Oocita 0.5 ± 1x10 2 4.9 Cellule follicolari 3
4.5.5 Percorsi di trasformazione degli ovariol
Per esaminare in modo dinamico le alterazioni morfologiche precedentemente osservate e identificare eventi degenerative o di ipertrofia, i morfotipi sono stati ordinati in una successione a partire da T0P (15 ore dallo sfarfallamento, tempo del trattamento) a T3 (90 ore dallo sfarfallamento, 75 ore dal trattamento). Le Fig. 4.30 e 4.31 illustrano la successione dei morfotipi.
Le analisi statistiche, effettuate tramite ANOVA a una via a confronti pianificati con p < 0.05 sono state condotte sui dati morfometrici presentati nelle tabelle dalla 4.4. alla 4.17.
Nessuna anomalia e/o alterazione è stata riscontrata nei controlli e lo sviluppo dei follicoli da T0P a T3 mostra un aumento significativo (p < 0.05) dell’area follicolare (Fig. 4.30). Al contrario nelle femmine trattate sono riscontrabili evidenti alterazioni, principalmente a carico del follicolo primario e secondario. I morfotipi caratterizzati da queste alterazioni possono essere riuniti in tre “percorsi di trasformazione” (“paths”) degli ovarioli a partire dal tempo T0 (Fig. 4.31).
Percorso A. Questo percorso coinvolge i morfotipi 1 (T1, 45 ore dallo sfarfallamento, 30 ore dal trattamento), 5 (T2, 70 ore dallo sfarfallamento, 55 ore dal trattamento) e 9 (T3, 90 ore dallo sfarfallamento, 75 ora dal trattamento). In questi morfotipi sono visibili residui del follicolo primario che inizia la degenerazione tra T0P e T1; il follicolo primario diminuisce progressivamente di dimensioni fino quasi a scoparire nel morfotipo 9. L’analisi statistica sulle aree totali dei follicoli secondari nei morfotipi 1, 5 e 9 e nei controlli (Fig. 4.32) mostra differenze significative (p < 0.05) tra i seguenti valori:
- T0P e morfotipo 1 (T1);
- morfotipo 1 e controllo al tempo T1; - morfotipo 1 e morfotipo 5;
- morfotipo 5 (T2) e controllo al tempo T2; - morfotipo 5 e morfotipo 9 (T3);
- morfotipo 9 e controllo al tempo T3.
In base ai dati morfologici e alle differenze significative (p < 0.05) è possible avanzare la seguente interpretazione: il morfotipo 1 si trasforma nel morfotipo 5 tra T1 e T2, e il morfotipo 5 a sua volta si trasforma nel morfotipo 9 tra T2 e T3.
Percorso B. Questo percorso riguarda il morfotipo 2/B (T1), il morfotipo 4 (T2) e il morfotipo 7 (T3). Come evidenziato dalle analisi morfologiche, in tutti questi morfotipi vi sono anomalie del follicolo secondario. Nel morfotipo 2/B il citoplasma delle cellule nutrici e dell’oocita è intensamente colorato e le cellule follicolari contengono aggregati scuri di
dimensioni variabili, possibili segni di eventi degenerativi iniziali. Nei morfotipi 4 e 7 vi sono masse cellulari irregolari (non visibili nei controlli) che indicano eventi degenerativi.
L’analisi statistica eseguita sulle aree totali dei follicoli secondari nel morfotipo 2 (senza considerare le varianti A e B, che appaiono molto simili nei preparati a fresco per microscopia ottica) e nei morfotipi 4, 7 e nei controlli (Fig. 4.33) mostra differenze significative (p < 0.05) tra i seguenti valori:
- T0P e morfotipo 2 (T1);
- morfotipo 2 e controllo al tempo T1; - morfotipo 2 e morfotipo 4 (T2); - morfotipo 4 e controllo al tempo T2; - morfotipo 4 e morfotipo 7 (T3); - morfotipo 7 e controllo al tempo T3.
Le analisi non mostrano differenze significative (p > 0.05) tra i morfotipi 4 e 7. Sulla base di questi dati è possibile concludere che il morfotipo 2/B, che presenta un follicolo secondario con segni di degenerazione, proceda nel suo sviluppo tra T1 e T2, si trasformi nel morfotipo 4 at tempo T2 e mantenga questa condizione fino al tempo T3 come morfotipo 7.
Percorso C. Questo percorso coinvolge il morfotipo 2/A (T1) e i morfotipi 3 (T2), 6 e 8 (T3). Come evidenziato dalle analisi morfologiche, il follicolo secondario è quello maggiormente coinvolto in questo percorso di trasformazione nei morfotipi 2/A (molto simile al controllo), nei morfotipi 3 e 6, che sono ad uno stadio di sviluppo più avanzato in paragone ai controlli, ed infine nel morfotipo 8, caratterizzato da una morfologia completamente alterata.
