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PORFIDO GRIGIO A SPACCO

PIETRA DELLA LESSINIA BIANCONE DI VERONA LEVIGATO

PIETRA DELLA LESSINIA BIANCONE DI VERONA LEVIGATO

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N

PIETRA DELLA LESSINIA PERSICHINO

BOCCIARDATO

PIETRA DELLA LESSINIA PERSICHINO

LEVIGATO

CIOTOLI ESISTENTI PIETRA DI FIUME

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Conclusioni

Questo intervento architettonico è stato preceduto da un percorso teorico e di

analisi molto importante.

La fase di studio del contesto e di ricerca dei fondamenti progettuali è stata mol- to articolata e ponderata.

Questo è ciò che deriva infatti dal progettare nell’ esistente, soprattutto quando esso è portatore di questioni ed identità storico-culturali di grande spessore. Bisogna essere in grado di agire sul costruito in modo sapiente, non secondo pure ambizioni formali ma secondo un bagaglio intellettuale molto solido.Il contesto è una fonte inesauribile di informazioni, basta saperle riconoscere e valutare, capi- re quali siano quelle che possono essere elevate a strumento progettuale e quali invece nella gerarchia delle parti rivestano un ruolo più marginale.

Questo è il metodo che ha strutturato il progetto, per fare in modo che le forme, le tipologie e gli elementi divenissero portatori di concetti e di valori.

In questo modo il costruito ed il nuovo si fondono insieme, in una sintesi che ren- de l’ uno definizione dell’ altro.

Bibliografia

- Archeologie, di Antonello Marotta, 2015, edilstampa editrice dell’ ance. - Architettura e città. Argomenti di architettura – costruire nel costruito, 2012, Di Baio editore, Milano.

- David Chipperfield Architects, di Fulvio Irace, 2013, Thames and Hudson Ltd.

- David Chipperfield (1991 – 2006), El croquis, 87, 1998. - Identità dell’ architettura italiana, 2004, Edizioni Diabasis. - La città fortificata. Mantova nelle mappe ottocentesche del

Kriegsarchiv di Vienna, di Daniela Ferrari, 2000, editore Il Bullino, MO. - Mantova e il suo territorio, di Cova, Mezzanotte e Runi, 1999,

Fondazione Cariplo, Milano.

- Mantova. una città sull’ acqua. Alluvioni e bonifiche nelle terre dei Gonzaga, di Giorgio Casamatti, 2009, editore MUP.

- Mantova in volo, di Roberto Merlo, introduzione di Frediano Sessi, 2003, editore Tormena.

- Oltre il restauro. Architetture tra conservazione e riuso.

Progetti e realizzazioni di Andrea Bruno, 1996, Lybra immagine, Milano. - Quello spirito ribelle. Il gas a Mantova da Riedinger a Tea (1864 - 1008), di Renzo dall’ Ara.

- Rivista MATERIA, n° 49, 54, 71. - Rivista Area, n° 132, 109, 62. - Rivista Arketipo, n° 57, 93, 100.

ALTRE FONTI

- Biblioteca Teresiana di Mantova. - Archivio di Stato di Mantova.

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Vogliamo ringraziare innanzitutto il nostro co - relatore Diego Cisi, che ha seguito tutto il complesso e laborioso iter progettuale con grande disponi- bilità e passione, ed il nostro relatore Emilio Faroldi per il suo ruolo di guida nell’ impostazione del lavoro svolto con suggerimenti e direttive sempre chiare ed efficaci.

Molto utili sono stati anche i consigli forniti dal docente Stefano Mazzocchi per quanto riguarda la parte strutturale ed un grazie a Leonardo Scitta per la parte tecnica.

Un grazie importante va ad Angelica, dipendente della Tea, che ci ha fornito il materiale tecnico riguardante gli edifici esistenti dell’ area di progetto, come sezioni e planimetrie, e ha ottenuto i permessi per farci entrare ed eseguire i dovuti sopralluoghi e rilievi in un’ area altrimenti inaccessibile poiché privata.

Ringraziamo infine i nostri compagni di università, compagni di questo viag- gio lungo e faticoso, ma pieno di soddisfazioni.

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Laureato in Architettura e pronto per il mondo lavorativo mi sento in dovere di ringraziare chi mi ha aiutato in questo percorso.

Il ringraziamento più grande va alla mia famiglia che non mi ha mai fatto man- care nulla permettendomi di rimanere sempre focalizzato sui miei studi, soste- nendomi in ogni mia scelta ed aiutandomi nei momenti più difficili.

Ricordo come fosse ieri la prima lezione durante il primo giorno di università. “Posso sedermi qui? mi chiesi e da quel momento iniziammo insieme un percor- so di studi ed un’amicizia vera. Sono felice di aver concluso questo ciclo laurean- domi con te Nicola Speranzini chiudendo questa avventura come è iniziata e ti ringrazio di tutti i momenti vissuti in questi anni.

Grazie anche ai tuoi famigliari che durante il periodo di “soggiorno lavorativo” a casa tua mi hanno fatto sentire parte della famiglia.

Grazie a Federica, la mia fidanzata, che mi ha supportato e sopportato special- mente durante lo sviluppo di questa tesi dovendo stare lontano da casa. Questo risultato è anche frutto della tua allegria e la tua pazienza.

Ultimo ma non per importanza un grande grazie a tutti gli amici che mi hanno fatto vivere questi anni in allegria e distraendomi nei periodi di grande tensione; quindi grazie infinite agli amici d’ infanzia che non sono mai mancati, agli amici conosciuti strada facendo, coinquilini speciali e compagni di università con cui non sarebbe mai stato così bello studiare.

Un ciclo si è concluso, un altro stà iniziando e quello che sono è anche merito vostro.

Grazie a tutti ancora di cuore.

Marco Scitta Questi pochi anni trascorsi a Milano per conseguire la laurea specialistica sono

stati così densi di nuove conoscenze ed esperienze che mi servirebbe un libro intero per ringraziare tutti i miei compagni di viaggio.

Andando con ordine, ci tengo a ringraziare prima di tutto la mia famiglia, soste- gno costante, che non mi ha mai fatto mancare nulla.

Ai miei famigliari ed ai loro sacrifici va un grazie importante.

In secondo luogo ringrazio i miei amici, quelli “di sempre” come si dice, per es- sere stati sempre presenti, anche in periodi in cui facevo fatica a trovare tempo per loro.

Grazie a tutte le persone che hanno fatto qualche passo con me lungo questo cammino, durante laboratori e corsi vari , con cui ho condiviso sia ansie che gio- ie.

In special modo un grazie va a Stefano, Serena, Elisabetta, Francesco, Agustin, Michele, Andrea, Stefano, Davide e Gianluca.

Ringrazio i vari coinquilini che ho avuto nell’ anno trascorso a Milano, con i quali ho vissuto momenti che a pensarci ancora mi viene da ridere: Mattia, Marco, Francesca, Giulia e Luca.

Ovviamente un grazie particolare va al mio compagno di tesi Marco, quasi un fratello aggiunto ormai.

Infine ringrazio Anna, per la pazienza ed il sostegno degli ultimi mesi.

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