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Il viceré Cortanze in Sardegna

2. La Sardegna nel periodo del Cortanze.

2.4 L’organizzazione militare dell’isola.

Vittorio Amedeo II, mentre imponeva la massima cautela nell’accostarsi alla popolazione sarda, rallentando o bloccando i progetti di riforma suggeriti dai viceré, in campo militare, al contrario, apportò subito sostanziali modifiche dirette alla riorganizzazione della presenza delle forze armate sul territorio.

Se nel periodo spagnolo si era fatto largo utilizzo delle ronde locali ed in un’unica occasione, nel 1668, erano sbarcate milizie straniere (creando il panico nella popolazione locale)326, con l’arrivo dei piemontesi, la Sardegna viene attraversata in lungo e largo da dragoni di miliziani, la cui presenza doveva scoraggiare qualsiasi iniziativa da parte dei “regnicoli”; in tal modo, si voleva limitare, altresì, il fenomeno

323 Ibidem. Infatti “Vero è che in qualche difficile circostanza, come durante la gravissima carestia del

1728-29, il governo di Torino provvide con propri fondi ad approvvigionare l’Isola, inviandovi notevoli quantitativi di frumento da distribuirsi fra i più bisognosi a prezzo di favore e con pagamento dilazionato” Cfr. C. SOLE, La Sardegna sabauda nel Settecento, cit., p. 50, alcune informazioni a tal proposito si possono ottenere nell’istruzione, Copia d’informazioni prese dal Conte Beraudo Regente della Real

Udienza sulli capi di doglianza portate contro il Marchese di Cortanze, Viceré della Sardegna, in A.S.T., Paesi, Sardegna, Politico, Vicerè, Governatori e Comandanti, Segreteria di Stato e Reali Archivi, mazzo

1, cat. 4, n. 22.

324

Ibidem.

82 del banditismo e del contrabbando.

Scriveva il sovrano “l’affetto per le truppe, e la buona disciplina di esse, essendo quella, che col proprio sangue mantengono l’autorità del Governo e la quiete dello Stato, ed il migliore anzi l’unico mezzo, che hanno li Sovrani per essere rispettati, per contenere, et allontanare i loro nemici, e per arrivare a quel fine per il quale sono stabiliti, che è la gloria di Dio, et il bene dei sudditi”327.

Vittorio Amedeo II, insomma, aveva a cuore la condizione delle truppe e ordinava che venissero provviste di tutto il necessario e che nei magazzini ci fossero sempre scorte alimentari da destinare ai soldati che bastassero per almeno due mesi328.

I cambiamenti in ambito militare e la tutela in favore delle truppe raccomandata dal sovrano piemontese si sposano, del resto, perfettamente con il carattere assolutistico e autoritario del nuovo regime, il quale vedeva nell’efficienza delle sue truppe la prima manifestazione del potere regale329.

In quest’ottica, è consequenziale la scelta del Sovrano di nominare viceré, aristocratici con alle spalle, però, una fulgida carriera militare, quale quella che poteva vantare il Cortanze, luogotenente e capitano Generale, più volte impegnato in missioni militari per conto della corte sabauda.

In Sardegna, Roero di Cortanze veniva posto al comando di un battaglione diviso in due Reggimenti, quello di Sicilia, composto da 10000 uomini, e quello di Hacbret, detto Corpo di Fanteria, di ulteriori 600 uomini. A questi si aggiungevano 3 compagnie di Dragoni a cavallo e 51 uomini del Battaglione cannonieri.

Così scriveva il sovrano al viceré all’inizio del suo mandato: “Tra le vostre attenzioni dev’essere quella, che riguarda la giustizia militare, quale dovrete fare amministrare in conformità del disposto dagli Editti, leggi, et ordinanze nostre militari, delle quali il Barone di S. Remy vi ha rimessi gli opportuni esemplari”330.

Nel governo delle forze armate stanziate nell’Isola, il Cortanze aveva saputo mostrare la giusta determinazione nel risolvere i problemi che derivavano dalle frequenti

326 F. LODDO CANEPA, cit. p. 55.

327 A.S.C., Segreteria di Stato, 1°serie, vol. 2, lettera regia del 3 settembre 1730. 328 Ivi., lettera del 14 maggio 1728.

