DEL
MUSEO DI PALERMO
RELAZIONE
SCRITTA
DA ANTONINO SALINAS
CON CINQUE
TAVOLEREAL
i
PALERMO
STABILIMENTOTIPOGRAFICOLAOSS
1873.
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Dii
REAL MUSEO DI PALERMO
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DEL
REAL MUSEO DI PALERMO
RELAZIONE
SCOTTA
DA ANTONINO SALINAS
CON
CINQUE TAVOLE1878.
L’istituzione delMuseo ArcheologicodiPalermo, dotato di annuoassegnoediappositoedificio, èoperadel nuovo risorgimentopoliticod’Italia,poichéigoverniche sisuccedetteronellasignoriadell’Isolanon ebbero cura d’impedireladispersione de’numerosi avanziantichiche tuttodìsi scoprivanoinSicilia:laqual trascuranzain paese tantoricco di glorie antiche,parrebbeinesplicabile
ovenonsiponesse
mente
che quei governi furono quasitutti stranieri,e perciònemicidelle glorieitalianeenemicidiquegli studj coi qualiinostri dottis’ingegnavanoafarpiù paleselamiseria presentecolconfrontodellegrandezze passate.
Nè quando
a’tempidireCarloIIIBorbone edel successoredi luiFerdinando,sipose tantostudio allacon- servazionede’monumenti
architettonici di Siciliasipensò allacreazionediunmuseo
;stimandoforsesufficientia questo ufficioleraccoltede’Gesuitiequelle deiBene-dettinidiS.Martinodelle Scale.
Ma
ne’primidecennjdiquestosecolocon l’amoreil- luminato perlapatria libertà,nasceva l’amoredipromuo- vereglistabilimenti destinati alprogressodellanazionalecultura.Indi vennea Palermol’iniziodiuna pubblica
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pinacoteca,ilqualedevesinon afavore digoverno,
ma
sia liberalitàeamor
patrio degliawersarjdiquello (1).Per
una
fortunatascoperta,dovutaallozelo diduestra- nieri,aquella raccolta diquadrisiaggiungevaun museo
archeologico.Nel 1823 due giovaniarchitettiinglesi,Guglielmo Harris
eSamueleAngeli,studiate le altre antichità dell'Isola,si recavano aSelinunte, ove, in seimesidilavoro,rilevavano pianteedisegni diqueiruderimaestosieinseguitoa
scavifatti,trovavanolecelebrimetope.Ilgiovane Harria colto da’ micidiali
miasmi
diquellaspiaggiainospitale,mo-
rivavittimadelsuo ardore perlo studio;ond’ècheilnome
di luimerita onorata ricordanzafraimartiri della scien- za(2).Le metope, o perdirpiùesattamente,inumerosi frammentidiesse, furonotrasportati inPalermo;ilgo- verno accordandoall’Angellsoltantoigessi di tremetope,iqualisonconservati alMuseoBritannico,glitolse le scul- ture,ordinandoche questesicollocasseronelnascente
museo
dell’Università diPalermo.L’incarico del trasporto edellariunionede’ varjframmentifudatoalcelebreba- ronePietro Pisani,ilqualescrisselaprimarelazioneche ab-biamo
diquellascoperta.Ma
l’operaeradifficilissimae ilPisani fu costrettoaricorrerea’lumidell’Angeli,ilquale dibuon
gradolosoccorse de’ suoi consigliedelsussidio de’disegni fatti aimomento
dell’escavazione.Dopoun mese
(4) Inprovidiciòbutanoinomide'donatori,iprincipi diBelmontee diCutelnuovo.
(1)Moria’ISdi luglio4S13, dell'età di anni *7, fregialo dellepiùprestanti qualitàdell'animoedelcuore,diceilPisani,Mem.sulleopere di scultura in Selinunteultimamentescoperte.Pai.1815,!• ed. p. 6.
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dilavorosiricostruivanotre
metope
intereeduemezze metope
(cosiallorasidicevano)lequalipossono vedersi disegnatenellamemoria
delPisani(1);dallaqualesi ri- levacome
lametopa
conlaquadrigacostidicinquanta- novepezzi,quellacolPerseo,ditrentadue el’altradel- l’ÈrcolecoiCercopi,diquarantotto.Un
nuovo periododioperose ricerche edifortunatesco- pertecominciò poco dopo, ediesse devesiilmeritoa Do- menicoLo
Faso,ducadi Serradifalco,ildicuinome
l’au- torediqueste paginescriveconanimo
riverentee grato perbeneficjricevuti.AlSerradifalco la patriaelascienzasono gratenonsoloperlesplendideoperesui
monumenti
siciliani,ma
ancora a cagionedegliscavi fattieseguire persuoimpulsoespesso a sue spese,eperlozelocol quale soccorseglistudjdidottiediartistwIstituitanel1827la
Commissione
diAntichitàeBelle Artiperla Sicilia,eglifecetesoro diuna
importanteri- velazionedell’Angeli,ilqualeaveva avutolacura generosadidichiararechenelpostico di
uno
de'tempj(2) resta- vano ancora duealtremetope
copertedaimmense
rovine.AlSerradifalco riuscì di ritrovarle e trarle fuori,enel
mag-
gio del1831lasorteglifulargadellascopertadibentre altremetope,distupenda conservazione, appartenential pronaodellostessotempio.Compagni
in taliscopertegli furonol’architettoDomenicoCavallari, lo scultoreValerio VillarealeeilprincipediTrabia(3).Intalcircostanza(4)Corrispondonoalleseguentitavolenell'opera delSemadipaico,Anti- chità dellaSicilia,voi.n,tav.XXV-XXIX.
(1)ÈquellosegnatoconlaletteraKne' disegni delSerradifalco.
(3)SanaADiPALCo,I.cit.p.405(141).
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cominciavalasua operosacarrieraun giovanoartistache piùtardidovevaessere direttore delle antichità di Sicilia:
SaverioCavallari.
Insiemeagliavanzidi scultura,siportarononel
Museo
UniversitarioparecchipezziarchitettonicidiSelinunte epartedi
una
edicolaintonacata conistuccodipintoavarj colori (1).Inquesta guisail
Museo
Palermitano,sindalprimo suo nascere, possedèun
complessodioperedipuraarte greca, perlequaliabuon
drittosaliingrande rinomanza.Altriacquisti fattialloraopoco dopo, accrebberonote- volmenteil
numero
degli oggetti;fra’quali acquistivanno ricordatealcunesculture (e fraquesteuna
statuacolos- sale diGiove sedente)emoltipezziarchitettonici,venuti fuori inSoluntopergli scavi fattinel1825da
alcuniconta- dini,e continuatipoi dallaCommissionediAntichità; eun buon numero
di statueromane
rinvenuteaTindari, le qualiper parecchi anni rimaseromezzo
sepoltenell’arena allaspiaggiadetta delMonte Giove, pressoPatti,mentre ilGovernonon sapevadecidersia spenderecircacinque- centolirepertrasportarleaPalermo(2).A
tantagrettezzagovernativa,farebbe stranoriscontro la liberalità de’reFrancescoIeFerdinandoIIversoilna- scenteMuseo Palermitano, ove questa non provenisse da cagionipocolodevolialparodiquella.(4)Segnata conlaletteraBnelletavoledelSerradifalco.
(1)V. Faaatat,Antichi cdifkj ed altrimonumentidi belliartiancoraMi- etenti in Sicilia (Pai.4844) p. J4. Nell'archivio dellaCommissionedi Antichità aiharicordo delle pratiche durate dal1843al4845inordine al trasporto di quella statue.
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È
ricordato nelle storiechereCarloIIIBorbone,nelmo- mento
incuipartivada Napoli persalire altronodiSpa- gna,accortosi diun
anelloche avevanel dito,se lo tolse siccome cosa che trovatanellerovinediPompei,nonpo- tevaportarsivia dalreame
napoletano.Ma
isuccessori diquelbuonrefuronomoltolontani dall'imitare l’esempio dilui,e l’autore diquestoscrittoha dovutotalvolta ar- rossire divergogna,osservandoin collezioni straniere
mo-
numentiitaliani diproprietà nazionale, regalatidare ita- liani.Da’ tesori de’napoletanimusei,reFrancescoIman-
davaindonoallanascenteraccoltapalermitanaunbuonnumero
dibronzi(1)editerrecotte(2)dipochissimo pregio,eccettoilbelgruppodiErcolecolcervo,bronzopompejano
dinotevolemerito perl’artee l’archeologia (3).Più numerosi furonoidonifattidalsuccessorediFran- cesco,reFerdinandoII,iqualicomprendevano tanto an- tichitànapoletane,chesiciliane.Eranofraleprime, uten- silidimetallo(4)edivetro (5);unabella testa di avorio rappresentante
un
Dioscure(6);alquanteterre cotte, lu- cerne,evasidipinti(7);un
anello diorocon pastavi- trea(8);parecchidipintipompejani(9) ealcunestatue (10).(i)N. 267-338delcatalogo universitario del1857.
(1)N.339-391delcitatocatalogo.Piùsiebberode' comestibiliealtriog- getticarbonizzati,N.392-403.
