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PARTE SECONDA PROPRIETÀ’ DEL LIQUORE FOLLIERO

Nel documento Digilìzed by Google (pagine 39-62)

§.1 ILLIQUOREFOLLIERO POSSIEDE VIRTÙ EMOSTATICA?

De’trediciesperimentipraticatidodicisono uni-formi edecisivi; perchèin tutti Pemorragia ces-sò,ne’piùpiccolianimali inquattroadotto mi-nuti primi,ne’piùgrandi fraquindicia venti minuti.Nel solo

pnmo

cavallo

mancò

1’intento;

ma

periscarsezzadel liquoreadoperato,eperchè

1’operazionedovèinterrompersi.Nelsecondo ca-vallo,nel qualelaferitadell’arteriafudi oltre tre linee,puresidovè consumare'piùdi trelibbre delliquore,eforseve nesarebbero occorsealdi làdiquattro libbre pelprimocavallo,perchè l’a-perturasierafattapiùlarga.Laondediquesto esperimento non puòtenersialcunconto

;e

ri-mangono

gli altri dodicine’quali 1'emorragia vennefrenata costantemente.

Iltempoincuiavvsnnelacessazione dell’emor-ragia fu variosecondo glianimali,secondoP ar-teriaferita,elaestensione elaformadella in-cisione.Iltempovariò:

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Un

minutonel

IX

esperimento sudiunpollo;

ma

dopoaver adoperato senza frutto per altri quattrominutila tinturadi concino.

Due

minuti nella carotidediun altro pollo (Esp.

vin).

Tre minutiin

un

consiglio(IEsp.);inaltro consiglio(IIEsp.).

Quattro minutiin unagnello(111Esp.),nella ripetizionedell’emorragiainunpollo(ViliEsp.) ed inunaltropollo(

X

Esp.).

Cinqueminuti inun agnello(

IV

Esp.

);in un cagna (VIEsp.)nellastessanella ripetizione dellaemorragia.

Setteminutiinun agnello nellaincisione del-lacarotide aT.

Otto minutiinunpollocuisitroncòla caro-tide(

X

Esp.

);e nella sottomasceliare di

un

cavallo

(XIIEsp.).

Ventiminutinell’emorragiaperincisionedella carotidedi uncavallo(XIIIElsp.).

La

emorragiasiè ripetuta quattrovolte.

Una

voltainun pollo, che si afferròcon sorpresa dopolaprimaoperazione (Vili Esp.);altravolta inuna cagna allaqualesifèbevere del liquore;

edin questalaemorragiasiripetèperla secon-davolta,eriuscìmortale(VIEsp.);altravolta inun coniglio,nelterzogiornoperessersi distac-cateconisforzimeccanicileaderenzedelle feri-te (IEsp.).

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L’operazionesiè eseguitanovevoltesulla caro-tide(Esp.I II III

V

VIViliIX

X

XIII);unavolta sullacruraleinunagnello(IVElsp.)

,edunavolta sullasottomascellareinun cavallo

(XllEsp.).

L’arterianelmaggior

numero

de’ casisiè in-cisaper lungo; unavoltasifecel’incisionea

T

itiunagnello(

V

Esp.

);altra volta sitroncò lacarotide inunpollo(

X

Esp.), unavoltasi troncòlacrestaadun pollo(VIIEsp.

);altre voltesifeceroferitesempliciconincisioni di pic-colivasi(XIIe XIIIEsp.).

Insulleprimelaferita esternasi univa con punti di cucitura;

ma

poichéstaccatisialcune volteipunti assaipertempo,nonsivide riap-parire emorragia,si passòad unasemplice fa-sciatura contentiva del piumacciuolo di fìlacci-che inumidite delliquorechevisiapponeva, ed ultimamentesitolseancor questo,esi lasciò la feritaperviaed aperta senza danno.

La

quantitàdel liquoreconsumatoinogni ope-razione èstata varia;

ma

non maiquella indi-cata dalsig. Folliero, chenevorrebbecirca tre libbre(unabottiglia)perun montone.

Quando

roperazionesiesegua con diligenza perle

me-diocriarterie, anchediun grande

mammifero

(cavallo),neèstatasufficienteunalilibra sola;

perlacarotideoltre tre libbre.Inunpiccolo ani-maletaloranesonosufficienti poche once.

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§. 2COSIÈ OPERAILLIQUORE FOLLIERO sull'ECONOMIA ANIMALE?

