ABBATTI-MENTO DELL'AMPLIAABBATTI-MENTO ANNI '60, MESSA A VALORE DELLE DUE PALAZZINE – AUDIZIONE SUL FUTURO DELL’EX OSPEDA-LE DI GUALDO TADINO
Si è svolta questa mattina, a Palazzo Cesaroni, l’audizione della Prima Commissione con l'asses-sore regionale Luca Barberini e il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti sul futuro utilizzo delle strutture dell’ex ospedale 'Calai'. Il Piano di valorizzazione prevede la demolizione dell'ampliamento realizzato negli anni '60, il re-cupero della struttura ottocentesca, la ristruttu-razione ed eventuale alienazione delle due palaz-zine adiacenti. L'inizio dei lavori è stimato per il 2019.
Perugia, 15 marzo 2017 – Il Piano di valorizza-zione per l'ex ospedale 'Calai' di Gualdo Tadino, condiviso da Regione Umbria, Asl Umbria 1 e Amministrazione Comunale, prevede la demoli-zione dell'ampliamento realizzato negli anni '60, il recupero della struttura ottocentesca, la ri-strutturazione ed eventuale alienazione delle due palazzine adiacenti. Lo hanno spiegato, durante l'audizione svoltasi questa mattina in Prima commissione, l'assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, il sindaco di Gualdo Tadino, Mas-similiano Prosciutti e il direttore generale della Asl Umbria 1, Andrea Casciari.
L'intervento sull'area dell'ex ospedale, è stato spiegato, mira al recupero della struttura storica, al miglioramento urbanistico del comparto adia-cente al centro di Gualdo Tadino e alla ottimizza-zione del sistema dei servizi territoriali, che tro-veranno spazio negli oltre 4mila metri quadrati dei tre piani dell'immobile ottocentesco. All'in-contro convocato dal presidente Andrea Smacchi, che fa seguito a quelli dedicati al futuro degli ex ospedali di Città di Castello (https://goo.gl/4384bg) e Gubbio (https://goo.gl/M3LFqa), ha partecipato una larga delegazione del Consiglio e della Giunta comunale di Gualdo Tadino.
IL FUTURO DELL'EX 'CALAI'
LUCA BARBERINI: “INVESTIRE PESANTEMENTE NELLA RIABILITAZIONE COME RISPOSTA AI BI-SOGNI DELLA COMUNITÀ REGIONALE. RECUPE-RARE IL TEMPO PERDUTO: INIZIO DEI LAVORI NEL 2019 - Si sta delineando un percorso di re-cupero e valorizzazione basato sulla collabora-zione tra Comune, Asl Umbria 1 e Regione. Nel settembre 2015 è stato rivisto il progetto origi-nale e approvato il Piano di valorizzazione per il riutilizzo del complesso immobiliare. Ad ottobre 2015 il Piano è stato approvato. Nel frattempo è stato acquisito il parere preliminare della Sovrin-tendenza per gli interventi di massima. A maggio 2016 è stata presentata in Comune la richiesta di
cambio di destinazione d’uso, da servizi sanitari a residenziale e commerciale, di due palazzine esterne, che verranno alienate oppure riutilizzate per finalità sociali: ciò avverrà soltanto dopo il restauro dell'edificio principale, visto che esse ospitano i servizi territoriali che troveranno posto all'interno dell'edificio ristrutturato. L'obiettivo del Piano di valorizzazione è di realizzare servizi sanitari territoriali per Gualdo Tadino e per tutta l’area limitrofa: nel seminterrato ci saranno gli archivi centralizzati; nel piano rialzato, Servizio cup, Sert, Guardia medica e altro; al primo pia-no, il centro di riferimento per la riabilitazione cardiologica e la struttura per la riabilitazione pneumologica; al secondo piano, servizi sociali e poliambulatori; al terzo piano, ambulatorio vac-cini, consultori e servizi amministrativi. Per un totale di circa 4600 metri quadrati. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, la Giunta regionale ha stanziato un finanziamento da 2,5milioni per una prima parte del recupero. L'edificio restante (noto come A5) verrà demolito perché il suo re-cupero non risulta sostenibile, servirebbero 5 milioni per adeguamento sismico e messa in si-curezza”.
