo Stanford Research Institute, a sua volta collegato con l'università dello Utah a Salt Lake City, permettendo uno scambio veloce dei dati.

Ma ovviamente la semplificazione della gestione del lavoro non fu la vera rivoluzione di questa nuova invenzione.

Dal levarsi dalla scarpa il sassolino di spostare dati da un supporto ad un altro tramite floppy e mandare bit a distanza, si è creata una vera e propria valanga inarrestabile, impossibile da prevedere nella sua portata. Infatti da questo semplice collegamento dei computer nacquero le reti informatiche. Ma che cos’è la rete informatica? Secondo la definizione della Treccani: una rete informatica è una rete di comunicazione che collega due o più computer tra loro, permettendo lo scambio di informazioni e risorse.1

Da allora se ne è fatta di strada, e la rete ormai connette miliardi di dispositivi di varia natura, sempre più direzionati alla mobilità.

Tra il 1973 e il 1976 avvennero in rapida successione eventi chiave per lo sviluppo di Internet come il primo collegamento internazionale della rete con l'University College di Londra, la delineazione dei protocolli Ethernet, e protocolli per l’invio di bit dati come il TCP (Transmission Control Protocol) e l’UDT (User Datagram Protocol).

87 Conservando il modello decentrato originario, Internet ha così cominciato a diffondersi in tutto il mondo mettendo inizialmente in comunicazione le università ed i centri di ricerca tramite il collegamento internazionale delle reti.

Nel 1979 nasce la rete USENET come luogo digitale di discussione dei ricercatori, ed il primo

MultiUser Dungeon, ovvero il primo gioco collegato alla rete che permetteva un interazione dei

giocatori.

Inizialmente Internet era un mezzo di comunicazione per ricercatori universitari, riservato a pochi eletti, ma dagli inizi degli anni ottanta, grazie ad un veloce sviluppo tecnologico delle infrastrutture e dei sistemi di comunicazione, Internet iniziò ad assumere il suo aspetto attuale arrivando ad una vera e propria svolta globale, ovvero al world wide web.

Tutto ebbe inizio con l’entrata al CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) di Ginevra del programmatore Tim Berners Lee, chiamato per risolvere problemi gestionali della registrazione ed immagazzinamento dati. Berners Lee, per semplificare la raccolta dei files, creò il programma di appunti Enquire, permettendo di impostare dei collegamenti tra i nodi, ognuno dei quali catalogato tramite titolo, tipo e lista di collegamenti bidirezionali. Si creò così il primo database della storia, che permetteva una consultazione sia delle pagine di un file in modalità multi direzionale, sia una consultazione unidirezionale per poter scorrere i vari file contenuti. Per la creazione di questo programma Tim Berners Lee si ispirò al modo di pensare dell’essere umano, basato su collegamenti casuali e senza una gerarchia di pensiero. La navigazione tra i files fu resa possibile da un browser denominato World Wide Web, aperto a tutte le reti.

Tim Berners Lee in quegli stessi anni negoziò con lo stesso CERN l’apertura a tutti del codice del web, dichiarando così Internet suolo pubblico, non posseduto da nessuna istituzione. In poche parole, tutti potevano accedere al database, non essendo più proprietà del CERN. Dopo poco tempo infatti, anche i privati si interessarono ad Internet, e molti imprenditori capirono gli enormi vantaggi che avrebbe portato la rete alla loro azienda sia per quanto riguardava la gestione sia per la comunicazione, incominciando ad investire nel settore allo scopo di creare la propria rete commerciale ed aziendale. Con la diffusione globale di Internet nacque il bisogno della creazione di un linguaggio informativo comune, e nacque di conseguenza il protocollo TCP/IP ( Transmission Control Protocol / Internet Protocol) dal World Wide Web Consortium fondato da Tim Berners Lee presso il MIT, cioè un insieme di regole per la definizione della struttura dei messaggi, permettendo così una trasmissione e lettura dei dati a livello universale.

88 Tim Berners Lee descrisse così il compito del consorzio:

Il sistema telefonico internazionale ci offre una discreta analogia. Possiamo attaccare la spina del telefono in tutte le parti del mondo perché l'industria del settore s'è messa d'accordo su certe interfacce standard. I voltaggi e i segnali sulla linea sono praticamente gli stessi ovunque. [...] Il sistema telefonico delega agli apparecchi la decisione su come utilizzarlo. Era appunto questo che ci serviva per i computer sul Web.2

