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, pel modo come fu eseguita, non fruttò alle raccolte pubbliche quanto avrebbe

dovuto,equestofugravedanno nazionale;che l’ingor-digiasacrilega de’ rivenduglioli di antichità,ebbe ogni age-volezzadirubaretesori diopered’arteche oravanno con-fusinelle collezioniestere,senza alcunsegnocheadditi laloroorigine.

La

curadisceglierene’conventidi Pa-lermo,quantioggettifosserodegnidelMuseo,fudataal

professoreMeli,infierendoilcolèra del18G6: molti e pre-gevoliquadrisene ebbero,

ma

pochiglialtri,

monumenti;

iquali tuttavia riuscironomolto giovevoli,perchèper essisipotèformare

una

classe di antichità delmedio evo edelrisorgimentodellaqualesiavevadifetto.Ipezzipiù

notevoliavutiallorafurono:dalconventodi S.Francesco diAssisi,un’ edicola di

marmo

delsecolo

XVI

fattafare dallanazion genovese,dallachiesade’BenedettiniBianchi,

una

statuadi

Madonna

col

Bambino

operadiAntonello Ga-gini;dalconventodi S.Domenico,una majolicaattribuita a LucadellaRobbia;dalconventodi S. Cita,alcuniricami del secoloXVII e

una

cassettaconintaglidelsecolo

XV,

edavariechiese,un gran

numero

dioggetti preziosi, utili perlastoria delle artiodelleindustrie siciliane,

ma

quasi tutti,non piùantichidelsecoloXVII.

Ilpossessodiquestioggettipreziosifu forse la princi-palecagionecheattirò sul

Museo

una grave sventura. Nel dicembredel1871visirubavano quasituttele

monete

dioro ediargento,le

gemme

inciselegateinoro,ele oreficerieanticheemoderne. L’entrarene’particolaridi questofattodolorosonon parmilecito,mentre ancora non è fornitoilprocesso innanzia’tribunali; dirò soltanto

come

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alquantimesidopositrovassero tuttiglioggettiantichi,

meno

pochissime monete.

Ma

grave dannoincolse alle

mo-derneoreficerieprovenientida corporazionireligiose abo-lite;cheiladri,a renderneforsepiù agevoleiltrasporto, rupperoepestaronoosteusorje calici,distruggendocosi

ogni pregiodismalti,dicesellatureedifiligrano.

Altridonisisonoavuti inquestotempo.IlMunicipio diPalermo

mandava

indepositocircacentomonetedi argento sicilianeespagnuoledel secolo

XVI

,scoverte lavorandosinella via

Nuova

o

Maqueda;

ilsignorabate Antonio Paternostro facevadonodiunacollezioncina di an-tichità egizie;lasignora

marchesa

diTorrearsa,

beneme-rita de’MuseiUniversitarjperaltridoni,regalavaal no-strouna pregevolelapidegreca(1), e

una

statuadi

marmo

del Villareale,scultoresiciliano,chenellaprima

metà

di questosecolo,ebbe grande rinomanza edicuiilMuseo non possedevaopera alcuna;ilsignoravvocatoMessineo

of-frivaunaiscrizione digrandeimportanza perla topografia diPalermo(2).Dal Municipiosiottenne

una

bellaporta del secoloXIV,toltadalpalazzocheMatteoSclafani fab-bricavanel1330, e cheservito poiad ospedalecivico, fu

ridottopiùlardiaquartiere militare:sontuosoedificioche

a’dì nostrinon dovrebbe più continuare a deturparsi(3).

(!)Camarda,Itcritioncinamortuariainedita,(fiutilaStenla,anno1,voi.I, p.4)3);Saliva*,L’iscrizionediTallo,donataalfi.MuseodiPalermo

,

(fli-rtilaSiculo,annoII,voi.III.pag.361 segg.).

(1)VediUv.in.

(3)Di questopalanoe delle sue vicende, trattaampiamenteilDiMario Dellebelleartiin Sicilia,voi.I,pag.315 e segg. e Biblioteca storica letteraria di Sicilia, voi.II,p.169 e seg.;voi.X,p.153.

