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Osservazioni stilistiche e linguistiche su America amore

Trattandosi di una raccolta nella quale l'estensione temporale del materiale raccolto è amplissima, ritroviamo la dimostrazione concreta della persistenza di quelle caratteristiche che sono state motivi costanti in tutta la produzione arbasiniana: ironia, citazione, collage, riscrittura, compenetrazione dei generi, disgregazione delle forme tradizionali; elementi che rimandano alle caratteristiche del postmoderno546. Ma incasellare Arbasino sotto l'etichetta del postmoderno sarebbe alquanto riduttivo, la sua cultura e la sua erudizione spaziano ben oltre l'adesione a un fenomeno circoscritto nel tempo e lo stesso autore si distacca da questa definizione, dimostrando grande autonomia anche all'interno dell'Avanguardia letteraria e del Gruppo '63.

In questo corposo volume si ritrova perfettamente dispiegata una caratteristica fondante dello stile arbasiniano, ovvero la sua vocazione enciclopedica e illuministica: abbondano citazioni, notizie, riferimenti, note547.

Lo stile di Arbasino deve fare i conti con l'abbondanza del dettato letterario e con l'imponenza degli argomenti, da un lato, la leggerezza sfrenata ed ironica, dall'altro.

Non si può definire Arbasino “leggero”: la serietà, importanza e pesantezza, ad esempio, degli argomenti di politica che tratta ed inserisce spesso nel tessuto della narrazione, non si possono catalogare sotto l'etichetta di “letteratura leggera”. È la qualità e la quantità degli intarsi di materiali eterogenei a costituire e fondare la “serietà” del suo discorso. Lo scrittore sembra divagare da un argomento all'altro con superficialità, in realtà, se si analizza l'opera globalmente e approfonditamente si scopre che tutto ciò costituisce la sua peculiare cifra stilistica. Considerato nel complesso, il testo ci rivela una realtà multi-sfaccettata, analizzata da svariate e a volte insolite prospettive.

546 “Non c'è dubbio che Arbasino, viaggiatore cosmopolita, vigile conoscitore anche della realtà americana dove il

postmoderno si è elaborato dagli anni sessanta-settanta, ne abbia seguito per tempo nascita e dibattito.” C. MARTIGNONI, Arbasino, la coerenza della complessità, cit., p. 18.

547 La descrizione che Nicola D'Antuono attua riguardo alla tecnica enciclopedica nella totalità dell'opera arbasiniana,

ben si adatta ad America Amore, summa di anni di scritti sull'America: “In tutte le pagine si avverte l'accumulo di materiali eterogenei, di notizie, dati, letture di libri, riferimenti a nomi ed episodi culturali, affastellati secondo la figura retorica dell'accumulazione e con una voracità bulimica.” N. D'ANTUONO, Forme e significati in Alberto

Arbasino, cit., p. 86.

Alberto Arbasino testimonia l'evoluzione di uno stile letterario, linguistico e contenutistico essenziale, ma allo stesso tempo enciclopedico, elegante e fine.

Prima di analizzarne le caratteristiche stilistiche, non si può smettere di considerare che il rapporto tra lo scrittore e la lingua è la chiave di volta per comprendere il senso del testo. Fra le caratteristiche stilistiche che contraddistinguono la produzione letteraria di marca arbasiniana e che si possono riscontrare anche in America amore, si trovano: gusto per il pastiche; accostamento di elementi culturali incongrui; contemporanea e postmoderna sovrapposizione di stili e riferimenti; assemblaggio di elementi disparati; gusto per l'estetismo camp; consuetudine dell'elenco, di solito costituito da enumerazioni miste. La scrittura procede per frammenti e per brevi blocchi narrativi, con l'inserimento assiduo di colte divagazioni.

Arbasino tende costantemente alla novità della scrittura, allontanandosi da frasi fatte, modi di dire usurati, insensati luoghi comuni.

Ogni capitolo di America Amore è una nota che contribuisce a comporre un'armonia di suoni perfettamente bilanciata dentro allo spartito, ovvero la calibratissima struttura.