(3) Nelcatalogosopra citato questogruppoportailN.405csidicedonato daS.M. Ferdinandot.
(4)N.407-497.(5)N.498-505.(6)N.506.(7)N.513-551. (8)N.404.
(9)N.204-306. Piùsonregistrati48frammentid'intonacoconornati a varj colori.
(10)N.432-434.315-316.
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Una
dellequali,ilSatiro diTorredelGreco, ètorsela sculturapiùelegantedaammirare
nelnostroMuseo. Im- portantipureidue donidiantichità siciliane:glioritro-vatiaTindari, eicinquecelebri vasi agrigentini, de’ quali volleFerdinando, (strana guisadidonare),chela
Commis-
sionepagasseilprezzoagliscopritori.Questivasi,tuttie cinquerinvenuti inun
sepolcrodi Girgenti nell’aprile1841, furono per lungotempo
isolidipregiocheilMuseoUni- versitariopossedesse;ma
ilmeritoloroè taleperbellezza eimportanzadidipinti eper grandezzadidimensioni,che essi,incerta guisa,potevano tener luogodi un'interarac-colta.FraglioritrovatiaTindari,sicomprendevano una ghirlandadisottilissimefoglieeparecchiorecchini di leg- giadrissimolavorio.
NelMuseosiriunivanoiutantoparecchi
monumenti
sparsi perlacittà:dalpalazzoarcivescovilesiebbeuna
vasca digranito;dallachiesadiS.Francesco,un curiososar- cofagoromano
(1) eunbassorilievodelsecoloXV;dalla Bibliotecacomunaletre iscrizioniarabicheeun buon nu-mero
divasifìttili.Sitrovapurericordo di alcuni piccoli oggetti(bronzi,piombi eterrecotte)provenientidalMonte Erice (2); dioperelaterizie diGirgenti,Tindarie Solunto, edianticagliechelaCommissionediAntichitàviandava depositando.Notevoliacquistifuronoinqueltempo
la sta- tuadiEsculapio,eiframmentiarchitettonicideltempio detto diErcoleinGirgenti,scavatiper curadelSerradi- falcoconl'assistenza dello scultore VillarealeinsiemeagliarcliitettiDomenicoeSaverioCavallari (3); esonopure (I)N.911.(1)N.551-559.
(3)SnaiuoiPALCo,I.cit.,voi.Ili,pag. il. segg.
il da tenereinmolto contoipezziricavatidallachiesadi S.Pietro laBagnara,edificio
normanno
chereFerdinandoII volledistrutto,perchèisuoicannonidelfortedi Castel-lammare
potessero piùliberamente operare controla città diPalermo(1).Cosiilnuovo
Museo
riusciva ditempo
intempo
adac- crescerelesueraccolte; nellaqualoperavuoisiriconoscerelozelodelsignorLazzaroDiGiovanni,ilqualecol titolo diIntendentediBelle Arti,neebbe cura dal 1815al1856.
Ma
eglièda
notare,cheilMuseo
non avea avutoasse- gnata renditapropria,echeunitosempreall’Università, fuamministratodallaCommissionedipubblicaistruzione, laqualeraramenterivolseall’acquistodimonumenti
lesomme
chepiùvolentieridestinavaaicrescentibisogni degliinsegnamentiuniversitari.Fu
quindiperuna
ecce- zione chesicompravano
alcuniframmentidisculture pos- sedutidalconsoleingleseRobertoFaghan
(2),cuiilGo- vernoaveva dato piùvolteilpermessodifarescavi nel- l’Isola(3).Dall’eredità di luisiacquistavanopurealcunibassorilieviatticie
una
bellaepigrafegreca(4).Questa,inbrevi tratti, è sino al1860,la storia del
Mu-
seodellaUniversitàdiPalermo;cresciutopiù per doni,
(1)Diroccala al finire del1834, perordine del/?.Governo, perché restando a/laccala allacontigua fortezza, poteva intempi turbolenti essere di facile adito nellaconfusione agli assalitori.DiMarzo-Ferronellonote allaGuidadiPa- lermodelcav.Gaspare Palermo,i*ediz.p.205.
(2)Skrradipalco,I.cit.voi.V, p. 29.
(3)Lettere del20marzo 4808e4aprile1809,inseriteinun volumeinti- tolatoCodice legislativo intorno allaconservazione delle antichità,chesitrova nell'archivio dellaCommissioneCentrale di Palermo.
(4)Catalogo Universitario del 4857,N.240-244. Cribri, Explanalio lapidis inscriptifigurisqueexomali,p.3.
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che peristabiliassegni,enonelevato
mai
a veradignità dipubblicoistituto.Anzi a dimostrareinqual contofosse tenutodalgoverno borbonico, basterànotare,chesvilup- patosiilcolera nel1854,sifacevanoalloggiareisoldatinellagrangalleria de’quadri, echepoimortoilDi Gio- vanninel1856,il
Museo
restavaaffidatoaisemplicicu- stodi,eall’altacuradel rettoredell’Università,nonesi- stendoalloraprofessore diarcheologia.La
rivoluzione del1860dovevarilevareilnostroMuseo
da tanta decadenza;nellaqual operavuoisidarlodeadun uomo
dottissimo, la di cuimorteriusciamara
a quanti sonteneridellagloria dellascienzaitalianaeall’autorediqueste pagine
,chel’ebbe per lunghianniaffettuoso maestro,fue saràsempre amarissima. L’abate Gregorio Ugdulena chiamato a reggereilMinisterodellapubblica istruzione, accrescevaladotedellaCommissionediAn- tichità diduemiladucati,perchèservisseropergliacqui-
stidel
Museo
,nonpiùdipendente dall’Università,ma
sibbenedallaCommissionediAntichitàe BelleArti;e istituivailpostodidirettorediquellostabilimento.A
taleufficiovennedelegatoilcavaliereGiovanni D’Ondes Reggio.Da
queltempo
comincia un nuovoperiododiattività esopratuttodinotevoliacquisti,dovutiallalarghezzade'fondiassegnatialnuovoistituto,e allozelodelle per- sone preposteallasua amministrazione; poiché
una
legge del1863 assegnavaallaCommissionediAntichità(1)la(1)Allora fucompostada’signoriFrancescoPaolo Perez,IsidoroLa Lumia, AndreaGuarneri,GiuseppeDe Simonee presiedutadal signorFrancescoDi Giovanni.
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somma annua
dilirecinquantamilaper provvedereagli scavi ea’ristauridelleantichità sicilianeeagliacquistidelR.
Museo
edellaPinacotecadiPalermo.Diròoradegliingrandimentidel
Museo
dal1860sino altempo
incuifutrasportato allasua sede presente, eanzi tutto diparecchicelebrimusei,cheinteriosmembrati, vennero ad aggiungersialnostro.Quantunque
l'acquistodelMuseo
Astutofossegià deciso dalgoverno passato, pureiltrasportonon
ebbe luogopria del 1860.Fondatorediquestaraccolta fuAntonino Astuto baronediFargione;ilqualenelloscorso secolo,messe su inNoto,una
vastacollezione dimarmi,
figuline,monete, e altreanticaglie,ricordataspessonelleoperediparecchi scrittoridelleantichità sicilianeesegnatamenteinquelledelTorremuzza. Poco primadellarivoluzione del1860,
un
negoziantediPalermo,ilsignorGiuseppeLa
Barbera,ne feceacquistoe portolla qui,depositandolanelpalazzoGe- rani;ma
òda notare che nonvierano piùnèilibri,nè lemonete,dellequalialcune degnedi altissimopregio(1) enoteperun catalogo a stampa, pubblicato senzanome
(0Fraquesto èdaricordareuna monetaargentea singolarissima colnome dituttiiSicelioti,ilKEAIUTAN,aventeunatestadiGioveneldritto,eun cavalierenelrovescio; dellaqualehodatoildisegnonellemie Monetedelle antiche città di Sicilia,tav.1,n.7.IlRAODL-Rociimra,Mimoireturla mtdailles ticiliennadePgrrhuteie.(inserita nelle di luiMtmoiradenumitma- tii/ueetd'antiiiuilt)ricordal'esemplare della collezione Astuto (p. 58, nota 3), dei qualesitrovaildisegno,comevignetta,inparecchilibristampatiinSi- cilia(p. e. nel Viaggiodelprincipe di Biscarie in quello del Ferrara).La per- ditadiquestamonetaètantopiùspiacevoleinquanto cheinSicilianon ne
esistepiù alcuna copia. 1
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diautore,e senzaluogoedanno(1)..4
me
fudatodi averperlemani
unvolumedilettere,nellequalisicon- tenevanoinegoziatifattidall’Astutoperlaformazionedelsuomuseo;edaquellesi
desumeva come
lapiù parte dellesculture e delle iscrizioniprovenissedaRoma
eda certifabbricanti,piùchenegozianti, di antichità.Da
ciò seguicheconl’acquistoditalraccoltailMuseo
regio,
vantaggiasse più per
numero
dimonumenti,(le soleepi- grafiascendono a 238) che per pregiodiquelli.Allasoppressionede’Gesuitisidevel’acquisto del
Museo
Salnitriano,ilqualefu cosichiamatoda un padre Ignazio Salnitrochefondollo nel1730.Lasortesembrò
arridereal primo sorgerediquelmuseo, che cavandosilefondamenta dellafabbrica destinataacontenerlo,siscoperseuno de1 pochissimimonumenti
sicilianiconepigrafe fenicia,ilce- lebrevasofittilepanormitano,illustratoda moltiillustri filologi,leopinioni de’ qualisonoriferitenellaMemoria
sullemonete
punico-sicule dell’Ugdulena, ove ò pure un disegnodiquel cimelio(2).ScacciatiiGesuitinel secolo passato, quelMuseo
fudetto dellaRegiaAccademia
e cosi losivedecitato nelleoperedelTorremuzzae delGregorio;ma
quando,ne'primiannidiquestosecolo,ritornarono queipadri,ilgoverno mentretrasferiva nellacasade’Tea-tinilaR.Accademia, dettaindiUniversitàdegli Studj, la-
(I)Index vetervmet rcccntiorumnumorumquiapud AntoniumAstutonoe - iinumequitem extant. In 8°.
