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Fondazione CRT e Fondo Artissima

All’offerta d’arte contemporanea proposta nel suo insieme dagli spazi museali torine-si – cui corrisponde, come torine-si è sottolineato, una potorine-sitiva risposta del pubblico – torine-si affianca un significativo incremento del patrimonio. Anche in questo caso è bene fare riferimento alla tradizione della città in tema di collezioni pubbliche e quindi ribadi-re una continuità storica che, per quanto attiene il contemporaneo, inizia con le acqui-sizioni della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea che, con il regolamento isti-tutivo del 1863, stabiliva come «prioritaria finalità la raccolta e la conservazione di dipinti, sculture e incisioni antiche e moderne»18. Nella sua storia hanno un peso importante, come detto, l’acquisizione del Museo sperimentale e la Fondazione De Fornaris19. Al vasto nucleo di opere della raccolta della Galleria, che documentano il percorso nazionale e internazionale dell’arte dell’Ottocento e del Novecento – e la presenza del prestigioso nucleo di opere dell’Arte Povera20 – va sommata la collezio-ne d’arte contemporacollezio-nea del Castello di Rivoli, a partire dalla sua apertura collezio-nel 1985 con la mostra Ouverture Arte contemporanea. Questa collezione è nata e si è incremen-tata «attraverso importanti acquisizioni, e per un breve periodo iniziale, tra il 1991 e il 1992, grazie alle donazioni di alcune aziende. Ma la vera strada che ha permesso, in un primo tempo, di incrementare le collezioni, è stata la collaborazione con gli artisti attraverso prestiti a lungo temine»21. La collezione del museo è connotata dal caratte-re internazionale delle opecaratte-re e, stante questa vocazione, è forte di una specifica atten-zione verso le due tendenze artistiche italiane riconosciute come internazionali: l’Arte Povera e la Transavanguardia22.

La relazione tra queste due collezioni, situate in spazi fisici distinti, non si colloca più sul piano di una pura somma ideale ma si configura come vero e proprio patrimonio comune grazie a due progetti: quello pluriennale della Fondazione per l’Arte

Moderna e Contemporanea CRT e all’istituzione, nel 1997, del Fondo Artissima che prevede, nell’ambito della fiera, acquisti destinati in misura uguale ai due musei. Ad oggi le collezioni della GAM e del Castello di Rivoli, per quanto riguarda le opere dell’Arte Povera e della Transavanguardia, sono le più importanti in Italia divenen-do perciò interlocutori fondamentali per le altre realtà museali internazionali23. La mostra Arte Povera in collezione, aperta al Castello di Rivoli nel 2000, ha illustrato con chiarezza questo tipo di strategia presentando, negli spazi del museo, le acquisizioni fatte dalla Fondazione CRT di una parte dell’importante collezione della gallerista Margherita Stein. Le opere, acquistate dalla Fondazione, sono poi state concesse ai due musei torinesi come integrazione alle collezioni permanenti.

Il progetto Arte Moderna e Contemporanea della Fondazione CRT nasce nel 1999 come progetto pluriennale mirato alla valorizzazione del sistema dell’arte moderna e contemporanea, attraverso il sostegno alle due principali istituzioni operanti sul ter-ritorio – Castello di Rivoli e GAM – e allo sviluppo e della migliore integrazione fra le loro attività. Il progetto della Fondazione CRT per la cui realizzazione è stata costi-tuita a fine 2000 la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, è posto sotto l’egida di un comitato scientifico internazionale – composto da Ida Gianelli, Pier Giovanni Castagnoli, Rudi Fuchs, David Ross e Nicholas Serota – «che provvede a supportare le due istituzioni nella definizione delle linee di espansione delle collezio-ni, di valutare singole proposte di acquisizione finanziate dalla Fondazione, di con-tribuire alla progettazione di mostre di grande respiro, di individuare occasioni e forme per ampliare il raggio di collaborazioni internazionali»24.

«Le risorse complessivamente destinate al progetto della Fondazione CRT sono fino-ra ammontate a circa 18, 5 milioni circa di euro, compreso il fondo di dotazione ini-ziale, in larga parte costituito da opere d’arte, di circa 2,7 milioni di euro, che hanno consentito di assicurare alle collezioni torinesi un importante nucleo di opere d’arte italiana a partire dal secondo dopoguerra, la cui consistenza numerica supera ormai i 110 pezzi»25.

