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Gli obiettivi strategici per il sistema Industrie Culturali e Creative

2. Aggiornamento degli orientamenti tematici S3

2.5 Il sistema delle Industrie Culturali e Creative

2.5.3 Gli obiettivi strategici per il sistema Industrie Culturali e Creative

Nell’ambito del processo di revisione di medio periodo della Strategia di Specializzazione Intelligente, la Regione Emilia-Romagna ha affidato ai Clust-ER regionali il compito di formulare una proposta di aggiornamento delle traiettorie tecnologiche identificate in fase di definizione della S3. I paragrafi seguenti riportano una sintesi della proposta che il Clust-ER Industrie Culturali e Creative ha sviluppato attraverso un confronto interno (che ha coinvolto imprese, enti di ricerca ed enti di formazione) e attraverso il Forum S3 con tutti gli attori del sistema regionale dell’innovazione. Tale proposta si sostanzia nella definizione di alcuni obiettivi strategici con lo scopo di migliorarne, attraverso azioni dedicate, i livelli di innovazione, competitività e occupazione.

Va specificato che i diversi gruppi di lavoro hanno condiviso delle premesse che rappresentano fattori trasversali di interesse

per tutti i settori che costituiscono il sistema delle ICC: • Unicità processo-prodotto. È sempre più importante il

processo attraverso il quale si produce il valore, il mondo occidentale europeo, ed in particolare il made in Italy, hanno la condanna/caratteristica/vantaggio ad operare tenendo in considerazione l’importanza della visibilità e visitabilità del processo produttivo come elemento distintivo capace di confermare la qualità, materializzarla e rendersi unici nel mercato. Identificarsi come impresa significa anche dimostrare un radicamento territoriale specifico, una realtà storicamente importante, un retroterra culturalmente solido, una unicità tecnologica. Riflettere su questi fattori e narrarli in modo consapevole e diffondibile a livello internazionale è importantissimo per garantire l’unicità del valore e la difficile copiabilità. A questo scopo occorre promuovere politiche che incentivino la riorganizzazione aziendale permettendo alle realtà produttive di lasciarsi visitare progettando un percorso memorabile ed utile.

• Digitalizzarsi & Materializzarsi. Si tratta di aspetti complementari entrambi importanti in particolare nei diversi settori riconducibili alle industrie culturali e creative. Un’impresa ICC non può non avere una impronta digitale coerente con la propria attività e quindi avere in rete una presenza attiva sia nella comunicazione dei servizi, dei prodotti, della loro acquistabilità a distanza e della capacità di fare un forte help desk sul cliente a distanza. Avere la capacità di produrre beni intangibili non significa potersi permettere di trascurare la dimensione materiale, il touch point dei servizi, le ricadute concrete che si relazionano con il mercato fisico.

• Partnership chain. Ogni soggetto di attività contemporanea è importante che si qualifichi anche attraverso la propria consapevolezza rispetto alla catena del valore Value Chain del quale fa parte e che costituisce essa stessa occasione di valorizzazione di sistema. Siamo quello che mangiamo e la nostra correttezza dipende dalla qualità di chi serviamo. Nella società complessa ogni impresa è l’anello di una catena virtuosa e basta un anello vizioso a invalidare un importante lavoro. Tale aspetto è particolarmente significativo nelle micro e piccole realtà che non hanno le riscorse per integrare al proprio interno le diverse competenze che caratterizzano la catena del valore. Anche i centri di ricerca pubblici e privati sono anelli strategici nelle catene del valore per le loro competenze e per le loro reti di relazioni anche in ambito internazionale: la capacità del tessuto imprenditoriale che caratterizza le industrie culturali e creative di avviare partnership strategiche con i centri di ricerca è uno dei fattori critici per lo sviluppo ed il successo delle singole realtà. • Scalabilità del business e Internazionalizzazione. Uno dei

principali problemi delle PMI italiane, ed in particolare nel settore ICC è la scarsa capacità di scalare il proprio business o porzioni di esso portando la crescita dell’impresa sulla riproducibilità e ripetitibilità, anche in altri mercati, della capacità di produzione del valore. Necessità di rivedere il proprio business rispetto alla capacità dei mercati non tradizionali di comprendere il valore e la natura dell’offerta in modo da comprendere il differenziale di valore ed il prezzo e poterne fruire a distanza.

