Presidenza del Presidente CARELLA
Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Viserta Costantini.
La seduta inizia alle ore 15,25.
IN SEDE REFERENTE
(1513) Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, recante mi-sure per il contenimento della spesa farmaceutica e la rideterminazione del tetto di spesa per l’anno 1996
(Esame e rinvio)
Riferisce alla Commissione il senatore LAVAGNINI.
Egli fa presente che il decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, conver-tito con modificazioni dalla legge 8 agosto 1996, n. 425, adottava una serie di misure dirette a razionalizzare e a contenere la spesa farmaceu-tica, elevando nel contempo dall’8 al 12 per cento l’incremento del tetto di novemila miliardi previsto dall’articolo 3 della legge n. 724 del 1994 per la spesa farmaceutica a carico del Servizio sanitario nazionale.
Il comma 5 dell’articolo 1 del citato decreto-legge prevedeva che, ove sulla base delle proiezioni effettuate al 30 settembre 1996 la spesa per l’assistenza farmaceutica nell’anno in corso fosse risultata superiore a 10.800 miliardi, la Commissione unica del farmaco avrebbe proceduto ad un’ulteriore riclassificazione dei farmaci.
La Commissione unica del farmaco in data 9 ottobre, sulla base del-le proiezioni effettuate, ha stimato lo sfondamento del tetto della spesa farmaceutica in lire 750 miliardi ed ha espresso la convinzione che la copertura di uno scostamento di spesa di così rilevante entità attraverso la riclassificazione avrebbe potuto essere perseguita solo riducendo si-gnificativamente i livelli di assistenza farmaceutica, anche per patologie gravi.
Il Governo ha pertanto ritenuto necessario ricercare vie alternative di risparmio per almeno 357 miliardi.
Il decreto-legge in conversione stabilisce all’uopo il differimento al 1o gennaio 1997 della seconda fase dell’adeguamento al prezzo medio
europeo dei farmaci – con un risparmio stimato di lire 60 miliardi – nonchè l’elevazione al 14 per cento dell’incremento del tetto della spesa farmaceutica previsto dalla legge finanziaria per il 1995, ferme restando le occorrenze finanziarie delle regioni – con una compensazione prevista di lire 194 miliardi – e, infine, l’elevazione al 10 per cento dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto relativamente ai farmaci appartenenti alla classe C), il cui gettito è stimato in lire 103 miliardi.
Il presidente CARELLA dichiara aperta la discussione generale.
Il senatore TOMASSINI esprime viva perplessità in ordine ad un de-creto-legge che testimonia la perdurante incapacità dei Governi di pro-durre stime affidabili dei livelli di spesa farmaceutica.
Egli sottolinea il carattere strutturale della sottostima di tale spesa, determinato dal ricorso a criteri non corretti di allineamento del prezzo dei farmaci al prezzo medio europeo.
La conseguenza di tale incertezza sui dati reali della spesa è l’ado-zione intempestiva di misure necessarie, come l’incremento dell’IVA sui farmaci di fascia C) che la sua parte politica aveva richiesto fin da que-sta eque-state, e la non adeguata valutazione di nuove problematiche come quella relativa alla quantificazione dei costi delle terapie farmacologiche recentemente sperimentate in materia di AIDS.
Il senatore DI ORIO osserva che il decreto-legge in conversione co-stituisce un provvedimento ormai quasi rituale in considerazione dell’obiettiva difficoltà di porre sotto controllo la spesa farmaceutica, una voce certamente non primaria nel complesso della spesa sanitaria ma purtuttavia significativa.
La sua parte politica ha sempre riconosciuto tale difficoltà, pur non mancando di formulare indicazioni dirette a consentire un risparmio strutturale, non basato cioè unicamente sulla riclassificazione dei far-maci o su interventi di tipo contabile, prima fra tutte la cosiddetta con-fezione ottimale dei farmaci.
Il senatore CAMERINI osserva che, pur non potendosi escludere la necessità di fissare un tetto più elevato della spesa farmaceutica, occor-re stimolaoccor-re un processo di coccor-rescita scientifica e culturale dei medici che migliori la razionalità delle prescrizioni farmaceutiche.