27

DalMunicipiodiTerminisiebbeindono

un

belpezzo delmagnifico doccionatodell’acqaidottoCornelio;ilqual

dono

da

partedel

Museo

furicambiato conun’

umetta

etrusca.

Gliacquisti diquesto ultimo periodo non hanno avuto l'importanzadi quellifattiprecedentemente; perchè quasi

tutto loassegnodel

Museo

ealcunavolta tuttoquello della CommissionediAntichità, èstatoimpiegatonelleopere dimuraturaoccorrentiaridurrealnuovoufficiole vec-chiefabbriche.Tuttavia,

quando

siè temutochela Si-ciliael’Italiapotesseroperdere qualche

monumento

di pre-gio,laCommissione

ha

credutodidover derogarea’ prin-cipjstabiliti.Pertanto per tacerediun

buon numero

di

monete

edialtripiccolioggetti,si

comprò una

statuadi

marmo

trovata a

Taormina

(L.1200);duepezzi di avorio, de’qualiunodel secolo

XV,

possedutidal dottoreCalcara, (L.800);

mi

grantritticodismaltoimitanteilavori bi-zantini(L.900);trepregevoli anelli de’bassitempi, per poco piùdelvalore delmetallo(1); altrianelliantichi (2) delsignor

Gambino

insiemead alcuniorie

una

bella pietra incisa (L.200);

un

anellobizantino(3)conlavori aniello(L. 550);

una

stadera

romana

trovatanel Vero-nese(L. 500).

Un

mortajodibronzodelsecolo

XVI

con i-scrizionierabeschiposseduto dal signorAndreaD’Ondes fucomprato perlaragguardevole

somma

diL.2500.

(4)Tav. A,n.7,9,4*.

(J)Tav.A, n.i,S,6,»,14.

(3)Tav. A,D.1.

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28

Gliscavi diSelinunte

hanno

offertosempre qualche pezzo digrande importanza;fraiquali,unbel

frammento

di fi-guraviriloelacelebreiscrizionedeltempio cheorsi attri-buisceadApollo.Oltreaquestiscavine’tempj,il diret-toreCavallari,ha esploratolenecropoli dell’antica città, e ne

ha

ricavato (ementrescrivo,continua aricavarne),

una

bella serie di vasiimportantissimiperlastoria delle arti

antiche.

Da

Moziaegli

ha

recatoun

frammento

architetto-nicoevarj pezziditerra cottaedialtrematerie;eda Taormina,

una

iscrizionegreca,lunghissima e molto im-portante.Dagli scavi diSolunto,direttidal professore

Pa-tricolo,sièavutoun gran

numero

dipiccolioggettiperla maggior partediargilla,divetroodibronzo.

Siccomefudettopiùsopra,il

Museo

dall’Università dovevatrasportarsi nellasuanuova sedeall’Olivella,

quando

appuntoinquel

tempo

nelasciava la direzioneilcavaliere D’Ondes,equell’ ufficiosiaffidavaalcavaliereGiovanni Fraccia,giàassistente delprimo.

La

Commissionedi An-tichità,privaallora diparecchifraisuoicomponenti

,si avvisò di conferirealFraccia ognifacoltàperla

colloca-zionedelnuovo

Museo

eperleoperedimuratura aciò necessarie;dandoladirezionedellaparte tecnicaal di-rettoredelleantichità.

Eletta lanuova Commissione(1),sisottoposeroad

ac-(I)Compostadaisignori:GaetanoDailapresidente,AndreaD'Antoni, Isi-doroLa Lumia, GiuseppePatricoloeAntoninoSalinas.Inseguito,perla ri-nunzia delLa LumiaeperlamortodelD'Antoni,furono elettiisignori Gio-vanniD'Onde*eGiuseppeMeli.

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curato

esame

ilavorigià intrapresiquasiinognipunto delfabbricato,esiverificòchesiera

messo mano

alla riforma

un

edificiotanto vasto eirregolaresenza averne rilevato

una

pianta e senza un progettoscritto diquel che eradafare.Richiestoildirettore del

Museo

de’suoi studj intornoatuttoillavoro,questirisposerivelandoneil

con-cetto

morale

(1).