• Brand e open source. Una delle macro trend in atto è il passaggio da una economia della tutela e della segretezza verso l’economia della apertura e della condivisione. Siamo sempre stati poco capaci di usare le dinamiche

della tutela brevettuale e di modello depositato o d’autore, tuttavia il sistema esistente si presta sempre meno a garantire alle imprese la trasformazione in valore del proprio differenziale e della propria unicità, mentre un valore sempre più grande viene dato alle organizzazioni capaci di dare disponibilità di accesso aperto ai sistemi ed ai ritrovati propri favorendone la diffusione attraverso l’open source e costruendo credibilità a nuovi Brand e favorendone riconoscibilità e notorietà.

• Pre-commercial procurement (appalti pre commerciali). Si tratta di una procedura speciale di acquisto di servizi di ricerca e sviluppo finalizzata alla produzione o al sostanziale miglioramento di beni e servizi innovativi. Si tratta di una leva di politica di sviluppo industriale che potrebbe essere sfruttata anche per incentivare lo sviluppo di prodotti “culturali creativi”.

Prima di procedere con l’elencazione degli obiettivi strategici è doveroso premettere che negli incontri dei gruppi di lavoro è quasi sempre emersa l’opportunità di incentivare la digitalizzazione delle imprese e di incentivare l’innovazione di prodotto/servizio, di processo e del modello di business, in particolare per quanto riguarda la scalabilità.

Value Chain Fashion

1 - Archivi della moda: riconoscere, consolidare, organizzare e valorizzare gli archivi per dare valore alle aziende ed al territorio

Allo scopo di favorire il consolidamento, l’emersione e la riproposizione degli archivi del fashion in termini di asset per la competitività del territorio e delle aziende vanno proposti interventi con un mix di tecnologie e di interventi organizzativi, siano essi aziendali, di fondazioni o di altra tipologia. In particolare è essenziale che questi archivi, pubblici o riservati che siano, vengano valorizzati nuovamente nel sistema produttivo, nel processo di ideazione così come nel rafforzamento dell’identità dell’azienda. Ambiti tecnologici di riferimento:

• conservazione dei materiali

• acquisizione, storage, ricerca e fruizione di immagini e oggetti 3D

• riutilizzazione a fini di ricerca stilistica e progettazione • protocolli per la federazione degli archivi di aziende del

fashion in ottica di ‘coopetition’

• modelli business e difesa degli IPR delle rappresentazioni digitali dei materiali

• open data e riconoscibilità verso le applicazioni turistiche di smart city e verso il territorio.

2 - Una moda smart, personalizzata e funzionalizzata Creare le condizioni ideali per promuovere la ideazione e realizzazione di capi moda personalizzati o per target specializzati e di piccola serie che siano funzionalizzati grazie all’utilizzo di diversi paradigmi, dai dispositivi digitali integrali ai materiali avanzati. Ambiti tecnologici di riferimento: • piattaforme di progettazione dispositivi e/o supporti per

dispositivi wearable

• prototipazione rapida (progetto 3D e manifattura additiva) a supporto della personalizzazione e prototipazione • caratterizzazione e sperimentazione materiali innovativi,

sostenibili, funzionalizzati

• banche dati e caratterizzazione ECO dei materiali. La specificità tecnologica dell’obiettivo è nella focalizzazione

su materiali e dispositivi indossabili di tecnologie da adattare, sperimentare e valutare nella loro applicazione industriale nel mondo del fashion.

