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ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL SINDACO IN MATERIA DI NUOVA DISCIPLINA REGIONALE DEI CANONI E DELLA GESTIONE

ALLOGGI E.R.P. -

Presidente

Grazie Consigliere. Procediamo oltre con il punto n. 8 all’ordine del giorno avente oggetto: Ordine del giorno presentato dal Sindaco in materia di nuova disciplina regionale dei canoni e della gestione alloggi E.R.P. Per l’illustrazione del provvedimento la parola al Vice Sindaco e Assessore ai Servizi Sociali Lingiardi. Prego Assessore.

Assessore Lingiardi

Grazie Presidente. Questo ordine del giorno è stato presentato dal Sindaco, ma concordato con le associazioni degli inquilini, con il SUNIA, il SICET e l’UNIAT. Con loro abbiamo fatto alcuni incontri per l’applicazione della legge regionale e con loro abbiamo concordato questo ordine del giorno che dice: Con la L.R. 8.11.2007 n. 27 la Regione Lombardia ha emanato una nuova disciplina dei canoni e della gestione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica. Con effetto dal 1 gennaio 2008 gli Enti proprietari di alloggi di Edilizia residenziale pubblica, e fra questi il Comune, determinano i nuovi canoni di locazione sulla base dell’accertamento delle condizioni economiche degli inquilini e procedono alla graduazione degli aumenti secondo i criteri previsti dalla norma.

Considerato che gli impatti economici e la distribuzione degli aumenti del territorio e fra le famiglie risultanti dall’applicazione dei nuovi criteri di calcolo dei canoni sul patrimonio ALER e del Comune sono motivo di forte e giustificabile preoccupazione da parte degli inquilini e della stessa Amministrazione Comunale, il nuovo sistema dei canoni, pur fondato su una più efficiente valutazione della condizione economica delle famiglie con l’introduzione dell’ISEE, presenta evidenti incongruenze e sproporzioni, sia per una superficiale considerazione delle soglie patrimoniali e della proprietà dei cespiti immobiliari che spinge in condizioni di decadenza anche settori d’utenza comunque a basso reddito.

Salto l’altro punto… Gli stessi indici di sopportabilità del canone previsti dalla normativa che dovrebbero garantire un trattamento economico dell’utenza rispondente alle finalità sociali del patrimonio, stanti anche le incongruenze dei parametri di calcolo del valore locativo, non riescono a governare gli impatti economici sui comparti più vulnerabili dell’utenza, come le persone sole, per lo più anziane e gli inquilini in condizioni peggiori. A questo proposito vorrei distribuire una tabella che ho fatto, in modo da poter capire bene qual è l’impatto economico. A questo proposito ho evidenziato tre fasce di popolazione con tre tipologie di canone, la prima che va da 124 Euro a 500 Euro all’anno e sono 98 persone e sono praticamente tutti anziani e persone in estrema difficoltà; l’aumento è del 103%. L’aumento complessivo nel 2011, quindi a impatto calcolato fino al 2011, è 211%.

Poi ho diviso un’altra fascia con canoni da 500 a 1.000 Euro, sono altre 125 persone, l’aumento del 42% e al 2011 l’aumento dell’82%. Da 1.000 Euro a 5.000 a fascia di canone sono le restanti 204 famiglie con un incremento del 12% medio del 2008 sul 2007 e del 26 del 2011 sul 2007. Ho portato questo per evidenziare quello che è proprio l’impatto della legge sulle persone che è vero pagano il canone più basso, ma sono proprio le persone che avevano trovato un equilibrio nella loro vita proprio per il canone basso che pagavano. Oltretutto a questo canone vanno aggiunte chiaramente tutte le utenze, luce, gas, acqua e chiaramente il fatto di mantenersi per queste persone. Io ho scorso l’elenco, sono queste persone che più o meno conosco e che vengono spesso ai Servizi Sociali e sono sicuro, perché ho già visto la prenotazione di venerdì, io al venerdì faccio appunto i colloqui e stanno venendo in massa; sono 98 persone che si trovano questi incrementi medi. Poi qualcuno ha incrementi più bassi, qualcuno anche un pò più alti.

Per questo motivo e lascio la parte letta e ritenuto che… per questo motivo si invita la Regione a porre in essere una immediata verifica complessiva degli impatti economici della L.R. 27, attivando la procedura dell’art. 11, comma 5, ben prima della scadenza prevista.

