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NURAGHE ADONI –VILLANOVATULO (CA) M ORFOLOGIA , T OPOGRAFIA E S TORIA DEGLI S TUD

Il complesso monumentale è ubicato su un rilievo avente pendici scoscese, ad una quota di 811 s.l.m., in una posizione strategica che consente il controllo visivo del territorio circostante.

L’architettura della struttura appare notevolmente condizionata dalle variazioni morfologiche del terreno.

Il contesto è stato oggetto di scavi sistematici da parte della soprintendenza archeologica dal 1997249 al 2002250 ed in seguito nel 2012. Sono stati identificati il nuraghe quadrilobato

e parte del villaggio.

STRATIFICAZIONI E STRUTTURE

Il nuraghe è del tipo quadrilobato, ma presenta una planimetria peculiare e, in qualche modo, anomala, dovuta ai numerosi rifacimenti strutturali.

L’insediamento, che si sviluppa nel prospiciente pianoro, è formato da strutture a pianta circolare o sub-circolare con un alzato in pietra calcarea.

Analogamente a ciò che avviene in altri contesti, il villaggio, il cui impianto è collocabile nel Bronzo recente, subisce varie modifiche strutturali a partire dal Bronzo finale, con la costruzione di isolati formati da vani che si affacciano su un cortile centrale251.

Gli ambienti testimoniano il tipo di organizzazione del lavoro e la vita che si svolgeva all’interno del villaggio: sono stati individuate aree destinate alla cottura dei cibi, alla conservazione delle derrate alimentari e a lavori domestici quali la filatura.

Il nuraghe subì dei cedimenti strutturali nel Bronzo finale ed è registrata una frequentazione del sito durante la prima età del Ferro.

L’ingresso al nuraghe è posto a S-E e conduce ad un breve andito dotato di due aperture laterali: a sinistra si accede alla torre E, mentre a destra ci si immette nel vano scala. Tramite la scala si accede alla torre centrale mentre due cortili di modeste dimensioni consentono il raccordo con le altre tre torri laterali.

Un possente antemurale cinge il nuraghe, anche se solo alcuni tratti del paramento murario risultano conservati (fig.95).

249 S ANGES 1997, pp. 277-278. 250 CAMPUS 2001, pp. 197-201. 251

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La frequentazione del contesto in periodi successivi all’età nuragica è testimoniata dal rinvenimento di un’ansa pertinente ad una brocca a becco etrusca, decorata con un motivo a palmette e serpenti, riferibile ad una frequentazione del contesto immediatamente successiva all’età nuragica. (VI secolo a.C.)

All’età punica (IV sec.a.C.) sono attribuibili alcune monete, inoltre il rinvenimento di materiali romani indica una frequentazione riferibile al II-III sec. d.C.

Le operazioni di scavo hanno interessato varie porzioni del Nuraghe.

Il cortile α risultava completamente sigillato dal crollo del paramento murario della torre D.

Tale strato copriva i livelli di occupazione del cortile, che si sono distinti per la ricchezza di frammenti ceramici riferibili a due differenti momenti del Bronzo recente.

La successiva unità stratigrafica poggiava sulla roccia naturale ed i materiali rinvenuti all’interno sono inquadrabili in una fase di raccordo tra il Bronzo medio e il Bronzo recente 1.

Nella zona dell’ingresso fu eseguito un saggio in profondità, tra la torre e le cortine B e E. All’interno di una nicchia, nel 1998, furono rinvenuti alcuni vasi tardo antichi. Nell’area di raccordo tra l’andito dell’ingresso e il vano scala venne asportato parte del lastricato. Tale operazione consentì di porre in luce numerosi frammenti ceramici, appartenenti ad un’olla databile al Bronzo recente 1. La dispersione di materiale ceramico poggiava su un battuto pavimentale in fase con la torre E e con la muratura del vano scala, strutture riferibili al primo impianto del Nuraghe, congiuntamente alla torre centrale.

