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IN ORDINE A REALIZZAZIONE LINEE SVILUPPO CASA ALBERGO RISPETTO AL DOCUMENTO DI

PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA

2021 - 2023

La presente relazione viene redatta nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. 23/11/2012 n.43, dalla DGR 21/05/2013 n.780, dal regolamento di contabilità dell’Ente approvato con delibera del C.d.A. n.43 del 23/12/2012 e tiene conto delle linee strategiche di sviluppo dell'IPAB, definite dal Consiglio di Amministrazione nella fase istruttoria alla redazione del bilancio economico annuale di previsione e dal documento di programmazione economico finanziaria di durata triennale.

Il bilancio economico annuale di previsione rispetta i principi generali di cui all’art.1 della DGR 780/2013 ed è stato redatto in conformità all’allegato A2 della stessa DGR.

In particolare il bilancio economico annuale di previsione è stato redatto in base ai principi e criteri contabili di cui agli artt.2423 e ss. del codice civile, ai principi contabili nazionali formulati dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e al principio contabile numero 1 per gli enti no profit, elaborato dall’Agenzia per il Terzo Settore, dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e dall’Organismo Italiano di Contabilità e con l’accordo dell’organo di revisione, nei casi previsti dalle legge.

Il presente bilancio di previsione tiene già conto delle modifiche introdotte al codice civile dal D.Lgs. 139/2015, in applicazione della Direttiva UE n. 34/2013, in vigore dal 01/01/2016.

La valutazione delle voci è stata fatta secondo prudenza e nella prospettiva di continuazione dell'attività; i proventi e gli oneri sono stati considerati secondo il principio della competenza economica; per ogni voce del bilancio di previsione è stata indicata la corrispondente voce dell'anno precedente.

La presente relazione ha la funzione di illustrare, analizzare ed integrare i dati contenuti nel bilancio economico annuale di previsione. Essa dà evidenza, altresì, dei principi e dei criteri seguiti nella redazione del bilancio e di tutte le informazioni necessarie per fornire una rappresentazione veritiera e corretta del bilancio economico annuale di previsione dell’Ente.

Come previsto dal secondo comma dell’art.8 del regolamento interno di contabilità, la presente relazione è accompagnata dal bilancio economico annuale di previsione di dettaglio, redatto in conformità all’allegato A5 della DGR 780/2013. 

 

IL CONTESTO:

Quale eredità lascerà la pandemia del Covid-19 nel sistema dei servizi di assistenza alle persone anziane? La domanda fondamentale da porsi oggi è questa.

Pur non essendo possibile dare un senso compiuto alla tragedia che si è abbattuta in particolare sulla popolazione anziana, soprattutto quella piu fragile inserita nelle strutture residenziali, con i costi di vite umane e di dolore che ha portato con sé, un modo per provare a farlo, almeno in parte, esiste: facendo in modo che i messaggi che ci lascia su come migliorare il welfare del nostro Paese non rimangano inascoltati.

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E’ innegabile dire che l’irrompere del Covid-19 ha radicalmente mutato lo scenario precedente: la condizione degli anziani non autosufficienti ha suscitato, nei media e nella società, un interesse senza precedenti nella storia del nostro Paese. Essi, infatti, si sono drammaticamente trovati al centro dell’attenzione da numerosi punti di vista: come vittime della pandemia, come ospiti di strutture residenziali in difficoltà nel proteggerli dal contagio, come mancati utenti di ridotti servizi domiciliari disponibili e altro ancora.

L’interesse nei loro confronti si è già tradotto nei nuovi stanziamenti destinati all’assistenza domiciliare integrata (ADI) previsti nel decreto rilancio; ma questo è solo l’inizio. Infatti, nei prossimi mesi e anni, l’Italia è destinata a ricevere una notevole mole di fondi europei e una parte di questi potrà essere riservata al long-term-care.