Si tratta di un libro di viaggio insolito, in quanto non c'è un percorso diatopico e diacronico compiuto dall'autore, percorso fisico e interiore, itinerario di cambiamento (non c'è spazio dedicato all'introspezione, all'analisi delle emozioni e dei sentimenti generati dal viaggio a dalla scoperta del nuovo). Data la sua natura di testo che raccoglie sezioni di altri testi dello stesso autore precedentemente pubblicati e articoli di giornale raccolti da innumerevoli riviste e scritti in occasioni differenti, l'opera si presenta come un susseguirsi di episodi compiuti in sé ma slegati fra di loro. Non c'è un percorso a sostenere l'evolversi della vicenda. Ciò che tiene equilibratamente unite le tessere di questo enorme mosaico degli Stati Uniti è la struttura del testo nel suo complesso, che si articola e divide in nuclei tematici. La frammentarietà si rispecchia anche nello svolgersi di ogni singolo capitolo: ciascuno è complessivamente sorretto da un apparato strutturale solidissimo, ma al suo interno troviamo un susseguirsi di paragrafi che trattano ognuno un particolare aspetto della questione che sta trattando, molto spesso senza nessi e collegamenti di passaggio fra uno e l'altro. Ogni capitolo espone con esattezza l'episodio, il luogo o il personaggio che stanno al centro dell'argomentazione, ma quest'immagine mentale complessiva si forma con l'acquisizione successiva di frammenti disgiunti l'uno dall'altro, a causa della mancanza di collegamenti, ma resi

compatti dall'apparato strutturale. Questa caratteristica stilistica impone al lettore di mantenere attenzione costante alla collocazione di ogni successivo frammento all'interno del quadro generale.

Nel capitolo Panorama di Los Angeles, nel giro di una sola pagina passa da una serata a teatro al

best seller da spiaggia a una mostra di avanguardie russe, senza interporre momenti di raccordo che

aiutino il lettore ad identificare il salto temporale e spaziale; al contrario, il discorso sembra continuare quello del paragrafo precedente, creando un attimo di straniamento:

Macchine della polizia passano continuamente avanti e indietro.

Sulle salviette in spiaggia, a Malibu, in seguito, Music for Chamaleons di Truman Capote tiene spesso compagnia agli olii abbronzanti e alle valigette frigorifere con le bibite. […] Memories...

Una gran mostra di avanguardie russe al Los Angeles County Museum of Art si vanta d'essere più ricca di ogni esposizione analoga a Parigi […].548

A volte questo metodo di scrittura contribuisce a trasmettere l'idea di andamento onirico, di un vagare ininterrotto e vorticoso: si tratta di un viaggio mentale oltre che fisico.

Il libro è caratterizzato dal movimento costante. La narrazione procede a un ritmo veloce, come rapida e irrefrenabile è l'attitudine arbasiniana nell'affrontare il viaggio e la vita in generale: l'inarrestabile spostamento fisico o mentale, da un luogo all'altro, da un argomento all'altro, proviene direttamente dal suo romanzo più famoso, Fratelli d'Italia, corposo volume nel quale i protagonisti non trovano tregua, trascinati dalla loro indole all'inesauribile vagare. Ogni momento della vita e del viaggio deve risultare produttivo, non esistono tempi morti, né momenti caratterizzati dall'inattività. Ad esempio, nel capitolo D'estate a Manhattan, Alberto Arbasino abbandona una festa nel magnifico terrazzo di un amico produttore, che gli sembra promettere nulla di eclatante, e si sposta in tutta fretta, per non perdere nemmeno un attimo del suo prezioso tempo, a una conferenza in una Chiesa Memoriale; quando annunciano che la conferenza non si terrà, avviene rapidamente un nuovo spostamento, verso il successivo sito di interesse; non sono ammesse lamentele o rinunce, l'incessante spostamento non ha tregua:

Esce il reverendo, e dice che Tom Wolfe ha telefonato che non viene. La bonzona rimborserà il dollaro. Corro immediatamente all'Amato Opera Showcase.549

Quando scopre che nemmeno lo spettacolo in questione soddisfa le sue aspettative, non perde

548 ALBERTO ARBASINO, Aa, cit., p. 394. 549 Ivi, p. 541.

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