Da segnalare un importante rinvenimento effettuato sul lato sinistro del vano scala: all’interno di una fossa, situata ai piedi del primo gradino, furono rinvenuti novantacinque elementi di falcetto in ossidiana e cospicui resti carboniosi, forse riferbili all’immanicatura lignea propria di tali oggetti.

Lo scavo del villaggio è avvenuto in momenti distinti: nella campagna dell’anno 2000 fu messa in luce la capanna 5, che presenta una pianta circolare avente un diametro interno di 5 m. Durante la rimozione dello strato di humus, che copriva la struttura, sono stati rinvenuti materiali di età romana e di epoca tardo antica.

Al di sotto fu individuato un livello di vita pertinente al Bronzo finale, caratterizzato dalla presenta di un battuto pavimentale con notevole dispersione di materiale. Infine fi evidenziato un sottile battuto argilloso, pertinente ad una fase di occupazione inquadrabile nel Bronzo recente 2.

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Dal punto di vista strutturale, la capanna 5 risulta molto importante per la definizione della funzionalità di questo vano. Furono rinvenute una canaletta e una piastra di cottura, occupante una superficie di cm 70 x 60, posta al centro della struttura. Inoltre a circa 50 m dal focolare era collocata una macina. I frammenti di ossa combuste, rinvenute all’interno della canaletta, fanno ipotizzare che essa fosse adibita allo scarico di resti di pasto.

La campagna di scavo del 2012 ha permesso di indagare altre due strutture pertinenti al villaggio: la capanna 9 e la capanna 10, inquadrabili in un momento iniziale del Bronzo finale.

È possibile ipotizzare un abbandono repentino di tali strutture: al di sotto degli strati di crollo vennero rinvenute importanti testimonianze relative alla vita domestica dei nuragici. La capanna 8 ha conservato numerosi frammenti di intonaco in argilla cruda pressata, con tracce vegetali, che testimonia come tali ambienti fossero coibentati. I materiali rinvenuti sono inquadrabili nel Bronzo recente.

All’interno della capanna 9 fu individuata una piastra da focolare con quattro alari posti a distanze regolari tra loro, numerosi frammenti ceramici e undici fusaiole.

La capanna 10 ha restituito numerosi frammenti ceramici, inquadrabili tra la fase avanzata del Bronzo recente e il Bronzo finale. Al centro della struttura fu rinvenuta inoltre un’olla a colletto con decorazione a forcella, al cui interno erano conservati dei piselli carbonizzati e una ciotola contenente un ripostiglio di lingotti di rame e lamine bronzee252.

CRONOLOGIA E CONSIDERAZIONI SUI MATERIALI

I materiali rinvenuti all’interno del cortile α ben rappresentano le due fasi del Bronzo recente. Sono presenti teglie e tegami del tipo a pareti rettilinee inclinate all’esterno, o con pareti marcatamente inclinate e fondo distinto.

La ceramica da mensa è rappresentata da scodelle a calotta con orlo marcatamente prominente all’interno e dal tipo con orlo poco rientrante.

Tra le forme chiuse è documentata l’olla a orlo ingrossato superiormente convesso, le olle a colletto inclinato all’esterno e poco sviluppato e le olle a colletto sviluppato.

I materiali rinvenuti nella successiva unità stratigrafica segnano una fase di passaggio da Bronzo medio e Bronzo recente come si evince dalla presenza di scodelle a profilo superiormente convesso olle con breve orlo distinto, olle ad orlo ingrossato a sezione

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triangolare, superiormente convesso ed olle ad orlo massiccio molto prominente all’esterno (fig.96).

Dalla capanna 8 provengono un’olla con colletto distinto inclinato, labbro assottigliato, forma ovoide e fondo indistinto, dotata di due anse verticali poste nella zona di massima espansione del vaso, una coppa di cottura con due anse verticali, un tegame con tre anse verticali impostate sull’orlo e un alare tronco-piramidale, inquadrabili nel Bronzo recente pieno253.

Figura 95. Nuraghe Adoni: planimetria generale del contesto (da Campus-Leonelli 2012, p. 706).

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IL COMPLESSO NURAGICO DI BRUNKU MADUGUI– GESTURI (CA)

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