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“47 OPERATORI PRECARI SUI 154 DI PE- PE-RUGIA E A TERNI APPENA 28 ADDETTI SU

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 43-46)

187 PREVISTI” - LIBERATI E CARBONARI (M5S) ANNUNCIANO UNA INTERROGAZIO-NE SULLE “ANOMALIE DEL CENTRO IMPIE-GO UMBRIA”

I consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) annunciano la presenta-zione di una interrogapresenta-zione relativa al funziona-mento dei Centri per l'impiego in Umbria. Libera-ti e Carbonari chiedono alla Giunta di spiegare

“entro quando verrà costruito un modello regio-nale dei servizi per l’impiego, individuando ido-nee formule in grado di dare stabilità e funziona-lità a servizi pubblici fondamentali”.

Perugia, 25 marzo 2017 - “Chiarire entro quando verrà costruito un modello regionale dei servizi per l’impiego, individuando idonee formule in grado di dare stabilità e funzionalità a servizi pubblici fondamentali, quali quelli per il lavoro.

Spiegare tempi e modalità di inizio della discus-sione della legge regionale sul Lavoro, annuncia-ta dalla Giunannuncia-ta ma non ancora sottoposannuncia-ta all'at-tenzione dell'Assemblea legislativa”. Lo chiedono, con una interrogazione urgente di cui annunciano la presentazione, i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S).

Nell'atto ispettivo, Liberati e Carbonari doman-dano inoltre “quando sarà data nuova centralità al servizio pubblico e superata l’odierna fase di forte incertezza normativa e funzionale, causata da formule non idonee quali il ricorso all’avvalimento del personale, nonché del cronico stato di precarizzazione degli operatori a tempo determinato di Perugia, così che i dipendenti possano essere messi nelle giuste condizioni per poter fornire risposte all'utenza (circa 65.000 ogni anno), al contempo rafforzando gli organici su Terni. E quando sarà definita al meglio l’organizzazione regionale dei servizi attraverso un tavolo di confronto con le organizzazioni sin-dacali, nella chiarezza delle funzioni tra servizi pubblici e ruolo del privato, dando certezze sulle attività che debbano svolgere gli operatori e sugli strumenti messi in atto per rispondere alle cre-scenti esigenze di disoccupati e sistema econo-mico, alla luce dell'istituzione dell'assegno di ricollocazione e degli interventi di lotta alla po-vertà”.

I consiglieri regionali evidenziano che “nella Pro-vincia di Perugia, i Centri per l’Impiego si avval-gono di 47 precari, da più lustri in forza a un

Ente che concretamente affronta ogni giorno il delicato tema del lavoro, ma poi mantiene decine e decine di propri dipendenti in forme tutt'altro che stabili, restituendo conseguentemente all'e-sterno un'immagine non propriamente positiva.

Nella Provincia di Terni si registra una fortissima carenza di personale (appena addetti 28 su 187), con maestranze in condizioni di estremo disagio, e addirittura l'assenza della connettività, con un servizio estremamente difficile per operatori e utenza, costretta a indecorose file la mattina presto per accaparrarsi una prenotazione infor-male in orari antelucani”.

CENTRI PER L'IMPIEGO: “SERVIZIO PUB-BLICO DA SALVAGUARDARE. I LAVORATORI HANNO BISOGNO DI CERTEZZE. BASTA PRECARIETÀ” - AUDIZIONE IN PRIMA COMMISSIONE DI RSU E SINDACATI

Audizione ieri, in Prima Commissione, delle Rsu e sindacati della funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil in merito alla situazione dei Centri per l'impiego dell'Umbria. È stato consegnato al presidente Smacchi un documento unitario nel quale le rap-presentanze dei 187 lavoratori chiedono alla Re-gione lo stop alla precarietà, al ricorso ingiustifi-cato all’istituto dell’avvalimento nella gestione del personale. Tra le priorità anche l'attivazione di un tavolo regionale di confronto tematico permanente con le controparti, a partire dalla Regione, per affrontare questioni soprattutto di tipo organizzativo. Smacchi ha assicurato i pre-senti che la questione verrà urgentemente ap-profondita con l'assessore regionale Bartolini e con i dirigenti regionali preposti.

Perugia, 28 marzo 2017 - I lavoratori dei Centri per l'impiego dell'Umbria hanno bisogno di cer-tezze rispetto al loro futuro. È necessario che la Regione si faccia carico del personale dipendente (precario e a tempo indeterminato) fino alla defi-nizione del percorso di riforma regionale. I risul-tati fin qui ottenuti dai Centri per l'impiego sono stati importantissimi, collocando l'Umbria tra le primissime regioni italiane, grazie soprattutto ad personale qualificato che rappresenta una vera eccellenza nel campo del sociale. Va attivato urgentemente un tavolo regionale di confronto tematico permanente con le controparti, a parti-re dalla Regione, per affrontaparti-re questioni soprat-tutto di tipo organizzativo”. Lo hanno chiesto alla Prima Commissione di Palazzo Cesaroni, presie-duta da Andrea Smacchi, i rappresentanti sinda-cali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e Rsu invitati in audizione circa le questioni relative ai Centri per l'impiego.

