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6. ASPETTI EPIDEMIOLOGICI, CLINICI E GESTIONALI DEL DOLORE

6.6 C ONCLUSIONI

Il dolore nel paziente oncologico è un fenomeno complesso, si aggiunge spesso alla gestione di comorbidità e trattamenti specifici sempre più articolati e prolungati nel tempo.

Il sintomo richiede un trattamento precoce e continuativo, nonché un’adeguata conoscenza delle strategie terapeutiche che andrebbe uniformata nell’intero ambito medico-sanitario con una maggiore attenzione alle linee guida delle società scientifiche e alla scala analgesica del WHO.

È necessario iniziare da una corretta valutazione del dolore, in termini di intensità, localizzazione e caratteristiche considerando che spesso la percezione soggettiva del paziente può non coincidere con la diagnosi del medico.

È importante disporre di informazioni standardizzate consultabili anche in momenti successivi, in modo che lo specialista possa rivalutare il paziente e i suoi sintomi.

Da sottolineare che talvolta diverse figure professionali prendono parte alla gestione del malato oncologico con dolore e la corretta valutazione e monitoraggio della sintomatologia possono evitare eventuali discordanze prescrittive e gestionali. Nonostante nella maggior parte dei casi i prescrittori di una terapia del dolore risultino gli oncologi o gli algologi, non bisogna dimenticare che in circa il 10% dei casi la terapia viene impostata da altri specialisti e in altri reparti: ciò può spiegare l’alta discordanza tra i pareri riguardo alle prescrizioni, che è comunque influenzata dalle figure

La tendenza, spesso, è quella di concentrarsi sulla diagnosi principale trascurando la “malattia dolore”, verso la quale mancano percorsi di sostegno adeguati.

L’ulteriore attivazione e il potenziamento di percorsi in tema di cure palliative e terapia del dolore, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Legge 38/2010, consentirebbe di migliorare la formazione di ogni operatore medico-sanitario, aumentando l’interesse verso questo aspetto così importante non solo per il malato oncologico.

A tale proposito, l’attività svolta dall’ambulatorio di Terapia del dolore presso il Polo Oncologico dell’AOUP mira a ridurre queste problematiche dando la possibilità a tutti i pazienti oncologici di poter essere gestiti direttamente all’interno del Polo Oncologico stesso durante tutto il loro percorso di cura. Tale percorso può ridurre pertanto la necessità di afferire ad altri reparti e Ospedali per adeguare al meglio la specifica terapia del dolore.

L’attuale percorso di Terapia del dolore e la sua implementazione in termini di attività svolta all’interno del Polo Oncologico dell’AOUP dai medici specialisti della Terapia Antalgica potrebbe consentire il raggiungimento di ottimi risultati in termini di miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici.

B

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INGRAZIAMENTI

Inizierei col ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita in questo percorso, permettendomi di approfondire un argomento tanto interessante quanto nebuloso. Grazie in primo luogo al prof. Falcone, le sue lezioni mi hanno incuriosita, il tirocinio ha confermato ciò che sentivo. Grazie al dott. Antonuzzo e al dott. Sbrana per avermi seguita in questo percorso facendomi sentire una persona prima che una studentessa. Ancora grazie alle dott.sse Bondi e Martini della Terapia Antalgica che mi hanno accolta nei loro ambulatori e alla dott.ssa Paolicchi, capo di una splendida unità operativa. Senza dimenticare il dott. Galli: se non avesse ascoltato i miei interessi tutto ciò non sarebbe avvenuto.

Grazie ai miei genitori per avermi permesso di arrivare dove sono, pur con tutte le difficoltà. A mio fratello, presenza silenziosa nella mia vita. Grazie agli zii e ai miei cugini, che riempiono di gioia le feste. Soprattutto grazie ai miei nonni, figure fondamentali da sempre.

Infine, grazie ai miei amici. A chi mi accompagna da una vita. A chi mi conosce da meno ma è diventato parte integrante della mia quotidianità. Agli amici dell’Università, che sono diventati più di semplici colleghi.

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