La

Commissione dovette provvedere diver-samenteallacollocazionedellemetopeselinuntine,alle qualisierano assegnate stanzuccepiccoleedipochissima

luce,evollecheaquelle,siccomeai

monumenti

più im-portanticheil

Museo

possegga

,sidesselapiùbella e

ampia

sala (l’anticoRefettorio) echelacollocazione loro fossefattainguisadarivelarel’anticoufficiodiquelle sculturearchitettoniche.Incaricato di siffattolavorofuil

direttoreCavallari:e

quando

egliefalungida Palermo, losupplìilprofessorePatricolo.Cosiconl’aiutode’pezzi architettonicichegiàsipossedevanoe di altrichesi

tra-sportaronoespressamentedaSelinunte,o chesirifecoro copiandoliesattamentedall'antico,lemetopericevettero talecollocamentobelloedistruttivochecirendepalesi

leragionichegovernanoquellesingolarisculture.Altri {rammentiarchitettonicicon opereplastiche della piùpura artegreca,restavanoacollocareinquellasala,quando per cagioni chenon sonoda ricordareinquesto luogo, l’artistaillustre

,cuierastata

commessa

la collocazione diquegliavanzicoiquali

ha

tantadimestichezza

,dovè

rinunciareall’incarico.

(3 Piaccia, Esposizione del concellomoralerelativo all'adallamenlo dtll'Oli-vellaaMuseo, presentala allaCommestionedi Antichità e Belle Arti.Pai.U6ì Nefufattaancheuna aecondaedizione.

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30

La

direzione del

Museo

credette di fardasè solaquel la-voro;e cosi sinoa pochigiornior sono,distribuìtuttii

marmi,

le sculture nelpian terrenoe le iscrizioni nelprimo piano,secondo chea parer suo dovevano andarcollocate.

Ma

laCommissionenon

ha

credutodidover approvare questo collocamento,trovandoin

mezzo

a’puri

monu-menti ellenici

, mescolati pezzi romaninonsolo,

ma

pezzibarocchidelsecoloXVII epiùmoderni; espostefra lesculture antiche, sculture

moderne

mostruose,da occul-tare ne’magazzini;prividilucei

monumenti

più prege-voli,eJtiùilluminati quelliche avrebbero bisognodiminor luce;ignoratol'ufficio dialcuni

membri

architettonici,tanto da essereicapitellimutatiinbasi(1).

Egliè

dunque

da attendere ancora un nuovo

ordina-mento

che rispondaalladignità di

un museo

erenda pos-sibilie sicuriglistudjdegliavanzichevisicontengono.

E

questobisognosifasentirenonsolope'pezzi di ar-chitetturaediscultura,

ma

pertuttelealtreclassidi

monumenti,

a'qualifudatagià

una

collocazione provvi-soria,chepure èriuscita digrandeutilitàaglistudiosi.

Nel 1868, essendo assenteildirettore, laCommissionenon potendo piùtollerarechetuttiglioggetti del

museo

fos-sero tenutiocculti,con grave

danno

dellaloro conserva-zione, econ niunprofittodelpubblico, incaricavatre dei

suoicomponenti, perchè due mesi per ciascuno, reggessero quelladirezione e collocassero allamegliotuttoquantosi

(!)Aquestisconcitiaggiungacheinseguito a collocamentosiffatto, pa-recchimonumenti tonostatisfregiatiorotti.

31 potesse(t).Rinunziandoalloraad ognistudio dieleganza,

siesposero quadri,bronzi, terracotte e altrioggetti,iquali avrebberoatteso,chisafinoa quando,

una

conveniente collocazione nelle saleche ancoranon sono terminatee molto

meno

provviste de’mobili necessari

.

In talicondizionisfavorevolissimedifficileriesce lo scri-vere

una

completarelazione sui

monumenti

del

museo

di Palermo; ond’ècheio

mi

ingegneròdiaccennarealmeno a’piùimportantifra essi.