(1)Tav.II,n.14,pag.46e aeg.L’Ugdulena,non{scostandosigranfatto dallalozione dialtriorientalisti,nell'iscrizionegraditanellapancia delvaso, legge:Ha’lherbaal ben Mesullahh, cioè:Atherbaal figliuolodi Hesullulxh,
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sciavaagliantichipossessoriilSalnitriano:ilquale eradispostoinuna magnificasala lunga32metri,elar- ga9,50,nell’edificiodiquelCollegioMassimo, chealtra voltaavea possedutol’iscrizionegreca piùimportante che siasi
mai
trovatainSicilia:la divisione de’campialesini;cheiGesuiti,siccomeè tradizione,regalarononel sec.XVII ad alcunvicerécheportollasecoinIspagna,dovenon è piùricomparsa(1).
NelMuseo,aidinostriaccresciutoe ordinatoscientifi- camente per operadell’ultimoprefetto,ilpadre Giuseppe
Romano,
sicontenevanoepigrafi,sculture,vasiealtre anti- chità,insiemeaduna
vastaseriedimoneteemedaglie.EspulsiiGesuiti,appena seguitalarivoluzione del1860,
iladri,rispettandol’inviolabilità de’suggelliappostialle portedel
Museo
dall’autoritàdemaniale,ebberomodo
d1 calarsida’tettiesaccheggiare ognicosa,segnatamenteipiccolioggetti.Molti diquestifurono recuperati e insieme aipezzipiùgrossi e alleiscrizioni,che erano muratonei vestibolo,venneronel
Museo
regio;ma
parecchiindizjci fanno sospettarechegliantichipossessori sottraesseroprima della loropartenzaimonumenti
dimaggior pregioe dinon molto volume,come
lemonete,ilvasofenicio,ond’èpa-li)IlcompiantoprofessorUgdulena,l'ultimavoltachevennea Palermo,fu presodaunarera predilezioneper quellalunga epigrafe,laquale volleche leggessimo insieme parecchie volle,notandocome unapersona pratica delle usanze aicilianepotrebbe riuacire a spiegare tanti particolari dieconomiaagra- riae di topografia rimasti inesplicati.Le vicendedi questa lapidepossonoleg- geraipressoToaauitJzzA(Seiinunte DrogatiUo\Storia di Alesa, p. 113, seg.Il testosiha purenellaSicilia»ecc. veteraniinscriplionumnovacollecliodello stesso autore,(cl.Vili,n.XI, p. 109 segg. 1* ed.) e ora, nelCorpusInscrip-
lionum graecorum,voi.Ili,n.55,94,p.541segg.
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rolapiùsopra,e unabellacollezione didiplomi,fraiquali due arabiemoltigreci,
messa
su perloassidue eamo-
revolicuredelpadreRomano.
Neiprimimesidel1866 venne
da
ChiusiilMuseo
etru- scoCasuccini,acquistato l’anno avanti perlasomma
di liretrentacinquemila. Quellaraccoltaformata pergliscavifattineidintorni diChiusidaPietroBonci Casuccinieda Francescofigliuolodilui,ènotaagliarcheologi,perchè
ingran parteillustrata inmolte opere archeologiche ese- gnatamentenel
Museo
Etrusco Chiusino, enellepubbli- cazioni dell’Istituto diRoma.
Oltreauna
ricchissimaserie diantichitàpuramente
etrusche,ilMuseo
diPalermo gua- dagnò contaleacquistobeivasi greci eun grannumero
di altriche sonodiuna grandeutilitàperlostudiocompa-
rativo dellefabbrichee delcommercio
diquelle stoviglie.Molti desiderosichenellaanticacapitale di Siciliasiformi
un
vasto depositodimonumenti
attiaillustrareinogni sua partela storiadell’Isola,stimarono poco opportuna quellacompra;ma
tutticonvengono ora che per essasi accrebbeimportanzaalMuseo
edecoroallastessa città diPalermo.Dellaqual cosafaampia
provailfattosom-mamente
onorevolecheillustridottistranierisonqua
ve- nutiperlasolacagionedistudiare quellaraccolta.E
aciò siaggiunga cheneldeterminarsiad acquistodimonumenti
nonsiciliani,laCommissionedialloranonsologuardòalla importanzadiquella collezioneealprezzonon moltoele- vato,ma
fuspintaanchedaltimoreche ove quel danaronon
fossestatosubitospeso,sarebberitornato,infrutti- feroperlascienza,neltesorodelloStato;siccome era17
seguito allaprecedenteCommissione,laquale dopodiaver cumulatolacospicua
somma
diliresettantaquattromila circa,ebbeildolore diperderlainquella guisa.Inquel
tempo
dalducadellaVerdurafuvenduta per L.2250unaraccolta dicentoventiquattrovasifìttili,per lapiù partedellaMagna
Grecia, e due elmidibronzo con iscrizioniitaliche (1); c inMessinasiacquistavapelprezzo di L.12750una
bellacollezione di figuline dell'anticaGela, formatadalsignorCampolo
diTerranova,nellaqualesi contavano centoterrecotte epocopiù ditrecentovasi di-pinti.
Parecchi donidigranvalorevenneroadarricchireil
Mu-
seo inquel primo periododelsuo risorgimento.Da
S.M.ilreVittorio
Emmanueie
siebbeilcelebrearietesiracu- sanodibronzo, che da moltotempo
formava unode’pregi principalidellareggiadiPalermo,esiebbe pureun
bel- l’intaglioinlegnodeisecoloXIII,eun’iscrizionearabica trovatanellasepolturadellaCappellaPalatina.11signorGirolamoValenza donavalesueraccolte di monete,pietreincise,libriestampe;raccoltocheegli aveva tenutoinaccessibili agli studiosi: laqual circostanza va notata per dueragioni:perchèsi
comprenda come
in virtù delsuodonolascienzaabbiatrovato, diuncolpo,un tesorettodimonumenti
sconosciuti eperchèsivalutime-
glioilmeritodell’azione.IlValenza,chefupurePresi-dentedellaCommissionediAntichità, volleconlesueprò-
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prie
mani
iniziareiltrasportodellesuecollezioni (1);dando conciòun
esempiodegnodiessere imitato da quantifanno propositodidonare apubbliciistituti,ecommettono
poi lacuradellaconsegnaaglieredi,iquali,sovente,nonere- ditanolemedesime
intenzioni liberali de’ testatori (2). Alla generositàdel Valenzasidevonolesolemonete egemme
incise dipregiocheil
Museo
possegga, esidevepureun validosussidioaglistudj:unasceltabibliotecadioltre a quattromila volumi(3).Iduesarcofagifenicj scopertialtra voltanegliipogei della
Cunnita
pressoPalermo, furonoallora rivendicatiper lecuredelpresidenteDiGiovanni.Egli,sin dal1847,aveva rivolto l’attenzione delpubblico su queimonumenti
impor- tantissimi,de’qualiuno nonintero,trovatonel1095e regalatodal viceréducadiUzeda a Giuseppe Valguarnera(i)La mortolocolse in etàmoltoavanzata nell'aprile del<864.Laconse- gnadelle sueraccolteduròdalfebbrajo<866algiugno<870.
(1)Tessendo unastoriadelMuseodiPalermo micorre l'obbligo di registrare unfattonoto perlegazzettee altrimenti.Unbenemeritocultoredegli studj,
ilsignor Agostino Gallo,ebbel'intenzione didonarealMuseolesue raccolte diquadri,libricaltrioggetti diarte,fraiqualiun modellodicretaattri- buitoalBuonarroti,rappresentanteunadellefiguregiacentidelsepolcro mediceoa S.Lorenzo,dellaqualeappuntomancaa Firenzeilmodelloorigi- nale.IlGallo scelsealMuscoilpostoovedesiderava aver collocatelesue col- lezioni;volle chevifossemuralaun’iscrizioneallusivaaldono, ccontutto ciò seguita ornonèmolloladiluimorte,neltestamentonontrovossialcun cennodelliberaleproposito.Per fortunaglieredi diluihannoillodevole in- tendimentodirecarloadefTetto,almenoperquantorisguardalacollezione dei quadri.