L’art. 11 prevede che ci si ritrovi con le categorie entro il 31.12.2008, l’Osservatorio regionale della condizione abitativa, di cui alla L.R. 2000, allargato ai rappresentanti degli enti proprietari, dei lavoratori e degli inquilini, verifica gli impatti della presente legge ed elabora proposte da sottoporre alla Giunta Regionale. Quindi si invita praticamente la Giunta Regionale ad attivarsi prima della fine dell’anno e di intervenire con una modifica normativa sui criteri e sui parametri per la determinazione del valore locativo, finalizzata a ridurre il costo convenzionale di costruzione, portandolo a valori compatibili e coerenti con la serie

storica dei costi effettivi di intervento per l’edilizia sovvenzionata. E sotto questo profilo ottenere anche una più congruente valutazione della vetustà degli immobili, perché il metodo di calcolo è un metodo doppio, la vetustà degli immobili e le eventuali ristrutturazioni come parte del calcolo, più l’ISEE. Prima era solamente il reddito, adesso è l’ISEE e questo è positivo, perché l’ISEE vuol dire che si divide il reddito per i familiari. Inoltre si dice di riequilibrare i valori parametrici di classe demografica e ubicazione nel territorio comunale.

Il terzo punto, ridefinire e meglio precisare la norma che introduce i correttivi del costo convenzionale per realizzare una più efficace aderenza del valore locativo alle condizioni effettive degli insediamenti nel territorio, nel caso aumentandone la misura e rafforzandone la finalità rispetto alla considerazione non solo dello stato di pregio e di considerazione degli immobili, ma anche delle condizioni di svantaggio urbano e ambientale. Cioè cosa vuole dire? Attualmente si calcola solamente il valore urbano della fascia appunto in cui è collocato l’immobile, ma non dell’eventuale degrado che sussiste in quell’ambito.

Quarto punto, apportare correttivi al dispositivo della soglia patrimoniale e della proprietà immobiliare con l’introduzione di ragionevoli franchigie in grado di evitare eccessive penalizzazioni nella valutazione della condizione economica, ai fini della determinazione del canone sopportabile dovuto all’inquilino. Introdurre con apposito e celere provvedimento o integrazione normativa parametri di efficienza, efficacia ed economicità nella gestione dell’edilizia pubblica in Lombardia e al punto 6° stabilire finanziamenti regionali sufficienti per integrare la spesa destinata ai programmi di manutenzione e riqualificazione dei quartieri degradati, nonché la spesa finalizzata a garantire adeguate prestazioni di sostegno alle famiglie in difficoltà ai sensi dell’art. 7. A questo proposito c’è il bando regionale per gli affitti, ma questo bando regionale per cui noi spendiamo circa 370.000 Euro, circa 300 dalla Regione e 70.000 Euro da parte del Comune, è un bando per gli affitti privati, non per questi che sono affitti sociali. E quindi infine dà mandato al Sindaco di rappresentare queste istanze nei confronti della Regione. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore per l’illustrazione. Dichiaro aperta la discussione, invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto la parola la Consigliera Siliprandi, ha facoltà di intervenire.

Consigliera Siliprandi

Sì, per delle domande, poi immagino che possa, Presidente mi dica, ma moduli Lei i miei interventi perché poi vorrei avere la possibilità di rispondere alle risposte.

Presidente

Può intervenire due volte.

Consigliera Siliprandi

Grazie. Prima della dichiarazione di voto immagino.

Presidente Sì.

Consigliera Siliprandi

Allora io chiedo intanto all’Assessore, ma chi ha stabilito questi aumenti che sono così esageratamente e inaccettabilmente calcolati? Perché io leggo e ho letto la legge e a me sembra che discordi assolutamente con i vostri risultati. Allora io mi chiedo, non sono stati calcolati male?

Perché qui la legge recita: L’aumento medio dei canoni derivanti dall’applicazione della presente legge non può essere superiore al 23…

vuol dire che qualcuno li ha calcolati male… ma non credo che sia stata la Giunta Regionale. Il 23% per i nuclei familiari collocati ecc., il 28% e il 37%. Non può essere superiore a questo, ma nessuno impedisce che non ci sia aumento. Non è imposto l’aumento. Allora io chiedo questi aumenti chi li ha calcolati? Prima domanda.

