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L’equity crowdfunding sta conseguendo risultati assai migliori rispetto anche all’exploit avuto nel 2018, conseguendo ad anno ancora in corso un aumento di più del 45% dei capitali raccolti. Il ruolo di protagonista indiscusso nel contesto italiano è quello ricoperto dalla piattaforma Mamacrowd gestita da SiamoSoci, la quale ha addirittura disposto un aumento di capitale di 3 milioni di euro visti i tassi di crescita del fenomeno e per consolidare il suo ruolo di leadership.

Dario Giudici, CEO di Mamacrowd.com ha ultimamente affermato che “il successo dell’equity crowdfunding può essere ricercato principalmente in un ecosistema che sta maturando e crescendo nel suo insieme: startup sempre più strutturate, attori dell’ecosistema sempre più esperti, un contesto normativo che si sta evolvendo verso una direzione fortemente incentivante”80.

Proprio Mamacrowd ha potuto ospitare tra il 2018 e il 2019 ben cinque campagne milionarie, tra le quali spicca sia in termini di partecipazione sia in termini di fondi raccolti in una sola campagna StartupItalia!, che con i 2069 investitori e i 2,66 milioni di euro raccolti ha battuto il record di fondi mai raccolti da una campagna di equity crowdfunding in Italia81.

StartupItalia! nasce nel 201282 sotto l’impulso di David Casalini e Riccardo Luna, come una testata giornalistica online, proprio nello stesso anno in cui l’allora Ministro dello Sviluppo

80 EconomyMag, Economy Crowdfunding nel primo semestre raccolti oltre 7 milioni Mamacrowd, 02/07/2019,

EconomyMag (www.economymag.it/modelli/2019/07/02/news/equity-crowdfunding-nel-primo-semestre- raccolti-oltre-7-milioni-su-mamacrowd).

81 Mamacrowd, Progetto StartupItalia!, Mamacrowd Sezione progetto StartupItalia!

(www.mamacrowd.com/ projects/215/startupitalia).

82 StartupItalia!, L’osservatorio dell’innovazione, StartupItalia! la rubrica tv ideata e realizzata da Barbara

Gasperini per Magazine7 @La7 – canale YouTube StartupItalia (www.youtube.com/watch?v=HkHHgQMGaXQ).

96 Economico Corrado Passera riconosceva l’esistenza delle startup innovative per legge. Una coincidenza di non poco conto se consideriamo che l’intero editoriale nasce come un vero e proprio Osservatorio sull’innovazione e sulle startup. Per la sua innovatività, questo Magazine on-line è riuscito ad affermarsi ed imporsi sul web trattando un’ampia gamma di temi, tutti attuali, della Digital Economy, Open Innovation, trasferimento tecnologico, FinTech, education, lavoro, lifestyle e Cybersecurity. Sono circa 300 gli autori che sono andati ad affiancarsi al team di StartupItalia! per raccontare sul sito le novità che arrivano da ogni parte di Italia e del mondo indirizzate ad un pubblico di più di un milione di lettori composto da fondatori, manager, imprenditori, ma anche investitori, influencer, sviluppatori, ricercatori e studenti.

Forte di questa grande community che si era fatto intorno, nel 2015 l’editoriale StartupItalia! ha deciso di organizzare un evento che ricreasse il network fino ad allora sviluppato solo online. Così il 14 dicembre 2015 ha aperto il grande evento dedicato all’universo delle startup, StartupItalia! Open Summit (SIOS 201583) al Palazzo di Ghiaccio a Milano, attirando oltre 1000 startupper e 100 startup tra le quali i 50 giurati dovevano selezionare 10 finalisti, quindi un vincitore. Questo evento ha acquisito notevole importanza a livello nazionale anche per la partecipazione di grandi business manager, imprenditori e guru della comunicazione, investitori e venture capitalist che si sono susseguiti sul palco per esporre le loro esperienze e far riflettere su problematiche e possibili opportunità, nel mentre si tenevano diversi workshop per porre in risalto le testimonianze di startupper di successo nel settore della tecnologia e dell’innovazione. Tutto è stato all’insegna dell’apertura (open) che è la parola cardine dell’intera filosofia di StartupItalia, poiché non ci devono essere delle briglie che frenano, non devono esserci dei nemici, non devono esserci timori dei competitor; tutto deve essere volto alla comunicazione libera, affinché tutti crescano bene insieme. Il 2017 è stato un anno pessimo per le startup in Italia, è stata registrata una contrazione negli investimenti soprattutto nel segmento early stage. Per la prima volta dal 2012 si è registrata un’inversione di marcia riscontrando che i nuovi deal sono passati dalle 92 operazioni del 2016 alle 57 del 2017 (pari a quelle avute nel 2012) conseguendo una diminuzione dei ben 38 punti percentuali quindi passando da un ammontare di investimenti in startup dai 178 milioni di euro nel 2016 ai 110,8 milioni del 2017. In quest’anno l’Italia è rientrata tra i Paesi

83 Milano.Repubblica, Milano capitale delle startup, la mappa navigabile del coworking. E il Comune guarda

a New York, 14/12/2015, Milano.Repubblica, (www.milano.repubblica.it/cronaca/2015/12/14/news/

97 europei che meno investono nei confronti delle startup. E questo avveniva mentre la Gran Bretagna investiva 7,5 miliardi, Francia 2,5 miliardi (con in arrivo un fondo di investimento da 13 miliardi) e la Germania arrivava ad investire 2.9 miliardi84.