ProponendosilaCommissionedirisolvere que-stoimportanteproblema, dovèinnanziluttofare unostudiopreliminaresulleerbeimpiegateper laconfezione delliquore

, esulliquore medesi-mo, nonchesul

modo

comevien preparato; indi sperimentarelasua azionesulsangue;eda ul-timotener contodebrisultatodegliesperimenti sugli animali.

I. Perveritàgli studii sulleerbeesul liquo-re nonglioffrivanounappoggioscientificoa spe-rare.

Un

gran

numero

di erbe, perla maggior partesprovvedutedi facoltàastringenti,edalcune interamente inertie senzaattività, davano l’

i-deadiunadiquelleantiche formole galeniche po-lifarmaclie adoperatenelmedio-evo, e chei pro-gressidella medicinascientificahanfatto riguar-dare

come

barbare.Illiquorestessosaggiato dal nostroChimico,(senza peraltro portarviuna per-fetta analisichimico-organica

,perchè iltempo

mancava

),nonsomministrò,

come

sièveduto, importantirisultamentipositivi,

ma

solosi potè conchiudere,cheilliquorenoncontiene acido tan-nico,nèaltriacidi,nè contiene alcaloidi.

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tre il metodosuggerito perpreparareilliquore essendo per distillazione,nonpotèvasicon que-sta ottenerecheprodottivolatili.Perleindicate ragionilaCommissionenon devedissimulareche incominciò con dilTidcnzaisuoiesperimenti, e che sulprincipio essastessasimostravaincredula, an-dava trovandosottiliragióniper ispiegarei fatti,la cui costanza, soltanto potè finalmente convincerla.

n. Riguardoall’azionedelliquoresulsangue, laCommissione aveva veduto cheilsanguea con-tattodelliquoresirendevadicolore piùoscuro edalquantopitidenso, sembrandocheilrapido addensamentodella linfaplasticaedella fibrina involgesse granulieglobulicolorati.Laonde aprendo lacarotidediun animale(pollo dell’Ksper. IX.) neraccolsecontemporaneamenteilsangueindue coppe separatecd ineguale quantità. Inunadi quelledue coppevisieranoversatecircadue once di liquore Folliero;nell’altranonvieranulla.

Ilsangueebe scorrevanellatazzacheconteneva

illiquore,appenasimettevaa contatto con questo, condensavasiin piccoligrumiquasitcrriformi.

Ma

fatto riposare si raccolse in placentadi colore oscuro, di superficiescabra,econuna stratifi-cazionegiallastrachedaval’aspetto dellacotenna.

Ilsanguericevutonell’altracoppasidistinse in pocotemponel solito

grumo

di coloritorosso,

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so-di superfìcielevigala, senzaindiziodellasostanza grigia.

La

consistenzadel

grumo

era molle mag-giorediquella‘dell’altroformatonelliquore Fol-liero,escarsainproporzione eralaquantità dei siero.

A

compimentoditaliricerchesi è voluto ri-conoscerel’effettoimmediatodel liquore Folliero sulsangue. Sisono preparatialmicroscopioi glo-bulidelsangueconl’acqua zuccherata, e trat-tatieoiliquóresisono veduti perderelaforma biconcava,rotondarsi egonfiarsi,epocodopo presentare formairregolarmente sfranciata, con produzionidadare aspetto stelliformeirregolare.

Questa apparenzasimostròinbrevissimotempo inuna primaesperienzacolliquoredi fresco pre-parato.

Ma

ripetutoTesperimento con liquore con-servatoin bottiglianon benchiusaperoltrenove mesiqueir aspettodeiglobulisanguignicomparve tardi,edopocircaquindici minuti primi.

III. Leosservazionifattesuglianimali sottopo-stiad esperimentohanfattoconoscere:

1.Pronte aderenze, sebbenenon sempresobde.

2. Corrugazionedeitessutimolli.

3.Mancanzainogni casodi fortisintomi infìam-matorii;

'1.Più lentalacessazionedciremorragiaquando

ivasi sono troncati

(Esp. VII

X

).

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5.

Un

agnello(Esp.Ili

IV

e

V)

sifece mo-rireal tredicesimo giornodellaprimaoperazione sullacarotidedritta.Estratta questasitrovò al-largata e pervia, emezzanamenteelasticafino alla cicatrice:

ma

daquelpuntoperunpolliceemezzo insopra, ilcalibro dell’arteriaera tanto assot-tigliatodanonpermettereilpassaggioad un sot-tilespecillodiargento; bensì lasciava passareuna sottilissimasetola di porco, introdottadall’ estre-mitàcefalica.11tessutodell’arteriadalla cicatrice in sopra eraduroresistente equasilegamentoso.