Ma, in sintesi, che differenza c’è tra Internet ed il world wide web? Internet è la rete delle reti, mentre il web è un servizio di Internet, ed è un vero e proprio spazio digitale, indipendente dalla piattaforma informatica utilizzata, riuscendo così a slegare la condivisione di informazioni dai computer stessi. E’ un servizio che, basandosi sulla rete di Internet, crea uno spazio multimediale ed intercreativo, accessibile da ogni luogo, pieno di informazioni e spazi creativi. Ben presto, il world wide web non divenne oggetto di interesse solo per le aziende, ma anche per le persone comuni, le quali desideravano averne accesso pur non avendone spesso i mezzi. Bill Gates ebbe la brillante intuizione di venire incontro a questo bisogno e desiderio, e nel 1994 annunciò l’uscita del suo nuovo sistema operativo, Windows 95, munito di browser per la navigazione posto direttamente sulla schermata iniziale dei personal computers, portando così Internet nelle case delle persone comuni, elevandolo a mezzo di comunicazione di massa. Bill Gates dichiarò alla stampa di voler “sposare e allargare” Internet in un discorso pubblico che passò alla storia, il quale segnò la diffusione globale attraverso i personal computer del world

wide web.

Da allora, Internet di strada ne ha fatta parecchia, fino ad assumere una forma nuova e avvolgente, circondandoci e seguendoci nella vita di tutti i giorni, diventando, da un garbuglio di fili iniziali della rete telefonica, una necessità intangibile, portando ad un vero e proprio cambiamento sociale grazie all’invenzione degli smartphones e delle reti sociali digitali. Gli

smartphones sono una tecnologia dirompente, dei veri e propri computers in miniatura con la

funzione chiamata incorporata. La tecnologia degli smartphones non ha semplicemente reso Internet mobile e pervasivo, ma ha portato un nuovo modo di creare software, un nuovo ecosistema dove distribuirlo (gli store apps) ed un nuovo sistema di interazione con l’utente (il

multitouch). Gli smartphones stanno cambiando la natura del software, portandolo dallo stato

solido ad uno stato gassoso. Prima, con i computer fissi, erano le persone che dovevano andare dal software, limitando le persone nell’utilizzo e nelle tempistiche d’uso. I primi computers si presentavano quindi come rocce inamovibili. Con i computer laptop, il software ha subito la prima trasformazione, proponendosi in una nuova forma liquida, dal momento che erano

89 utilizzabili nei luoghi muniti di wi-fi e facilmente trasportabili. Il personal computer ha portato Internet nelle case delle persone comuni, permettendole di accedere ad uno strumento di comunicazione nuovo. Ma la vera rivoluzione del software si ebbe con i dispositivi mobili, assumendo la forma di vapore, circondandoci ovunque noi andiamo. Adesso Internet non è solo un mezzo di comunicazione di massa, ma parte integrante della struttura delle reti sociali che permeano e reggono una società e la vita dell’individuo stesso, agevolandole e allo stesso tempo cambiandole radicalmente. La possibilità di avere costantemente alla mano informazioni agevolerà e cambierà profondamente le interrelazioni ed il business, rendendoli sempre più veloci e trasparenti, e la gestione delle reti sociali e umane passerà sempre di più attraverso il filtro digitale, divenendo un tutt’uno con la realtà tangibile.3 Ma che caratteristiche ha Internet, oltre a possedere una forma a rete? Da cosa è stato dato il suo enorme successo? Alcune caratteristiche le abbiamo già analizzate, come il non essere di nessuno, l’essere principalmente uno strumento di comunicazione intercreativa e la sua struttura. Andiamo ora più nel dettaglio.

Caratteristiche di Internet

“la rete è un mondo di estremità. Voi siete ad un'estremità, e tutto e tutti sono alle altre estremità.”

“World of Ends”di Doc Searl e David Weinberger4

La natura di Internet sviluppatasi nel corso del tempo si basa sulla struttura iniziale di rete decentrata, e da allora è rimasta ancorata alla stessa struttura, fino ad arrivare ad una rapida diffusione mondiale. Ma come ha fatto questo mezzo di comunicazione a diventare così virale in poco tempo, e ad ottenere il plauso di tutti? Quali sono in poche parole, le caratteristiche costituenti che lo rendono così attraente? Una risposta esauriente a queste domande viene data dai due filosofi David Weinberger e Doc Searl, secondo i quali il suo valore intrinseco risiede nella sua struttura iniziale, dal momento che ne ha determinato le caratteristiche di successo. Le caratteristiche di Internet, schematizzando, sono la semplicità, l’essere un accordo e non una cosa, l’essere stupido (analizzeremo subito che cosa significa questa parola in questo contesto),5 il fatto che aggiungergli valore abbassa il suo valore e che tutto il suo valore si

sviluppa ai suoi margini, facendo spostare i soldi verso la periferia e creando un mondo di

3SAYLOR, Michael, The Mobile Wave, how mobile intelligence will change everything, New York Times Bestseller, Da Capo Press, 2013

4SEARL, Doc, e WEINBERGER, David, “Che Cos’è Internet E Come Smettere Di Scambiarla per Qualcos’altro”,

Bollettino telematico di filosofia politica, 2013, http://bfp.sp.unipi.it/rete/worldofends.htm.

