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Opuscoli social del Ministero della Salute (Twitter, Facebook, Instagram)

2) Crisis Communication: comunicazione di una crisi o di un’emergenza

5.1 Informazioni di servizio la cittadinanza

5.1.1 Opuscoli social del Ministero della Salute (Twitter, Facebook, Instagram)

Il Ministero della Salute, a partire dal 24 gennaio ha prodotto e divulgato sui principali canali social alcuni opuscoli48 a scopo informativo per i cittadini. Gli opuscoli prodotti fino al 17

aprile sono una trentina, alcuni realizzati in formati leggermente diversi ma sostanzialmente identici.

I temi trattati possono essere divisi in due categorie: quelli puramente informativi e quelli che richiamano a un’azione concreta (“call to action”) per comportarsi in maniera corretta e attiva così da proteggere se stessi e gli altri. Gran parte del materiale social è stato prodotto seguendo quelle che sono le indicazioni e le informazioni che provengono dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. A partire da questi opuscoli sono stati creati 11 video destinati ai social che non verranno analizzati in quanto rispecchiano esattamente il materiale illustrativo, con la sola aggiunta della voce narrante.

• Opuscoli informativi

Gli opuscoli informativi spiegano cos’è il nuovo coronavirus, quali sono i suoi sintomi e chi colpisce. Inoltre, il Ministero si è impegnato a smentire alcune fake news che hanno destabilizzato i cittadini, soprattutto nella prima fase dell’emergenza.

Data la grande importanza dell’evoluzione della situazione epidemiologica, anche il Ministero, sulla base dei dati disponibili elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità, ha creato del materiale informativo. In maniera estremamente riassuntiva vengono mostrate le

48 Ministero della Salute, Materiali Social

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differenze di genere per quanto riguarda contagio e letalità, con un focus sulla situazione degli operatori sanitari.

Figg. 7-8-9-10. Esempi di opuscoli informativi prodotti dal Ministero della Salute

Considerazioni:

I materiali in questione nascono per chiarire i numerosi dubbi che durante l’emergenza, soprattutto nella fase iniziale, hanno destabilizzato i cittadini.

Avendo iniziato a produrre materiale già il 24 gennaio, prima della dichiarazione dello stato di emergenza, il Ministero, come afferma Giancarlo Sturloni, rappresenta «l’organismo che più di tutti, inizialmente, ha cercato di trasmettere la gravità della situazione, anticipando gli eventi».

La decisione di porre una domanda a cui viene fornita una risposta permette di capire immediatamente se quel materiale può fare al caso nostro o meno, senza costringere i destinatari a leggere tutto per rendersene conto. I messaggi veicolati sono chiari, scritti con un linguaggio privo di termini specialistici.

L’utilizzo delle immagini è superfluo e non fornisce alcun elemento aggiuntivo per la comprensione delle notizie veicolate o per aggirare le barriere linguistiche, fatto salvo che per gli opuscoli in cui viene fornito qualche dettaglio sulla situazione epidemiologica; in questo caso percentuali e grafici fanno immediatamente capire la situazione per quanto riguarda contagi e letalità divisi per genere.

Per le caratteristiche tipiche dei materiali social, la brevità e l’immediatezza sono fondamentali; l’unico scopo in questo caso è quello di informare senza provocare

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un’azione, e i criteri di una buona comunicazione del rischio sono semplicità e chiarezza, caratteristiche che risultano essere soddisfatte per il materiale presente.

Forse sarebbe valsa la pena realizzare materiale anche per spiegare, da principio, che cosa sia un virus. Parte fondamentale della comprensione del meccanismo di trasmissione risiede proprio nelle caratteristiche peculiari di un virus che non riesce a replicarsi se non all’interno di una cellula. Spiegando questo concetto sarebbe stato più chiaro che, per limitare il contagio, il virus non deve avere nessuno da contagiare così da non potersi più replicare e lentamente scomparire. In questo modo accettare l’imposizione “state a casa”, avrebbe assunto un significato più compiutamente scientifico e incisivo.

• Opuscoli “Call to Action” Caratteristiche

Il Ministero ha deciso di fornire semplici raccomandazioni ai cittadini per prevenire il contagio, proteggendo se stessi e gli altri. Con l’evolversi della situazione e con la progressiva chiusura del Paese, il Ministero si è adattato a fornire nuovo materiale utile ai cittadini per affrontare la quarantena dove viene spiegato ad esempio come organizzare la giornata e come gestire i contatti con le persone care nonostante l’impossibilità di vedersi fisicamente.

40 Considerazioni:

In questo caso il materiale tende a promuovere sensibilizzazione e “call to action”49 dei

cittadini che sono chiamati ad agire nella maniera più corretta per proteggere se stessi e gli altri. Per mostrare comportamenti idonei, su opuscoli e brochure è preferibile utilizzare illustrazioni piuttosto che fotografie, come viene fatto in questo caso, ad esempio per mostrare come lavarsi le mani o come restare in contatto con i propri cari anche senza vederli fisicamente. In questo modo viene semplificata l’immagine eliminando tutti gli elementi di distrazione, attirando maggiormente l’attenzione. Visto il grosso sacrificio di stare in casa, richiesto a tutti gli italiani, mostrare empatia, creare vicinanza e comunanza con altre persone che si trovano nella nostra stessa condizione è fondamentale per far sì che comportamenti difficili vengano comunque mantenuti. In questo senso la scelta di utilizzare volti di personaggi famosi e immediatamente riconoscibili, accompagnati dalla scritta “#IoRestoACasa” risulta efficace nel far sentire i cittadini parte di qualcosa e che, anche con un piccolo gesto, possono aiutare l’Italia.

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Opuscoli come quelli descritti servono per lanciare messaggi chiari e di impatto, facilmente leggibili e comprensibili, che avrebbero però bisogno di essere affiancati da una comunicazione più ampia e discorsiva. In questo modo i cittadini potrebbero capire a fondo le nozioni di base e le spiegazioni che sottendono a determinati consigli o inviti, così da ritrovarne negli opuscoli un senso chiaro, diretto e facilmente memorizzabile, di quello che si è precedentemente interiorizzato. Col senno di poi capiamo che questo ruolo sarebbe spettato alla campagna di comunicazione di cui parleremo nel paragrafo successivo, e alle conferenze stampa della Protezione Civile. Proseguendo l’analisi capiremo se esse sono riuscite ad assolvere a questo compito o meno.

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