• Non ci sono risultati.

Analisi

1. Strumenti di analisi

L’obiettivo di questo capitolo è di fornire un’analisi della copertura della conferenza Ginevra 2, da parte di Al-Jazeera, Al-Arabiya e Aleppo Media Centre.

Il lavoro – tramite la traduzione e lo studio di articoli selezionati dalle tre fonti giornalistiche – mira a osservare come la lingua sia veicolo di ideologie politiche e di come uno stesso evento possa essere descritto in modi differenti. La lingua, quale mezzo di comunicazione, può essere usata per influenzare opinioni e cambiare l’atteggiamento dei lettori verso un particolare episodio, paese o individuo. Tale influenza può avere un grande impatto sul modo di percepire gli altri.

Per poter condurre la mia analisi, mi servirò dell’approccio elaborato da Fairclough, che mi permetterà di mettere a confronto e studiare le caratteristiche sociali, culturali, politiche e ideologiche che sottendono alla produzione del discorso da parte delle tre testate giornalistiche di Al-Jazeera, Al-Arabiya e Aleppo Media Centre.

In questa terza sezione della mia tesi procederò, innanzitutto, a tracciare quello che Lahlali definisce “critical discourse analysis”(CDA), in seguito, passerò alla traduzione ed analisi concrete degli articoli selezionati.

51

1.1.

Definizione di discorso

The term discourse is used in somewhat different ways by different scholars, but underlying the differences is a common concern for language beyond the boundaries of isolated sentences. The term text is used in similar ways. Both terms may referrer to a unit of language larger than the sentence: one may speak of a discourse or a text. (Chafe 1992: 356)

Widdowson (2004), d’altro canto, considera il contesto come cuore del discorso, che rende il testo più interattivo. Tutto ciò ci conduce alla “critical discourse analysis” (CDA).

52 1.2 L’analisi critica

Critical analysis is rooted in theories of power and ideology pioneered by Faucault (1977, 1981), Habermas (1984) and Bourdieu (1977, 1988), who placed the emphasis on discourse in society. The critical analysis of discourse has taken different linguistic forms such as critical linguistics, critical language studies, critical discourse analysis and critical language awareness (Lahlali 2007). CDA practitioners consider the function of language to be the main pillar of critical studies (Fowler et al (1979), Hodge and Kress (1979, 1988, 1993) and Fairclough (1989, 1992a, 1992c). Similarly, Halliday (1973, 1978) stipulates that language shapes our surrounding: ‘Language is as it is because of its function in social structure, and the organisation of the behavioural meanings should give some insights into its social foundations’ (1973: 65). Language is not considered just as a tool for conveying information but it can serve our understanding of the society in which we live. It can shape our culture, social behaviour, power and organisation. This is embodied in Fairclough’s methodological approach, which he considered as ‘an orientation towards language [which] highlights how language conventions and language practices are invested with power relations and ideological processes which people are often unaware of’ (1992c: 7). In his definition of CDA, Fairclough said:

By critical discourse analysis I mean analysis which aims to systematically explore often opaque relationships of causality and determination between (a)discursive practices, events and texts, and (b) wider social and cultural structures, relations and processes; to investigate how such practices, events and texts arise out of and are ideologically shaped by relations of power and struggles over power; and to explore how the opacity of these relationships between

53

discourse and society is itself a factor securing power and hegemony. (1993: 135) (in Lahlali 2011: 121)

Poiché il CDA collega la lingua ad aspetti “sociali”, è legittimo considerare tale analisi nello studio della lingua dei media. L’analisi di Va Dijk, ad esempio, sul discorso dei media pone una enfasi particolare sulla produzione ed il consumo del discorso, in quanto entrambi plasmano e sono plasmati dalla pratica sociale. Van Dijk (2000: 36) ritiene che il discorso mediatico sia la principale fonte della conoscenza e delle ideologie delle persone. Allo stesso modo, anche Fairclough sottolinea il ruolo dei media nelle pratiche sociali. Fairclough concepisce il CDA come qualcosa che si rivolge a problemi sociali, che costituisce la società e la cultura, che fa da ponte tra il testo e la società.

In conclusione, che i media o, per meglio dire, il testo mediatico sia costitutivo dell’identità, delle relazioni sociali e dell’ideologia del suo produttore è piuttosto evidente. Ciò che, invece, non è chiaro è in quale misura tale testo tocchi il lettore. Secondo Van Dijk (1991), al fine di comprendere ciò che accade ai lettori quando leggono le notizie e “digeriscono” le informazioni, è necessario applicare un approccio cognitivo. Van Dijk argomenta che i principi sociali che tutti condividiamo – in quanto parte di una stessa società – sono, a loro volta, condizionati da vincoli sociali e culturali personali, che variano tra i lettori a seconda di differenze di classe, cultura e istruzione. Tale bagaglio socio-culturale svolge una funzione centrale nel processo di comprensione delle news giornalistiche.