(3)Secondol'inventario della Biblioteca,ilnumerode'volumiascendea 4384,de’ qualipochissimiappartenevanogiàalMuseo.
19 principe diNiscemi,siconservavaincastrato in
una
sala della VillaNiscemiaiColli;el’altrorinvenutonel1725, epresoda FrancescoBonanno
principe di Cattolica, fu tra- sportato alla villa di lui in Misilineri,overimasesinoa*nostrigiorniatrastullo de’monellicheandavano a
rom-
pervi sulenoci(1).Un
decretodel 3maggio1863 dispose chetuttigliog- gettiantichiscavatiper contodelloStatonelleprovinciediPalermo, Trapani,GirgentieCaltanissettasidepositas- seronelR.
Museo
diPalermo,ilqualemercèsiffattalegge, non sempre osservata(2), in questi ultimitempi guadagnò pregevolimonumenti.Da
Seliuuntesiebberoun’iscrizione votivaa Giunone(3),piccolasi,ma
importante, e molti frammentidisculture, fraiqualiduegrossipezzi dimetopa,(4)DiGiovanni,articoloinseritonellaFalce4847, e riprodotto nel Ballet- tinodellaCommis.di Ani.N.I,pag.1-5.
(2)Àncora nonsièpotuto ottenerelaconsegnadellenumerosefatturedi argillascoperte aSantaFlavia,inuna camerasepolcrale dellanecropoli so- luntina, dellequali diedialcuncennonel fascicolo dimarzo 487JdellaBivùtS Sic.p.3i7,einquello di agosto dello stesso anno, p. 135.IlDirettore delle Antichità fu costretto a lasciare in Girgentiunapiccolabasecon iscrizione greca, ivistessorinvenuta inunoscavodaluidiretto.Di questaepigrafeparlail Picone,Memories/or. agrigentine, p. 313;maioson costretto a dissentireda
luinell’interpretazione dell'epigrafe scolpita
QOAYZTEQANQ
IUTKIPA,laqualepannisignificareunadedicazione di quella base alla mollo coronala Sal- vatrice(Diana);nèconsento colbenemeritostorico agrigentino nella lettura de’
duerighidisotto,iqualisono scorrettamentegraffiticonuna puntasottile, ehannosenza alcundubbioun’altra dedica fattada unNicoraedealladeaSai*
vatrice.Vileggosicuramente:
N1KOMHAHEO&A1 ONVEEmTIPA(sic.)
(I)VediTav.Il,n.8.
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so
trovatidal direttoreCavallari (1);da Imerapezziarchitet- toniciegrondajescolpiteateste di leoni,scavati dalpro- fessoreMeli (2);dagliscavidiSoluntodirettidal consi- glierePerez,
una numerosa
seriedi piccoli,ma
pregevoli oggetti di vetro, dibronzo odialtrematerie, e una grande epigrafegreca(3).CongliassegnidelMuseo, aTerranova furonofattiscavi,da’ qualiilcavaliereD’Ondesritrasse unbelnumero
divasidipinti(4).Abolitonel1866lecorporazionireligiose,siaccresce- vanoleopered'arte,segnatamenteiquadri, e cresceva
ilbisognodiunedificiocapace acontenerle;essendoché lepochesaledeH’Universitierano divenute tantoinsuffi- cienti,che moltissimepregevoli anticagliegiacevano
am-
monticchiateinsiemeinuna
meschinatettoja,etuttoilmuseo
Casucciniera depositato,chiusoincasse,parte nell’anticoMuseoSalnitriano epartenella cosidetta Villa Filippina de’padridell’Oratorio.Nacquealloraillodevole pensierodicostruireuna nuovafabbrica;
ma
la difficoltà diottenereildanaro bisognevolefe’stimare miglior con- siglioloscegliereunode’tantimonasteri soppressi.La
scelta,èd’uopoconfessarlo,nonfupuntofelice;ma
di ciò devonoforseaccagionarsiquelleamministrazioni pubblichelequali proclivissimea concederemonumentaliedifizj ,
quando
debbonoservirea stanzadimilitariodiufficjfi-(4) DiGiovanni,Sui lavori inirapresi e sulle scoperte falle negli antichimo- numentidiSiciliadalgiugno4863alluglio4865,p.37seg.
(*)L.cit.,psg. 43.
(3)DiGiovanni,].cit.pag. 4, scg.
(4)BuUeUinocit.d.4,pag.49 e «egg.
SI scali(1),non credononell’ignoranza loro,chel’arte
me-
ritipureisuoiriguardi.Pertantolascelta,se talepuossi diré,cadilesullaCasade’padri dell’Oratorio aU’Olivella;
laquale, senetogliuncortile digrandi dimensioni,nulla offrivache potesse renderlaattaadufficio dimuseo.Pic- colala scala, strettiicorridoj,angustissimelecelle,poca
laluce,essendoché
una
partedellafabbricaèaddossata allachiesa eun’altrapartedà sudiuna
via stretta; tutto l’edifìzioinsomma,eccetto la bibliotecaelesale vicine, destinate poia’quadri, offrivaun agglomeratodipiccoli appartamenti,ma
nonquelloinsieme,regolareegran- dioso,che suoletrovarsi ne’monasteri.Priadiintrattenermisuilavorifattipeltrasportoela
collocazione degli oggetti nelnuovoedificio ,faròricordo degliaccrescimentiavutidallenostre raccolteinquesto
periodo,chevadal1867sino alpresentegiorno; e, anzi tutto,
diun
museo
celebre,quellodelMonasterodiS.Martino delleScalepressoPalermo.La
leggedisoppressionedellecorporazionireligioseaveva disposto chelecollezioniscientifiche diquellabadiarima- nesseronell’antica lor sede;ma
ilbisognodiprovvedere più sicuramenteallaloroconservazionee direnderleconpiù agevolezzaaccessibiliallericerche degli studiosi,fece derogarea quella legge(2) eglioggettivenneronelMuseo
(1)Quantostrazio,anchea’nostritempi, facciano poi di fabbrichevenerande gliarchitettimilitaripuòvedersi nellenuoveopere fatte inPalermonellosto- ricopalazzodellaCubaenell’altrodiMatteoSclafani.Nègliarchitettidel GenioCivilesonopuridasimilidelittidilesaciviltà.
(1)Ciòavvenneconunalegge speciale dei27luglio1869.
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collocandosiprovvisoriamenteinluogo separatoe ne’
me-
desimiscaffaliove eranopostialtra volta.D Museo
Martiniano,sortonel1744,peroperade’pa- dridiquelcenobio,Giuseppe Antonio Requesense Salva- toreMariaDi Blasi,fu poigrandementeaccresciutoper lozelode’monaci ediparecchidonatori,
quando
nella secondametà
delsecolo scorso,quelmonastero benedettino divenne,percosidire,sededistudjstoricieletterarj.Senon chegliacquistinonsempre furonofatticon severa critica,e gran
numero
dioggettifalsi,segnatamentefra ibronzi,non avrebbero dovutofarpartedi
museo
bene ordinato.Lostessopuòdirsidelleepigrafi, lequali ingran parteprovengono daRoma,
esono operadifalsarjdel secolopassato.Un
Breve ragguaglio nefudatonel1773dalpadre EvangelistaDì Blasi (1); e orsondueanni,avendone nu- meratituttiglioggetti,iofuicostrettoa pubblicarne un catalogo(2),ilqualesebbene non contenesse cheisoliap- punti preparatiperlacompilazionedilavoropiùesteso, pureriuscìgiovevoleallepraticheamministrative perla consegnafatta alregioMuseo. Quest’ultimo mercèdi tale acquistoguadagnava unaserie di circasettecentovasifìt- tili,fraiqualiparecchi rinomatissimi perlabellezza del dipintoolararità delle figure (3);unasingolaretessera diossoconiscrizionegreca(4) e piùche cinquemilamo-
nete,oltreaunabella seriedimedaglionimoderniodi(I)ÈinseritonelvolumeXVdegliOpuscoli di autori siciliani.
(1)Catalogo delMuseodell'ex-monastero di S.MartinodelleScale, Pel.1870.
(3)Salixas,I.c.p.Vilie seg.
(4)Veditav.n,n.7.
23
oggettidelmedio evo o piùrecenti,iquali incertaguisa, colmarono
una
lacunadelnostroMuseo.Solodevo notare chenellaraccoltamartinianamancavano
moltemonete
dipregio,ealtripiccolioggetti (1), oltreauna
epigrafe etruscadiotto righi,trovataa Perugia,laqualefuforse scartatainalcunode’rimutamentisoffertida quelmu-
seo(2).Inquanto risguardaallemonete,nel dettoCatalogoio
feciun elencodituttequellecheilTorremuzzanell’opera Siciliaeetc.veteres
numi
(Palermo,1781-1789),citavacome
esistentinelMuseo
Martiniano aggiungendovino- tizia diduealtre digranvalore,orasparite:undidramma
diThermae Himerense
scoi tipidell’obolo (3), eilcelebre(I)insarcofago rotondo,inpiomba,diun palmo omettodidiametro(Di Busi,I.cit.,p.50),rinvenuto nel feudo stesso di S. Martino.