90 estremità. Possiede inoltre tre virtù fondamentali: nessuno lo possiede, tutti lo possono usare, tutti lo possono migliorare.

Internet è un sistema di diffusione dati e comunicazione, ma la sua caratteristica vincente e distintiva è l’essere semplice, e trae forza dalla sua semplicità. Internet è semplicemente il modo in cui le reti comunicano tra loro attraverso un linguaggio in codice standardizzato, l’Internet Protocol, caratterizzandosi come accordo di trasmissione bit. Questo protocollo fornisce soltanto la modalità di trasmissione, senza disporre delle gerarchie e dei filtri. Internet è definito un mezzo di comunicazione stupido perché è a conoscenza solo della quantità dati di trasmissione da inviare, e non è in grado di analizzare e possedere altre informazioni come le reti telefoniche, le quali sono in grado di segnalare il costo, i permessi, le priorità ecc. Internet è stato creato apposta così, dal momento che il non possedere dei mezzi di analisi e raccolta dati permette ad Internet di essere facilmente ampliabile e malleabile, tutti possono collegarsi senza problemi dal momento che accetta facilmente nuovi dispositivi; inoltre il pacchetto dati è facilmente trasferibile ad un altro router in caso di mancata ricezione, trovando un percorso alternativo. Questa stupidità crea un sistema di comunicazione innovativo, creando sistemi con una gestion completamente nuova. I sistemi informatici infatti fanno affidamento

su masse di elementi relativamente stupidi invece che su un singolo “braccio esecutivo intelligente”. Sono sistemi organizzati dal basso verso l’alto e non viceversa. Prendono la loro intelligenza dal basso. In un linguaggio più tecnico,sono sistemi adattivi e complessi che mostrano comportamenti emergenti. In questi sistemi, agenti residenti in un livello della scala iniziano a produrre comportamenti che vengono adottati al livello superiore al loro. Le formiche creano colonie, le città creano i vicinati, semplici software in grado di riconoscere modelli imparano a consigliarti libri. Il movimento dai livelli più bassi verso quelli più alti è ciò che chiamiamo emergenza. 6

E’ una rete basata sull’uguaglianza delle applicazioni, ed il cercare di dare priorità ad un certo tipo di applicazione rallenta l’emissione e la ricezione delle altre. I pacchetti di dati riguardanti un video su Youtube, per esempio, hanno la stessa importanza del pacchetto dati di un sito di consulenza aziendale, ed il cercare di dare maggiore importanza alla trasmissione di determinati dati rallenterebbe la ricezione di altri per la natura del sistema stesso, creando uno scompenso. Internet, per continuare ad essere semplice e per tutti, deve rimanere senza gerarchie di valore, altrimenti cambierebbe il volto di Internet stesso. Da questa considerazione si pone la conseguente considerazione della creazione di valore ai margini, dal momento che Internet non è stato creato inizialmente con una struttura o sistemi di ricerca integrati, e da ciò è

6JOHNSON, Steven, La nuova scienza dei sistemi emergenti. Dalle colonie di insetti al cervello umano,dalle città

91 nata una sana competizione tra aziende per la creazione di sistemi di gestione, motori di ricerca e siti ai margini del sistema stesso, dal momento che ogni nodo poteva sviluppare un motore di ricerca od un sito interessante, e moltissimi possiedono l’accesso, tramite esso, ad uno spazio illimitato per la creazione di valore economico, informativo e creativo. Internet ha creato un mercato libero dell’innovazione, permettendo a tutti, tramite le loro idee, di migliorare la rete. Il programma di appunti Enquire del CERN era munito di browser, ma non di un sistema gestionale; era un semplice database, un foglio di appunti digitali sfogliabile ed aperto a tutti, senza un ordine preciso. Il programma Enquire non poneva i fogli in una struttura gerarchica, non dava ad essi un certo tipo di valore e nemmeno alle reti, ed il non avere valore in questo caso aumentò il valore delle reti stesse. Internet fa spostare i soldi verso la periferia dal momento che Internet è basato sulla fornitura di servizi, ma l’usufrutto da parte degli internauti dei servizi stessi crea valore, ed i servizi si pongono solo come lo scheletro dell’infrastruttura, mentre agli utenti spetta il compito di creare valore tramite i servizi offerti. Un esempio

Nel documento Le applicazioni in Cina (pagine 84-121)

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