Quanto appena detto sul lettore può essere facilmente applicato alla fonte delle notizie: i media. La natura del testo dipende dal suo produttore. Sebbene i media proclamino la loro imparzialità nel riportare le notizie, si tratta sempre di realtà costituite da persone che vivono in una data società, con una propria cultura, costrizioni sociali, percezioni ed ideologie. Ogni fatto, anche inconsapevolmente, viene filtrato attraverso una lente: la lente delle convenzioni e credenze culturali, dei vincoli politici, delle idee personali. Ciò che un’emittente giudica e addita quale “terrorista”, un’altra lo considera un “combattente”. La notizia è un prodotto sociale. Guardandola dunque da tale prospettiva, si potrebbe dire che l’imparzialità è nient’altro che una chimera.

54 1.3 Il quadro di Fairclough

Il quadro realizzato da Fairclough (1995) permette di collocare il testo all’interno di un contesto socio-culturale.

Secondo lo studioso, ogni parte di un discorso ha tre dimensioni: un testo, sia scritto che parlato, una prassi discorsiva, che ne include la produzione e il consumo, un’azione sociale. Fairclough sostiene che “the discourse practice dimension of the communicative event involves various aspects of the processes of the text production and the text consumption. Some of these have a more institutional character, whereas others are discourse processes in a narrower sense” (Fairclough 1995: 58 in Lahlali 2011: 125). Discourse practice is a mediating channel between the text and social and cultural practice. Elements of socio - cultural practice shape text, but by way of shaping the discourse practice (Fairclough 1995).

In ogni caso, ritengo che sia importante, nella mia analisi, concentrarmi non tanto sulla struttura delle frasi(asse sintagmatico), quanto piuttosto sulla struttura del lessico (asse paradigmatico), che riflette opinioni, valori, idee. Molte organizzazioni mediatiche esprimono i loro valori e idee nelle produzione di testi. Alla luce di ciò, è facile capire quanto la scelta del lessico sia rilevante e possa influenzare la società: utilizzare la parola “estremista” piuttosto che l’espressione “uomo religioso” costituisce una notevole differenza. Altro elemento di interesse nello studio della lingua giornalistica è quello che Lahlali chiama “naming strategy”. Tale strategia si riferisce a quei nomi ed “etichette” dati a individui o gruppi religiosi, politici, culturali. La naming strategy riflette, ancora una volta, i valori e credo del produttore del testo ed è spesso usata per creare ‘particular propagandistic ideologies, or stereotypical images which are part of opinion expression’ (Zidan 2006: 86).

Il testo è centrale in ogni aspetto del discorso mediatico. L’analisi di un testo giornalistico prende forme differenti, inclusa una analisi dettagliata di “visual images and sound effects” (Fairclough 1995: 33). Un testo è un prodotto ibrido, che nasce e vive entro una realtà socio-culturale. I consumatori di quel testo appartengono ad una determinata realtà socio-culturale che fa da filtro e mezzo di interpretazione della

55

notizia. Arabi e musulmani processano le informazioni sulla base di ‘repertoires of schemata’ impregnati della loro cultura e religione (Barkho 2006). Questo aspetto, per così dire, sociale dei lettori costituisce una sfida per il giornalistica, che dovrà necessariamente essere un buon conoscitore del background socio-culturale del pubblico cui si rivolge. Le news da loro riportate, infatti, dovranno incontrare le aspettative del lettore/spettatore. Ecco allora che si pone un’altra e più ostica sfida: quanto bisogna sacrificare di oggettività e trasparenza per incontrare tali aspettative? Il giornalismo – come la maggior parte delle attività umane (se non tutte) - è un business e per quanto i valori di “oggettività”, “imparzialità” e “trasparenza” siano onorevoli e dovrebbero essere alla base di ogni articolo, ciò cui ogni testata o emittente giornalistica persegue non sono tanto questi valori, quanto piuttosto il successo, in termini di profitto economico. Il managing director di Al-Jazeera, Waddah Khanfar, parlando dello stile del canale, trova una formula intelligente per uscire dalla scomoda verità che, alla fine della giornata, ciò che conta è riuscire a vendere il prodotto al più vasto numero di ‘acquirenti’:

Arab political and security issues – the events in Palestine and Iraq – seize the attention of most of our viewers. Programs tackling Muslim judicial and religious issues also come at the forefront of topics our viewers are interested in. Al-Jazeera satellite channel attempts to provide a comprehensive, objective and balanced news and information service of the issues that attract the attention of our viewers. (Barkho 2006: 7)

Lingua e cultura sono in generale le principali caratteristiche che contraddistinguono i media sul piano internazionale. Tali differenze sono piuttosto evidenti nel modo in cui le notizie vengono riportate dalle varie emittenti anche da parte di quelle che condividono la lingua e appartengono alla stessa cultura ma che divergono per valori, credenze, ecc. Van Dijk (1995), parlando del concetto di “prospettiva”, sostiene che essa non è confinata semplicemente alla scelta delle parole ma riguarda anche il modo in cui le persone e le loro azioni sono rappresentate nel testo. Fairclough dice

56

qualcosa di simile, affermando che la produzione – così come l’interpretazione – di un testo sono impregnate delle idee degli scrittori e dei consumatori.

1.4 La lingua del giornalismo

Le parole ed il loro uso esprimono tante sfaccettature di una stessa realtà. Fairclough (1995), parlando di morte di un individuo per mano di altri, mostra quanti modi vi sono per descrivere tale evento e di come l’adozione di vocaboli differenti ne dia un’idea differente. Oltre al termine generico di “uccisione”, possiamo trovare “omicidio”, “assassinio”, per poi passare ai più cruenti “massacro”, “carneficina” o al definitivo “sterminio”.

Accanto alla scelta del vocabolario, vi è poi quella della grammatica. L’uso di alcune costruzioni grammaticali piuttosto che di altre estrinseca la prospettiva dalla quale tali eventi sono percepiti. L’impiego di voci verbali attive e passive non solo individua “chi ha detto cosa” ma dice anche il perché gli agenti del verbo sono resi espliciti o impliciti. A tal proposito, Jusiae (2009: 32) sostiene che “any selection and production of information within media institutions are consciously or unconsciously guided by frames that organise the belief and knowledge system of journalists and editors”. Entman (1993), a sua volta, sostiene:

Framing essentially involves selection and salience. To frame is to select some aspects of a perceived reality and make them more salient in a communicating text, in such a way as to promote a particular problem definition, causal interpretation, moral evaluation, and/or treatment recommendation for the item described. Tipically frames diagnose, evaluate, and prescribe. (Entman 1993: 52)

Sulla base della teoria del “framing”, Entman individua quattro ambiti utili nell’analisi dei media: la selezione e produzione del discorso; cultura e socio cultura del contesto; selezione dei fatti; il modo in cui gli eventi sono rappresentati e presentati al lettore o spettatore.

57

Mohammed El Nawawy e Adel Iskandar (2002b) introducono il concetto di “oggettività contestuale”, ‘osservando come i media mantengano comunque una duplice natura che, se da un lato li spinge a una presentazione delle notizie priva di partigianeria, dall’altro li lega indissolubilmente al sistema di valori della propria audience: anche l’oggettività è dunque qualcosa di contestuale. Un medium riflette la visione della cultura di cui è parte e, allo stesso tempo, partecipa alla sua creazione’. (Valeriani 2005: 96)

With journalism comes responsibilities. It is the responsibility of every journalist to ensure his or her integrity is not, in any way, compromised; their independence and objectivity reporting is their main objective in disseminating news and information. (Lahlali 2011: 136)

Nella prossima sezione, esaminerò alcuni estratti da Al-Jazeera, Al-Arabiya e Aleppo Media Centre per mostrare come gli eventi e i protagonisti della Conferenza Ginevra 2 sono stati descritti al pubblico.

58 2. Metodo di studio

Questa sezione esaminerà la copertura di Al-Jazeera, Al-Arabiya e Aleppo Media Centre sulla Conferenza Ginevra 2. In particolare, procederò alla selezione di tre (talvolta quattro) articoli, da parte di ciascuna testata, al fine di inquadrare tre momenti focali della Conferenza: l’inizio con i suoi obiettivi; lo svolgersi, con i vari attori e gli scontri interni; la fine e le aspettative deluse. L’analisi si concentrerà sul lessico adottato e sulla struttura del discorso, correlando entrambi con le caratteristiche proprie dello stile giornalistico delle tre emittenti.

Dopo aver presentato gli articoli in lingua araba, con la relativa traduzione italiana, passerò alla loro analisi estrapolando dei passi da ciascun articolo.

59 2.1 Articoli e Traduzione

Documenti correlati