MASSIMILIANO PRESCIUTTI: “STRUTTURA STRATEGICA DA RICONSEGNARE AL CENTRO STORICO DI GUALDO – Fin da quando l’ospedale è stato chiuso la città si è preoccupata del suo recupero. Vogliamo riconsegnare l’edificio al cen-tro storico, facendo un intervento che migliori quella parte di città, fornendo servizi che servono davvero ed entro tempi rapidi, dato che sono passati già 9 anni. Non appena insediati abbiamo dovuto affrontare la questione dell'A5: nel 2014 ci arrivò un report che ne definiva la rilevante sensibilità sismica. Nel maggio di quell’anno ab-biamo realizzato che il suo recupero sarebbe stato antieconomico, oltretutto si tratta di un corpo estraneo a quel contesto. Il tema è diven-tato centrale dopo l’ultimo sisma. Abbiamo con-diviso la destinazione d’uso della nuova struttura con Regione e Asl, che ha già in bilancio risorse certe per il primo stralcio. Altri fondi potrebbero arrivare dall’alienazione delle due palazzine, i cui proventi dovranno servire alla valorizzazione dell’ex ospedale. Abbiamo modificato il piano regolatore per consentirvi l’eventuale installazio-ne di vari tipi di attività, anche sociali”.
GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S): “Nel 1919 la struttura fu donata da monsignor Calai, con il vincolo che venisse utilizzata come ospedale per gli infermi. Nel 2008 c’è stata una modifica sulla destinazione che gli eredi hanno impugnato l'at-to. La questione è al momento in Cassazione e forse sarebbe meglio attendere l’esito finale della vicenda prima di investire soldi nella ristruttura-zione”.
ANDREA LIBERATI (M5S): “In relazione alla scel-ta di demolire il blocco A5, molti edifici pubblici sono vulnerabili al sisma, ma non possiamo ab-batterli tutti. In questo caso c’è stato un inter-vento di miglioramento sismico nel 1997, che a questo punto possiamo dire non essere servito a
nulla, visto che ora lo demoliamo. Andrebbe ana-lizzato il tipo di intervento che è stato fatto”.
CLAUDIO RICCI (Rp): “Positiva la scelta di demo-lire alcune strutture e valorizzare le altre, viste che poi ci saranno spese rilevanti di manutenzio-ne per gli spazi che si decide di conservare. Si tratta di un importante progetto di valorizzazione del centro storico, in cui sarebbe interessante inserire funzioni informative e culturali, legando la struttura ai servizi della città”.
LE REPLICHE
L'assessore Barberini ha concluso l'incontro spie-gando che “nei primi due gradi di giudizio gli eredi non hanno avuto ragione ed anzi hanno dovuto pagare le spese legali. Entro qualche me-se contiamo che la vicenda sia chiusa definitiva-mente. Gli standard di garanzia previsti antisi-smica oggi sono cambiati e richiedono interventi più profondi. Dal ministero della salute c’è stata l'indicazione di puntare su ospedali che siano del tutto sicuri e non necessitino evacuazioni”.
Il sindaco Presciutti ha rimarcato che “le relazioni tecniche certificano che il palazzo A5 è a rischio.
È stato costruito negli anni ‘60 per ampliare l’ospedale, una esigenza che ora non c’è. La sua demolizione interverrà in modo positivo sul cen-tro storico e migliorerà anche la viabilità. Il Co-mune e la Asl hanno altre proprietà nuove nella stessa zona, se dovesse emergere la necessità di altri spazi”.
“CRITICITÀ DEI DIPARTIMENTI DI PRE-VENZIONE DELLE ASL” - DE VINCENZI (RP) SCRIVE A MINISTRO DELLA SALUTE E COR-TE DEI CONTI
Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi chiede l'intervento del Ministro della salute “al fine di verificare la correttezza dell'operato dei direttori generali delle Asl umbre per quanto attiene agli assetti organizzativi dei Dipartimenti di preven-zione delle aziende sanitarie locali dell'Umbria” e segnala le medesime criticità anche alla Corte dei Conti. Per De Vincenzi “è stato introdotto un ul-teriore livello gerarchico all'interno della struttura dipartimentale, che comporta costi aggiuntivi e mette in discussione l'autonomia tecnico-funzionale delle strutture complesse”.
Perugia, 20 marzo 2017 – “Dopo avere richiesto, e non ancora ottenuto, la convocazione in audi-zione dei direttori delle Asl umbre per avere chia-rimenti sui Dipartimenti di prevenzione e anche a seguito della insoddisfacente risposta in Aula dell'assessore regionale alla salute a una mia interrogazione sull'argomento, ho segnalato al Ministro della Salute e, per conoscenza, alla Cor-te dei Conti di Perugia, le criticità degli assetti organizzativi dei Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali dell'Umbria”: lo co-munica il consigliere regionale Sergio De Vincen-zi che, sia come vicepresidente della Terza com-missione che come consigliere di minoranza, ha incontrato più volte i medici dell'intersindacale
umbra, approfondendo le problematiche da que-sti rappresentate circa i Dipartimenti.