Antico peso diGirgenti di figura conica schiacciata, segnatoconquattropal- linesottoedall’unaparte l'aquila,edall'altrailgranchio.Di Busi,I.cit., p.65.
Novemanichi di creta improntaticonletteregreche(Memorieperservire allastoria letterariadiSicilia,tom.I,p.V,p.64).Unodi questimanich èanchepubblicato dalToaaaiiutu,Sic.veli.Inscripl.cl.XV,n. 16, p. 105.
Duebollilatinidimattoni.Tonaavcm,1.cit., cl.XV,n. 70, p. 1*5, clas- seXVI,n.45,p.137.
Cinquesuggellibizantini dipiombo. (Tosaenvzza,1.cit.,cl.XVI, num.8, p.116,n.11,p.117,n.14,n.15,p.118,n.16,p.119).
Duematrici inramedi suggelli delmedioevo,disegnate nelleMemorieci- tate,tom.I,part.Ili,p.75,tom. U, part.I,p.6.
(1) Di questaepigrafe,importante perlasua lunghezza,ilTorremuzza pub- blicòunfacsimile nelle Iscritioni di Palermo, n. cavi, p. 63, insiemeaduna illustrazionedelPasseri(p.435sogg.)eloripetènelleSic.veti.Inscripl.
cl.xx,n.10.p.316.
(3)Tossehczza,Siciliaevelerànumi,tar.XC,n.3 e4.
24
asseMarti niano
,
pezzofusorappresentantedaunIato latrinacria e dall’altro,untridente(1).
(4)11disegno diun esemplaresimile,illustratodalGamurrini,puòvedersi nelPeriodico dinumismaticaesfragistica perlastoria d'Italia,annoIV, ta- volaI.Lo monete cheiotrovainell'armadio di n. 142, eranoconpoca esat- tezza classificate nelmodoseguente:
SICILIA oao AMG. su. SICILIA ORO A»G. ».
Riporto 6 176 444
Adranum 6 !Tauromenium 34
Aetna 1
1
Thermos 3
Agrigentum 10 56 Tyndaris 3
Alassa IO Punico- siculi 1 • 117
Aluntium 3 .Cossura •
Amestratus i !Gaulos 1
Assortii 1 lLi/tara 6
Alabyrium 4 I Melila 6
Calaci^ 5 iCaene 4
Cantorino 1 7 Hiero/ 11
Catana 2 55 Dionysius II 1 1
Centuripae i 11 ;AgalhocUs t 7
Cephatoedium
ì 1 Dimorata i
Erma 1 Hiero II 18
Entello 1 Sosislratus 3
Gela 7 IO Hitronymus 5
Iterac tea i Phintias 1
!limerà 4 5 Pyrrhus 1
Hybla 1
Jaela 1 MagnaGraecia 3# 131
Leontini 3 7 Urres etInsu-
Lilybaeum 1 lse li 8»
Macella 1 Regbs 4 5 16
Menaenum » Consolari 311
W
108
Messano 5 37 Imperiali 6 111 134610
Moryantia 1 Arare,Turche
Naxus 4(a) 4 bNormanne 1 30(r) 14»)
Panormus 56 RediSicilia 3 56 191
Segata 5 6 Modernedi va-
Selinus 1 4(b) 5 rienazioni 41 439
Solus l Nonclassifi-
Syracusoe 4(c)424 137 cate i io 389(li)
Ariportare 6 176
m
Totale 20 696 4410(a;Rameindorato.—(b)Rameindorato.—(c)Duedi elettro,unadiargento doratoeunafusa. .
—(d)Una dorata.—(e)Diargentoeinargentate.—(f)Bronzocbiglione.—(g)Piti(3 paste retro.—(h)Più1dipiombo.
25
L’abolizione degli ordinimonastici
,pel
modo come
fu eseguita,nonfruttò alle raccoltepubblichequanto avrebbe dovuto,equestofugravedanno nazionale;chel’ingor- digiasacrilega de’ rivenduglioli di antichità,ebbe ogni age- volezzadirubaretesori diopered’arteche oravanno con- fusinelle collezioniestere,senza alcunsegnocheadditi laloroorigine.La
curadisceglierene’conventidiPa- lermo,quantioggettifosserodegnidelMuseo,fudataalprofessoreMeli,infierendoilcolèra del18G6: molti epre- gevoliquadrisene ebbero,
ma
pochiglialtri,monumenti;
iquali tuttavia riuscironomolto giovevoli,perchèper essisipotèformare
una
classe di antichità delmedio evo edelrisorgimentodellaqualesiavevadifetto.Ipezzipiùnotevoliavutiallorafurono:dalconventodi S.Francesco diAssisi,un’ edicola di
marmo
delsecoloXVI
fattafare dallanazion genovese,dallachiesade’BenedettiniBianchi,una
statuadiMadonna
colBambino
operadiAntonelloGa- gini;dalconventodi S.Domenico,una majolicaattribuita a LucadellaRobbia;dalconventodi S. Cita,alcuniricami del secoloXVII euna
cassettaconintaglidelsecoloXV,
edavariechiese,un grannumero
dioggetti preziosi, utili perlastoria delle artiodelleindustrie siciliane,ma
quasi tutti,non piùantichidelsecoloXVII.Ilpossessodiquestioggettipreziosifu forse la princi- palecagionecheattirò sul
Museo
una grave sventura. Nel dicembredel1871visirubavano quasituttelemonete
dioro ediargento,legemme
inciselegateinoro,ele oreficerieanticheemoderne. L’entrarene’particolaridi questofattodolorosonon parmilecito,mentre ancora non è fornitoilprocesso innanzia’tribunali; dirò soltantocome
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alquantimesidopositrovassero tuttiglioggettiantichi,
meno
pochissime monete.Ma
grave dannoincolse allemo-
derneoreficerieprovenientida corporazionireligioseabo- lite;cheiladri,a renderneforsepiù agevoleiltrasporto, rupperoepestaronoosteusorje calici,distruggendocosiogni pregiodismalti,dicesellatureedifiligrano.
Altridonisisonoavuti inquestotempo.IlMunicipio diPalermo
mandava
indepositocircacentomonetedi argento sicilianeespagnuoledel secoloXVI
,scoverte lavorandosinella viaNuova
oMaqueda;
ilsignorabate Antonio Paternostro facevadonodiunacollezioncina dian- tichità egizie;lasignoramarchesa
diTorrearsa,beneme-
rita de’MuseiUniversitarjperaltridoni,regalavaalno- strouna pregevolelapidegreca(1), euna
statuadimarmo
del Villareale,scultoresiciliano,chenellaprima
metà
di questosecolo,ebbe grande rinomanza edicuiilMuseo non possedevaopera alcuna;ilsignoravvocatoMessineoof-frivaunaiscrizione digrandeimportanza perla topografia diPalermo(2).Dal Municipiosiottenne
una
bellaporta del secoloXIV,toltadalpalazzocheMatteoSclafani fab- bricavanel1330, e cheservito poiad ospedalecivico, furidottopiùlardiaquartiere militare:sontuosoedificioche
a’dì nostrinon dovrebbe più continuare a deturparsi(3).
(!)Camarda,Itcritioncinamortuariainedita,(fiutilaStenla,anno1,voi.I, p.4)3);Saliva*,L’iscrizionediTallo,donataalfi.MuseodiPalermo
,
(fli- rtilaSiculo,annoII,voi.III.pag.361 segg.).
(1)VediUv.in.
(3)Di questopalanoe delle sue vicende, trattaampiamenteilDiMario Dellebelleartiin Sicilia,voi.I,pag.315 e segg. e Biblioteca storica letteraria di Sicilia, voi.II,p.169 e seg.;voi.X,p.153.
27
DalMunicipiodiTerminisiebbeindono
un
belpezzo delmagnifico doccionatodell’acqaidottoCornelio;ilqualdono
da
partedelMuseo
furicambiato conun’umetta
etrusca.Gliacquisti diquesto ultimo periodo non hanno avuto l'importanzadi quellifattiprecedentemente; perchè quasi
tutto loassegnodel
Museo
ealcunavolta tuttoquello della CommissionediAntichità, èstatoimpiegatonelleopere dimuraturaoccorrentiaridurrealnuovoufficiolevec- chiefabbriche.Tuttavia,quando
siè temutochelaSi- ciliael’Italiapotesseroperdere qualchemonumento
dipre- gio,laCommissioneha
credutodidover derogarea’prin- cipjstabiliti.Pertanto per tacerediunbuon numero
dimonete
edialtripiccolioggetti,sicomprò una
statuadimarmo
trovata aTaormina
(L.1200);duepezzi di avorio, de’qualiunodel secoloXV,
possedutidal dottoreCalcara, (L.800);mi
grantritticodismaltoimitanteilavoribi- zantini(L.900);trepregevoli anelli de’bassitempi, per poco piùdelvalore delmetallo(1); altrianelliantichi (2) delsignorGambino
insiemead alcuniorieuna
bella pietra incisa (L.200);un
anellobizantino(3)conlavori aniello(L. 550);una
staderaromana
trovatanelVero- nese(L. 500).Un
mortajodibronzodelsecoloXVI
coni- scrizionierabeschiposseduto dal signorAndreaD’Ondes fucomprato perlaragguardevolesomma
diL.2500.(4)Tav. A,n.7,9,4*.