Ricerchedi dotti evanitàdiindotti

hanno

conferito ef-ficacemente arivelarequantosiaricca la Sicilia di

que-depositi,ne'qualimistiad ossadianimaliingran parte scomparsi orada questeregioni,sitrovanorozziavanzi dell’umanaindustria.Or siccomequelle ricerchesonostate pressodinoiiniziatedanaturalisti,(e ciòèdaascrivere a fortuna) neèseguitochelecollezioniformateinvari

puntidell’Isolasonostatedepositatenel

Museo

geologico dell’UniversitàdiPalermo, unode’primiinItalia per ricchezzae

buona

scelta delleseriepaleontologiche.Iviè espostain bell’ordine

una numerosa

raccoltadiarmidi pietra,vasi,e altriavanziantichissimi de’primiabitatori

diSicilia;dellaqualraccoltasiamodebitorialleoperose curedelprofessore GaetanoGiorgio

Gemmellaro

ealla li-beralità diun

uomo

benemeritoinquesti studj,ilsignor barone Francesco Anca.

Al

museo

archeologico sonopure venutedisiffatte

an-(1)EbberoquelmandiloiprofessoriPatricoloeMelie l’autore di questo scritto.

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32

tichità dallecavernedella collina di Chiarastella,a

tra-montana

di Villafrati;lequali,inparte,siebberoindono nel1864,dalsignorprincipediMirtoeinpartefurono scavatedallanostraCommissione(1), laqualeebbe cura chequegliavanzi antichissimifigurasseronellamostra bolognesediantichità preistoriche.

Degliantichissimipopoliche abitaronol'Isolaintempi storici,noncirestanomonumenti,senetoglialcune abi-tazioniscavateingegnosamentenella rocciae alcune fab-brichea massipoligonali.Del resto

non

unascultura,non un’ epigrafechesipossaattribuirecon certezzaa'Siculi oa’Sicani (2);elestessemonetediquesti popoli,

hanno

leggendenellalinguadegliinvasoriElioni (3).

A

spiegare lecagionidi siffatta

mancanza

dovràattendersiche smesse letradizionalipredilezionipe’grandiosi

monumenti

della costadell’Isola, lostudio de’ ricercatorisirivolgaa’post1 piùmediterranei,oveda avanzi

meno

belliè da ripromet-tersilascovcrtadinotizieimportantissime perl’antica etno-grafìa.Nellepresenticondizioni

dunque

non èda mera-vigliaresenel

Museo

diPalermo

non

sitrovino

monu-mentidiqueipopoli, e se diquellagente industriosissima

chefu la fenicia,appenasipossegganoduesculture,che lesipossanoattribuiresenza alcun dubbio.

Talisonoiduesarcofagi di cui furicordata brevemente

lastoria(pag.18),trovatipresso Palermo insieme a

un

(4)Di Giovakui,1.cit.pag.30 seg.

(1)Intorno alle sculture barbare scoTertea'Giardini diTaorminasari detto altrove.

(3)Lesoleeccesioni aquesto fattosonoledesinenze inesplieateWlA, sIB, esIIBexlEnellemonetedi Segastee di Brice,

33

gran

numero

dioggettiegizjedun

frammento

di iscri-zionefenicia,le qualicose,disegnate per curadell’abate cassineseDelGiudice,chenescrisseappositarelazione (1), sivedonoincisenell’operadel D’Orville (2).

Lefotografieaggiuntealprimo

numero

delBullettino dellaCommissione possono dare un’idea più adeguatadi questisingolari

monumenti

(3).Diunodiessinon

ab-biamo

cheilsolocoperchio;dell’altrocirestaanchela cassa,nellaqualeèsegnatoilcontorno esternodel corpo.

La

forma generalediqueste archerispondeesattamente a quelladellecasseda

mummie;

sulcoperchio èscolpita unafiguramuliebrecompletamentevestita inuno,e nel-l’altroèmodellatala testainsiemeallebracciaeipiedi;

tuttoilrestoèliscio,esenonfossetondeggiante,si po-trebbedirea guisadierma.