Esaminata lacarotidestessacol microscopio

,si

trovò rarteriaristrettanelpuntodella cicatrice:

ma

pervia.

La

cicatricemedesimaeraapparente soltanto almicroscopio,eadunalente didieci diametricirca.Dal puntodella cicatriceinsopra l’arteriaera piùduranellesuepareti,e piùstretta nelsuo calibro,etaledapotersiassomigliaread unlegamento.

6. Ilperclorurodiferroliquido edil sesqui-ossidodi ferroaddensanopiùfacilmenteil san-gue, quasi

ammasso

cadaverico;edilliquore Fol-lieroneformagrumettisolidiestratificati,che sembrano piùuna formazionecheun

ammasso

(Esp.VII).

7.

La

carotide diunpolloche erastata incisa diecigiorniprima,sidistaccò, esitrovòavere unasezione longitudinaledi trelince. L’arteria

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saggiataconlo specilloeconla injczionenon si trovò pervia; clospecillodalcapo superioreal capoinferiorepenetrava comeindueculidi sac-co, distantiuna lineaT unodall’ altro.

Aperta Tarteriasitrovarono nel cui di sacco superiore duepiccoligrumettiinvoltida due pic-colecistidilinfaplastica organizzata.Pselcapo inferiore infondoal cuidisacco trovavansi tre grumettisimili aiprimi giàdescrittiquasiquanto unatestadi spilla.Trauncu/i//succo el'altro vieracome untessutolegamentoso.(Esp.Vili.) 8.Anchedodicigiornidopol’operazionesitolse lacarotidediunpollo, alqualel’arteriaera stata troncata.(Esp.

IX

).Sitrovòlacarotidedivisain due:la pai’tc inferioreera perviafinoadun

grumo

chelaobliterava.Questo

grumo

eraschiacciato,di formaolivare,conlaparte piùsottileversoil cuo-re,econl’altroestremo piùgrandeche corrispon-devaalla ferita,edavevalalunghezzadicircatre linee.11

grumo

eravestitodiunostratocistiforme di linfa plasticaorganizzata.

9. Nel cavallo ucciso cinque giornidopol’opera-, zione(Esp. XIII),conlaqualelacarotide era stata incisalongitudinalmente percircaquattrolinee, dopo cheTarleriaerastatatenuta persedicigiorni inunasoluzionealcoolica,sitrovòlaincisione per-viapertre lincecirca. Nellumedell’arteria si trovaronodue trombicontigui1’uno all’altro,

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terminati a cononegliestremi,ed afaccetta

al-quanto sfrangiata nelluogodicontatto fra1’

ti-no craltro.Sullafacciainternadell’ arteria dap-pressoallaincisionesitrovarono piccolissime pro-duzioni papillariformi, dispostein lineatrasversale sudiun solpuntoperlalunghezzadicircala metàdellacirconferenzadell’ arteria,elevate circa mezzalinea,sfrangiate all’estremitàedappiattite.

Diviso perlungociascuntrombositrovòsolido formatodastraticoncentricidelicatissimi, disposti aconorunonell’altro, cosicché tuttoiltrombo

sivedevafattoda diaframmiacalotta^e tral’uno eraltrodi questi diaframmisivedevanospessi vuoti. Almicroscopioleproduzioni papillariformi sivedevano formatedasostanzaamorfa, ripiena digranuli,cconpochissimiaccennidi fibre(linfa plastica nelprimoperiododievoluzione organica).

Glistrati deitrombisivedevano purefattida gra-nuliefibrenon bene terminate;

ma

abbondan-tissime(linfaplastica piùavanzatanell’ organiz-zazione).

Dalle quali osservazionilaCommissione ha cre-duto potersi dedurre cheilliquoreFollierodispiega doppia azione,unasu’tessutimolli corrugandoli, el’altra sulsanguepromovendoilconcrementodel plasma, in

modo

-chesiorganizzaa

grumo

solido compattoastraticoncentrici.Laondesisono ve-duti fortemente contrattiitessuti fibrosi,illume

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delle arterie dimediocrevolumeristretto,equasi impervio nelpuntodellaincisione;ristrettissimo ed assolutamente impervio c passatoallo stato

li-gamcntosonelle arteriepiùpiccole.In ogni caso sièvedutalaformazionedigrumi o concrezioni dilinfaplastica, che anchenellegrandiarterie,

come

nellacarotide del cavallo(che è rimasta pervia), comincianoconeminenzepapillariformi adcreatialla

membrana

interna delvaso,epoi sidistendonodall’unoe dall’ altrocapodell’arteria ferita,organizzandosisolidamente ed in brevissimo tempo; essendo bastatisolicinque giorniallaloro consolidazione nelcavallo.

QuestaproprietàdelliquoreFollieroèsembrata allaCommissioneimportantissima,nonsoloperche dà ragionedella facoltàemostatica;

ma

ancora perchèbenestudiateleindicazionipotràforse van-taggiosàmcntc applicarsiallacura degli aneurismi.

Lequali cose voglionoesseremeglio determinate, seguendo sperimentalmentesugli animali le di-verseepochedellaconsolidazionedellalinfa pla-stica;esaminandose equandopossaessereil

grumo

riassorbito; se cquandopossa darluogoalla troìn-basiodembolia;edinqualicasiqueste proprietà possono essere rivollea vantaggio della pratica medicaedellachirurgica. Ilchesorpassandoil

mandatodellaCommissione formeràper proprio contoilsoggettodegli sludii ulterioridalla

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~

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missionestessa, laquale ovemai oltenà risulta-mentidegnidiesserepresentatiallaFacoltà,avrà r onore ungiornodicomunicarli.

§.

3

può ILLIQUORE FOLLIERO ESSEREADOPERATO IKTERNAMEKTEKe’FLUSSIEMORRAGICI?

La

Commissione, provatalafacoltàemostatica delliquoreFolliero, edinoltreavendoconosciuto chenonopera

come

irritantecdinfiammante,ha pensato,chepotrebbeesseresperimentatoin alcu-niflussiemorragici. Laondedistribuito alquanto liquore aciascunodei

membri

dellaCommissione,

silasciò allorocriterio diadoperarlo corneequando loro sembrasse conveniente. Simili esperimentinon

sipossonocompiere inbrevissimotempo;nò con-viene divenire precipitosamentea concbiusioni:

eperòlaCommissione silimita per ora a nar-rarealcunifattioccorsi nellaloro clinica.

I. Ilprof.Festeggiano

, presidentedella

Com-missione,aveva in curaunaSignoraaffettada esulcerazione carcinomatosa,chesoffrivadavaili anni, conmetrorragia,cheriapparivaditratto in tratto,volle sperimentare1’azionedel liquore.

Inunacsacerbazionedella suddetta malattianon fu possibileraffrenareTesitosanguigno, che con grave empitoscaturiva, nòcol concino,nò con

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so-laralania, nècon TacquadiBinelli, nècon la limoncaminerale preparatacon1'acido idroclo-rico:

ma

(Iatoilliquore.Folliero internamente alla tlosedimezz’ oncia quattro voltealgiorno

,per

ognidueore, lainetrorragiagradatamentecessò nellospazioditregiorni senzapostumo conside-revole,

meno

quello delsolitocorsodellalesione organicaprincipale.

Due

osservazioniharaccoltoilRelatoredella Commissione,edentrambenellaseconda Saladelle donnedell’Ospedaledegl’incurabili,confidata alui.

II.

La

primariguardauna donnadi

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an-ni,napoletana,laquale in seguitodiunaborto da tre annisoffrivainetrorragia. Inogni mese costantemente percircaquindici giorniaveva ab-bondante esitosanguigno,epelrestodelmese dava fuori perlevienaturali un siero sangui-nolento più o

meno

abbondante.

La

donnaera divenuta quasianemica,abbattutanelleforze,

e per dippiùsoffrivadispepsia, e laboriosa di-gestione.

Dopo

tregiorni dache erastata ac-colta nell’Ospedale lametrorragia ricomparve.

Le fuprescritto illiquoreFolliero, del quale prendeva una

dramma

per volta nel mattino,

nelmezzogiornoenella sera.

Dopo

duegiornila metrorragia era scemata,edal quarto giorno era cessata,rimanendolo scolosieroso

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nolcnto,

meno

abiiondantedel solilo.

La

donna proseguiva afaruso del rimedio, eTosservatore aspettavailritornodellaricorrenza mensile per as-sicurare reffettodelrimedio,quando latrovò partitain seguilodellavisitagenerale,senza che avessepotutoavernealtranotizia.

III.

Una

donna dicircaquaranta anni

,pochi giorni dopo venneaccolta aln. 18dellastessa sala. Soffriva aneli’essamclrorragia abitualee ricorrente, anche inseguito diripetuti aborti,

cheleavevanolasciatoun indurimentodel collo deU’utcroconesulcerazioneal musodilinea.