(J)Tav.A, n.i,S,6,»,14.
(3)Tav. A,D.1.
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28
Gliscavi diSelinunte
hanno
offertosempre qualche pezzo digrande importanza;fraiquali,unbelframmento
difi- guraviriloelacelebreiscrizionedeltempio cheorsiattri- buisceadApollo.Oltreaquestiscavine’tempj,ildiret- toreCavallari,ha esploratolenecropoli dell’antica città, e neha
ricavato (ementrescrivo,continua aricavarne),una
bella serie di vasiimportantissimiperlastoria delle artiantiche.
Da
Moziaegliha
recatounframmento
architetto- nicoevarj pezziditerra cottaedialtrematerie;eda Taormina,una
iscrizionegreca,lunghissima e molto im- portante.Dagli scavi diSolunto,direttidal professorePa-tricolo,sièavutoun gran
numero
dipiccolioggettiperla maggior partediargilla,divetroodibronzo.Siccomefudettopiùsopra,il
Museo
dall’Università dovevatrasportarsi nellasuanuova sedeall’Olivella,quando
appuntoinqueltempo
nelasciava la direzioneilcavaliere D’Ondes,equell’ ufficiosiaffidavaalcavaliereGiovanni Fraccia,giàassistente delprimo.La
CommissionediAn- tichità,privaallora diparecchifraisuoicomponenti,si avvisò di conferirealFraccia ognifacoltàperlacolloca-
zionedelnuovo
Museo
eperleoperedimuratura aciò necessarie;dandoladirezionedellaparte tecnicaaldi- rettoredelleantichità.Eletta lanuova Commissione(1),sisottoposeroadac-
(I)Compostadaisignori:GaetanoDailapresidente,AndreaD'Antoni,Isi- doroLa Lumia, GiuseppePatricoloeAntoninoSalinas.Inseguito,perlari- nunzia delLa LumiaeperlamortodelD'Antoni,furono elettiisignoriGio- vanniD'Onde*eGiuseppeMeli.
29
curato
esame
ilavorigià intrapresiquasiinognipunto delfabbricato,esiverificòchesieramesso mano
alla riformaun
edificiotanto vasto eirregolaresenza averne rilevatouna
pianta e senza un progettoscritto diquel che eradafare.Richiestoildirettore delMuseo
de’suoi studj intornoatuttoillavoro,questirisposerivelandoneilcon-cetto
morale
(1).La
Commissione dovette provvederediver- samenteallacollocazionedellemetopeselinuntine,alle qualisierano assegnate stanzuccepiccoleedipochissimaluce,evollecheaquelle,siccomeai
monumenti
piùim- portanticheilMuseo
possegga,sidesselapiùbella e
ampia
sala (l’anticoRefettorio) echelacollocazione loro fossefattainguisadarivelarel’anticoufficiodiquelle sculturearchitettoniche.Incaricato di siffattolavorofuildirettoreCavallari:e
quando
egliefalungida Palermo, losupplìilprofessorePatricolo.Cosiconl’aiutode’pezzi architettonicichegiàsipossedevanoe di altrichesitra-sportaronoespressamentedaSelinunte,o chesirifecoro copiandoliesattamentedall'antico,lemetopericevettero talecollocamentobelloedistruttivochecirendepalesi
leragionichegovernanoquellesingolarisculture.Altri {rammentiarchitettonicicon opereplastiche della piùpura artegreca,restavanoacollocareinquellasala,quando per cagioni chenon sonoda ricordareinquesto luogo, l’artistaillustre
,cuierastata
commessa
la collocazione diquegliavanzicoiqualiha
tantadimestichezza,dovè
rinunciareall’incarico.
(3 Piaccia, Esposizione del concellomoralerelativo all'adallamenlodtll'Oli- vellaaMuseo, presentala allaCommestionedi Antichità e Belle Arti.Pai.U6ì Nefufattaancheuna aecondaedizione.
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30
La
direzione delMuseo
credette di fardasè solaquella- voro;e cosi sinoa pochigiornior sono,distribuìtuttiimarmi,
le sculture nelpian terrenoe le iscrizioni nelprimo piano,secondo chea parer suo dovevano andarcollocate.Ma
laCommissionenonha
credutodidover approvare questo collocamento,trovandoinmezzo
a’purimonu-
menti ellenici, mescolati pezzi romaninonsolo,
ma
pezzibarocchidelsecoloXVII epiùmoderni; espostefra lesculture antiche, sculture
moderne
mostruose,daoccul- tare ne’magazzini;prividiluceimonumenti
piùprege- voli,eJtiùilluminati quelliche avrebbero bisognodiminor luce;ignoratol'ufficio dialcunimembri
architettonici,tanto da essereicapitellimutatiinbasi(1).Egliè
dunque
da attendere ancora un nuovo ordina-mento
che rispondaalladignità diun museo
erenda pos- sibilie sicuriglistudjdegliavanzichevisicontengono.E
questobisognosifasentirenonsolope'pezzi diar- chitetturaediscultura,ma
pertuttelealtreclassidimonumenti,
a'qualifudatagiàuna
collocazione provvi- soria,chepure èriuscita digrandeutilitàaglistudiosi.Nel 1868, essendo assenteildirettore, laCommissionenon potendo piùtollerarechetuttiglioggetti del
museo
fos- sero tenutiocculti,con gravedanno
dellaloroconserva- zione, econ niunprofittodelpubblico, incaricavatre deisuoicomponenti, perchè due mesi per ciascuno, reggessero quelladirezione e collocassero allamegliotuttoquantosi
(!)Aquestisconcitiaggiungacheinseguito a collocamentosiffatto,pa- recchimonumenti tonostatisfregiatiorotti.
31 potesse(t).Rinunziandoalloraad ognistudio dieleganza,
siesposero quadri,bronzi, terracotte e altrioggetti,iquali avrebberoatteso,chisafinoa quando,
una
conveniente collocazione nelle saleche ancoranon sono terminatee moltomeno
provviste de’mobili necessari.
In talicondizionisfavorevolissimedifficileriesce lo scri- vere
una
completarelazione suimonumenti
delmuseo
di Palermo; ond’ècheiomi
ingegneròdiaccennarealmeno a’piùimportantifra essi.Ricerchedi dotti evanitàdiindotti
hanno
conferitoef- ficacemente arivelarequantosiaricca la Sicilia dique-depositi,ne'qualimistiad ossadianimaliingran parte scomparsi orada questeregioni,sitrovanorozziavanzi dell’umanaindustria.Or siccomequelle ricerchesonostate pressodinoiiniziatedanaturalisti,(e ciòèdaascrivere a fortuna) neèseguitochelecollezioniformateinvari
puntidell’Isolasonostatedepositatenel
Museo
geologico dell’UniversitàdiPalermo, unode’primiinItalia per ricchezzaebuona
scelta delleseriepaleontologiche.Iviè espostain bell’ordineuna numerosa
raccoltadiarmidi pietra,vasi,e altriavanziantichissimi de’primiabitatoridiSicilia;dellaqualraccoltasiamodebitorialleoperose curedelprofessore GaetanoGiorgio
Gemmellaro
eallali- beralità diunuomo
benemeritoinquesti studj,ilsignor barone Francesco Anca.Al
museo
archeologico sonopure venutedisiffattean-(1)EbberoquelmandiloiprofessoriPatricoloeMelie l’autore di questo scritto.
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32
tichità dallecavernedella collina di Chiarastella,atra-
montana
di Villafrati;lequali,inparte,siebberoindono nel1864,dalsignorprincipediMirtoeinpartefurono scavatedallanostraCommissione(1), laqualeebbe cura chequegliavanzi antichissimifigurasseronellamostra bolognesediantichità preistoriche.Degliantichissimipopoliche abitaronol'Isolaintempi storici,noncirestanomonumenti,senetoglialcuneabi- tazioniscavateingegnosamentenella rocciae alcunefab- brichea massipoligonali.Del resto
non
unascultura,non un’ epigrafechesipossaattribuirecon certezzaa'Siculi oa’Sicani (2);elestessemonetediquesti popoli,hanno
leggendenellalinguadegliinvasoriElioni (3).A
spiegare lecagionidi siffattamancanza
dovràattendersiche smesse letradizionalipredilezionipe’grandiosimonumenti
della costadell’Isola, lostudio de’ ricercatorisirivolgaa’post1 piùmediterranei,oveda avanzimeno
belliè da ripromet- tersilascovcrtadinotizieimportantissime perl’anticaetno- grafìa.Nellepresenticondizionidunque
non èda mera- vigliaresenelMuseo
diPalermonon
sitrovinomonu-
mentidiqueipopoli, e se diquellagente industriosissimachefu la fenicia,appenasipossegganoduesculture,che lesipossanoattribuiresenza alcun dubbio.
Talisonoiduesarcofagi di cui furicordata brevemente
lastoria(pag.18),trovatipresso Palermo insieme a
un
(4)Di Giovakui,1.cit.pag.30 seg.
(1)Intorno alle sculture barbare scoTertea'Giardini diTaorminasari detto altrove.