3 - Filiere Fashion 4.0: filiere ad alto livello di integrazione digitale e servizio

Digitalizzare per velocizzare e facilitare la progettazione, la comunicazione intra-filiera, tracciare prodotti, integrarsi con clienti esteri o nazionali e migliorare il servizio al cliente finale, per dare un più alto livello di servizio e riconoscibilità al territorio ed alle aziende con la consapevolezza che la performance avvertita dal cliente è il risultato di tutte le fasi a monte. Ambiti tecnologici di riferimento:

• progettazione collaborativa e open innovation • progettazione 3D di capi e componenti

• modelli business e metodologie per la mass customisation • manifattura additiva, anche con materiali non rigidi • servizi digitali e standard interoperabilità (eBIZ) a supporto

delle operation intra-filiera e verso piattaforme di ecommerce (inclusi tracciabilità, sostenibilità, simulazione, omnicanalità...) anche con tecnologie RFID ed NFC • profilazione e analisi consumatori (inclusi analisi e data

mining dai social media)

• shopping experience, pervasività e multisensorialità.

Value Chain CultTech - Tecnologie per la

cultura digitale

4 - Tecnologie e strumenti di diagnosi, conservazione e preservazione del patrimonio tangibile

La necessità emersa a livello internazionale di innalzamento delle competenze culturali, tecnologiche e tecnico professionali nel settore del restauro e della conservazione del patrimonio culturale tangibile, richiede immediate risposte non solo per la salvaguardia e la conservazione dei beni culturali stessi, ma anche a supporto delle nuove politiche volte a rendere accessibile il patrimonio culturale di Archivi, Cineteche, Fondazioni, Musei d’Impresa, Collezioni private e pubbliche. Considerato una delle aree di eccellenza, il settore della conservazione e del restauro della regione Emilia-Romagna, grazie al coinvolgimento di aree trasversali quali l’IT, chimica, fisica, ingegneria, può (e deve) rendersi capofila e pioniere a livello internazionale nella progettazione di strumenti aggiornati sia analogici che digitali, nanotecnologie e processi, anche in funzione del rafforzamento della competitività della filiera e della creazione di nuovi settori di specializzazione. 5 - Fruizione e comprensione del patrimonio e degli archivi attraverso nuovi modelli tecnologici di Intelligenza Artificiale

Superare i limiti attuali nella catalogazione e fruizione del patrimonio e degli archivi, attraverso due linee di sviluppo fondamentali: la creazione di una infrastruttura comune per l’accesso e lo scambio di dati in ambito cultural heritage, in cui banche dati esistenti possano essere integrate e coordinate, e lo sviluppo di sistemi di annotazione e descrizione automatica e semi-automatica del contenuto storico artistico, al fine di coprire i casi in cui annotazioni manuali non siano disponibili, o in cui si voglia generare nuova conoscenza dalle connessioni tra i beni. Biblioteche, Archivi, Gallerie e Musei necessitano di strumenti di Intelligenza Artificiale per rappresentare e conoscere un patrimonio dinamico e interconnesso di cultura e conoscenza, per ottenere

strumenti naturali di accesso e studio, per apprendere stili di conoscenze e di linguaggio e modelli di interpretazione in modo automatico o semi-automatico.

6 - Nuovi modelli e piattaforme per la gestione di musei, archivi e patrimonio tangibile e intangibile

Sviluppo di strategie di analisi dei bisogni del pubblico e delle modalità di fruizione del patrimonio materiale e immateriale, analogico e digitale (concordato con le aziende, le istituzioni culturali pubbliche e private, i conservatori e curatori di archivi di ogni natura): dallo sviluppo di strumenti per la verifica dei comportamenti del pubblico all’interno di spazi espositivi, alla creazione di piattaforme di comunicazione che interagiscano con le piattaforme dati esistenti secondo protocolli aperti, alla implementazione di piattaforme dedicate alla co-creazione di contenuti attraverso pratiche curatoriali innovative. La necessità è valorizzare in modo innovativo le collezioni (archivi, musei, siti di interesse culturale) e i patrimoni digitali, di renderli accessibili creando delle relazioni di significato che permettano di esplodere le relazioni tra diverse collezioni del territorio e singoli oggetti (co-creazione, riuso, educazione, comunicazione, marketing).

