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Percezione materna e paterna della devianza del figlio: il ruolo dei genitori

Nel documento DIPARTIMENTO DI MEDICINA E CHIRURGIA (pagine 49-54)

In questa parte della tesi si è analizzata la percezione dei genitori sui comportamenti aggressivi e devianti dei propri figli. A questo scopo si somministra il “Child behavior checklist” (Cbcl) che è parte del Achenbach System of Empirically Based Assessment (ASEBA). È una checklist completa per i genitori per rilevare problemi emotivi e comportamentali nei bambini e negli adolescenti. Ci sono altri due componenti dei ASEBA- Modulo di segnalazione del maestro (TRF) che deve essere completato dagli insegnanti ed il Youth Self-Report che deve essere completato da parte del bambino o dell’adolescente.

La CBCL /6-18 deve essere utilizzato con bambini dai 6 ai 18 anni. È composta da 113 domande, con un punteggio da assegnare su una scala Likert (0 = assente, 1 = si verifica a volte, 2 = si verifica spesso).

Il lasso di tempo da considerare è gli ultimi sei mesi.

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La checklist si propone di misurare, oltre a competenze adattive, otto sindromi derivate dalla valutazione incrociata di popolazioni normali e cliniche di bambini e adolescenti: ansia/depressione, ritiro/depressione, lamentele somatiche, problemi sociali, problemi di pensiero, problemi di attenzione, comportamento di trasgressione delle regole, comportamento aggressivo. Tali sindromi rappresentano categorie di problemi che tendono a presentarsi associati e sono organizzate in due scale sovraordinate, l’una denominata scala dei problemi di internalizzazione, che raggruppa le prime due sindromi, e l’altra scala dei problemi di esternalizzazione, che raggruppa le ultime due sindromi; le restanti sindromi sono state considerate né internalizzanti né esternalizzanti e si associano a entrambe in problemi globali (Achenbach e Rescorla,2001). Le sindromi internalizzanti e quelle esternalizzanti tendono a correlare positivamente e pertanto, almeno in alcuni individui, possono presentarsi insieme; tuttavia, i pattern comportamentali e affettivi di coloro che hanno punteggi sulla scala dei problemi di internalizzazione superiori a quelli della scala dei problemi di esternalizzazione sono molto diversi da coloro che presentano un profilo opposto e pertanto la distinzione fra le due tipologie di problemi è clinicamente utile per l’intervento e la verifica di ipotesi sulle differenti eziologie dei problemi comportamentali e affettivi del bambino e dell’adolescente (Achenbach e Rescorla,2001). La revisione del 2001 ha inoltre aggiunto sei scale coerenti con il DSM: problemi affettivi, problemi di ansia, problemi somatici, ADHD, problemi oppositivo provocatorio e problemi di condotta. In più, sempre nel 2001, sono state aggiunte le opzioni per le norme multiculturali permettendo punteggi della scala da visualizzare in relazione ai diversi insiemi di norme culturali/sociali. Sono state aggiunte scale anche per il disturbo ossessivo compulsivo (OCD) e disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

Per quanto riguarda la percezione dei genitori sui comportamenti devianti dei figli, la ricerca osservazionale ha suggerito che le madri di bambini clinici, angosciate a causa della depressione o dell’insoddisfazione coniugale, possono essere più negative ed ostili nelle loro interazioni con i figli rispetto alle madri non angosciate (Forehand, Lautenschlager, Faust e Graziano, 1986; Patterson, 1980).

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Ma come e quanto è accurata la percezione dei padri sui problemi comportamentali dei loro figli? Le percezioni e i comportamenti dei padri con i loro figli sono influenzati dai problemi personali? Sono state condotte pochissime ricerche sui padri di bambini con problemi di condotta. In uno dei pochissimi studi disponibili, Schaughency e Lahey (1985) hanno utilizzato le valutazioni degli insegnanti come criteri operativi per giudicare l’accuratezza delle valutazioni dei genitori sui comportamenti scorretti dei bambini. La loro ricerca ha indicato che le valutazioni dei padri non erano correlate con le valutazioni degli insegnanti sui comportamenti esternalizzanti dei bambini, mentre le valutazioni delle madri erano significativamente correlate con le valutazioni degli insegnanti. Questi risultati non supportano i risultati precedenti che mostrano che la depressione è un predittore significativo nelle percezioni delle madri e gli autori hanno attribuito i loro risultati in parte al loro stretto controllo del tasso di errore sperimentale. Hanno spiegato che la mancanza di accuratezza dei padri sulle valutazioni dei comportamenti devianti dei loro figli potrebbe essere dovuta al fatto che i padri trascorrono meno tempo ad interagire con i figli rispetto alle madri. Si potrebbe tuttavia sostenere che gli insegnanti e le madri potrebbero aver avuto valutazioni più simili sui comportamenti devianti dei bambini rispetto ai padri, non perché le percezioni delle madri fossero più accurate, ma piuttosto perché le madri e le insegnanti avevano avuto maggiori probabilità di aver comunicato in precedenza tra di loro sui bambini. D’altra parte, i padri possono fornire un’immagine diversa ma non imprecisa dei comportamenti del bambino problematico.

