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Parametri amplificativi relativi all’assetto

stratigrafico e topografico SLO SLD SLV SLC

Amplificazione stratigrafica Ss 1,00 1,00 1,00 1,00

Coefficiente C

c

1,00 1,00 1,00 1,00

Amplificazione topografica St 1,00 1,00 1,00 1,00

per le accelerazioni massime (Amax), per i coefficienti sismici orizzontali (kh) e verticali (kv), per i coefficienti di riduzione dell’accelerazione massima attesa β, risultano i seguenti valori.

5 – PERICOLOSITA’ GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA DEL SITO

5.1 - Stabilità del versante

Il rilevamento geologico ha evidenziato che i terreni indagati si trovano lungo versante a media acclività con il substrato roccioso subaffiorante o ricoperto da uno strato di coltre detritica limitatamente sviluppato. La zona di contatto tra la coltre e l'ammasso roccioso è quindi da considerarsi una potenziale zona di debolezza per l'attivazione di eventuali movimenti gravitativi, non evidenziati comunque durante il sopralluogo. Tuttavia, in considerazione della sistemazione a gradoni di fascia, la stabilità del versante nel suo complesso risulta sostanzialmente demandata all'azione di sostegno svolta dai muri esistenti, in cemento armato o a secco.

Per quanto riguarda l'assetto idrogeologico si rileva che, ad oggi, il versante risulta già intensamente urbanizzato (non manifestando peraltro problematiche evidenti connesse alla sua stabilità) e reso di fatto impermeabile dalle coperture esistenti. L'intervento in progetto, pertanto, adottando opportuni accorgimenti tecnico-esecutivi, non modificherà lo stato dei luoghi. Dal punto di vista qualitativo, anche in considerazione della tipologia fondazionale scelta costituita da fondazioni su pali infissi nel substrato roccioso dolomitico, si ritiene che l'incremento di carico atteso e conseguente alle opere edilizie sia da considerarsi tale da non alterare l'attuale condizione di equilibrio statico del versante.

5.2 - Sicurezza degli scavi

L’intervento in progetto comporterà l’esecuzione di limitate opere di scavo, finalizzate alla realizzazione di adeguate strutture fondazionali della nuova porzione di fabbricato; per le sistemazioni esterne sono previsti limitati movimenti di terra, con scavi e riporti. Complessivamente, le altezze massime dei fronti di scavo in progetto saranno comprese entro 0,80 / 1,00 m rispetto al piano campagna attuale.

In considerazione degli esiti emersi dai rilievi e dalle indagini svolte risulta che gli scavi si svilupperanno nei materiali detritici superficiali mentre il substrato roccioso verrà interessato dalle opere di perforazione della fondazioni su pali. Eventuali problematiche di stabilità connesse all'apertura di fronti di scavo verticali o subverticali nel sottosuolo potranno essere legati all'innesco di fenomeni di scivolamento; è opportuno ricordare che a medio e lungo termine l'apertura di scavi con pareti prive di opere di sostegno, avrà come conseguenza il progressivo azzeramento della coesione col la consegunente attivazione di movimentazioni dei terreni. In considerazione della stratigrafia, della caratterizzazione fisico-meccanica dei litotipi interessati dagli interventi edificatori in oggetto e delle limitatissime altezze dei fronti di scavo previsti, un’analisi qualitativa consente di ritenere comunque realizzabili, adottando opportuni accorgimenti tecnico-esecutivi, gli interventi di scavo in progetto.

5.3 - Stabilità del terreno di fondazione.

La tipologia progettuale prescelta prevede di ancorare i cordoli di fondazione al substrato roccioso mediante dei pali. In considerazione delle caratteristiche fisico-meccaniche determinate, si rileva che questi litotipi risultano idonei a sopportare i carichi esercitati dalle opere in progetto.

5.4 - Vulnerabilita’ idrogeologica del sito

L’ubicazione del sito di intervento lungo un versante collinare acclive determina condizioni di potenziale vulnerabilità nei confronti delle acque di ruscellamento superficiale e di infiltrazione sotterranea non regimate.

6 – INDICAZIONI PER L’ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI IN PROGETTO.

6.1 - Scavi

Il progetto prevederà, come sopra esposto, l’esecuzione di limitati interventi di scavo finalizzati alla realizzazione di adeguate strutture fondazionali del fabbricato in progetto. Per quanto riguarda i depositi detritici a differente granulometria, si potrà convenientemente operare con mezzi meccanici quali escavatori e pale di adeguata energia.

L’analisi qualitativa dei terreni interessati consente di ritenere realizzabili gli interventi di scavo in progetto, adottando gli accorgimenti tecnico-esecutivi di seguito sinteticamente elencati.

1) Sulla base dell’assetto litostratigrafico del sito, risulta che i fronti si potranno sviluppare su altezze nell'ordine metrico rispetto al p.c.. Ai singoli fronti non dovranno essere conferite inclinazioni superiori a 70°.

2) Al fine di consentire la continuità delle operazioni di scavo e, soprattutto, al fine di evitare eventuali complicazioni connesse a temporanee alterazioni delle proprietà fisico-meccaniche del terreno in seguito ad infiltrazione delle acque di pioggia, risulterà opportuno eseguire gli sbancamenti durante la stagione estiva o comunque in un periodo dell’anno caratterizzato da scarsità o assenza di precipitazioni. Durante l’esecuzione degli scavi potrà prevedersi la presenza in cantiere di idonei dispositivi (ad esempio teli in plastica impermeabile) per la protezione dei fronti dalla pioggia.

3) Nell'esecuzione di opere di scavo in prossimità di opere murarie esistenti, si renderà necessario procedere con cautela, valutando, in fase esecutiva, la possibilità di adottare la tecnica di scavo a campioni di adeguate dimensioni.

6.2 - Stoccaggio temporaneo di materiali sciolti.

In merito ai materiali di risulta dagli scavi è opportuna la sistemazione dei materiali contestualmente agli scavi evitando accumuli di materiali sciolti instabili. Per i materiali, in attesa del conferimento a discarica o in altro sito, dovrà essere individuata un’area di stoccaggio temporaneo in sito o in altro luogo idoneo e facilmente accessibile ai mezzi d’opera dove lo stoccaggio dovrà avvenire in condizioni di stabilità. La stabilità di eventuali accumuli temporanei di materiali detritici, dovrà essere assicurata conferendo al terreno idoneo angolo di scarpa e prevedendo quando necessario dispositivi di protezione dalle acque di pioggia. Indicativamente risulterà opportuno conferire angoli di inclinazione inferiori a 30°.

6.3 - Fondazioni

In considerazione di quanto emerso durante le indagini, l'ancoraggio dei pali di fondazione potrà essere ricavato in corrispondenza del livello costituito da rocce dolomitiche. I parametri fisico-meccanici

determinati consentono di affermare che questi litotipi sono dotati di una buona capacità portante per cui il substrato di fondazione appare adeguato a sopportare i carichi di esercizio prevedibili per la tipologia delle opere in progetto.

6.4 - Regimazione delle acque superficiali e sotterranee

La disciplina e la regimazione delle acque superficiali sarà realizzata allo scopo di evitare che le modificazioni indotte alla morfologia della zona possano recare pregiudizio alla stabilità delle opere e del versante stesso.

La realizzazione dell’intervento in progetto non comporterà un incremento di impermeabilizzazione dei terreni in oggetto. In ogni modo a livello locale, per una corretta sistemazione idrogeologica del sito, si ritiene opportuno prevedere la messa in opera di adeguati sistemi di raccolta, allontanamento delle acque di precipitazione meteorica intercettate dalle superfici impermeabili realizzate. In particolare occorrerà evitare che le acque di pioggia siano immesse, prive di alcuna disciplina lungo il versante dove potrebbero innescare fenomeni erosivi della copertura detritica, fenomeni di infiltrazione concentrata e fenomeni di impregnazione.

In considerazione della morfologia dell’areale risuluterà necessario prevedere l’esecuzione di una rete di raccolta e canalizzazione delle acque meteoriche intercettate dalle superfici impermeabili realizzate con l’intervento. Il recapito finale delle acque di circolazione superficiale potrà essere la rete delle acque bianche comunali, previa verifica delle condizioni di sufficiente portata per il loro smaltimento.

Le verifiche in sito non hanno escluso la possibile presenza di circolazione d’acqua sotterranea localizzata o diffusa, nei periodi più piovosi, nei terreni interessati dalle opere edificatorie in progetto.

Tuttavia l’intervento in oggetto non prevederà la realizzazione di ulteriori volumi interrati pertanto non sono attese problematiche significative interagenti con eventuale presenza di acque ci circolazione sotterranee (per eventuali problematiche dovute alla presenza di acqua in fase esecutiva, si fa riferimento a quanto sopra riportato).

7 – TERRE DA SCAVO.

Come evidenziato nella caratterizzazione geologica del sito, i materiali di risulta dagli scavi, saranno costituiti da rocce non appartenenti alla categoria delle “pietre verdi” né dai relativi materiali detritici di alterazione. Poiché nell’intorno dell’area di intervento non sono presenti né strade di grande traffico né insediamenti di tipo industriale o di tipo artigianale svolgenti attività da cui possano derivare ricadute sul terreno di sostanze inquinanti, appare ragionevole prevedere che i materiali di risulta dagli scavi saranno esenti da fenomeni di contaminazione originati da tali attività. In assenza di un progetto per il riutilizzo dei materiali, la sistemazione finale degli stessi dovrà avvenire mediante conferimento in idonee discariche autorizzate contestualmente allo scavo. Per l’eventuale reimpiego parziale o totale in sito o altrove, la D.L. dovrà dotarsi delle previste autorizzazioni previste dalla legislazione vigente.

8 – CONCLUSIONI

L’indagine sui cui esiti si riferisce nella presente relazione ha consentito di ottenere una esauriente modellazione geologica del sito che attraverso la ricostruzione dei lineamenti geologici, stratigrafici ed idrogeologici ha permesso di evidenziare le principali criticità connesse all’intervento di scavo e di edificazione nel sottosuolo. Il rispetto delle indicazioni sopra esposte consentirà di realizzare l’intervento

nel rispetto dell’assetto geomorfologico ed idrogeologico dei luoghi senza alterarne le preesistenti condizioni di equilibrio.

Pietra Ligure, 08 Novembre 2020

Il tecnico incaricato Dott. Geologo Francesco Amandola

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