(3)Lesoleeccesioni aquesto fattosonoledesinenze inesplieateWlA, sIB, esIIBexlEnellemonetedi Segastee di Brice,
33
gran
numero
dioggettiegizjedunframmento
diiscri- zionefenicia,le qualicose,disegnate per curadell’abate cassineseDelGiudice,chenescrisseappositarelazione (1), sivedonoincisenell’operadel D’Orville (2).Lefotografieaggiuntealprimo
numero
delBullettino dellaCommissione possono dare un’idea più adeguatadi questisingolarimonumenti
(3).Diunodiessinon ab-biamo
cheilsolocoperchio;dell’altrocirestaanchela cassa,nellaqualeèsegnatoilcontorno esternodel corpo.La
forma generalediqueste archerispondeesattamente a quelladellecassedamummie;
sulcoperchio èscolpita unafiguramuliebrecompletamentevestita inuno,e nel- l’altroèmodellatala testainsiemeallebracciaeipiedi;tuttoilrestoèliscio,esenonfossetondeggiante,sipo- trebbedirea guisadierma.
Anche
lo stiledelleduescul- ture presentauna
diversitànotevole:nellaprima,arcaico,ma
largo; nellasecondaèbelloepuntodissimileda quello dellebuonesculturegreche;laqual circostanzapuò fornireargomento a molteinduzionisuirapporti de’Fe- nicjcogliartistigrecidell’Isola (rapportiche sonprovatiampiamente
dallanumismaticasiciliana),restandosem-(4 )Haper titolo Hotisie e conghielture sovraunantico sepolcronuovamente ritrovalo, chesiespongonoagli eruditianliquarii delta republica letteraria,per darneillorparere e giudizio. SivedaDiMarzo,Biblioteca storica e letteraria di Sicilia, voi. IX,pag. 98 seg.
(1)Siculo,lav.B. L'iscrizione incisa inunalamina diramaè copiataanche nelTorremuzza,I.cit.cl.XX,n.XVI,pag.3X3.
(3)Una minutadescrizionenèè stata data dal DiGiovanni,Bullettino n.I, pag.isegg. Sivedano pure G. D'OndesReggio,Giornale di Sicilia del30 settembre1863eDiMarzo,1.cit.voi.VII,pag.134 segg.
34
preaccertatochequesti sarcofagi,perlaidentitàchehanno conquelli delLouvretrasportatidalRenan, debbano con- siderarsi
come
appartenentisenza alcundubbio a gente fenicia.Diun’ altraclassedi
monumenti
orientali,degliegizj (pochiedipocovalore,eccettounafigurina digranito congeroglifici)(1)nonavrei fattocennosenonmi
pre- messedirilevarecome
essisianorarissimi nell’Isola;la quale scarsezza,postaariscontroconlagrandedovizia chenefornisce laSardegna,parafiunfattodegnodiqual- che considerazioneperla storia degliantichicommerci.
Di
monumenti
etruschisipossiedonosoltanto quellidella raccoltaCasuccinidiChiusi(pag.16),oltreaqualche vasodibuccherotrovatoaSolinunte.Tutta quellaraccolta secondomiinventario diconsegna,sidividevaapprossima- tivamentenelseguentemodo:
Ceramicacircapezzi 300
Terrecotte 200
Sculture. 200
Bronzi ealtrematerie . . . . 100
Totalepezzi 800
Un
catalogostampato anome
de’signoriOttavioePie- troBonci Casuccini(2)dà una brevedescrizione di tutti(i)ProvienedalmuseodiS.Martino(n.63delmioCatalogo).Un’ altra statuettadisegnata pressoTorremuzza,1.cit.cl.XX,n.i pag. 308, e Iscri- zioni diPalermo, pag. 59,non parmiegiziagenuina.
(*) Catalogo deitnonutnenii etruschi esistenti nelmuseoCasuccini. Siena, 1861.
35 glioggetti,indicandoinquali tavole del
Museo
Etrusco Chiusino sianodisegnati.La
brevitàdiquestoscrittovuole chefratanta ricchezzadimonumenti,siricordino solole classipiù importanti:l’epigrafica, laqualedicorto è stata argomentodistudiodel professoreCorssen;quella delle sculturearcaiche,compostadimoltibassorilieviedial- cuna statuacelebre;elaceramica. Quest'ultimacomprende
ilfamoso vasodibucchero configure rilevaterappresen- tanti
una
scena mitologica non ancoraspiegatasicura- mente, erelativa forse all’uccision diMedusa
(1);molti vasidipintidifabbrica etruscaeparecchigrecidibello stile,fraiqualisoucelebriquelloconlanascita di Erit-tonio;l’idriacolgiudizio diParide; l’anfora conTetie l’eleoche vanno avisitare
durone
(2).Fraibronzi,oltre asolitiutensili,sinotanoalcunispecchigraffitidibuon
lavoro.Le antiche operediscultura possonodirsiscarsissime inSicilia,ovesiguardiall’opulenza e allaculturadelle tantecittàchealtra voltavifiorirono;ediquesta scarsezza vuol tenersicontonelvalutareleraccolte del
Museo
di Palermo.Una
partede’suoimarmi
nonèscavatanell’I- sola;ma
leopereplastichee architettonichedi Selinunte, Agrigento ed Imera, appartengono a quel generedimonu-
mentiellenicidipura epoca,delquale cercherebbesiin-(i)Disegnalo presso Micali, Antichimonummli,tav.M.Moellee-Wibse- Leu,ltenkmdler der alienKunsl
,
voi.II,tav.LVll,n.280.
(I) Pubblicati molto volto. Siveda Hetoeman*,Vaxmmmmlungde,Museurm IU Palermo(EstrattodàUArchdologischcZrilung<870e<871) n. 58.606<
pag. 10.
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vanoun esempio inparecchide’piùgrandi ecelebrati museidiEuropa.
Dalle
mine
colossalide’tempjdiSelinunte vengonole operedimaggiorpregio, lemetopedelle qualifugiànar- ratalastoria delritrovamento(pag.6seg.);preziose scul- ture chedagliincunabulidell’artegrecaciconduconosinoalsuo pienosviluppo,lequalinonè mestieri ch’io descriva, essendoché essesono notepe’disegnidelSerradifalco, perlefotografie e in parte,pe’ gessichesenetrovano inparecchimusei.Insieme adesse
abbiamo
un gran nu-mero
diframmentidisculture inmarmo
edintufo, diun
meritosingolare,massime
ilpezzodifigura virile tro- vatodal Cavallari neltempiodetto diApollo(1). De’ pezzidiarchitettura fu qui trasportatapartediun’edicola (2) nella quale,pocoopportunamente, furono confuse con moderni
colori letraccedell’anticapolicromia(3),triglifi,comici e altri
membri
architettonici dipietraediterra cotta,quasi tutticon avanzidicolore, de’qualisiragionaampiamente
dalSerradifalcoedal Cavallari,che ne ha orascavati e trasportatimolti(4),fraiquali èdaricordare principal-mente
l’edicolatrovataneltempioattribuitoa Giunone(5).ProvengonodaGirgenti preziosiframmentiarchitettonici con avanzidicolori,scavatine’tempjdiErcolee diCa-
(!)Sene dàlafotografia nel4®numerodelDullettino,tav.IV.
(1)Vedisopra a pag. 8.
(3) Un’altra edicola,intera,fumandataintempirecenti dalcanonico Vi- vianie s’attendeche vengarimessa su.
(4)Nel Bullettino dellaCommissione,numeri4e5.
(5)Èdisegnalanel4°numerodelcitaloBulletlino ,
tav.Il,n.7,insieme aiposto in cui fu trovata;ipilastriparechesisienoperduti nelMuseo.
37 storeePolluce(1),elastatuadiEsculapiogiàricor- data(2),
monca
dellatestaedelleestremitàdelcorpo.Tre grondaje appartenutealtempio d’Imera, con grandi teste di leoni puredipinte,furon portatedal professore Meli
quando
nel18G2egliscoprivapartediquelsingolare edificio, l’unicosuperstitea testimoniarel’anticagrandezza diquellacittà(3).La
feniciaMoziaciha
datosoltanto un pezzoarchitettonico sulquale èscolpitauna
lancia.Anche
Solunto,piccola città rispettoaquelle ricordate disopra,hafornitosculturee frammentiarchitettonicidi moltopregio;la dicuiscovertasideve ascavicominciati da contadininelloscorcio del 1825, e continuatiposciadalla CommissionediAntichità(4). Sitrovaronoalloraefurono trasportati alMuseo,capitellidorici e corinzj,cornici,
una
arae altriframmentidiarchitettura (5)insiemeallastatua colossale diGiove,aidue candelabri ealsimulacrodetto di Iside.Tuttequeste operediartesono condottein pietradellevicinecave dell’Aspra/leprime conservanorivesti- mentidiintonacoallamaniera romana.Altri stucchidi
(1)Sf.hr a difalco,I.cit.voi.Ili,tav.XVIIeXXXVIter.
(I)Vedisopra,a pag. IO.Se ne haildisegnoinShrhadifalco,I.cit.
tav.XVII,45.Ilposto del ritrovamento è indicato nella tav.XVI, conlalet- tera f.
