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3.3 Progettazione di un eBook

3.3.1 Panoramica dei formati

I formati che possono essere utilizzati per la creazione di un eBook sono molteplici, tuttavia solo alcuni di questi sono stati concepiti per lo sviluppo di un libro elettronico, con tutti i vantaggi che ne derivano in fase di lettura su dispositivi dedicati.

Tra i formati non dedicati alla progettazione di un e-libro, ma comunque ampiamente utilizzati, troviamo: PDF, HTML, Ms Word (.doc), RTD. Il Portable Document Format o PDF è un formato di file sviluppato da Adobe Systems negli anni ’90 ed è ancora largamente utilizzato. È un formato aperto incluso nella categoria ISO (International Organization for Standardization), si possono creare applicazioni che creano o leggono file PDF senza dovere pagare i diritti alla Adobe Systems (che detiene comunque i brevetti relativi)114.

I file PDF possono contenere, oltre al testo e alle immagini, collegamenti ipertestuali, video e audio, inoltre possono essere firmati elettronicamente e protetti da password. Molti software, anche il proprietario ma gratuito Adobe Acrobat Reader, permettono l’aggiunta di annotazioni e commenti. Manca però la possibilità di adattamento propria dei formati nati per essere fruiti su

dispositivi eReader. Infatti i PDF, essendo strutturati in fixed layout, non permettono il ridimensionamento fluido del testo e degli elementi, che restano posizionati o “fissati” nella porzione di documento previsto in fase di creazione. Quindi anche visualizzandoli su un eBook reader non sarà possibile aumentare la dimensione dei caratteri del testo, al massimo in alcuni eReader sarà consentito effettuare uno zoom sulla porzione della pagina. Per questo motivo il formato PDF non è indicato per la lettura su devices dalle piccole dimensioni, viene però utilizzato con successo per prodotti destinati alla stampa o alla lettura su desktop.

Tra i molti formati creati per l’editoria elettronica troviamo: ePub, iBook, Mobipocket, AZW, KF8, FictionBook. Purtroppo una tendenza del mercato degli ultimi anni ha visto indirizzare l’industria editoriale verso formati proprietari, ovvero legati a specifici devices o piattaforme, come ad esempio il formato .mobi sviluppato da Amazon per l’eReader Kindle. Mobipocket è uno standard creato dalla Mobipocket SA, una società francese fondata nel 2000 e acquistata da Amazon nel 2005, quest’ultimo produttore del Mobipocket reader, un software per la lettura degli eBook .mobi su PDA, tablet, smartphone e destkop. Basato sull’Open eBook standard e sul linguaggio XHTML, il formato Mobipocket può includere anche Javascript, a differenza del derivato AZW. Quest’ultimo, simile al predecessore, è stato migliorato nella compressione e nella crittografia.

Nel 2011, con il lancio del nuovo Kindle Fire, viene sviluppato anche un nuovo formato, il KF8 (Kindle Format 8). I file AZW e KF8 sono distribuiti nel Kindle Store di Amazon e possono essere letti esclusivamente dagli eReader Amazon.

Il formato aperto più conosciuto e utilizzato è l’ePub115, abbreviazione

di electronic publication. Nasce nel 2007 per iniziativa dell’International

115 Evoluzione dell'Open eBook (OeB), un formato standard open e non proprietario creato

dall'ente Open eBook Forum. L'OeB - in seguito l’ePub - è nato dalla necessità di trovare uno standard per l’impaginazione e la catalogazione dei libri elettronici, con lo scopo di renderli potenzialmente disponibili per tutte le piattaforme hardware e software per la lettura di eBook.

Digital Publishing Forum116, un organismo internazionale che vede la

collaborazione di centri di ricerca, università e società che lavorano in ambito informatico ed editoriale. L’ePub è il frutto della ricerca di uno standard117

aperto, univoco e riconosciuto da ogni software per la lettura di libri elettronici (sia che si stia utilizzando un eBook reader, un tablet o uno smartphone).

Il file con estensione .epub non è altro che la compressione .zip di file strutturati in directory specifiche. Il formato utilizza per le pagine di testo codice XHTML o DTBook (una variante dello standard XML creata dal consorzio DAISY Digital Talking Book), per il layout e la formattazione il linguaggio CSS, permette l’incorporamento dei font e supporta il sistema di protezione dei file DRM118. Per i metadati e l’indice utilizza l’XML.

La caratteristica principale dei libri in formato ePub2 è il reflow, ossia un layout “fluido” che si adatta al dispositivo utilizzato per la lettura. Il contenuto si adatta alle dimensioni dello schermo del dispositivo, in base alle

116 Sul sito web della IDPF la mission dell’organismo internazionale: «IDPFs mission was

to foster global adoption of an open, accessible, interoperable digital publishing ecosystem that enables innovation. IDPF's strategy to effectively advance its mission was to develop (collaboratively) and promote EPUB as the universal accessible interchange and delivery ecosystem for eBooks and other digital publications advancing the Open Web platform». Dal 2017 l’IDPF è confluita all’interno del W3C, il consorzio internazionale che definisce gli standard per il web. Cfr. <http://idpf.org/>

117 Per standard si intende l’insieme di regole e linee guida che stabiliscono i criteri di

progettazione, le specifiche tecniche e i metodi di realizzazione di un prodotto. Trovare uno standard per i libri elettronici significa uniformare la struttura composta da indice, copertina, capitoli, metadati, fogli di stile ecc. in modo che ogni eReader possa riconoscere e leggere correttamente il file.

