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P2D PUNTERUOLO SU RADIO DI SUS 1 Definizione

34 S IDÉRA , L EGRAND 2006, p.X.

P2D PUNTERUOLO SU RADIO DI SUS 1 Definizione

Si tratta dell’unico esemplare realizzato su radio di Sus (Tav. IV). La punta è stata ottenuta mediante la frattura obliqua della parte distale dello strumento e la successiva abrasione e levigatura dei bordi, fino ad abbracciarne parte del fusto.

2 Materia prima

Il punteruolo AP2d3sl (reperto: 697), è stato realizzato su epifisi medio-distale di Sus, presenta l’estremità prossimale interamente levigata ed è l’unico strumento della collezione ad essere stato prodotto su questo supporto. 3 Tecnologia

La sequenza tecnica per la confezione di questo strumento comprende:

1. l’eliminazione di una epifisi per percussione, con l’aiuto in più casi di un percussore di notevoli dimensioni dato il maggiore spessore del tessuto compatto delle ossa di Sus.

2. l’affilatura della punta mediante abrasione e levigatura, che in questo caso abbraccia la totalità della punta giungendo fino al fusto.

3. l’abrasione e la levigatura della parte prossimale, per facilitarne l’impugnatura. 4 Morfologia e dimensioni

L’estremità distale è arrotondata, i bordi sono

rettilinei-convergenti, la sua sezione è convesso-concava ed è facciale, cioè centrale rispetto allo strumento orientato frontalmente. Il fusto è lustro per il suo prolungato utilizzo e l’epifisi è levigata. È lungo 11,2 cm ed è uno dei punteruoli più robusti della collezione.

5 Traceologia

La punta osservata al microscopio metallografico, presenta lievi solchi trasversali sulla zona mediale. Sono paralleli, piuttosto regolari e dal profilo morbido, il che lascia supporre un uso come perforatore di tessuti vegetali, meno elastici della pelle e tendenti a lasciare una maggiore regolarità nella sequenza delle tracce di usura (Fig. 87). Sono quasi del tutto assenti tracce di levigatura, obliterate dalle tracce d’uso sulla punta e dall’azione della mano sul fusto, il che lascia supporre con ogni probabilità un utilizzo prolungato dello strumento.

Tav. IV. Punteruolo su radio di Sus AP2d3sl, reperto: 697.

83 P2e Punteruolo su ulna di Bos

1 Definizione

Unico esemplare realizzato su ulna prossimale di Bos. Come per i punteruoli su ulna di Ovis vel Capra, la punta è stata ricavata attraverso l’eliminazione dell’epifisi distale e la successiva abrasione della frattura.

2 Materia prima

L’ulna appartiene ad un esemplare di Bos di età giovanile, inferiore ai 42/48 mesi, è in cattivo stato di conservazione, manca della punta e di alcuni frammenti dell’estremità prossimale e presenta una profonda frattura longitudinale e diverse esfoliazioni sulla superficie (Fig. 88).

3 Tecnologia

La sequenza tecnica per la confezione di questo strumento comprende: 1. l’eliminazione dell’epifisi distale per percussione.

2. il ritocco marginale del porzione distale per la sgrossatura della punta.

3. l’affilatura della punta mediante abrasione e levigatura, che generalmente l’abbraccia totalmente. 4. il probabile ripetuto ravvivamento della punta (refaçonnage).

4 Morfologia e dimensioni

Lo strumento è molto robusto, è lungo 9,1 cm e in base al suo spessore, 3,6 cm, e deve aver subito sulla parte attiva diversi ravvivamenti (refaçonnage), tali da accorciarlo notevolmente.

Fig 88. Punteruolo su ulna di Bos: AP2e2i reperto: 25 settore B.

Tav.V. Punteruolo su ulna di avifauna: AP2f1al Reperto: 301 settore B.

P2f Punteruolo su ulna di avifauna 1 Definizione

Unico esemplare realizzato su ulna prossimale di avifauna (Tav. V), la punta è stata ricavata attraverso l’eliminazione dell’epifisi distale e la successiva abrasione della frattura.

2 Materia prima

Il punteruolo AP2f1al (reperto: 301) è stato realizzato su ulna di volatile non meglio identificabile anatomicamente come specie. Si tratta dell’unico supporto di avifauna di tutta la collezione.

3 Tecnologia

La sequenza tecnica per la confezione di questi strumenti comprende: 1. l’eliminazione dell’epifisi distale per percussione.

2. l’affilatura della punta mediante abrasione e levigatura. 4 Morfologia e dimensioni

L’estremità distale è molto acuminata, i bordi sono convessi, la sua sezione è sub-quadrangolare, il fusto è interamente lustrato e l’epifisi è intera. È lungo 5,2 cm ed è perfettamente integro.

P2g Punteruolo su osso lungo o altro 1 Definizione

È l’unico strumento su osso intero di cui, a causa dell’eliminazione dell’epifisi sull’estremità prossimale, non è possibile individuarne la specie di appartenenza. La punta è stata ottenuta mediante la frattura obliqua della parte distale dello strumento e la successiva abrasione e levigatura dei bordi, fino a comprenderne parte del fusto. L’estremità prossimale è levigata (Fig. 89).

2 Materia prima

Il punteruolo AP2g2al (reperto: 257) è stato realizzato su porzione mediale di osso lungo di cui non è possibile individuare specie ed origine anatomica (Tav. VI).

3 Tecnologia

La sequenza tecnica per la confezione di questo strumento comprende: 1. l’eliminazione di un’epifisi per percussione.

2. l’affilatura della punta mediante abrasione e levigatura che abbraccia la totalità della punta giungendo fino al fusto.

3. l’abrasione e la levigatura della parte prossimale, per facilitarne l’impugnatura. 4. il distacco dell’epifisi sull’estremità prossimale dello strumento.

5. la levigatura dell’estremità prossimale. 4 Morfologia e dimensioni

L’estremità distale è acuminata, i bordi della punta sono concavi e convergenti, la sua sezione è convesso- concava ed è facciale. Ha la superficie totalmente lustrata, dal fusto fino all’estremità prossimale ed ha una lunghezza totale di 8,9 cm.

5 Traceologia

La punta osservata al SEM presenta sostanzialmente due tipologie di tracce. Le prime, longitudinali rispetto all’asse sono chiare tracce di levigatura, si tratta di solchi retti e perfettamente paralleli, alcuni di essi hanno diversi microsolchi sul fondo e tutti presentano gli spigoli dei bordi superiori arrotondati probabilmente dall’uso dello strumento (Figg. 90, 91). Le seconde sono tracce d’uso su materiali morbidi non meglio identificabili, sono solchi semi-obliqui rispetto all’asse, alcuni di essi sono semicurvi ed hanno una larghezza generalmente doppia rispetto alle tracce di levigatura e una sezione molto morbida caratterizzata dalla totale assenza di spigoli (Fig. 91).

Fig 89. Punteruolo su osso lungo: AP2g2al. Reperto: 257 settore B

Tav. VI. Punteruolo su osso lungo: AP2g2al. Reperto: 257 settore B.

85 Fig. 91. Foto SEM, punteruolo su osso intero su osso lungo: AP2g2al punta prossimale.

P3 PUNTERUOLI SU OSSO SPACCATO O LEVIGATO