Anche

lo stiledelledue scul-ture presenta

una

diversitànotevole:nellaprima,arcaico,

ma

largo; nellasecondaèbelloepuntodissimileda quello dellebuonesculturegreche;laqual circostanzapuò fornireargomento a molteinduzionisuirapporti de’ Fe-nicjcogliartistigrecidell’Isola (rapportiche sonprovati

ampiamente

dallanumismaticasiciliana),restando

sem-(4 )Haper titolo Hotisie e conghielture sovraunantico sepolcronuovamente ritrovalo, chesiespongonoagli eruditianliquarii delta republica letteraria,per darneillorparere e giudizio. SivedaDiMarzo,Biblioteca storica e letteraria di Sicilia, voi. IX,pag. 98 seg.

(1)Siculo,lav.B. L'iscrizione incisa inunalamina diramaè copiataanche nelTorremuzza,I.cit.cl.XX,n.XVI,pag.3X3.

(3)Una minutadescrizionenèè stata data dal DiGiovanni,Bullettino n.I, pag.isegg. Sivedano pure G. D'OndesReggio,Giornale di Sicilia del30 settembre1863eDiMarzo,1.cit.voi.VII,pag.134 segg.

34

preaccertatochequesti sarcofagi,perlaidentitàchehanno conquelli delLouvretrasportatidalRenan, debbano con-siderarsi

come

appartenentisenza alcundubbio a gente fenicia.

Diun’ altraclassedi

monumenti

orientali,degliegizj (pochiedipocovalore,eccettounafigurina digranito congeroglifici)(1)nonavrei fattocennosenon

mi

pre-messedirilevare

come

essisianorarissimi nell’Isola;la quale scarsezza

,postaariscontroconlagrandedovizia chenefornisce laSardegna,parafiunfattodegnodi qual-che considerazioneperla storia degliantichicommerci.

Di

monumenti

etruschisipossiedonosoltanto quellidella raccoltaCasuccinidiChiusi(pag.16),oltreaqualche vasodibuccherotrovatoaSolinunte.Tutta quellaraccolta secondomiinventario diconsegna,sidivideva approssima-tivamentenelseguente

modo:

Ceramicacircapezzi 300

Terrecotte 200

Sculture. 200

Bronzi ealtrematerie . . . . 100

Totalepezzi 800

Un

catalogostampato a

nome

de’signoriOttavioe Pie-troBonci Casuccini(2)dà una brevedescrizione di tutti

(i)ProvienedalmuseodiS.Martino(n.63delmioCatalogo).Un’ altra statuettadisegnata pressoTorremuzza,1.cit.cl.XX,n.i pag. 308, e Iscri-zioni diPalermo, pag. 59,non parmiegiziagenuina.

(*) Catalogo deitnonutnenii etruschi esistenti nelmuseoCasuccini. Siena, 1861.

35 glioggetti,indicandoinquali tavole del

Museo

Etrusco Chiusino sianodisegnati.

La

brevitàdiquestoscrittovuole chefratanta ricchezzadimonumenti,siricordino solole classipiù importanti:l’epigrafica, laqualedicorto è stata argomentodistudiodel professoreCorssen;quella delle sculturearcaiche,compostadimoltibassorilieviedi al-cuna statuacelebre;elaceramica. Quest'ultima

comprende

ilfamoso vasodibucchero configure rilevate rappresen-tanti

una

scena mitologica non ancoraspiegata sicura-mente, erelativa forse all’uccision di

Medusa

(1);molti vasidipintidifabbrica etruscaeparecchigrecidibello stile,fraiqualisoucelebriquelloconlanascita di

Erit-tonio;l’idriacolgiudizio diParide; l’anfora conTetie l’eleoche vanno avisitare

durone

(2).Fraibronzi,oltre asolitiutensili,sinotanoalcunispecchigraffitidi

buon

lavoro.