118 Con DRM (Digital Rights Management) indichiamo i sistemi tecnologici mediante i

quali i titolari di diritto d'autore possono tutelare ed esercitare tali diritti nell'ambiente digitale. Gli editori possono stabilire che un libro elettronico protetto da DRM possa essere letto solo su un numero definito di dispositivi autorizzati. Le tecnologie DRM in ambito europeo sono state disciplinate dalla Direttiva 2001/29/CE sul diritto d’autore nella società dell’informazione, recepita in Italia con il D.lgs n.68 del 9 aprile 2003 in materia: “Attuazione della direttiva 2001/29/CE sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione”. Cfr. <https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2003/04/14/003G0093/sg>

Gli eBook protetti da DRM Adobe non consentono la stampa, la modifica o la copia dei contenuti. Per approfondire: < https://www.eff.org/issues/drm>

impostazioni del software utilizzato, il lettore può modificare la dimensione dei caratteri, ad esempio ingrandendoli per migliorarne la leggibilità. Questo comporta che non si possa assegnare a priori i numeri di pagina, ma che questi verranno assegnati dal dispositivo di lettura.

Il formato ePub 2.0.1 è nato nel 2009, definito da tre specifiche open

standard, the Open Publication Structure (OPS), Open Packaging Format

(OPF) and Open Container Format (OCF), è stato per anni lo standard più utilizzato. Nel 2011 è stato lanciato l’ePub 3.0, che negli anni ha raggiunto una buona popolarità portando l’IDPF, nel 2014, a dichiarare l’ePub 3.0.1 il nuovo standard open per l’editoria digitale.

Le novità dell’ePub3 consistono nell’aggiornamento del codice verso l’utilizzo di elementi di semantic web119, con l’utilizzo di HTML5 e CSS3.

Inoltre con le nuove specifiche è possibile inserire elementi multimediali come video e audio, elementi interattivi grazie ai CSS3 e a Javascript, scrivere formule matematiche utilizzando MathML. I prodotti editoriali realizzati con l’ePub3 possono avere layout più complessi, con un’attenzione maggiore alla grafica e all’interattività, volendo è possibile emulare i layout fissi propri del formato PDF, creando dei prodotti che non sono dei libri nell’accezione tradizionale del termine.

Con l’introduzione dell’ePub3 è stato possibile creare non solo dei libri con forma testuale lineare (come era possibile fare con il formato ePub2), ma anche degli eBook con forma ipertestuale e con forma ipermediale. Un eBook

119 Con il termine web semantico si intende la formattazione dei documenti per il web

(pagine HTML, files, immagini ecc.) in modo che alla struttura siano associati informazioni (metadati) che specifichino il contesto semantico dell’elemento. In questo modo si ottiene un formato adatto all’interrogazione e all’interpretazione del contenuto. Nell’ultima versione del linguaggio HTML, HTML5, sono stati introdotti dei tag semantici. Per approfondire: <https://www.w3.org/standards/semanticweb/>

con forma ipertestuale120 organizza i contenuti in modo non sequenziale,

consentendo al lettore di navigare tra i contenuti a suo piacimento e scegliere il percorso di lettura che preferisce (un esempio per questa tipologia possono essere i cataloghi o le enciclopedie).

Un libro elettronico in forma ipermediale comprende, oltre ai contenuti ipertestuali, anche quelli multimediali: animazioni, video, audio ed effetti sonori. È possibile creare degli eBook simili alle app con finalità didattiche, ludiche, o utilizzare le nuove features per l’arricchimento dell’esperienza del lettore121.

Il formato ePub3 permette di utilizzare non solo un layout reflow ma anche un layout fisso (o un misto di entrambi), permettendo l’inserimento di tabelle, box, la suddivisione dei contenuti in colonne ecc. Grazie alla possibilità del layout fisso questo formato viene utilizzato per la pubblicazione di albi illustrati, ad esempio nell’editoria per l’infanzia, per fumetti, libri di fotografia e prodotti editoriali di pregio dove c’è molta attenzione per la grafica.

In seguito ad una riunione per individuare le necessità dell’associazione AIPH e i requisiti richiesti al progetto si è scelto di utilizzare il formato ePub2 per la realizzazione del Book of Abstract. Su questa scelta hanno pesato principalmente considerazioni riguardanti le caratteristiche prevalentemente testuali del vasto materiale che compone il BoA, in questo senso si è voluta privilegiare una forma testuale lineare, che non richiede quindi l’utilizzo di un

120 Jacob Nielsen, uno dei maggiori esperti di usabilità, fondatore del Nielsen Norman

Group, nella sua pubblicazione del 1995 Multimedia and Hypertext: The Internet and

Beyond, fornisce una chiara definizione dell’ipertesto e delle sue molteplici applicazioni:

«The simplest way to define hypertext is to contrast it with traditional text […]. All traditional text, whether in printed form or in computer files, is sequential, meaning that there is a single linear sequence defining the order in which the text is to be read. First you read page one. Than you read page two. […] Hypertext is nonsequential; there is no single order that determines the sequence in which the text is to be read. […] Hypertext presents several different options to the readers, and the individual reader determines which of them to follow at the time of reading the text».

121 Gli enhanced eBook più complessi e ricchi possono essere letti solo da alcuni dispositivi

layout fisso o di elementi ipermediali. Inoltre si è ritenuto importante l’aspetto dell’accessibilità e della compatibilità con gli eReader in circolazione, compresi quelli più datati. Si sarebbe potuto realizzare comunque l’eBook in formato ePub3, ma non avrebbe apportato nessun valore aggiunto al prodotto finale e avrebbe richiesto una serie di accorgimenti per la retro-compatibilità, quindi per una questione di efficienza ed economicità si è optato per il formato ePub2.