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Nella nuova edizione del DSM-5, l’ortoressia viene collocata insieme all’anoressia inversa all’interno dell’area del Disturbo

evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, categoria che indica un’anomalia della nutrizione e dell’alimentazione che si esprime

attraverso una persistente incapacità di assumere un giusto apporto nutrizionale e/o energetico.

Alcuni autori ritengono che una caratteristica, che rende interessante la conoscenza di questo disturbo, è quella relativa al confine tra normalità ed anormalità. Infatti, si può dire che seguire una dieta ossessivamente salutare sia un metodo più socialmente accettabile rispetto all’anoressia e alla bulimia per perdere peso. Spiega meglio il concetto di disturbo idiosincratico. La preferenza per cibi biologici, la ricerca continua di alimenti a scarso contenuto di grassi, con olii salutari fa parte del comune indirizzo salutistico della nostra società.

Quindi, potremmo dire, in accordo con molti studiosi, che il comportamento ortoressico può essere un modo socialmente approvato per esprimere i sintomi anoressici o bulimici.

Barnes nel 2016 ha identificato alcuni aspetti comuni dell’ ortoressia con l’anoressia e la bulimia: la prima ha in comune con le altre due un alto livello di perfezionismo, un’attenzione forte verso l’immagine del corpo e lo stile di attaccamento. il perfezionismo, costrutto caratterizzante l’anoressia e la bulimia, accomuna anche le persone ortoressiche, il cui scopo è quello di avere un’alimentazione perfetta e per questo seguono regole alimentari rigorose.

L’aderenza a regole alimentari molto rigide può costituire anche il legame tra perfezionismo e disturbi alimentari e rendere sovrapponibili i sintomi ortoressici con quelli bulimici e anoressici.

Vi sono elementi comuni anche per quanto riguarda l’immagine corporea.

Ideale di magrezza e disturbo negativo dell’immagine corporea sono presenti anche nell’ortoressia anche se con minore gravità. Sono presenti una maggiore preoccupazione per l’apparenza (quindi come appare il proprio corpo agli occhi degli altri), e una paura di diventare persone in sovrappeso.

Lo stile di attaccamento inoltre, sembra essere anche nell’ortoressia , di tipo gli stili di attaccamento ansioso, evitante e disorganizzato .

Esistono, tuttavia , anche delle forti differenze che inducono a ritenere che l’ortoressia sia un’entità nosografica a se stante.

Bratmann afferma che esistono delle differenze fondamentali tra l’ ortoressia e gli altri disturbi alimentari, che rendono la prima un disturbo alimentare a sé. L’attenzione dell’anoressica o della bulimica è rivolta alla quantità del cibo (la quantità di cibo ingerita). Nell’ ortoressia l’interesse è sulla qualità (la qualità dei cibi che si scelgono di ingerire).

Per esempio, verdura e frutta biologica possono essere considerati alimenti sani sia per un’anoressica che per un’

ortoressica perché essi sono sani e a basso contenuto calorico , ma i dolcificanti e i piatti surgelati sono generalmente accettati da un’anoressica, ma non da un’ ortoressica;

Bigoressia

La vigoressia o bigoressia (dall’aggettivo inglese big) o dismorfia muscolare è definita da una dipendenza patologica dall’esercizio fisico., Secondo Velea, studioso del disturbo si verifica quando si pratica sport superando i limiti normalmente posti dallo sforzo, dalla noia e dalla stanchezza (Velea, 2016). Questa dipendenza nasce da una preoccupazione ossessiva per l’aspetto fisico e dal desiderio di modificarlo aspirando alla perfezione.

Questa dipendenza nasce da una preoccupazione ossessiva per l’aspetto fisico e dal desiderio di modificarlo aspirando alla

perfezione, tanto che alcuni autori parlano di “complesso di Adone” (Velea, 2016), dalla celebre figura mitologica simbolo della giovanile bellezza maschile. Sembra essere, quindi, una

nuova forma di disturbo della percezione della propria immagine corporea.

Velea, D. (2016). Bigoressia: quando lo sport dà dipendenza. Psicologia contemporanea, 253: 40-43.

La vigoressia interessa uomini giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 23 anni circa, che praticano quei tipi di sport in cui lo scopo degli allenamenti è proprio quello di aumentare la propria muscolatura e la propria forza, come il football americano, il wrestling e, soprattutto, il body-building. La prevalenza del disturbo è calcolata intorno a 100,000 persone nel mondo e nelle palestre si aggira attorno al 10% dei frequentatori, anche se in realtà, con grande probabilità, la sua presenza è sottostimata, dal momento che non è sempre semplice riconoscere chi ne è affetto.

Questa difficoltà è dovuta al fatto che spesso queste persone hanno apparentemente un aspetto molto salutare. Alcuni segnali d’allarme o fattori di rischio possono essere: il forte desiderio di voler aumentare la propria massa muscolare, il continuare ad allenarsi anche in presenza di infortuni alle articolazioni o ai muscoli, la partecipazione a gare di bodybuilding, l’eccessivo guardarsi e controllarsi allo specchio, il vivere momenti di vergogna, depressione o senso di colpa quando non è possibile allenarsi o si è obbligati a sgarrare la dieta, l’uso o la dipendenza da steroidi anabolizzanti, una storia di bullismo in età giovanile legata, soprattutto, all’essere gracile o di aspetto debole, precedenti disturbi alimentari

La vigoressia viene anche definita come anoressia inversa, in quanto i sintomi sembrano essere sono opposti a quelli dell’anoressia nervosa. L’ anoressica vede il suo corpo sempre grasso pur essendo scheletrica, al contrario il vigoressico si vede sempre magro, scarsamente muscoloso , pur avendo un fisico atletico. Anche la bigoressia è stata inserita nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5) sotto la categoria “Disturbo Evitante/Restrittivo dell’assunzione di cibo”, come l’ortoressia.

La caratteristica principale di questo disturbo è una forte insoddisfazione e preoccupazione nei confronti del corpo , che è visto poco muscoloso e, quindi, bisognoso di continuo esercizio fisico. Il continuo allenamento può diventare un’ istanza insopprimibile di trasformazione strutturando una vera e propria dipendenza, che mamo a mano può assumere carattere pervasivo durante tutta la giornata. Le persone che soffrono di questa patologia cambiano radicalmente la loro visione dello sport, modificando aspettative e tempo dedicato ad esso. L’esercizio fisico diventa una priorità assoluta con gravi conseguenze per la vita sociale fino a quadri di vero ritiro sociale.

I vigoressici modificano la qualità del cibo ingerito preferendo una dieta molto rigida e salutista. Nella dieta sono presenti elevate quantità di proteine importanti per lo sviluppo muscolare, a scapito dei carboidrati e dei grassi. E’ molto frequente l’uso (e l’abuso) di integratori e sostanze anabolizzanti che risultano, nella mente del malato, fondamentali per aumentare la massa muscolare, per migliorare le proprie forme fisiche e per poter andare oltre i limiti fisici posti dalla natura umana

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