La critica di de Vincenzi parte dalle deliberazioni recentemente assunte dai due direttori delle A-ziende Usl, che hanno introdotto “in maniera disomogenea un nuovo assetto organizzativo aziendale, suddiviso in macroaree (Sanità pub-blica, Prevenzione nei luoghi di lavoro, Sanità pubblica veterinaria e Sicurezza alimentare) e con nuovi incarichi dirigenziali.La Regione - spie-ga De Vincenzi – ha introdotto un ulteriore livello gerarchico all'interno della struttura dipartimen-tale: accanto al direttore del Dipartimento di prevenzione e ai Direttori di struttura complessa, è stata prevista la figura del Coordinatore delle macroaree, che svolge attività di coordinamento in taluni casi di un medesimo e unico servizio.
Una figura che non solo rappresenta un costo aggiuntivo per la cittadinanza ma potrebbe con-cretamente comprimere l'autonomia tecnico-funzionale e organizzativa delle strutture com-plesse, messa in discussione anche dalla presen-za di un'area tecnica professionale. In ogni caso, quanto adesso previsto nel Testo Unico della Re-gione Umbria non sembrerebbe conforme alla normativa nazionale (legge '421/'92')”.
“Inoltre – aggiunge il consigliere regionale – la filiera agroalimentare è stata incomprensibilmen-te suddivisa dal Legislatore regionale in due di-stinte macroaree (sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare) in distonia sia con il detta-to della legge che con la successiva circolare del ministero del 27 febbraio 2013, che chiarisce ulteriormente come nel Dipartimento di preven-zione vi sia un'unica area caratterizzata da fun-zioni specificamente e omogeneamente dedicate alla sanità pubblica veterinaria e alla tutela della sicurezza alimentare. Invece le scelte organizza-tive adottate in Umbria, che ha meno di un mi-lione di abitanti e non presenta nei due ambiti territoriali differenziazioni significative della struttura della popolazione, del tessuto sociale, di quello produttivo tali da giustificare opzioni così diverse e in contrasto con i principi sanciti dalla norma comunitaria di riferimento (Regola-mento CE '882/2004'), finiscono per incrementa-re i costi delle struttuincrementa-re amministrative, diminui-scono la qualità dei servizi offerti ai cittadini e influenzano negativamente il clima di lavoro in-terno alle strutture”.
“Non risultano chiari – conclude De Vincenzi - i criteri che guidano i processi decisionali aziendali e le strutture complesse veterinarie individuate sono anche al di sotto degli stessi parametri sta-biliti dal Patto per la salute, rimanendo alcune di esse ancora vacanti, nonostante i termini previsti da concorso pubblico sono ampiamente scaduti.
Si chiede pertanto l'intervento del Ministro al fine di verificare la correttezza dell'operato dei diret-tori generali delle Asl umbre”.
"GLI ACCESSI STRAORDINARI AL PRONTO SOCCORSO DI BRANCA INDICANO LA NE-CESSITÀ DI UN POTENZIAMENTO DEL
PER-SONALE" – NOTA DI SMACCHI (PD) SUL-L'OSPEDALE DI GUBBIO - GUALDO TADINO Andrea Smacchi, consigliere regionale del Partito democratico, annuncia la presentazione di una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini con cui chiede “quali azioni verranno intraprese per rendere il servizio di Pronto soccorso dell'ospeda-le di Branca maggiormente funzionadell'ospeda-le e organiz-zato alla luce delle esigenze e criticità emerse nelle ultime settimane”.
Perugia, 21 marzo 2017 - “La giornata di ieri, per il Pronto soccorso dell'ospedale di Gubbio - Gual-do Tadino, verrà ricordata a lungo per la straor-dinaria concentrazione di prestazioni che si sono verificate in poche ore”. Lo sottolinea il consiglie-re consiglie-regionale Andconsiglie-rea Smacchi (Pd), specificando che “in particolare ci sono stati 5 interventi di emergenza con codice rosso tutti con ricovero tramite ambulanza, quando la media giornaliera è di 0,6, e 39 interventi di media gravità con codice giallo, quando la media giornaliera è pari a 19”.
Smacchi spiega che “questa straordinaria con-centrazione di accessi e ricoveri, ieri ha provoca-to lunghe file e attese con momenti di tensione tra operatori e pazienti che hanno reso necessa-rio l'intervento in serata di una pattuglia dei ca-rabinieri chiamata per riportare la calma”. E an-nuncia la presentazione di una interrogazione alla Giunta per sapere “quali azioni intende in-traprendere per rendere il servizio di Pronto soc-corso dell'ospedale di Branca maggiormente fun-zionale e organizzato alla luce delle esigenze e criticità emerse nelle ultime settimane, anche attraverso un costante monitoraggio dei flussi in entrata che permetta di capire se si tratta di si-tuazioni contingenti e occasionali o la conse-guenza di una mobilità di pazienti provenienti sempre più di frequente da Perugia o dalle Mar-che”.