Value Chain Addict - Advanced Design &

Digital Craft Technologies

7 - Personalizzazione di prodotto e shelf innovation Rispondere alla richiesta di customizzazione e personalizzazione di prodotto con l’utilizzo di tecnologie di fabbricazione digitale/ additiva e di metodologie di progettazione partecipata user centred design in grado di mettere l’utente finale al centro del processo produttivo. Favorire la funzionalizzazione di prodotto con l’integrazione ICT oriented di componenti innovativi/intelligenti ideati da aziende fornitrici di tecnologie avanzate e realizzati per il mercato B2B2C, per offrire servizi aggiuntivi attraverso un approccio di shelf innovation. Aspetti tecnologici di riferimento:

Sustainable Design, Design for All, Eco-Design, Interaction Design, Generative Design

Reverse Engineering e Laser Scanning 28

Additive Manufacturing e utilizzo di materiali innovativi Internet of Things e Internet of Behaviours

Sensoristica e Big Data

Tecnologie illuminotecniche e ottiche

Produzione on-demand e nuovi canali di distribuzione e-commerce

8 - Tecnologie, Culture, Creatività e Design per la valorizzazione del Made in Italy

Promuovere la forza motrice del Made in Italy dei relativi processi produttivi e favorire l’integrazione tra design e creatività nella cultura progettuale (Artigianato digitale, Design industriale, Design evoluto) attraverso l’impiego di tecnologie e strumenti a supporto dei processi creativi e produttivi (Building Information Modeling, Design Thinking, Design Management). Presentare il prodotto Made in Italy come una “scatola aperta” per la valorizzazione della capacità creativa, qualità del design, qualità dei materiali nonché dei processi produttivi, attraverso l’apertura delle porte e la creazione di specifiche opportunità di turismo esperienziale. Ambiti tecnologici di riferimento:

Tecnologie e strumenti a supporto dei processi creativi e produttivi

• Tecnologie per la caratterizzazione e sperimentazione di materiali e componenti innovativi

• Comunicazione del prodotto in chiave di valorizzazione del processo artigianale/creativo

Value Chain Multimodel - Multimedia e new

business model

9 - Realtà immersiva e nuove piattaforme di realtà aumentata, realtà virtuale e gamification, per il settore spettacolo e per altri ambiti di applicazione

I contenuti teatrali sono legati alla tradizionale fruizione dal vivo per la natura stessa degli spettacoli e dell’engagement diretto dello spettatore all’interno dello stesso: la fruizione è legata alla territorialità degli stessi, penalizzando le produzioni indipendenti rispetto agli spettacoli di cartello. La realtà immersiva e le nuove piattaforme di realtà aumentata, realtà virtuale e gamification hanno innumerevoli campi di applicazione e possono ad esempio far evolvere la fruizione e la condivisione dell’esperienza teatrale rivoluzionando l’esperienza dello spettatore e consentendo la creazione e lo sviluppo di nuovi modelli di spettacoli valorizzando la pluralità dell’offerta e creando nuovi spazi fisici e virtuali per nuove categorie di pubblico.

10 - Tecnologie abilitanti nei percorsi di inclusione didattica e formativa (anche per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali)

Elementi tecnologici chiave finalizzati ai processi di inclusione didattica degli studenti con BES: realtà aumentata e virtuale, gamification, intelligenza artificiale e robotica con finalità educative. Si tratta di tecnologie funzionali allo sviluppo cognitivo e ai processi di apprendimento che riguardano le “neurovarietà” presenti e in costante crescita nella scuola e che si aggirano intorno al 10% dell’intera popolazione scolastica. Nei bambini con lo spettro autistico la realtà virtuale e aumentata può risultare più efficace nel miglioramento della capacità di interazione e delle abilità nei rapporti sociali rispetto ad altri approcci metodologici. Sullo stesso tipo di utenza l’AI può semplificare il testo scritto, rendendolo fluido e lineare, eliminando metafore, sostituendo eufemismi, ecc. La gamification può potenziare le funzioni esecutive nei bambini con DSA, ADHD, ecc., facilitando l’acquisizione dei processi di apprendimento.