(3)Ilpostodeltempioè indicato inunoSchisi otopograficodellacittàe territoriodiImcradelD.'S.Cavallari,cheaccompagna unrapporto dilui nel n.1 del BulUltino. Di questotempioe delsuoristauroilprof.G.Patri- colohafattoargomentodiconferenia pubblica nel1868.
(4)Degli scavi eseguiti intempia noi più vicini sarà fatto ricordo piùavanti.
(5)Disegnati pressoSehradifalco,Cennisugliaramidell'anticaSolunto ,
tav.Ieli,Ani. di Sic. voi.V,tav.XXXVIeXXXVII.
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fabbrichedella stessaepoca, modellatie dipintivagamente, mostranoilgustoelavalentia degliarteficiSoluntini.
La statuadelGiove,senon è dacelebrare rispetto ai pregi dell’arte,è da avereingran conto ovesipensiche essafra lepochestatuerappresentanti queldiosedutoin trono,è
una
dellepiù grandi e più ben conservate(1).Pocolungidal Giove furono rinvenutequelleduecolon- nine,cheinostriscrittori
chiamano
candelabri;iquali iosupporreiservitiadaltroufficio,cioèaquello di colon- ninedialcun trono o sediadigrande statuacome
quella del Giove.Nelfustosono adornedi gentili scultureromane
nelle quali,dissentendodal Serradifalco (2),scorgo Marte coronatodalla Vittoria eaccompagnato da Venere che porta sulle spalleAmore,edatre altreliguremuliebrinellequali è agevoleilriconoscereleGrazie.Dimaggiorvalore rispettoall’archeologiaèilsimulacro chefudettorappresentareIsidesedutain
ampia
sedia sostenutada duesfingi(3).Sirinvennequestanelsuo posto antico,collocata sutregradiniinuna
cameretta dell'edilizioche è disegnato pressoSerradifalco (4);ed è(I)Serradifalco,Cenni, lav.Ili,Ani.diSic.voi.V.tav.XXXVIII.Mukl- ler-Wieseler,I.cit,,voi.Il,tav.II,n. 15.Overbece,GriechischeKunshny- Ihulogic,voi.Il,pag.Ì8i segg.
li;Laragione allegaladaquelloillustrearcheologocheundiononpossa essere coronatodaunaVillcria,nonè valevole.
(3)SerradifalcoCenni,tav.VI,/InfirAi/ó,tav.XLI.
(4)Cenni,tav.V.Antichitàtav.XL.11postooveeracollocatalastatua èsegnatoconlaletteraC.IlGiove,iduecandelabrieiframmentidispersi diunastatua diNettunofurono trovati in tre camerettealsuddiquell'edi- ficio.Quest’ultimomancanellapianta generale di Solunto rilevaladarecento dairingegnere Salerai-Pace o pubblicata nel suo scritto,Soìunto,ossialero- vine diun'antica città suimonteCatatfano,Pai.,4872,tavolaprima.
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scultura degnadiessertenutainmaggior contoe dies- ser fattaargomentodinuovistudj.Egliècertoche qui
abbiamo
unode’ rarimonumenti
soluntini,anzisiciliani, ne’qualisifaccianomanifesti elementiorientali;chèal- l’orientesubitocirichiamanoque’dueleoni alati (1) coperti ditunicanellaparteanteriore del cjrpo,mentrela figura sedente perlasuadisposizionegeneralee pelpiegheggiarede’panni,nondifferiscegranfattoda'piùantichiidoli greci.
E
alcertoquestafustatua destinataacultopubblico;chèilvuoto scavatovidentro a formad’imbuto,ilquale
èincomunicazionecol
sommo
dellastatua,fu fattocon intendimentodi offrireagevolezzaa ciurmeriedisacerdoti.Da
Tindariprovengonoalquantestatueromane
giàri- cordate(pag.8)euna
colossale diGioveinpiedi,pub- blicatada GuglielmoAbcken
(2)siccome un’immaginedel Giove Imperatore chesitrovariprodotto inuna
raramo-
neta siracusana(3).L’importanteritrattodiunasacer- dotessadiIsidefuscavatoaTaormina, insieme aduna
epigrafe latina,nelpostodovefugiàrinvenutoun celebreepigramma
grecorelativoalculto diSerapide(4).(1)Ignoriamolaformadelbusto e della testa,perchèrollituttee due.
(2)Di Giove imperatore ossiaUrio,negliAnnalidell'Istitutoarcheologico, voi.XI.tav.d’agg.A.OrasivedarOvKaBECK,GriechischeKunslmythologie voi.Il,p.132 segg.
(3)Salinas,IHduemonetedellareginaFitislidc.Uri Periodicodinumi- smaticaesfragistica perlastoria d’Italia, an.I,tav.IX,n. 2.
(4)L’iscrizione latina,chesiconservapurenelMuseo,è questa:SERAPI 1SISÀCRVM|CENNIVSSECVNDVS|VOTVM.AP.
L’epigrammagreco trovato nel 1862, restò aTaorminaeha dato occasione aun grannumerodiscritti.DeSpucciibs, D’unagrecaMenzionatrovatain Taorminaed’un tempio di Giove Serapide,Lettereillustrative.Pai.,1863.
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Perlasuaprovenienzaèdegnodiricordo
un
beltri- podedimarmo,
acquistatoinCenturipedal direttoreCa- vallari,nelquale più che un pezzo completo, èa parer mio,da scorgerel’accessorio diuna
statuaprobabilmente diApollo.Come
illustrazionediun celebremarmo
cata- neseèimportantelacolossalestatua imperialericostruitadalloscultoreVillareale,
combinando
iltorsodelmuseo
Biscari(1)conalcuniframmenti che furondiproprietà del Fagliati.Delle altresculturenoteròduetorsivirilidi bellissimolavoro;un’erma
bacchico, unbassorilievo ro-mano
imperiale conuna
battagliacontropopoli nordici;elastatuadiTorredelGreco,gentilissimarappresenta-
zione diun giovanesatirosimileperforme e peratteg- giamento,aquello del
museo
diDresda(2).La
collezionede’bronzi è compostadiunbuon numero
diutensilipompejani;dialtripochiscavatinell’Isola,e dimoltissimi,perlamaggior parte nèantichi,nèpre- gevoli,provvedentida'varjmusei chesisonoriunitinel nostro(3).Tuttavia a
compenso
dellapovertàdelle serie,sihanno
duecapiiqualivanno abuondrittocelebratiper tuttaEuropa:ilgruppodiErcolecolcervo,elostorico(1)TantoiltorsoBiscaricheipezzidelmuseodiPalermoriunitidal Vil- lareale,possonovedersipressoSerradifalco,1.ciLvoi.V, tav.XVII.
Queltorsofutrovato nel chiostro delconventodi S. Agostino di Catania e poi,aquantosidice,fudepositalo nelmuseoBiscariper conto del municipio diquella città.
(2)E propriamenteaquellodisegnato nella tav.XXV,dell’Avgusleumdi Becker.Mlelleb-YVieself.r,1.cit.voi.Il,tav.XXXIX,n.459.
(3)IlTrìtonedonatoper testamento dal signorPaderna,amioparereò fatturamodernaforsononpiù antica delXVIsecolo.
41 ArietediSiracusa.Quest’ultimo,insiemea
un
altrocom-
pagnoridottoin pezzinel1848dallaplebe che invaseil palazzoregiodiPalermo,fu collocatonelsecoloXI ad ornamentodella torre erettada
GiorgioManiaco, capitano bizantino,a guardiadelportodiSiracusa(1). Liebbe poscia Giovanni Ventimiglia, marchesediGeraci, inricompensadeltradimento infamecolqualesoffocò la rivolta siracu- sanadel1448;equestilitrasportavanellasuaterra diCa- stelbuono,ove piùtardiservironoanobilitareilsepolcro
dilui.Senon checonfiscatiibeniad Enrico Ventimiglia, nipotedelGiovanni,gliarietivennero a Palermoe segui- ronolasededelgovernonell’
OsteH
ocasade’Chiaramonti, nelCastellammare,e in fine,nelpalazzoregio,ove furono nobilmentecollocati(2).L’unico sopravvanzatoatanti casi di fortuna,ebbe più convenevol sedenelpubblico
Museo
perlodevole liberalità direVittorioEmmamiele
esenetogliun’orecchia,un pezzodigamba
elacoda,puòdirsistupendamente con- servato.Rappresenta unarietepostoagiacere,collatesta alta in atto dibelare; eilbelatopar che esca veramente, tantavitacihainquellatestanobilmentevera.IlGtithe, esaltandolaverità e l’eleganza diquellascultura, la disse(i)Auaiu,Storiadàmusulmanidi Sicilia,voi.II,pag.391.
(1)Lastoria diquesto notevoleavanzodi arte,eleleggende alle quali dette argomento, possonoleggersinegli scrittoridiantichitàsiracusaneodistorie siciliane. SivedanoprincipalmenteFazbllo,Storia di Sicilia, voi.I,pag.197 c segg. dell'edizionepalermitana del1830,e Capodiici, Antichimonumenti diSiracusa,voi.I,pag.170segg.
s
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