In uno studio svolto da Carolyn Webster-Stratton dell’Università di Washington (1988) per comprendere l’accuratezza delle percezioni dei genitori ha cercato di determinare la relazione delle misure di adattamento genitoriale di variabili quali la depressione, la soddisfazione coniugale, stress genitoriale ed altri fattori di stress negativi della vita con le percezioni di madri e padri dei comportamenti devianti dei loro figli. Dai risultati dello studio è emerso che ci sono significative correlazioni fra le misure di adattamento della madre ed i suoi comportamenti. Una bassa soddisfazione coniugale era significativamente correlata con un alto numero di ordini al bambino da parte della

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madre. Gli eventi di vita negativi della madre erano significativamente correlati con un numero elevato di critiche e comportamenti fisicamente negativi delle madri con i loro figli. Per i padri, invece, non c’erano correlazioni significative tra misure di adattamento personale e comportamenti paterni.

Tuttavia, c’erano alcune tendenze che si sono verificate nella direzione opposta a quella della madre.

La bassa soddisfazione coniugale del padre ed elevati livelli di stress del genitore erano correlati con bassi livelli di rimproveri. In generale, questi risultati supportano precedenti scoperte secondo cui le percezioni della mamma dei comportamenti devianti dei loro figli sono significativamente influenzate da misure di adattamento personale ed in particolare dalla depressione materna (Brody e Forehand, 1986, Christensen et al.,1983). In effetti, la depressione materna è risultata essere un migliore predittore delle segnalazioni materne dei bambini relativamente meno influenzati dalle misure di adattamento personale e c’erano correlazioni significative tra i rapporti del padre e dell’insegnante sui comportamenti dei bambini, in particolare per i comportamenti esternalizzanti. Questi risultati contraddicono uno studio precedente (Schaughency e Lahey,1985) che ha rilevato che i resoconti degli insegnanti sono un migliore predittore rispetto ai rapporti delle madri sulla devianza dei figli rispetto alla depressione materna e che non ha trovato correlazioni tra i rapporti dei padri e quelli degli insegnanti. Le osservazioni comportamentali delle interazioni genitori-figli hanno fornito alcune nuove importanti informazioni sull’effetto delle misure di adattamento personale sulle percezioni e sui comportamenti dei genitori. I rapporti delle madri sui problemi comportamentali dei bambini erano correlati positivamente con comportamenti fisici negativi. I rapporti delle madri sulla bassa insoddisfazione coniugale e su alti fattori di stress erano correlati con comportamenti critici e fisicamente negativi. Questi risultati supportano la ricerca precedente che confrontava le interazioni delle madri in difficoltà e non con i loro figli (Forehand et al., 1986). Tuttavia, non c’erano correlazioni significative tra le percezioni dei padri sui comportamenti devianti dei figli ed i comportamenti del padre. Inoltre, non c’erano correlazioni significative tra le misure di adattamento personale dei genitori ed i comportamenti del padre con i bambini.

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Il modello che è stato proposto da Lahey, Conger, Atkenson e Treiber (1984) suggerisce che le madri depresse o angosciate, possano avere una soglia più bassa di tolleranza per il comportamento deviante del bambino che può indurle a rispondere in modo più negativo e a vedere i loro figli come più devianti.

D’altra parte, questi dati sembrano suggerire che i padri possono affrontare lo stress e i problemi dei figli in modo diverso rispetto alle madri.

54 CAPITOLO 2

2.1 Fattori di prevenzione della devianza giovanile: prevenire il disagio nei contesti familiari e

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