Rsu ed organizzazioni sindacali regionali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno costi-tuito una piattaforma unitaria e presentato un documento, consegnato alla Commissione dove, sostanzialmente, viene rimarcata la centralità operativa dei Centri per l’impiego in merito alla messa in atto di azioni importanti ed articolate

delle politiche attive del lavoro. Quindi la racco-mandazione alla Regione di garantire il ruolo pubblico del servizio mettendo fine alla fase di 'avvalimento' del personale ed attivando la stabi-lizzazione dei lavoratori precari. Sono intervenu-ti, Fabrizio Fratini (Cgil Funzione pubblica), Marco Cotone (Uil – Funzione pubblica) e Ubaldo Pasco-lini (Cisl – Funzione pubblica), Miriana Tirabassi e Christian Biagini (Rsu – Cgil)

Numerose le domande poste dai membri della Commissione e da altri consiglieri regionali pre-senti. È emerso, tra l'altro, che la forza lavorativa dei Centri per l'impiego dell'Umbria è di 187 ad-detti di cui 154 nella provincia di Perugia e 33 in quella di Terni e che sono 67mila le persone che si sono rivolte a queste strutture (53mila Perugia e 14mila Terni). In conclusione dell'audizione, facendo una sintesi di quanto emerso nel corso della seduta, il presidente Smacchi ha assicurato i presenti circa la volontà della Commissione di approfondire la questione, annunciando che il prossimo 5 aprile chiederà all'assessore regionale Antonio Bartolini (già programmata la sua pre-senza in Commissione) e ai dirigenti regionali preposti una dettagliata informativa sulla pro-blematica. A seguire è stata ipotizzata la predi-sposizione di una 'Risoluzione' unitaria da discu-tere in Aula. Tutti si sono dichiarati infine convinti che gli aspetti organizzativi dei Centri per l'im-piego vadano affrontati anche in assenza delle decisioni conclusive del Tavolo nazionale.

LE RICHIESTE DELLE ORGANIZZAZIONI SINDA-CALI. Innanzitutto è stata rimarcata l'opportunità che la Regione si riappropri della PROGRAMMA-ZIONE E DEFINIPROGRAMMA-ZIONE DI NORME PER IL RIAS-SETTO DEI SERVIZI definendo un metodo di ap-proccio che tenga insieme in maniera sinergica le diverse parti coinvolte. L'auspicio è la COSTITU-ZIONE DI UN TAVOLO ISTITUZIONALE, anche nell’ambito della costituenda Agenzia regionale prevista dalla legge quadro regionale sulle politi-che attive del lavoro, prevedendo la presenza delle rappresentanze aziendali Rsu e delle sigle sindacali di categoria e confederali. Viene ribadi-to quindi, con forza, il ruolo pubblico e gli obbli-ghi posti dalla legge nei confronti dei disoccupati e del sistema economico, destinatari dei servizi per l’impiego, considerando anche il potenzia-mento dei servizi alle imprese, attraverso il RAF-FORZAMENTO DELLA DOTAZIONE ORGANICA dei servizi per l’impiego tenendo conto delle specifi-cità territoriali diffuse su tutto il territorio regio-nale. Tra le richieste contenute nel documento l'auspicio che possa avere fine la FASE DI 'AVVA-LIMENTO' del personale da parte della Regione e che quindi i dipendenti addetti ai servizi per l’Impiego vengano immediatamente inseriti nei ruoli regionali. Si chiede anche che venga rivista la convenzione di 'avvalimento' per l'anno 2017 tra la Regione e Province con l'obiettivo di UNI-FORMARE LA POSIZIONE DEL PERSONALE inseri-to nei servizi per l’impiego (interpello interno del 2015), prevedendo una più forte assunzione di responsabilità da parte della stessa Regione nella gestione dei servizi per l'impiego prevedendo un

percorso di definizione delle problematiche che si concluda entro il primo semestre del 2017. Tra le richieste definite prioritarie, la STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE a tempo determinato, anche in considerazione dello sblocco delle assunzioni, della proroga della validità delle graduatorie con-corsuali, mediante le quali sono stati assunti a tempo determinato i precari. Le nuove misure di superamento del precariato storico – è scritto nel documento - potrebbero essere contenute nel piano straordinario del Governo. E al fine di pre-venire nuovi fenomeni di precariato, l'auspicio è che venga avviato un confronto con la Regione sulle modalità di gestione dei fondi del Piano Nazionale di Potenziamento dei Centri per l'Im-piego. I sindacati chiedono inoltre l'avvio di un serio CONFRONTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E REGIONI allo scopo di rendere stabili e duraturi i trasferimenti finanziari, così da dare certezze ai servizi ed al personale che vi opera; Venga defi-nito un apposito TAVOLO DI CONFRONTO E CONCERTAZIONE circa l’approvazione del nuovo contratto integrativo decentrato (Cid), e le con-nesse tematiche in merito a salario accessorio, indennità di produttività e sportello, progressioni orizzontali e specifiche responsabilità, con il compito di uniformare tali problematiche nel-l'ambito delle due UOT preposte delle Province di Perugia e Terni. Infine la definizione di MODALI-TÀ E STRUMENTI PER L’EROGAZIONE IN AMBITO PUBBLICO DEI SERVIZI SPECIALISTICI, affinché siano in grado di sostenere la concorrenzialità prevista dalle nuove linee guida regionali, e un adeguato decentramento territoriale dei servizi quale efficace risposta ai bisogni di prossimità dei cittadini”.

CENTRALE ENEL BASTARDO: “LA LEGA

Nel documento Affari Istituzionali (pagine 43-46)