Ecco il punto: grazie alla disponibilità di nuovi stanziamenti pubblici conseguente al Covid-19 e al rilievo guadagnato nel settore, nel prossimo futuro potranno essere disponibili nuovi finanziamenti statali per la non autosufficienza. Ora dovrebbe spiccare con chiarezza l’occasione che la tragedia del Covid-19 ha recato con sé: l’accresciuto rilievo sociale e mediatico della non autosufficienza e le maggiori risorse economiche che lo Stato avrà a disposizione creano un contesto nel quale introdurre una riforma nazionale sembra nuovamente possibile.

Nella dinamica storica del welfare italiano si è, in altre parole, aperta una nuova “finestra di opportunità”.

Un concetto deve essere chiaro: l’errore da evitare nel discutere lo stato della residenzialità in Italia consiste nel considerare deficitari solo gli aspetti quantitativi, cioè le evidenti e gravi carenze di risorse disponibili, e non anche quelli qualitativi, che richiedono un modo diverso di operare. Fare propria una simile impostazione non significa, ovviamente, dimenticare che un maggior investimento di risorse pubbliche nel settore costituisce la condizione preliminare per poter ambire al cambiamento. Vuol dire, invece, rimarcare che si tratta di una condizione necessaria ma, da sola, non sufficiente.

Sicuramente, Casa Albergo, fortemente colpita dal virus, ha l’assoluta esigenza di poter

“respirare” sul piano economico perché per affrontare la crisi ha dovuto sostenere spese ingentissime e ora si trova con un numero ridotto di utenti, causa di un’importante contrazione delle entrate.

Tuttora la struttura sta attraversando momenti di forte travaglio: come tenere insieme la tutela della salute dei residenti, nel suo più ampio concetto, il diritto di visita dei parenti, la sicurezza dei lavoratori, l’adeguata assistenza in momenti di scarsità di personale, avendo anche il problema di gestire il bilancio.

Nonostante ciò, l’Ente non ha perso di vista la progettualità, quale ingrediente fondamentale, affinché si possano cogliere le opportunità che si stanno delineando.

Sinteticamente si vanno ad individuare alcuni passaggi che saranno, per la Casa, il motivo trainante nel prossimo futuro:

- I FAMILIARI COME PARTE ESSENZIALE DEL PROGETTO DI CURA:

Il futuro delle residenze per anziani sarà sempre di più quello non di fornire “posti letto”

ma sostenere e creare le condizioni per la realizzazione dei “progetti di vita” delle persone che le abitano, nel momento della loro massima crisi: questo vuol dire che l’intera “biografia” della persona, compresa la sua rete di relazione, è importante quanto la storia clinica delle sue patologie.

I familiari devono continuare a fornire supporto emotivo e personale anche dopo che i loro cari si sono trasferiti in una residenza e non devono abbandonare il loro ruolo di caregiver dopo questo passaggio. L’obiettivo della Casa, nel prossimo futuro, dovrà essere ancora di più, rispetto al passato, quello di far emergere i progetti di vita, personali e relazionali dei nostri

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anziani. Puntare sull’investimento dello scambio, sul ricevere aiuti e suggerimenti da chi ha già assistito a casa, spesso per un lungo periodo, il nuovo residente. Occorre sapere che certi momenti sono irripetibili, i primi giorni sono il terreno fertile per un imprinting simile a quello dei primi anni di vita. E’ in questa fase irripetibile che si gioca la capacità di cura e di accoglienza di una struttura di ricovero in tutti i suoi componenti. La valorizzazione della persona e delle sue relazioni significative, allora, è più importante della lista delle malattie e dei farmaci. La capacità di far valere da subito il positivo della biografia personale come guida per lo staff può essere un fattore cruciale di condivisione con l’anziano e la sua famiglia. La Struttura deve far proprio questo concetto, in parte già realizzato: “non accogliete le persone in ambulatorio, organizzate un salottino da un’altra parte, fate trovare un tè o un caffè, per loro e per i familiari, non date l’impressione di non avere tempo, non parlate di malattie, rimandate a dopo l’anamnesi, parlate di voi e di loro” (Jones, 1999). Questo ci diceva Moyra Jones, creatrice del

“Gentlecare”. Alle volte bastano pochi minuti per cambiare il clima di accoglienza (Vigorelli, 2012).