Value Chain Turismo e Riattivazione urbana

11 - Turismo: la filiera, le piattaforme multicanale e gli open data per la promozione

L’obiettivo strategico è di agevolare la digitalizzazione della filiera del turismo favorendo sia il turista, sia tutti gli operatori della filiera che operano a vario titolo nel settore turistico a 360° (trasporti, produzione, commercio, servizi …) stimolando l’integrazione tra il patrimonio culturale/ambientale e le tante realtà creative diffuse e valorizzando le opportunità offerte dal territorio in termini di “prodotti del made in Italy”. Attraverso strumenti basati ad esempio, anche su tecnologie big data ed open data, l’obiettivo è incentivare la collaborazione fra diverse imprese, valorizzare la filiera turistica regionale (anche per quanto riguarda il “racconto” delle eccellenze in ottica di promocommercializzazione), nonché supportare il turismo esperienziale, il place branding e il marketing territoriale.

Si ritiene anche opportuno favorire la personalizzazione dell’esperienza di visita del turista e creare le condizioni per permettere lo sviluppo di funzionalità di ricerca automatica e l’autonomia di pubblicare e rendere disponibili informazioni e contenuti. Infine, non si esclude la possibilità di supportare l’innovazione di prodotto B2B e B2C sfruttando il rapporto con la cultura ed il territorio.

12 - Riattivazione urbana e “co-generazione”

L’obiettivo strategico intende mettere a sistema due approcci alla riattivazione e rigenerazione urbana al fine di valorizzarne le ricadute e gli effetti moltiplicatori. Il primo approccio guarda agli eventi che per loro natura, pongono da sempre al centro la sperimentazione, l’innovazione e lo sviluppo dei contesti in cui si realizzano. L’obiettivo è innescare un processo virtuoso di rinnovamento che riguardi sia i contenuti sia il contenitore, ossia la produzione di nuova cultura da una parte e la rigenerazione degli spazi dall’altra. La co-generazione fa riferimento alla diffusione di una cultura collaborativa e guarda alla rigenerazione attraverso la promozione di un approccio partecipativo. L’obiettivo è la promozione di azioni capaci di supportare lo sviluppo delle imprese culturali creative e dei “distretti creativi” attraverso la valorizzazione delle reti creative fondamentali per lo sviluppo dell’ecosistema che permetta il radicarsi di nuovi modelli di business.

2.5.4 Raccordo tra obiettivi strategici e

traiettorie tecnologiche S3

Il primo Orientamento Tematico individuato dalla Smart Specialisation strategy per l’ambito tematico delle Industrie culturali e Creative, cioè SMART CULTURAL HERITAGE, viene confermato prioritariamente dalla Value Chain CultTech - Tecnologie per la cultura digitale, che intercetta tale OT attraverso tutti gli obiettivi strategici proposti dal Clust-ER. Lo stesso Orientamento Tematico trova poi riscontro nella Value Chain Multimodel - Multimedia e new business model, per la parte relativa all’obiettivo strategico 1 “Realtà immersiva e nuove piattaforme di realtà aumentata, realtà virtuale e gamification, per il settore spettacolo e per altri ambiti di applicazione” e nella Value Chain Turismo e Riattivazione urbana attraverso l’obiettivo strategico 1 “Turismo: la filiera, le piattaforme multicanale e gli open data per la promozione”. Il quadro che emerge fornisce conferma della centralità di tale orientamento tematico per lo sviluppo del sistema ICC regionale.