Le

ripetute emorragieavevanoresaladonna deco-lorata,econ evidente malabito.

Venne

nell’ 0-spedalc nelforte dellametrorragia. Sele appre-stò illiquoreFollieroa quattro

dramme

al gior-no,in quattro,dosi, cheprendevadiluto ncl-r acquagommosa.Indue giornilametrorragia cessò; mentresecondoil solitoavrebbedovuto, prolungarsi almenoperdiecialtrigiorni. Si ri-tenne ladonnaperaltredue settimane

, pren-dendoper otto giorni una

dramma

algiornodel liquore.Questa donna,al paridellaprima non fuirritatadalrimedio, la circolazionenonsi ac-celerò,nè avvertìpena allostomaco.

Non

volle più trattenersiall’Ospedale;

ma

furivedutacirca tresettimanedopopressolapropria Casa, ed

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3S

siculononesserepiùapparsa l’emorragia uterina.

L’altra osservazione appartiene al sig. Trin-cherà

membro

dellaCommissionesperimentatricc.

IV. EssariguardaunSignore,il qualeda

due

anni era sofferentediematuriaricorrente, de-terminata da congestione emorroidaria e soste-nuta davizioerpeticosenzaalcunadepravazione urinosa, daescludereilsospettodicronica mii-cositc, diulcerazione, o dialtralesionedi con-tinuo nella vcssica.Ilapatitotale ematuria a preferenza ne’mutamenti distagione, allorché si è prolungata per più settimane, ed alcune volteoltre

un

mese;equandovedevasi del tutto cper qualche giorno cessatasirinnovava facil-mentecolsolo

moto

incarrozza.

Resi inculcaciilnitroelachina,solirimedii che ne'primi tempidellamalattiafermarono il flussosanguigno,nonmai rinfermosiè giovato deglislittici, degliemostatici,nède’piùlievi a-sti'ingenti,essendoriusciti inefficaciedintollerate lelimoneeminerali, leacque

gommose

,ecose simili.

Da

più,mesisotto efficacetrattamento radicale versolametàdidicembreultimo ebbe nuova-menteil mittocruento,che stetteper più set-timanecosiabbondante c continuo, da obbli-garlopoiaguardareillettopercirca tre mesi,

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— 3i)~

enutrirsidilattediasina, senzatralasciarela cura radicale,che sospesa ne’primitempidi taleematuria, éripresain seguitovalsea fre-narneilcorso.

Cessata ingennaio-, ricomparve 1’ematuria nellanotte deldì

3

aprileultimo,continuò, si accrebbe, diede spesso grumivoluminosied ab-bondanti fino allasera delsette,quandoalle dieciemezzo pomeridianesidecisel’infermo a bere una mezza

dramma

del liquore Folliero,

nonostante unafebbre calda, cheperla

pri-ma

voltasiaccompagnavaall'ematuria,cclic rimise nella notte.

La

mattinadel dì

8

aprileleurineerano

meno

sanguigne; illiquore Follieroera stato perfetta-mente tollerato, bevuto conpiacere e ripetuto allastessadose pertrevolte nelcorsodiquel gior-no,fecevedere leurineappenatintedisangue.

Si proseguìnelgiorno

9

lo stessotrattamento, eleurine, senzasangue, furono alcune volte pallide. Versolamezzanotte peròsiebbero dal-furetramolli egrossi grumidisangue, a’quali successeuna smaniastraordinai'iaincitata dalle cutanee sofferenze erpetiche, che esaltarono

ol-Iremodoilsistema nervoso,eeh’ebbetermine conlungoe placidissimosonno,dopo un secon-doesitodi sanguegrumosodallavescica.

Versolesettecmezzodel mattinoifcldì 10

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AO

si ebljcro urineancorasanguigne con qualche grumo, ciònon ostantesi diedea berela solita mezza

dramma

del liquore Folliero,

ma

vifu iscuria vescicalelino alleduepomeridiane, quan-do*si cacciarono urinecommiste a pocosangue fuso. Divenneroin seguitopiù chiareedopò

li-naseconda cgual presadellostessoliquore, alle dieci dellasera leurine eranoappena tinte di sangue;

ma

siaveva novellosviluppo difebbre.

Uopolamezzanotte,ripetutaun’altramezza

dramma

delliquoreFolliero,alledue del mat-tinodegli undici leurine erano perfettamente

Uopolamezzanotte,ripetutaun’altramezza

dramma

delliquoreFolliero,alledue del mat-tinodegli undici leurine erano perfettamente

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