Le antiche operediscultura possonodirsiscarsissime inSicilia,ovesiguardiall’opulenza e allaculturadelle tantecittàchealtra voltavifiorirono;ediquesta scarsezza vuol tenersicontonelvalutareleraccolte del

Museo

di Palermo.

Una

partede’suoi

marmi

nonèscavata nell’I-sola;

ma

leopereplastichee architettonichedi Selinunte, Agrigento ed Imera, appartengono a quel generedi

monu-mentiellenicidipura epoca,delquale cercherebbesi

in-(i)Disegnalo presso Micali, Antichimonummli,tav.M. Moellee-Wibse-Leu,ltenkmdler der alienKunsl

,

voi.II,tav.LVll,n.280.

(I) Pubblicati molto volto. Siveda Hetoeman*,Vaxmmmmlungde,Museurm IU Palermo(EstrattodàUArchdologischcZrilung<870e<871) n. 58.606<

pag. 10.

36

vanoun esempio inparecchide’piùgrandi ecelebrati museidiEuropa.

Dalle

mine

colossalide’tempjdiSelinunte vengonole operedimaggiorpregio, lemetopedelle qualifugià nar-ratalastoria delritrovamento(pag.6seg.);preziose scul-ture chedagliincunabulidell’artegrecaciconduconosino

alsuo pienosviluppo,lequalinonè mestieri ch’io descriva, essendoché essesono notepe’disegnidelSerradifalco, perlefotografie e in parte,pe’ gessichesenetrovano inparecchimusei.Insieme adesse

abbiamo

un gran

nu-mero

diframmentidisculture in

marmo

edintufo, di

un

meritosingolare,

massime

ilpezzodifigura virile tro-vatodal Cavallari neltempiodetto diApollo(1). De’ pezzi

diarchitettura fu qui trasportatapartediun’edicola (2) nella quale,pocoopportunamente, furono confuse con moderni

colori letraccedell’anticapolicromia(3),triglifi,comici e altri

membri

architettonici dipietraediterra cotta,quasi tutticon avanzidicolore, de’qualisiragiona

ampiamente

dalSerradifalcoedal Cavallari,che ne ha orascavati e trasportatimolti(4),fraiquali èdaricordare

principal-mente

l’edicolatrovataneltempioattribuitoa Giunone(5).

ProvengonodaGirgenti preziosiframmentiarchitettonici con avanzidicolori,scavatine’tempjdiErcolee di

Ca-(!)Sene dàlafotografia nel4®numerodelDullettino,tav.IV.

(1)Vedisopra a pag. 8.

(3) Un’altra edicola,intera,fumandataintempirecenti dalcanonico Vi-vianie s’attendeche vengarimessa su.

(4)Nel Bullettino dellaCommissione,numeri4e5.

(5)Èdisegnalanel4°numerodelcitaloBulletlino ,

tav.Il,n.7,insieme aiposto in cui fu trovata;ipilastriparechesisienoperduti nelMuseo.

37 storeePolluce(1),elastatuadiEsculapiogià ricor-data(2),

monca

dellatestaedelleestremitàdelcorpo.

Tre grondaje appartenutealtempio d’Imera, con grandi teste di leoni puredipinte,furon portatedal professore Meli

quando

nel18G2egliscoprivapartediquelsingolare edificio, l’unicosuperstitea testimoniarel’anticagrandezza diquellacittà(3).

La

feniciaMoziaci

ha

datosoltanto un pezzoarchitettonico sulquale èscolpita

una

lancia.

Anche

Solunto

,piccola città rispettoaquelle ricordate disopra,hafornitosculturee frammentiarchitettonicidi moltopregio;la dicuiscovertasideve ascavicominciati da contadininelloscorcio del 1825, e continuatiposciadalla CommissionediAntichità(4). Sitrovaronoalloraefurono

,piccola città rispettoaquelle ricordate disopra,hafornitosculturee frammentiarchitettonicidi moltopregio;la dicuiscovertasideve ascavicominciati da contadininelloscorcio del 1825, e continuatiposciadalla CommissionediAntichità(4). Sitrovaronoalloraefurono

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