Poi giustamente l’Assessore parla di sovvenzioni, di contributi di solidarietà. Ma tutto questo che io vedo espresso in una richiesta, è già scritto nella legge, cioè la legge dice: per le finalità ecc., nonché per assicurare l’adeguatezza del servizio di ERP, la Regione promuove il coordinamento tra le rappresentanze dei Comuni e dei soggetti proprietari, anche mediante specifici protocolli d’intesa, per attivare a livello comunale. Quindi io chiedo al Sindaco se questo Lei lo sta facendo, primo, misure di riduzione ad orientamento della fiscalità regionale e comunale, sovvenzioni, finanziamenti pubblici e agevolazioni fiscali per la riqualificazione del patrimonio ecc., contributi di solidarietà e agevolazioni urbanistiche. Cioè tutte queste cose le state promuovendo? Perché la legge le prevede. Queste sono le mie prime domanda. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. È iscritto a parlare il Consigliere Gatti, può intervenire.

Consigliere Gatti

Una domanda molto semplice perché il testo illustrato dall’Assessore Lingiardi è estremamente chiaro, condivisibile e condiviso. Il dubbio mi sorge sull’ultimo: dà mandato al Sindaco, nel senso che il Consiglio Comunale prende atto di quanto sopra e dà mandato al Sindaco, oppure il Consiglio Comunale approva ciò che è la relazione e dà mandato al Sindaco? Sono penso due cose completamente diverse.

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun altro è iscritto? Consigliera Bonfichi è iscritta a parlare, ne ha facoltà.

Consigliera Bonfichi

Una considerazione e una richiesta. Io ho fatto delle simulazioni seppur non dettagliatissime e mi sono resa conto, per cui volevo chiedere conferma all’Assessore, se l’incidenza di questi incrementi per quello che ho potuto verificare io, l’incidenza percentuale sul reddito sembra essere più elevata nei redditi bassi rispetto ai redditi più elevati, quindi di fatto l’incremento sembra andare a colpire al di là del fatto i redditi più bassi rispetto a quelli più elevati. E quindi chiedevo conferma se così è.

Oltretutto io mi sono guardata e mi sono letta la legge, a parte che ci sono continui rimandi e il calcolo è molto complesso, va bene il discorso che è citato nell’art. 11, comma 5, con l’Osservatorio che verifica gli impatti della presente legge, ma io credo che un organismo che va a legiferare anche degli adeguamenti e dei criteri di adeguamenti dei canoni di locazione debba quantomeno preoccuparsi di fare lui stesso in primis delle simulazioni acquisendo i dati dai Comuni e potrebbe farlo semplicemente anche acquisendo i dati dai Comuni più grossi, visto che i dati sono più consistenti, sono simulazioni complesse a fare, per cui la verifica è corretta e costante, ma non può essere ex post, deve essere ex ante per quanto riguarda poi la definizione di criteri che corrispondano a connotazioni di equità. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliera. Ha chiesto la parola il Consigliere Minuti, può intervenire.

Consigliere Minuti

A prima vista è difficile contestare, non aderire a un ordine del giorno che si fa carico di una situazione di difficoltà che incontrerebbero alcune centinaia di famiglie, a seguito dell’adeguamento così vistoso di un canone che rimane comunque assolutamente basso, quasi simbolico a quello di mercato, ma che è inopportuno aumentare dal mattino alla sera di questa dimensione. Il fatto è che è da 20 anni che non si adeguavano questi canoni. Però adesso portarli a questo livello è un problema. Parlavo prima incidentalmente al Sindaco e dicevo: è una bella responsabilità che poni in capo al Consiglio, perché il Consiglio certo si deve fare carico delle situazioni sociali acute, però il Comune di Treviglio ha l’onore e l’onere di essere proprietario di casa e mi sembrava anche che le case fossero anche di più di 427, ma fossero più vicine a 480, ma perché forse… ah perché ce ne sono 50 che sono vuote, che sono in attesa di riassegnazione. Che sono a canone diverso? Va bene. Quindi è proprietario comunque di un monte alloggio vicino alle 500 unità e il problema di avere un adeguato reddito da questi alloggi è un problema anche questo di buon governo, atteso che al Comune compete anche di mantenerli in perfetta efficienza ed anzi nel tempo, se cresce la popolazione e se cresce il disagio nella popolazione, deve portare questi alloggi da 500 a 600, a 700, a seconda della proporzione della crescita della popolazione.

E allora dicevo, ma perché non si attua una soluzione di questo tipo che si applica naturalmente l’aumento che è previsto, non lo si contesta e da venti anni i canoni sono fermi, il maggior gettito che viene praticato l’Amministrazione in parte lo stanzia a Bilancio ad integrazione il fondo sostegno per i canoni di chi non ce la fa a pagare il canone e anziché versarlo soltanto ai fruitori dell’alloggio privato lo fa anche nei confronti dell’alloggio pubblico. E mi rafforza nella convinzione la lettura di questo prospetto, perché voi prendete la differenza tra il canone attuale e il canone finale della prima fascia di reddito, passano da 19.000 Euro a 60.000 e sono 100 famiglie in difficoltà, 98. Bastano 40.000 Euro all’anno per risolvere il problema di queste famiglie. C’è per contro la fascia la terza che ha da 1.000 a 5.000 Euro, che ha un incremento da 266 a 330, doppio, triplo anzi rispetto a quell’altro, perché l’incremento è di 100… 70… 40 e 70 e invece là è 40, quindi quasi doppio. Quindi basta utilizzare la metà dell’incremento di chi può pagare e si risolve il problema di quella parte della prima fascia che non può pagare, però tutti si metterebbero in sintonia un pò di più rispetto alle regole del mercato, però capisco che i ragionamenti aritmetici sono una cosa, la

gestione dei problemi umani e sociali è un’altra cosa e mi metto nei panni di un’Assessore ai Servizi Sociali che deve gestire 100 casi sociali in più, un assistente sociale in più, le code, lo sportello… il tutto per passare, guardando l’ultima colonna invece dei totali, da 370.000 Euro a 565.000 Euro, quindi con un introito per il Bilancio di cui la metà verrebbe ridestinata a quelli che non ce la fanno… bisogna restituirglielo perché non ce la fanno a pagare e l’altra metà che resta al Bilancio del Comune è insignificante rispetto ai 40 milioni di Euro del Bilancio del Comune di Treviglio.

Quindi pur valutando i pro e i contro, noi aderiamo all’ordine del giorno che viene proposto dal Sindaco.

Presidente

Grazie Consigliere Minuti. Nessun altro chiede la parola? Procediamo quindi con la replica da parte dell’esecutivo e poi gli eventuali interventi dei Capigruppo. Prego Assessore Lingiardi.

Assessore Lingiardi

Grazie Presidente. Rispondo alla Consigliera Siliprandi. I calcoli li ha fatti l’Ufficio del Comune applicando la legge, ma abbiamo mandato più volte tutti i calcoli in Regione dai funzionari preposti e la risposta è sempre stata positiva sull’attività appunto di calcolo. Lei citava una parte della legge che dice: l’aumento medio dei canoni derivanti dall’applicazione della presente legge non può essere superiore al 23%, al 28 e al 37, per fasce: area di protezione, area di accesso e area di permanenza, che non sono quelle fasce lì. Io avevo dato quel calcolo per fare vedere che l’impatto è proprio sul canone più basso, ma il calcolo è diverso, tanto è vero che poi si dice, si parlava di aumento medio, che per i nuclei familiari, gli assegnatari --- al momento dell’entrata in vigore della presente legge, qualora l’eventuale variazione del canone sia superiore al 50%, quindi ci sono quelli superiori al 50%, che guardacaso sono quelli a più basso reddito, perché passano da 124 Euro all’anno a 300, 340 e via discorrendo, perché si calcola appunto in base al valore… no, all’anno. A voi sembrerà un’inezia, però io ho già avuto telefonate da parte di questa gente perché a 80 anni si vede aumentare da 124 Euro all’anno, a 300 Euro all’anno, questa gente che già chiede i finanziamenti al Comune, chiaramente si spaventa e ci sono donne veramente spaventate che stanno facendo la fila e mi telefonano a casa, cosa volete che vi dica, fanno anche questo, e chiedono che si intervenga. Lo faremo, perché l’abbiamo già fatto.

Però il problema è che emettere il mandato, il pagamento perché lo dobbiamo fare per legge, è un doppio lavoro, cioè noi dobbiamo chiedere questo canone e poi rifare il lavoro per ridistribuire. Giusta l’osservazione del Consigliere Minuti, ci avevamo pensato anche noi e il consiglio che mi dà cercherò di applicarlo, però è un doppio lavoro, cioè è gente che continua… già viene ai Servizi Sociali, intasa i Servizi Sociali, ma perché ha bisogno non perché… cioè la gente non viene perché vuole fare il giretto evidentemente, e ritornerà ancora e dovremo cercare di dare una mano a questa gente, però a 80 anni si ha paura di una cosa del genere; una signora di 80 anni mi telefona a casa e mi dice: se non pago mi date lo sfratto? Cioè è questa la sensazione che c’è.