A tale proposito egli fa presente che alcuni anni fa la rivista «Lance-t» pubblicò uno studio comparato tra vari paesi europei sui quantitativi delle prescrizioni effettuate dai medici a parità di farmaco e di diagnosi, che vedeva l’Italia fra i paesi più inclini allo spreco.
Anche nel campo degli antibiotici si riscontra una deplorevole ten-denza di molti operatori a privilegiare il prodotto più nuovo, e solita-mente più costoso, anche quando non vi siano fondati motivi per rite-nerlo terapeuticamente più valido. Un simile fenomeno si è riscontrato negli scorsi anni anche nella terapia dell’infarto del miocardio, dove a preferenza della sperimentata streptochinasi moltissimi medici preferi-vano, senza valide ragioni scientifiche, prescrivere la TPA che aveva un prezzo per unità di prodotto dieci volte superiore.
Egli esprime quindi perplessità in ordine al comma 4 dell’articolo 1 del decreto-legge in conversione che consente l’erogabilità a totale cari-co del servizio sanitario nazionale, qualora non esista valida alternativa terapeutica, di medicinali sottoposti a sperimentazione clinica, e fa pre-sente che in questo campo sarebbe opportuno prendere esempio dal ri-gore con cui altri paesi, in particolare gli Stati Uniti, consentono l’im-missione sul mercato farmaceutico solo di prodotti per i quali sia termi-nata la fase di sperimentazione clinica.
La senatrice BERNASCONI, nel riconoscere l’obiettiva necessità che ha determinato l’emanazione del decreto-legge in conversione, condivide peraltro quanto è stato detto circa la costante tendenza, peraltro non re-cente, ad una sottostima della spesa sanitaria spesso determinata da ra-gioni di «immagine».
Ella condivide quindi la necessità di un impegno per la razionaliz-zazione effettiva della spesa farmaceutica e per la diffusione di una cul-tura del buon uso del farmaco.
Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.
Il relatore LAVAGNINI condivide le affermazioni del senatore To-massini e di altri senatori circa la tendenza di tutti i Governi degli ulti-mi anni a sottostimare la spesa farmaceutica, anche se va osservato che attraverso l’opera di riclassificazione dei farmaci realizzata dalla Com-missione Unica del Farmaco negli ultimi cinque anni si è realizzato un risparmio reale e consistente.
Egli condivide poi quanto affermato circa la necessità di ricercare strumenti normativi per una riduzione strutturale della spesa, ma osser-va che il decreto-legge in conversione non può costituire la sede adatta per tale operazione.
Per ciò che concerne le obiezioni sollevate dal senatore Camerini circa il comma 4 dell’articolo 1, egli fa presente che tale norma viene in-contro ad una richiesta delle regioni e della Commissione Unica del Far-maco diretta a facilitare la commercializzazione di farmaci innovativi già autorizzati in altri Stati.
Il sottosegretario VISERTA COSTANTINI rivendica lo sforzo com-piuto dal Governo per conseguire, al di là delle oggettive difficoltà, una stima per quanto possibile corretta della spesa farmaceutica.
Egli fa presente che già il decreto-legge n. 323 del 20 giugno 1996 aveva tenuto conto della probabilità che le proiezioni effettuate al 30 settembre determinassero uno sfondamento del tetto incrementato della spesa farmaceutica ed aveva indicato in una ulteriore riclassificazione dei farmaci l’idoneo strumento di copertura.
Se il Governo ha ritenuto di non applicare tale disposizione, è stato essenzialmente per non gravare sui cittadini utenti riducendo in manie-ra significativi i livelli di assistenza farmaceutica anche per patologie gravi.
Per quanto riguarda le altre questioni sollevate nel corso del dibatti-to, egli fa presente che la norma contenuta nel collegato alla legge fi-nanziaria circa l’elaborazione di protocolli terapeutici in funzione di
contenimento della spesa potrà essere un utile strumento per la diffusio-ne di una maggiore razionalità delle prescrizioni farmaceutiche, e assi-cura la piena disponibilità del Governo a discutere il problema della confezione ottimale dei farmaci.
Il presidente CARELLA fissa il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 12 di Giovedì 31 ottobre 1996.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,20.