Il secondo Orientamento Tematico, dal titolo PROCESSI CREATIVI E NUOVI MODELLI DI BUSINESS, trova riscontro in tutti gli orientamenti strategici proposti nelle singole Value Chain. In questo caso è in particolare la traiettoria NUOVI MODELLI DI BUSINESS ad essere intercettata con gradi se pur differenti di intensità da tutti gli obiettivi. Questo conferma l’attenzione emersa nei lavori del Clust-ER rispetto alla necessità di favorire nuove modalità organizzative sia nell’ambito delle imprese ICC stesse che nella relazione tra imprese ICC e imprese di altri settori. Discorso opposto attiene invece la traiettoria ECOSYSTEM SERVICES che non viene evidenziata in quasi nessun obiettivo strategico, trattando un tema considerabile molto a margine rispetto agli ambiti di intervento di interesse esplicitati dal Clust-ER. Limitati infine gli incroci che si evidenziano con la traiettoria tecnologica MATERIALI PER LE ICC, LE SORGENTI LUMINOSE E I MATERIALI TESSILI che si concentrano prioritariamente

e coerentemente sulla Value Chain Fashion.

Il terzo e ultimo Orientamento Tematico individuato dalla S3 regionale, quello relativo alla COMUNICAZIONE DIGITALE E NUOVI TARGET, con le sue due traiettorie tecnologiche relative alle NUOVE TECNOLOGIE E CONTENUTI DIGITALI PER LA COMUNICAZIONE DI PRODOTTI E SERVIZI E DI CONTENUTI CULTURALI e alle TECNOLOGIE PER I NATIVI DIGITALI, viene interessato da quasi tutte le Value Chain, confermando, anche in questo caso come per l’orientamento tematico Smart Cultural Heritage, un’attenzione rilevante su tutti gli ambiti connessi alla comunicazione, in particolare di prodotto, e alla necessità di implementare modalità e strumenti di comunicazione adatta e personalizzati sulle richieste dei consumatori, con particolare attenzione alle platee rappresentate dalle nuove generazioni più avvezze a interagire su dimensioni di relazione digitale.

La tabella che segue mette in relazione gli orientamenti tematici e le traiettorie tecnologiche individuate nel 2014 al momento della approvazione della S3, con i nuovi obiettivi strategici per Value Chain emersi dal Forum Edilizia e Costruzioni. Per ogni incrocio viene indicata l’intensità della correlazione: vuoto nessuna correlazione, massima correlazione

Orientamento Tematico S3 Smart cultural heritage Processi creativi e nuovi modelli di business Comunicazione digitale e nuovi target

Traiettorie Tecnologiche Regionali

Tecnologie per il pa trimonio tangibile Tecnologie per il pa trimonio intangibile Inter operabilita’ e dema terializzazione Fabbricazione digitale e virtualizzazione 3d

Nuovi modelli di business

E c osystem servic es Ma teriali per le ic c, le sor genti luminose e i ma teriali tessili Nuove tecnologie e c ontenuti digitali per la c omunicazione Tecnologie per i na tivi digitali Value Chain Fashion OS.1

Archivi della moda, per dare valore alle aziende ed al territorio

OS.2

Una moda smart, personalizzata e funzionalizzata OS.3 Filiere Fashion 4.0 Value Chain CultTech OS.4 Diagnosi, conservazione, preservazione del patrimonio tangibile

OS.5

Fruizione del patrimonio e degli archivi attraverso IA

OS.6

Nuovi modelli per gestione di musei, archivi e patrimonio

Value Chain Addict OS. 7 Personalizzazione di prodotto e shelf innovation OS. 8.

Tecnologie, culture, creatività, design per Made in Italy

Value Chain Multimodel

OS.9

Realtà immersiva e nuove piattaforme di realtà aumentata

OS.10

Tecnologie abilitanti in percorsi di inclusione didattica e formativa

Value Chain Turismo e Riattivazione urbana OS.11

Filiera, piattaforme multicanale e gli open data per la promozione

OS. 12

Riattivazione urbana e “co-generazione”

2.5.5 Fabbisogni formativi e competenze

Il lavoro del Clust-ER Industrie Culturali e Creative sugli obiettivi strategici a sostegno del miglioramento dei livelli di innovazione, competitività e occupazione permette di identificarne anche i potenziali cambiamenti attesi, così sintetizzabili: