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Origini e prospettive del turismo halal

3. A Venezia

3.1. Origini e motivazioni del turismo caratterizzato religiosamente

3.1.1. Origini e prospettive del turismo halal

Come spiegato in Formazione Turismo online

81

, “Turismo per musulmani, si apre una

nuova frontiera per i viaggi halal, che in arabo si intende tutto ciò che è permesso

secondo l‟Islam. I consumatori musulmani possono stare tranquilli in fatto di vacanza:

stanno crescendo le iniziative – ma soprattutto i servizi – in ambito turistico pronte a

soddisfare le loro aspettative e le loro esigenze, nel rispetto della loro cultura e del loro

orientamento religioso.”

In via generale, l‟espansione del turismo halal in Italia e nel mondo è avvenuta da una

decina d‟anni, come suggerisce Conti

82

: “da 10 anni il turismo „muslim friendly‟ cresce

del 5% annuo contro il 3.8% del turismo internazionale e che nel 2013 valeva nel

mondo 126 miliardi di dollari (il 12.3 del totale della spesa del turismo nel mondo)”.

Tuttavia, come più fonti notano, il nostro paese è ancora molto indietro nelle politiche

di accoglienza di questa particolare categoria di utenza, e le prime iniziative sono spesso

addirittura osteggiate dai residenti, come si vedrà nel prossimo capitolo. Infatti, come

nota Halal International Authority,

“Ma quante realtà ci sono oggi in Italia, tra alberghi, ristoranti e tour operator, che si rivolgono al turismo Halal? Lorenzini è molto esplicito: «Qui siamo all‟anno zero, c‟è tanto da fare. Ci sono circuiti che si sono affermati ma scontano un problema di visibilità, a macchia di leopardo. Serve un‟integrazione nella filiera del turismo Halal fra attori che non possono essere solamente competitor intorno alla stessa torta, ma portatori di valori che afferiscono al territorio». [...]

Il mondo del turismo si sta adeguando: ad oggi le strutture ricettive nel mondo occidentale orientate al turismo Halal sono circa 1.000, di cui un 10% nella sola Londra, mentre in Italia ne risultano solo alcune a Roma, in Toscana e [...] in Puglia.”

Anche Il Secolo XIX, nella sezione Viaggi, rimarca questo fatto:

“In Italia l‟Islam è la seconda religione maggiormente praticata. Nonostante questo c‟è ancora ben poco pensato specificatamente per i turisti musulmani. Anche se qualcosa si sta lentamente muovendo. Ma rimane circoscritto per lo più in ambito alimentare o nel settore dei grandi brand della moda.

Anche Spagna e Francia fanno meglio di noi. Almeno offrono menu halal nei ristoranti e negli alberghi. Motivo per cui le mete turistiche ambite dal mondo islamico sono dirottate oltre confine. Quello che si dovrebbe fare è dunque adeguare le strutture ricettive alle esigenze halal. Con la ristorazione a base di ingredienti leciti per la legge islamica. Con le piscine per sole donne, con una soluzione di orari definiti. Con la realizzazione di sale per la preghiera. Ma anche con la vendita del burkini, il costume da bagno indossato dalle donne di fede islamica. In questo modo la comunità islamica potrebbe integrarsi senza troppe tensioni e rilassarsi pensando anche ad intraprendere un viaggio in Italia.”

81 Cfr. risorse online: www.formazioneturismo.com/halaltrip-com-le-nuove-frontiere-del-turismo-halal/. 82 Conti, Cinzia; Ansa.it; articolo online dal titolo “Cresce turismo „muslim friendly‟ ma Italia è indietro”, disponibile su http://www.ansa.it/web/notizie/canali/inviaggio/idee/2014/11/26/turismo-italia- indietro-su-ospitalita-muslim-friendly_362aa971-a61a-48f7-8d70-9dfe154b631f.html.

Infine anche Halal International Authority, riportando le parole di Sharif Lorenzini

(presidente di Halal Italy), mostra le potenzialità di questo nuovo mercato sostenendo

che “«si stanno sviluppando molte iniziative di turismo conforme allo standard Halal,

dedicate a un mercato che finora non aveva avuto particolare attenzione». Si parla di un

business potenziale da 50 miliardi di dollari l‟anno, con bacino d‟utenza in aumento

costante, sia in Europa che negli Usa.”

Naturalmente gli operatori turistici hanno iniziato ad interessarsi al fenomeno e ad

attrezzare le strutture ricettive con facilities adatte ad accogliere persone di fede

musulmana; tuttavia queste iniziative sono ancora alla fase iniziale e sono spesso

lasciate all‟iniziativa privata, risultando perciò sparpagliate, disorganizzate e poco

conosciute dal mercato di riferimento, come specifica sempre Halal International

Authority: «In Italia – aggiunge Fabio Spilotros, responsabile commerciale di Halal

Italy – l‟interesse degli operatori cresce rapidamente fra agenzie, tour operator e

strutture ricettive che si stanno affacciando con forza su questo mercato. L‟Italia ha un

posizionamento e un patrimonio culturale ineguagliabili, che ne potrebbero facilitare

l‟ascesa, se le parti interessate agissero di concerto».

Nella specifica destinazione analizzata, Venezia, l‟andamento del turismo halal è in

crescita, come rilevato per il resto del paese: Corriere del Veneto scrive infatti che

“La città sull‟acqua registra dati in continuo aumento di ospiti provenienti da Paesi a maggioranza islamica: nel 2001 – ha ricordato il direttore dell‟Ava, Claudio Scarpa – gli arrivi erano poco meno di 17mila, per un totale di 45mila presenze, nel 2013 queste cifre sono passate a 70.900 e 151.600. Un fenomeno non a caso colto anche dalle compagnie aeree: dal 29 marzo scorso [2015] Venezia è collegata da un volo diretto Alitalia-Etihad su Abu Dhabi, aggiuntosi a quelli già operati da Emirates su Dubai e da Qatar Airways su Doha.”

Lo stesso Claudio Scarpa

83

ha confermato che il turismo halal verso la città lagunare è

in crescita, anche se è iniziato più recentemente rispetto al resto del Paese: si può

registrare un aumento significativo da circa cinque-sei anni, da quando cioè le

compagnie aeree specializzate verso i paesi mediorientali o altre compagnie aeree

nazionali ed internazionali si sono interessate ad aprire rotte su Venezia o a rafforzare i

collegamenti già esistenti.

Ed in base alle previsioni dell‟UNWTO ed altri enti, citate da molte fonti, si è molto

ottimisti riguardo allo sviluppo di questo settore turistico: Halal International Authority

83 Intervista con il Dott. Claudio Scarpa, Direttore Generale di AVA (Associazione Veneziana Albergatori), 06/12/2016. Cfr. nota 51.

riporta che “Nello scenario futuro del trasporto aereo delineato dal Global Market

Forecast di Airbus il passeggero musulmano – una domanda che cresce del 7% medio

l‟anno – sarà uno dei protagonisti. E ha bisogno di servizi e assistenza ad hoc. «Creare

turismo Halal significa assicurarsi un business che secondo noi avrà grande sviluppo nei

prossimi 10 anni» ha detto Fiona Jeffery, direttore del World Travel Market di

Londra.”. Secondo The Hotel Specialist online, “Entro il 2020 si prevede che i ricavi del

settore raggiungano i 192 miliardi di dollari.”. Infine per Di Marco

84

“Le previsioni di

settore nel breve e medio termine hanno tutte il segno positivo davanti. Gli analisti

stimano che entro il 2019 il turismo halal peserà oltre 238 miliardi di dollari.” Dati un

po‟ discordanti tra loro, ma la cosa certa è che il turismo halal è destinato a crescere

esponenzialmente in futuro, e a tal scopo le destinazioni italiane, a partire da Venezia, si

stanno attrezzando.