2.4
Open Data del Comune di Firenze
All’interno del paragrafo 2.1.2 `e stato illustrato come varie realt`a italia- ne abbiano reso pubblici i dati a loro disposizione, secondo i suggerimenti del movimento Open Data; in particolare, tra le varie istituzioni risulta interessante analizzare il caso del Comune di Firenze [Com12a].
La Citt`a di Firenze, capoluogo dell’omonima provincia e della regione To- scana, vanta una popolazione di 378.236 abitanti 9 [Uff12], configurandosi quindi come ottavo comune italiano per popolazione ed il primo della pro- pria regione. All’interno della superficie del comune, ed in particolar modo nell’area del centro storico un tempo compreso tra le mura arnolfiane (og- gi sostituite in larga parte dai viali di circonvallazione), riconosciuto come patrimonio dell’umanit`a dall’UNESCO, trova sede un numero altissimo di opere d’arte, che vanno dai monumenti religiosi – difficile elencarli tutti, tra i maggiori e pi`u importanti possono essere annoverati la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero di San Giovanni, il Campanile di Giotto, la Basilica di Santa Croce – e civili – quali Palazzo Vecchio, Piazza della Si- gnoria, il Ponte Vecchio, il Palazzo Pitti, il Palazzo del Bargello – alle opere raccolte all’interno di importanti musei come la Galleria degli Uffizi. Una tale quantit`a di opere d’interesse artistico/culturale ben si presta a fina- lit`a di interesse turistico, e come tale alla possibilit`a di realizzare applicazioni e/o servizi che utilizzino informazioni ad esso relative.
L’amministrazione comunale della citt`a ha da tempo avviato un percorso di condivisione dei propri progetti con la cittadinanza, mediante la metafora dei 100 luoghi [Com11], ed ha inoltre portato avanti da alcuni anni un processo di razionalizzazione e bonifica del proprio patrimonio informativo, che va ben oltre le informazioni artistico culturali appena citate, spingendosi in tutti i campi di interesse della vita cittadina. Seguendo la metodologia tipica dell’Open Government, ha quindi pubblicato on-line [Com12b] un elenco di dataset che sono resi disponibili in formati aperti ed utilizzabili dalle comunit`a legate al mondo degli Open Data.
In particolare, a dicembre 2012 il Comune di Firenze aveva pubblicato circa 350 dataset; la tabella 2.2 elenca alcuni tra i pi`u interessanti dataset pub- blicati, mantenendo la suddivisione per categorie utilizzata dal Comune di Firenze.
I vari dataset sono stati pubblicati in uno o pi`u dei seguenti formati: • CSV, per quanto riguarda i dati alfanumerici o tabellari; • KML o KMZ, per quanto riguarda i dati georeferenziati; • Shapefile, per quanto riguarda i dati georeferenziati;
• RDF, per i soli dataset musei, sinistri, toponomastica e viario.
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Categoria Principali dataset
ambiente agenti inquinanti rilevati, alberi pubblici, aree per la sgambatura dei cani, aree verdi, fontane pubbliche, impianti fotovoltaici
amministrazione dati di bilancio a partire dal 2003, informazioni relative ai dipendenti e alle ordinanze pubbliche, sedi e sezioni elettorali
attivit`a economiche esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita, variazioni annue del numero di attivit`a commerciali
ciclabilit`a percorsi delle piste ciclabili, punti per il noleggio di biciclette, rastrelliere
cultura e turismo biblioteche, consolati, musei, uffici di informa- zioni turistica, teatri, numero di biglietti venduti nei musei per anno, bagni pubblici
dati sul territorio associazioni di pubblica assistenza, disposizio- ne dei numeri civici delle abitazioni, numero dei transiti annui per ogni casello autostradale, lapi- di, incroci cui `e stato storicamente assegnato un nome (canti), informazioni relative alla popola- zione residente e al lavoro, stradario di tutte le vie del comune
istruzione iscrizioni presso asili nido e centri estivi
mobilit`a e sicurezza confini delle aree pedonali o a traffico limitato, stazioni ferroviarie, colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, sinistri per via, stalli di sosta a pagamento
opere pubbliche lavori in corso e lavori terminati
reti luoghi in cui `e disponibile un servizio gratuito di connessione ad internet in modalit`a senza fili sanit`a e sociale centri anziani, centri assistenziali per disabi-
li fisici o psichici, cimiteri, farmacie, ospedali, presidi ASL
sport aree sportive, percorsi jogging, societ`a sportive urbanistica quartieri, centri abitati
Parte II
InterDataNet
Il presente lavoro `e situato all’interno di InterDataNet (o pi`u brevemente IDN), una infrastruttura per la collaborazione ed il riuso dei dati [Inn08, Chi09, Cio10].
Secondo il lavoro di Ciofi, InterDataNet pu`o essere definita come un fra- mework che consente ad utenti “distribuiti” nel tempo e nello spazio di collaborare intorno ad elementi informativi che appartengono ad uno spazio globale di dati distribuito con cui `e possibile interagire mediante la metafora dei documenti [Cio10].
Un’altra definizione `e quella proposta da Innocenti, secondo il quale, In- terDataNet pu`o essere visto come una architettura per l’integrazione delle risorse e delle informazioni con l’obiettivo di sviluppare una infrastruttura per la cooperazione applicativa tra organizzazioni eterogenee e distribuite in grado di abilitare la collaborazione tra utenti [Inn08].
InterDataNet si muove nella direzione del Web, acquisendone i principi fon- danti per estenderne le funzionalit`a al fine di far evolvere il Web stesso in modo da renderlo non solo l’ambiente principe per la pubblicazione di informazione fruibile da umani, ma una piattaforma sopra la quale poter collaborare in modo efficace ed efficiente.