Un ulteriore investimento sulla comunicazione fra èquipe e familiari dovrà essere fatto;

prevale l’idea di rispondere il più possibile in modo gentile ed esauriente alle richieste e non quella di fornire – indipendentemente da esse - aggiornamenti sulla situazione a scadenze ravvicinate. Lo staff deve considerarsi sempre l’elemento “forte” della relazione e quindi deve sapere che gli tocca l’iniziativa di comunicare, il più possibile. Un famigliare che chiede, spesso è già in uno stato d’animo difficile, teso, ha paura di disturbare, non di rado deve comunicare cose che potrebbero essere sgradevoli. Per un parente, invece, poter contare su un calendario di appuntamenti e colloqui programmati, ricevendo anche notizie e immagini del proprio congiunto, può costituire un valore aggiunto e ha un esito sempre positivo. Questo lo si capisce anche quando gli addetti della Casa inviano immagini su WhatsApp, ricevendo un importante gradimento da parte dei familiari.

- LE MODIFICHE STRUTTURALI DELLA CASA:

Nel corso del 2020 la Casa è stata ammessa ai benefici dell’art.44 della L.R. 45/2017, relativi a finanziamenti in conto interessi, di cui ai cosiddetti “fondi di rotazione”, per realizzare interventi di adeguamento antisismico, antincendio, straordinaria manutenzione, strutturale ed impiantistica.

La situazione emergenziale verificatasi in Casa Albergo durante tutto l’anno 2020, ed in particolare nel secondo semestre, ha completamente alterato il contesto e di fatto “congelato” le possibilità di avviare gli interventi di manutenzione straordinaria già programmati.

Ora, con tutte le cautele del caso, è necessario procedere, con la parte progettuale e, successivamente, esecutiva, intervenire in particolar modo nelle zone che hanno comportato

“maggiori criticità” durante l’emergenza sanitaria, sia in termini di divisione e “ripensamento”

degli spazi che nella parte impiantistica. ´

Una riflessione importante da fare, in questo delicato momento storico, non può esimersi da considerare gli studi, ad esempio, pubblicati su Lancet che riportano una serie di motivi che sostengono la scelta di costruire luoghi di cura dotati di stanze singole (Ulrich, 2006): riduzione delle infezioni, ambiente più quieto, maggior privacy e riservatezza, maggior possibilità di supporto sociale da parte di familiari e amici, più spazio per la persona.

In una revisione sistemica dei fattori che influenzano il “sentirsi a casa” in una residenza, lo spazio privato è considerato irrinunciabile: poter decidere di stare soli oppure invitare altri a

“casa tua” è ritenuto fondamentale.

Casa Albergo per Anziani, alla luce di questi input, che impongono un “cambiamento”

nella visione di futuro, nel rispetto degli standards strutturali previsti dalla L.R. 22/2002, durante

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il 2021, oltre ad avviare i lavori per la messa in sicurezza degli ambienti, di cui sopra, ha l’obiettivo di realizzare una separazione fisica fra alcuni soggiorni (Sogg. Mimosa ed aree limitrofe), al fine di renderli indipendenti. Questo consentirà di riorganizzare alcuni spazi con la creazione, ex novo, di tre stanze singole che vanno ad aggiungersi alle attuali.

- I SERVIZI DOMICILIARI:

In questi anni l’Ente si è interrogato molto sulle motivazioni del mancato sviluppo del Sad o delle difficoltà di avvio e, di successivo sviluppo, del servizio alternativo di operatore di prossimità. Sicuramente un’offerta prestazionale e rigida a cui, nel corso degli anni, si è prevalentemente allineato il Sad non è funzionale alle mutate esigenza degli anziani non autosufficienti e dei loro caregiver.

Inoltre, il mercato delle assistenti familiari che risponde a bisogni di assistenza meno qualificati, ha ulteriormente indebolito la richiesta del Sad, che non ha saputo cogliere, a livello nazionale, e non solo locale, l’opportunità di una proficua integrazione con l’assistenza informale diffusa.