Nel 2002, la prima campagna ha portato all’acquisizione di 14 opere, per un investi-mento complessivo di oltre 1,8 milioni di euro, che insieme ad una nutrita selezione di importanti prestiti hanno dato vita ad una mostra dedicata alla Transavanguardia (Castello di Rivoli, 12 novembre 2002 – 23 marzo 2003), e finanziata dalla stessa Fondazione con un contributo di circa 500mila euro. Nel corso del 2003, questa parte della collezioni è stata arricchita con l’acquisto di altre tre opere storiche di Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria, con un ulteriore investimento di circa 760.mila euro. Il secondo filone di acquisizioni della Fondazione riguarda invece la GAM, con l’acquisto di 42 dipinti italiani degli anni Cinquanta per un investimento

di 2,17 milioni di euro circa. Queste, con altre opere già presenti nelle collezioni del museo, hanno consentito la realizzazione della mostra Pittura degli anni 50 in Italia (GAM, 29 maggio – 31 agosto 2003), finanziata sempre dalla Fondazione con un apporto di 280 mila euro.

Nel corso del 2003 sono stati avviati altri due programmi, il primo finalizzato all’ac-quisizione di opere italiane di fine anni Cinquanta e inizio anni Sessanta da destina-re alla GAM26; il secondo destinato a integrare le collezioni del Castello di Rivoli con opere italiane particolarmente significative del periodo compreso fra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta27.

Nell’ambito dell’attività della Fondazione dedicata ai giovani artisti è attivo dal 2002 un programma di acquisizione di opere italiane che consenta alle collezioni torinesi di fornire una testimonianza delle più recenti tendenze delle arti figurative. Fino ad oggi sono state acquisite opere di Mario Airò, Massimo Bartolini, Monica Bonvicini, Paola Pivi e Grazia Toderi, con un investimento complessivo di circa 230 mila euro. Nel 2003 la Fondazione ha inoltre contribuito alla realizzazione a Rivoli della prima retrospettiva dedicata a Vanessa Beecroft, con un finanziamento di 400 mila euro, con il quale sono state realizzate due opere pensate espressamente per le collezioni del museo.

Ad anticipare il ruolo che la Fondazione CRT avrebbe avuto nell’ambito del sistema, nel 1997 è nato il Fondo Artissima, attivato in collaborazione con Regione Piemonte e CRT e «destinato all’acquisto di opere d’arte da scegliere tra quelle esposte dalle gal-lerie e da destinare, in parti eguali, alle collezioni permanenti della GAM e del Castello di Rivoli. Dal 1997 al 2003, sono state acquistate opere per un valore di oltre 1 milione di euro» pari a 44 opere.

La collaborazione fra i musei

Le attività della Fondazione CRT e del Fondo Artissima sono strumenti importanti per facilitare politiche di coordinamento e sinergia fra le diverse istituzioni che lavo-rano nell’ambito del contemporaneo.

A questi se ne aggiungono altri. È il caso di un accordo, prossimo alla firma, che san-cisca le forme di collaborazione e di sinergia tra il Castello di Rivoli e la Fondazione Torino Musei e che ponga le condizioni per coordinare gli acquisti, armonizzare le attività espositive, elaborare soluzioni innovative per la didattica e l'accoglienza, con-cordare forme di promozione del sistema torinese. Il Castello di Rivoli svolgerà sem-pre di più il suo ruolo di museo di fama internazionale che persegue una linea forte-mente identificata, mentre la GAM svolgerà la sua missione sulla base di una

colle-zione che parte dalla fine del Settecento e presenta un vasto panorama di scuole e ten-denze, con l'obiettivo di aiutare il pubblico ad orientarsi e a giudicare.

Accanto a queste forme di coordinamento, va segnalata, per il suo carattere interdi-sciplinare, la collaborazione fra il Castello di Rivoli e il Museo Nazionale del Cinema che ha permesso la realizzazione di due rassegne cinematografiche28.

Infine, per quel che riguarda gli strumenti di promozione e integrazione dell’offerta culturale, l’esperienza della Carta Musei continua a dare ottimi risultati: primo posto in Italia per numero di musei coinvolti (120 in il Piemonte), dal 2000 al 2003 ha visto costantemente crescere il numero degli abbonati annuali, con un aumento delle ven-dite rispetto al 2002 di circa l’80% passando a quasi 30.000 acquirenti l’anno con un utilizzo medio della carta di quasi 9 visite a proprietario29.