Allora le difficoltà in questo senso sono proprio del fatto che c’è una percezione di insicurezza; si parla tanto di insicurezza sui furti ecc., ma l’insicurezza di non poter avere la casa a 80 anni, questo è il grosso problema. Allora forse se la legge regionale avesse tutelato queste fasce più basse, sarebbe stato più… avrebbe risolto un problema, non si sarebbero spaventate queste persone. Chiaro, le fasce più alte se uno deve pagare, prima aveva un reddito di 1.000 Euro, adesso ha fatto carriera, ne prende 2.500, ha magari anche dei figli e si calcola l’ISEE giustamente, finalmente si applica l’ISEE anche in questo aspetto, bene però queste persone paghino, ma non le persone di 80 anni. Io è questo che mi chiedo.

Le misure che abbiamo preso. Nell’anno 2007 sussidi e famiglie in difficoltà 72.000 Euro, erano 50; fondo sociale utenze, che è quello che vi dicevo, è un bando che viene emesso una volta all’anno, 97.000 Euro; fondo di solidarietà che sta partendo e ne ho parlato nella relazione di Bilancio, 20.000 Euro all’anno, 10.000 Euro li mette la Cassa Rurale e 10.000 Euro li mette il Comune e vengono usati per le urgenze. In più c’è un altro 30.000 Euro per le urgenze di carattere abitativo qualora succedesse un incendio come è successo nell’estate del 2006, per cui siamo intervenuti. Contributi comunali in conto affitto siamo a 40.000 Euro e ne abbiamo messi 50 nell’anno 2007 e questo è dal fondo. È chiaro che parte dell’incremento che avremo qui lo metteremo, perché lo prevede oltretutto anche la legge, parte lo metteremo qui per risolvere il problema, facendo una Commissione concordata tra Comune, ALER e Sindacati di categoria per la ridistribuzione del reddito; un’altra parte dell’incremento sarà messo per le ristrutturazioni immobiliari. Il contributo della Regione e il contributo in conto affitto, che è quello che dicevo prima sugli affitti privati, sono 387.000 Euro, di cui 300 – 310 da parte della Regione e il resto messi dal Comune, per un totale di 603.000 Euro per il comparto contributi. È tanto nel Bilancio, nell’insieme del Bilancio perché è circa mi sembra il

17 o 18% sugli importi lordi, però non è sufficiente. Cercheremo di incrementarlo per quello che possiamo. Ringrazio anche Minuti per il suggerimento che diceva appunto di inserire e di ridistribuire la differenza.

Per quanto riguarda ciò che ha chiesto il Consigliere Gatti, mi sembra che si possa anche cambiare la parte finale del… possiamo mettere approva e dà mandato. Per quanto riguarda appunto quello che diceva anche la Consigliera Bonfichi, è vero e lì si vede, l’incidenza percentuale è più elevata nei redditi bassi e l’incidenza più elevata dal canone appunto sui redditi bassi, effettivamente è così e appunto questa tabella lo evidenzia molto bene. Ho qui la relazione di Bilancio solamente per un appunto, sono 427 gli appartamenti comunali, quelli dell’ALER sono 620 mi sembra, sono andato a rivedere il calcolo; poi ci saranno appunto quelli di via Galilei e quelli sono a canone convenzionato perché c’è stato il finanziamento regionale e quindi emetteremo il bando fra poco, perché poi appunto dovranno essere assegnati, quindi emetteremo un bando a sé stante per questo comparto. Grazie.

Presidente

Grazie Assessore. Diamo atto a verbale che è stato emendato il testo della delibera aggiungendo le parole: approva e – avanti – ha demandato al Sindaco… Procediamo con le repliche, è iscritta a parlare la Consigliera Siliprandi, ne ha facoltà.

Consigliera Siliprandi

Bè Assessore, io sono d’accordo con Lei col fatto che un’ottantenne deve avere delle certezze e allora mi chiedo come mai non ha delle certezze qui a Treviglio, come è possibile, il Comune deve dare

Bè Assessore, io sono d’accordo con Lei col fatto che un’ottantenne deve avere delle certezze e allora mi chiedo come mai non ha delle certezze qui a Treviglio, come è possibile, il Comune deve dare

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