“Più in generale, al di là della giornata di ieri, negli ultimi giorni - prosegue Smacchi - i dati del monitoraggio del Pronto soccorso, ci segnalano un aumento del 50 percento dei codici gialli e anche un considerevole aumento dei codici rossi in relazione ai dati del 2016. Se da un lato tali dati debbono essere considerati positivi, in quan-to evidenziano la sempre maggiore affidabilità e credibilità degli operatori e la presenza di mac-chinari all'avanguardia, dall'altro questo straordi-nario aumento di accessi e quindi di prestazioni, se confermato nel medio - lungo periodo, richie-derà un ulteriore potenziamento della dotazione organica sia con riferimento al personale medico, infermieristico che agli operatori socio - sanitari al fine di evitare i gravi disagi e le lunghe attese a cui stanno andando incontro gli utenti ed anche che il personale sanitario lavori in situazioni di stress psico -fisico”.
“In questo quadro è inoltre importante e non più differibile - sottolinea infine Andrea Smacchi - nominare quanto prima il nuovo responsabile del servizio di Pronto soccorso, figura vacante da
alcuni mesi dopo il venir meno del dottor Cancel-lotti”.
“AIFA, LA REGIONE UMBRIA CHI SOSTIENE COME NUOVO PRESIDENTE?” - SQUARTA (FDI) CHIEDE DI “ABBASSARE SUBITO IL PREZZO DEI FARMACI CONTRO L'EPATITE C”
Il capogruppo regionale di FdI, Marco Squarta, chiede alla presidente Catiuscia Marini di far co-noscere quale sia la posizione dell'Umbria, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a proposito della nomina del nuovo presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). L'esponente di FdI sostiene che sulla vicenda “è in corso una batta-glia politica sulla quale il ministro Lotti starebbe esercitando pressioni a favore di un proprio candidato”. Squarta sollecita quindi la presidente Marini a discutere la mozione, da lui proposta, in cui si sollecita la Regione Umbria a intraprendere
“iniziative urgenti per ridurre il costo dei farmaci per la cura dell'epatite C”.
Perugia, 21 marzo 2017 - Il capogruppo regiona-le di FdI, Marco Squarta, chiede alla presidente Catiuscia Marini di far conoscere quale sia la po-sizione della Regione Umbria, in sede di Confe-renza Stato-Regioni, a proposito della nomina del nuovo presidente dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Squarta sostiene che si tratta di “que-stione importante poiché l'Agenzia del farmaco si occupa, tra le altre cose, di determinare il prezzo dei medicinali stabilendo quali sono a carico del malato e quali altri, invece, devono essere rim-borsati dal sistema sanitario nazionale”.
“Il ruolo del presidente – spiega Squarta - non è operativo in quanto è il direttore che material-mente va a trattare il prezzo dei farmaci con le industrie, ma sulla nomina del presidente, incari-co da 60mila euro all'anno, è in incari-corso una batta-glia politica sulla quale il ministro dello Sport, il renziano Luca Lotti, starebbe esercitando pres-sioni per affidare il posto a un proprio candidato”.
L'esponente di FdI, nel sottolineare che “consue-tudine vuole che siano le Regioni a indicare il nome del presidente” chiede quindi che la presi-dente della Regione riferisca in Aula il nome dello scienziato o dell'accademico individuato come proprio candidato per capire se la scelta ricade sullo stesso nome proposto dal braccio destro dell'ex premier".
Il capogruppo di FdI "sollecita infine la presiden-te Marini a discupresiden-tere la mozione, all'ordine del giorno da mesi, attraverso la quale era stato sollecitato l'intervento dell'Umbria in Conferenza Stato-Regioni per intraprendere iniziative urgenti utili a ridurre il costo dei farmaci necessari alla cura dell'epatite C. Ancora le politiche sul farma-co adottate in Italia – aggiunge Squarta - pre-miano le multinazionali a cui viene pagato per i farmaci salvavita antiepatite C un prezzo decine di volte superiore a quello dello stesso farmaco acquistato all'estero o su internet. Le recenti
notizie secondo cui Aifa avrebbe ampliato la pla-tea degli utenti - conclude - non ci confortano, perché si tratta di un numero di pazienti irrisorio quindi insufficiente rispetto alle reali richieste".
LUDOPATIA: “BENE L'EQUIPARAZIONE TRA