Come si vedr`a nel seguito, risulta vantaggioso ai fini della progettazione, introdurre livelli di servizi i quali siano in grado di astrarre le operazioni di memorizzazione, elaborazione e comunicazione dell’informazione, che av- vengono ai livelli inferiori; tale astrazione consente di abbattere e perfino eliminare la complessit`a dei processi a livello applicativo e lascia maggiore spazio per la realizzazione di applicazioni a valore aggiunto.
Seguendo quanto suggerito da altri lavori [Val00, EM04, WN01], all’interno della definizione dell’infrastruttura InterDataNet sono state adottate viste multiple del problema generale, con il fine di separare i comportamenti e le funzionalit`a e di formulare vincoli, requisiti e soluzioni.
Pertanto l’intero sistema IDN `e descritto (logicamente e fisicamente) attra- verso l’utilizzo di tre viste, che risultano complementari ed integrate tra loro. Ogni vista pone l’attenzione su degli aspetti specifici del problema, partendo dalla rappresentazione astratta del contesto, delle informazioni e delle esigenze, per arrivare verso un livello pi`u concreto relativo all’in-
troduzione dell’architettura fino alla descrizione degli apparati necessari all’implementazione.
Le tre viste considerate, che vengono analizzate nel seguito, sono: 1. vista sulle risorse e sull’informazione;
2. vista sull’architettura dei servizi; 3. vista sulle applicazioni.
La prima vista prende il nome di IDN Information Model (IDN-IM); come sar`a illustrato all’interno del capitolo 3, si tratta di un modello del- l’informazione [PS03, CT04, HSGT94] finalizzato a rappresentare dati, re- cependo i principi di responsabilit`a, paternit`a, storicizzazione e ciclo di vita dell’informazione.
Tale vista definisce le propriet`a di base dell’informazione che dovr`a essere trattata, ma volutamente non fornisce specifiche soluzioni implementative, ovvero rappresenta l’informazione indipendentemente dalla tecnologia ed in tal modo abilita l’interoperabilit`a fra sistemi eterogenei.
La seconda vista prende il nome di IDN Service Architecture (IDN- SA); come sar`a illustrato all’interno del capitolo 4, essa definisce in maniera stratificata i servizi necessari al fine di soddisfare il modello informativo IDN-IM, in modo conforme ai principi REST [Fie00], illustrati al capitolo 1.
IDN-SA implementa le varie funzionalit`a, mediante la definizione di sottosi- stemi, protocolli ed interfacce per una gestione collaborativa del documento rappresentato tramite IDN-IM; inoltre espone una IDN-API (Application Programming Interface) REST che pu`o essere utilizzata dalle applicazioni (al fine di manipolare informazioni rappresentate tramite IDN-IM) ricorren- do direttamente al protocollo HTTP; in tal modo `e fornita la garanzia di scalabilit`a ed interoperabilit`a. L’approccio REST `e utilizzato anche per le interazioni che si sviluppano fra le componenti interne di IDN-SA stessa; questo avviene sicuramente fra componenti appartenenti a domini diversi in cui `e necessario interagire tramite interfacce standard, ma al fine di garantire la massima interoperabilit`a `e auspicabile che ci`o avvenga in ogni circostanza. La terza vista `e costituita infine dalle applicazioni IDN o IDN Compliant Application le quali implementano le logiche di business per la risoluzione di specifici problemi di dominio e/o rappresentano lo user-agent per l’inte- razione con il sistema. Le applicazioni IDN operano trattando informazio- ne conforme ai dettami fissati dall’Information Model ed utilizzano l’IDN- SA per accedere ai documenti IDN-IM ed eventualmente manipolarli. Il paragrafo 8.1 contiene una breve presentazione di tale vista.
Capitolo 3
InterDataNet Information
Model
InterDataNet Information Model (IDN-IM) si pone l’obiettivo di mettere in discussione il concetto tradizionale di documento generalmente consi- derato come monolitico e non strutturato, il quale limita le possibilit`a di soddisfare i requisiti di qualit`a del dato elettronico e la reale distribuzione dell’informazione [Inn08].
L’utilizzo di questo modello informativo permette di realizzare uno spazio globale di dati distribuiti su quali `e possibile interagire mediante il ricorso alle cosiddette operazioni CRUD 1 e dove `e abilita una serie di propriet`a collaborative a livello infrastrutturale.
Anche il movimento Linked Data persegue un simile obiettivo ma ritiene necessario utilizzare un diverso modello informativo, ovvero RDF.
IDN-IM e RDF sono per certi aspetti simili ma presentano delle notevoli dif- ferenze. Per entrambi i modelli ogni informazione viene identificata in modo univoco tramite un URI ma, mentre RDF permette di gestire sia risorse in- formative che risorse non informative, IDN-IM si propone unicamente di trattare risorse informative, la cui essenza pu`o quindi essere completamente veicolata tramite una rappresentazione digitale. Diversamente da RDF, la granularit`a dell’informazione in IDN-IM non `e stabilita a priori ed `e possi- bile deciderla proprio in base allo specifico contesto di utilizzo. IDN-IM `e stato progettato non tanto per rispondere ad esigenze di ricerca come av- viene nel caso di RDF bens`ı per realizzare operazioni di lettura/scrittura su uno spazio globale di dati distribuito. IDN-IM consente inoltre di definire informazioni utili per la gestione dei dati del livello applicativo, abilitando la collaborazione.
1Con il termine CRUD si intendono le quattro operazioni base di un sistema atto alla