329

Al viceré e al Conte di Brassicarda, Generale delle armi, ordinava così di effettuare l’ispezione delle truppe in maniera frequente, così che il vestiario, le munizioni, la disciplina militare, il trattamento economico fossero sempre in ordine e fosse sempre tutto pronto “come se l’inimico fosse vicino […] altresì di tenerci regolarmente informato di tutto ciò andarà seguendo nel concernere il nostro servizio, acciò possiate nelle occorrenze dare gli ordini, che si richiederanno. Ibidem.

330

A.S.C., Segreteria di Stato, serie I°, vol. 185, Lettera di Vittorio Amedeo al Viceré di Sardegna

83 diserzioni e dalla presenza, tra le truppe sabaude, di militari svizzeri, olandesi, inglesi ed italiani, con i relativi contrasti tra i gruppi nazionali e, ovviamente, tra le truppe e i sardi, chiamati, con sprezzo, “selvatici”331.

Tra i suggerimenti inviati dal Sovrano al viceré, il più importante era certamente quello che richiamava il rispetto, per quanto possibile, delle usanze del periodo spagnolo: “Sarà poi vostra cura di dare nelle occasioni gli ordini necessari, affinché da ogn’uno si compisca in ogni occorrenza al proprio dovere, e non si commettino abusi in pregiudizio del nostro e pubblico servizio con dare quelle provvidenze che saranno più opportune per il buon regolamento, e governo di detta Milizia uniformandole però sempre in ciò che sarà compatibile alle stesse regole per l’addietro praticate da Spagnoli”332.

Molteplici erano le cautele imposte da Vittorio Amedeo II al viceré; era necessario “di stare bene attenti e di fare osservare una ben esatta disciplina e quella contenere massima verso i regnicoli”333, rispettare rigorosamente l’ordine gerarchico tra i diversi gradi di comando, evitando ogni forma di insubordinazione (“la disciplina venghi con tutto rigore osservata come se si avesse il nimico alle porte”)334 ed era doveroso evitare atti di prepotenza nei confronti della popolazione da parte dei comandanti: “Una delle vostre maggiori attenzioni deve essere d’impedire con ordine espresso che li Commessari di Cavalleria, e Maggiori di Fanteria preposti al Comando di dette milizie vadino, o mandino a far visite sotto pretesto di mostra, o di regolare le milizie predette, perché l’unico loro motivo si è d’avre propine, e di angariare la povera gente sul pretesto che non hanno cavalli, o che le armi non sono buone, et altre simili vessazioni”335.

Tali avvertimenti non erano superflui, poiché molteplici erano stati i casi di scontro tra l’autorità militare e quella civile.

Diversi erano stati gli interventi del Cortanze per risolvere i problemi derivanti dalle condotte illecite dei comandanti e dei governanti, come nel caso del Cavalier Carlino, governatore della città di Sassari, il quale, come risulta dai documenti, per la sua

331 Ivi, lettera del 3 marzo 1728.

332 Ivi, Lettera di Vittorio Amedeo al Viceré di Sardegna Marchese di Cortanze, contenente istruzioni

militari ed economiche, cit.

333

Ivi, lettera del 24 novembre 1728 e del 4 marzo 1729.

334 Ivi, lettera del 18 febbraio 1728. 335 Ibidem.

84 condotta poco trasparente, non era “ne stimato né tenuto in quel capo”336.

Numerosi furono gli interventi del Cortanze per contrastare il fenomeno del banditismo e per sedare disordini, situazioni risolte con il “mandare le truppe in quartiere nei luoghi che la meritano” essendo considerato “uno dei rimedi che vengono proposti nella consulta, da praticarsi però solamente con quelle circospezioni che si avverranno nella relazione, et altre ancora, che secondo l’esigenza di tempi si puonno presentare all’occhio vigilantissimo di chi governa”337.

Ulteriore campo di intervento delle truppe piemontesi, attraverso le ronde, era il controllo davanti alle carceri, come riportato dallo stesso viceré nella sua relazione di fine mandato “Sotto il presente Governo attesa l’evidente necessità riconosciuta si è aumentato di due il numero delli algovarili et si sono obbligati di restare alternativamente due per ogni notte nelle carceri di S. Pancrazio, per ivi assistere all’Alcaide alle visite notturne delle medesime carceri ad effetto di impedirne le fughe, et tentativi d’esse, che pur troppo sono state frequenti per lo passato e se fosse possibile di stabilir a questa gente l’abitazione permanente in qualche casa ivi vicina sarebbe cosa molta opportuna et di giovamento, ma come questo non si può eseguire senza interessarvi la Real Cassa però basterà di averlo suggerito”338.