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CAPITOLO 1. LA TRADIZIONE OROLOGIERA

1.2. Manifatture orologiere di lusso

1.2.4. Patek Philippe

Patek Philippe nasce dall’incontro di Antoni Norbert Patek (1812-1877), commerciante di orologi polacco emigrato in Svizzera, e Jean Adrien Philippe (1815-1894), un orologiaio francese. I due si conoscono nel 1844 all’Exposition des produits de l'industrie française di Parigi, dove Philippe aveva presentato il suo meccanismo di carica manuale azionato dalla corona dell’orologio e non dalla chiave posta sul retro della cassa dell’orologio come si era sempre usato. All’epoca Antoine Norbert de Patek era socio di un’altra azienda, la Patek, Czapek & Cie., fondata con il connazionale Franciszek Czapek nel 1839; tuttavia quest’ultimo lasciò la compagnia nel 1845 e Antoine, colpito dal lavoro di Jean Adrien, gli propose di diventare il direttore tecnico dell’azienda67. Dopo sei anni, nel 1851, la Patek & Cie. diventa la Patek, Philippe & Cie. Sempre nel 1851 arriva il primo grande successo per i due imprenditori: Patek Philippe partecipa per la prima volta a un evento internazionale, la Universal Exhibition di Londra. Qui le creazioni dei due soci attirano l’attenzione della regina Vittoria e del re Alberto, che decidono di comprare i loro orologi a carica manuale senza chiave. Nello stesso anno

66 Ibid., pp. 4-6.

67 Patek Philippe Watches, a cura di Patek Philippe Museum, s.l. 2013, pp. 12-14

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Patek Philippe firma un accordo con Tiffany, la prima azienda americana a vendere gli orologi della maison facendoli conoscere anche oltreoceano. Nel 1868 Patek Philippe crea il primo orologio da polso svizzero realizzato per la contessa Koscowicz d’Ungheria.

Nei decenni successivi la maison deposita numerosi brevetti, creando le basi che la faranno diventare una delle compagnie orologiere più innovative del settore, tra questi il brevetto per il meccanismo di calendario perpetuo per orologio da tasca nel 1889 e il brevetto per il primo doppio cronografo nel 190268.

Il XX secolo è un periodo di grande attività per Patek Philippe sia dal punto di vista degli orologi presentati, sia dal punto di vista dei brevetti e delle certificazioni ottenute. Nel 1916 l’azienda presenta il primo orologio da polso per donna complicato con ripetizione a cinque minuti, nel 1923 viene consegnato il primo cronografo da polso à rattrapante e nel 1925 si realizza il primo orologio da polso con calendario perpetuo la cui produzione verrà avviata in modo regolare a partire dal 1941. La seconda metà del Novecento è caratterizzata da una forte innovazione tecnologica, con brevetti per orologi con fusi orari (1959), per il calibro 240 ultrapiatto a carica automatica (1977), per il calendario perpetuo secolare con indicazione della data retrograda (1986) e per il meccanismo del calendario annuale (1996). Negli stessi anni si assiste al lancio di segnatempo che ancora oggi fanno parte delle collezioni della maison, tra questi il primo Ellisse d’Oro nel 1968, il primo orologio sportivo Nautilus nel 1976, le collezioni Gondolo e Aquanaut, disponibili rispettivamente dal 1993 e dal 1997, e il primo orologio Twenty~4 nel 1999, con cui l’azienda presenta la sua collezione di segnatempo da donna.

Con l’avvento del nuovo millennio Patek Philippe si dedica in modo particolare alla ricerca e in pochi anni rivoluziona i meccanismi interni dei

68 La storia di Patek Philippe dal 1839 ai giorni nostri. 1878-1931. La creazione di basi solide, Patek Philippe (https://www.patek.com/it/societa/la-storia#1878-1931. Ultima visita 02/11/2020).

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suoi orologi grazie alla creazione di un nuovo materiale derivato dal silicio e registrato con il nome “Silinvar”. Si tratta di un elemento insensibile ai campi magnetici, resistente all’usura e alla corrosione, oltre che leggero e altamente lavorabile, che permette di ottenere forme molto complesse ma estremamente precise69. L’avanzamento tecnologico dal punto di vista dei materiali come dei meccanismi è una delle caratteristiche di cui Patek Philippe può andare più fiera: la specialità della maison sono infatti gli orologi cosiddetti

“Complicazioni”, dove la complicazione è ogni funzione meccanica diversa dall’indicazione di secondi, minuti, ore e data, come ad esempio i calendari annuali, i doppi fusi orari e gli orologi ad ora universale. La precisione e l’abilità che contraddistinguono gli orologiai Patek Philippe hanno portato l’azienda a presentare anche una collezione di “Grandi Complicazioni”, ovvero di orologi che presentano più di una complicazione nei loro meccanismi. Nel 1989, per il suo 150o anniversario, Patek Philippe crea Calibro 89, l’orologio più complicato al mondo con trentatré complicazioni, prova di una notevole maestria tecnica e artigianale. La stessa maestria che nel 2019 ha fatto guadagnare a Patek Philippe il record per il prezzo più alto pagato per un orologio: in occasione della manifestazione Only Watch tenuta nel mese di novembre a Ginevra, il modello Grandmaster Chime ref. 6300A è stato venduto all’asta per trentuno milioni di franchi svizzeri (circa trenta milioni di euro), superando i ventiquattro milioni dell’orologio Supercomplicazione Henry Graves venduto nel 201470.

69 In particolare, il Silinvar deriva dall’ossidazione del silicio, la cui struttura molecolare superficiale si modifica rendendo il materiale insensibile alle variazioni di temperatura e particolarmente resistente all’usura. C. Roulet, Silinvar®, Spiromax® and other Patek

Philippe Pulsomax®, «FHHJournal», 19 giugno 2008

(https://journal.hautehorlogerie.org/en/silinvar-spiromax-and-other-patek-philippe-pulsomax/. Ultima visita 09/09/2020).

70 C. Roulet, Un Patek Philippe à CHF 31 millions, record mondial, «FHHJournal», 13 novembre 2019 (https://journal.hautehorlogerie.org/fr/une-patek-philippe-a-chf-31-millions-record-mondial/. Ultima visita 09/09/2020).

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Azienda indipendente e a conduzione familiare dal 193271, Patek Philippe può godere di un’importante libertà creativa, produttiva e di ricerca, che si traduce in orologi di altissima qualità, risultato della combinazione tra il moderno e l’antico, tra lo strumento tecnologico e il tocco umano, parte di una tradizione che guarda tanto all’innovazione quanto all’artigianalità. Se da una parte, infatti, si trovano più di cento brevetti depositati, dall’altra Patek Philippe si fa promotrice e custode di quelli che vengono definiti “mestieri rari”, i métiers d’art: la mano dell’artigiano-artista diventa indispensabile sia nel processo creativo, sia nel processo produttivo con incisioni, smaltature, intarsi, incastonature e lucidature che creano dei veri e propri oggetti d’arte da collezione.

Ad oggi Patek Philippe è tra le prime cinque manifatture orologiere per guadagni, con un giro di affari da quasi un miliardo e mezzo di franchi svizzeri, aggiudicandosi il 6,1% del mercato degli orologi di lusso72. Inoltre, nell’ultimo decennio si è collocata ogni anno al primo posto nella classifica dei marchi più desiderati tra persone con un alto reddito netto73.