L’analisi statistica sulle aree totali di questi morfotipi (senza considerare le due varianti A e B del morfotipo 2) (Fig. 4.34, 4.35) mostrano differenze significative (p < 0.05) tra i valori seguenti:
- T0P e morfotipo 2 (T1);
- morfotipo 2 e controllo al tempo T1; - morfotipo 2 e morfotipo 3 (T2); - morfotipo 3 e controllo al tempo T2; - morfotipo 3 e morfotipo 6 (T3); - morfotipo 6 e controllo al tempo T3; - morfotipo 3 e morfotipo 8 (T3); - morfotipo 8 e controllo al tempo T3.
Sulla base delle differenze tra i morfotipi e sulle analisi statistiche, è possibile dedurre che il morfotipo 2/A non abbia anomalie tali da interferire con il suo sviluppo e che si trasformi quindi nel morfotipo 3 tra T1 e T2. Il morfotipo 3 può a sua volta trasformarsi nel morfotipo 6
poiché i follicoli secondari del morfotipo 3 mostrano dimensioni significativamente (p < 0.05) minori in paragone a quelle del morfotipo 6 (T3) ed entrambi i morfotipi non presentano segni di degenerazione. Si può quindi concludere che alcuni ovarioli del morfotipo 3 abbiano una elevata capacità di sviluppo tra T2 e T3, trasformandosi nel morfotipo 6. Inoltre non vi sonoa differenze significative (p < 0.05) tra l’area dell’oocita e quella delle cellule nutrici nel morfotipo 6: questo suggerisce che le grandi dimensioni raggiunte dal follicolo secondario in questo morfotipo siano dovute allo sviluppo simultaneo di entrambi i tipi cellulari (Fig. 4.36). Inoltre il morfotipo 3 può trasformarsi nel morfotipo 8 poiché il follicolo secondario del morfotipo 8 presenta dimensioni significativamente (p < 0.05) maggiori rispetto al morfotipo 4, quindi non può derivare da una trasformazione di questo morfotipo. Infine il follicolo secondario del morfotipo 8 ha dimensioni significativamente (p < 0.05) minori rispetto a quelle del morfotipo 3, e questo indica una possibile degenerazione del follicolo secondario nel morfotipo 3 tra T2 e T3.
Fig. 4.30. Aspetto degli ovarioli nelle femmine di controllo ai tempi T0P (15 ore dallo sfarfallamento, tempo del trattamento), T1 (45 ore dallo sfarfallamento, 30 ore dal trattamento), T2 (70 ore dallo sfarfallamento, 55 ore dal trattamento) e T3 (90 ore dallo sfarfallamento, 75 ore dal trattamento).
Fig. 4.31. “Percorsi di trasformazione” degli ovarioli nelle femmine trattate ai tempi T0P (15 ore dallo sfarfallamento, tempo del trattamento), T1 (45 ore dallo sfarfallamento, 30 ore dal trattamento), T2 (70 ore dallo sfarfallamento, 55 ore dal trattamento) e T3 (90 ore dallo sfarfallamento, 75 ore dal trattamento). I numeri indicano i morfotipi. Percorso A in verde, percorso B in blu, percorso C in arancione.
Fig. 4.32. Aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario nel morfotipo 1 al tempo T1 (45 ore dopo sfarfallamento), morfotipo 5 al tempo T2 (70 ore dallo sfarfallamento) e morfotipo 9 al tempo T3 (90 ore dopo sfarfallamento). T0P: tempo del trattamento (15 ore dopo sfarfallamento). Linea continua: aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario in ovarioli di controllo agli stessi intervalli di tempo.
Fig. 4.33. Aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario nel morfotipo 2 al tempo T1, morfotipo 4 al tempo T2 e morfotipo 7 al tempo T3. T0P: tempo del trattamento. Linea continua: aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario in ovarioli di controllo agli stessi intervalli di tempo, come indicato in Fig. 4.32.
Fig. 4.34. Aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario nel morfotipo 2 al tempo T1, morfotipo 3 al tempo T2 e del morfotipo 6 al tempo T3. T0P: tempo del trattamento. Linea continua: aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario in ovarioli di controllo agli stessi intervalli di tempo, come indicato in Fig. 4.32.
Fig. 4.36. Aree medie ± DS in µm2 delle componenti del follicolo secondario nel morfotipo 2 al tempo T1, morfotipo 3 al tempo T2 e morfotipo 6 al tempo T3. T0P: tempo del trattamento. Linee punteggiate e tratteggiate: aree medie ± DS in µm2 rispettivamente degli oociti e delle cellule nutrici in ovarioli trattati. Linee continue rosse e verdi: aree medie ± DS in µm2 rispettivamente degli oociti e delle cellule nutrici in ovarioli di controllo agli stessi intervalli di tempo.
Fig. 4.35. Aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario nei morfotipi 2 al tempo T1, morfotipo 3 al tempo T2 e morfotipo 8 al tempo T3. T0P: tempo del trattamento. Linea continua: aree medie ± DS in µm2 del follicolo secondario in ovarioli di controllo agli stessi intervalli di tempo, come indicato in Fig. 4.32.