Secondo lo studio realizzato dall’Osservatorio VeM (Venture capital Monitor) della LIUC Business School con AIFI e EOS Investment Management il motivo di questa diminuzione è da ricondursi all’esaurimento fisiologico delle dotazioni finanziarie di molti operatori che proprio quest’anno hanno dovuto dedicarsi al fundrasing85, dunque si sono occupati della raccolta per porre le basi per un nuovi ciclo di investimenti negli anni a seguire. Questo ha provocato una minore acquisizione delle nuove società in portafoglio, dato che il team era concentrato nell’attrazione di nuovi capitali per gli investimenti futuri. Questo dato ha fatto presagire un netto miglioramento nel 2018.

Infatti, come è stato poi osservato nel corso dell’anno, nei primi 6 mesi del 2018 sono stati registrati ben 233 milioni di investimenti nonché la nascita di nuovi fondi di investimento per un totale di oltre 720 milioni di euro, tornando ad invertire il trend di investimento in startup86 e permettendo anche una crescita del tasso di natalità di queste: infatti a giugno 2018 sono state contate poco più di 9 mila startup con circa 52 mila occupati87.

Nel dicembre 2017, la seconda edizione dell’Open Summit organizzata con una collaborazione con Unicredit Start Lab (il programma di accelerazione delle startup innovative di Unicredit) è stato ancora più partecipato della precedente edizione: erano presenti 2 mila startup e oltre 4 mila partecipanti tra CEO di importanti aziende nazionali e multinazionali, venture capitalist, e investitori in genere, ma anche tanti studenti e semplici interessati. Ha rappresentato una grande occasione di networking che ha portato in Italia anche ospiti eccellenti a livello internazionale come il Vice Presidente technology Amazon web services Marco Argenti, il CEO di Axel Springer Plug and Play Joerg Rheiboldt, l’Editor at Large TechCrunch Mike Butcher, ma anche gli italiani più noti al grande pubblico

84 M.BONUCCI, Startup: mentre Parigi tenta la scalata, l’Italia rimane indietro, 30/01/2018, Funding Aid

Strategies Investments FASI (www.fasi.biz/it/notizie/studi-e-opinioni/17761-startup-mentre-parigi-tenta-la- scalata-l-italia-resta-indietro)

85 LIUC Business School, AIFI, EOS Investment Management, X rapporto VeM – Venture Capital Monitor

2017.

86 Martino L., 233 milioni di investimento da gennaio, 02/10/2018, StartupItalia.eu

(www.startupitalia.eu/93569-20180630-round-secondo-trimestre-2018).

87 UnionCamere, MiSE e InfoCamere, Report sulle startup innovative, 2° trimestre 2018,

98 come Marco Montemagno, imprenditore nel mondo tech e Alex Zanardi88. Ognuno di loro è intervenuto per stimolare sempre più gli aspiranti imprenditori a realizzare progetti innovativi e avvicinare il mondo delle startup a quello delle imprese, sostenendo l’innovazione nel nostro Paese come vero motore della crescita. Quell’innovazione che è stata importante per lo stesso Alex Zanardi, il quale ha parlato dell’importanza del team, della generosità e della curiosità, parole che costituiscono la chiave per chi decide di mettere su un progetto imprenditoriale.

Tuttavia questo appuntamento ha permesso anche di toccare con mano gli effetti che stava comportando la contrazione degli investimenti e i racconti sulla insufficienza degli investimenti da parte degli startupper presenti ha amplificato la gravità della situazione del momento.

Questo clima ha contribuito a spingere il team di StartupItalia! a riflettere sul proprio futuro quindi sull’opportunità di rimanere un semplice editoriale che si limitasse alla divulgazione dell’innovatività o trasformarsi in qualcosa di più articolato che riuscisse a dare un aiuto al settore delle startup del quale si era fin da subito occupato, lo stesso che stava manifestando la necessità di un sostegno per riuscire a compiere uno sviluppo e intraprendere la strada della crescita anche in Italia, permettendo quindi un aumento dell’occupazione soprattutto giovanile.

3.2

Il progetto di raccolta su Mamacrowd

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