Sostanzialmente il Sad non è riuscito ad adeguarsi all’evolversi dei bisogni degli anziani e delle loro famiglie; per questo motivo attualmente rimane al margine del sistema domiciliare degli anziani, presentando un’immagine poco “attrattiva” e non competitiva con altre forme di care. Lo stesso si può dire per il servizio di Operatore di prossimità i cui costi sono sicuramente poco competitivi con le altre forme di assistenza informale.

Casa Albergo per Anziani, in qualità di punto di riferimento della Comunità locale, in vista della prossima scadenza al 30/06/2021 dell’accordo quadro con il Comune di Lendinara per la gestione dei servizi domiciliari, intende, proprio alla luce delle osservazioni sopra esposte, ripensare e potenziare i servizi domiciliari, individuando nuove direzioni di sviluppo e cercando anche di attrarre tipologie di utenza differenti rispetto a quella “tradizionale”.

Attualmente i percorsi di accesso ai servizi sono:

 Percorso A) - Assistenza Domiciliare: che prevede una richiesta di accesso ai servizi tramite un’istanza presentata all’ufficio servizi sociali del Comune di Lendinara; in questa fascia rientrano tutti i servizi a carico, da un punto di vista economico, del Comune, il quale, dopo un’opportuna istruttoria di base, nel rispetto del regolamento comunale, verifica il possesso o meno dei requisiti per l’erogazione del servizio.

 Percorso B) - Operatore di Prossimità: con servizi integrativi rispetto a quelli della fascia A) assistenza domiciliare; in particolare, sono rivolti ad utenti che, non in possesso dei requisiti per l’accesso all’assistenza pubblica, ne intendano comunque usufruire, con assunzione diretta a loro carico dei costi relativi, il cui corrispettivo sarà versato alla Casa Albergo; l’opportunità di sviluppo in questo ambito è quella di individuare modalità di integrazione economica e sostegno alle famiglie, in modo da consentire loro di accedere ai servizi con costi sostenibili, compatibili con le loro capacità economiche, equiparabili a quelli dell’ “assistenza informale” di cui sopra.

- SERVIZIO INNOVATIVO PER LA DISABILITA’:

Oltre alle attività a carattere residenziale, l’offerta di servizi della Casa Albergo per Anziani è stata recentemente implementata con il servizio innovativo a supporto di persone disabili adulte, denominato “La Nostra Casa”; lo stesso è già inserito nella riprogrammazione 2019 del Piano di Zona dei servizi territoriali dell’Azienda ULSS 5. Questo Centro di servizi, pertanto, alla luce delle linee guida individuate nel nuovo Piano Socio Sanitario 2019-2023 della Regione del Veneto, intende porsi come interlocutore attivo promotore di progettualità innovative in grado di fornire risposte adeguate ai bisogni, chiedendo nel settembre del 2020 di attivare, in conformità delle linee guida suindicate dalla Regione Veneto ed alla locale pianificazione della rete dei servizi territoriali, un servizio innovativo rivolto a persone con disabilità psichica, nella seconda

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fase dell’età adulta o che, pur avendo già compiuto i 65 anni, non sono da considerare “anziani”

e che, al termine del loro percorso in altri servizi rivolti a persone affette da disturbi psichiatrici, trovano collocazione presso Strutture residenziali per persone anziani non autosufficienti, ma che, obiettivamente, non possono essere considerati alla stregua di questa categoria di utenza, per la loro condizione psichica che chiede risposte specifiche e mirate.

LA COMPOSIZIONE DELLE RISORSE A DISPOSIZIONE Il bilancio di previsione rappresenta il quadro economico dei servizi che la Casa Albergo intende erogare nel corso dell’esercizio; di seguito si riporta una rappresentazione grafica relativa alla composizione delle risorse e dei costi previsti dal bilancio 2021.

RICAVI BILANCIO ECONOMICO PREVENTIVO 2021

COSTI BILANCIO ECONOMICO PREVENTIVO 2021

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