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CAPITOLO 4 – IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E PRODUZIONE ACS

4.2 Perdite di distribuzione

La precedente versione della UNI/TS 11300-2 prevedeva, per il calcolo delle perdite nel sottosistema di distribuzione, due metodologie:

 Una metodologia semplificata, che prevede l’utilizzo di valori pre-calcolati, in base alle caratteristiche del sottosistema, per ricavare il rendimento del circuito di distribuzione. A partire da tale valore si possono ricavare le perdite di distribuzione (considerate totalmente non recuperabili) con la formula d l, distr1 distr [ ]

distr

Q QWh

 

 , in cui Qdistr

rappresenta il fabbisogno energetico richiesto al sottosistema di distribuzione in caso di regime continuo.

 Una metodologia analitica, presentata nell’Appendice A, con la quale ricavare le perdite nel sottosistema in questione, da utilizzare se sono disponibili i dati costruttivi della rete di distribuzione.

Nella nuova versione della Normativa, cui si farà riferimento in questo paragrafo, nella descrizione del procedimento semplificato, si stabilisce che:

 Tale metodo deve essere utilizzato solamente ad edifici di tipo residenziale;

 I valori di rendimento pre-calcolati già comprendono il fabbisogno di energia elettrica ausiliaria; Edificio a destinazione d’uso residenziale no Metodo analitico per il calcolo delle perdite termiche

Disponi dei dati cui

in tabella sottostante s ì sì Metodo analitico per il calcolo delle perdite termiche

Metodo analitico per il calcolo delle perdite termiche s ì La rete di distribuzione è assimilabile ad un caso di quelli proposti nel metodo semplificato sì Metodo semplificato per il calcolo del rendimento di distribuzione n o E’ presente un impianto a satellite di utenza n o no Metodo analitico per il calcolo delle perdite termiche

 Tali valori vanno corretti con un fattore di correzione presente in un prospetto della revisione in base alla temperatura media mensile nel sottosistema di distribuzione calcolata con la procedura descritta nell’Appendice A della Normativa. Questa procedura è molto più dettagliata di quella proposta nella versione precedente della Normativa. Per quanto riguarda invece la metodologia analitica, questa è stata notevolmente ampliata ed è stata resa inoltre obbligatoria nel caso di satelliti di utenza con scambiatori di calore locali. 1

Tale metodologia può essere applicata sia ai circuiti di riscaldamento che ai circuiti dell’acqua calda sanitaria. Tali circuiti possono essere del tutto separati e indipendenti (e così tutto il calcolo proposto), oppure possono avere circuiti di generazione e di distribuzione a comune (nel caso di satelliti di utenza) per cui occorre effettuare caso per caso delle ipotesi di funzionamento. Occorre inoltre ben distinguere il tempo di attivazione del riscaldamento e della produzione di acqua calda sanitaria per ogni circuito. Secondo tale metodologia, nel momento in cui si vogliano calcolare le perdite di distribuzione,è necessario suddividere l’impianto in tre sistemi:

 Rete di utenza con terminali funzionanti a differenti temperature;

 Circuito di distribuzione delle utenze;

 Circuito di generazione.

I dati di input da raccogliere per la metodologia analitica sono i seguenti:

Campo Valore input di Unità di misura Fonte

Lunghezza del tratto (L) [m] Sopralluogo o progetto

Trasmittanza termica lineica (U) [W/mK] Progetto

Diametro interno dell'isolante (dj) [m] Progetto

Diametro esterno complessivo

della tubazione isolata (dn) [m] Progetto

Diametro esterno della tubazione

(d0) [m] Progetto

Conducibilità dello strato isolante

(λ) [W/mK] Progetto o prospetto

Interasse delle tubazioni (E) [m] Progetto

Ubicazione del tratto [-] Sopralluogo o

intervista

Tipo di regolazione dell’impianto [-] Sopralluogo o

intervista Potenza nominale dei terminali

(Pem,nom) [kW] Sopralluogo o progetto

Salto termico dell'unità terminale

in condizioni di progetto (Δθnom) [°C] Progetto

1

Nel periodo di riscaldamento, le perdite totali del sottosistema di distribuzione sono ridistribuite mensilmente in proporzione ai fabbisogni dei vari satelliti; nel periodo di non riscaldamento, invece, le perdite sono attribuite

Fabbisogno di energia per l'alimentazione dei terminali di emissione (Qem)

[kWh/anno] Calcolo UNI/TS 11300-1 e 2. secondo

Tempo di funzionamento dei

terminali (tem) [-] Sopralluogo o misura

Temperatura di set point interna

(θset-point) [°C]

Sopralluogo o

intervista Temperatura di mandata per il

punto 2 per la regolazione climatica in centrale termica (θf,cl,2)

[°C] Sopralluogo e scheda tecnica della centralina climatica

Temperatura esterna per il punto 2 per la regolazione climatica in centrale termica (θe,cl,2)

[°C] Sopralluogo e scheda tecnica della centralina climatica

Temperatura esterna del punto 1 per la regolazione climatica in centrale termica (θe,cl,1)

[°C] Sopralluogo e scheda tecnica della centralina climatica

Temperatura di mandata del punto 1 per la regolazione climatica in centrale termica (θf,cl,1)

[°C]

Sopralluogo e scheda tecnica della centralina climatica

Temperatura esterna del punto i- esimo per la regolazione climatica in centrale termica (θe,cl,i)

[°C]

Sopralluogo e scheda tecnica della centralina climatica

Temperatura di mandata del punto i-esimo per la regolazione climatica in centrale termica (θf,cl,i)

[°C]

Sopralluogo e scheda tecnica della centralina climatica

Temperatura di mandata dal

generatore se costante (Tg) [°C] Progetto o sopralluogo

Portata dal generatore se costante

(Vg) [m

3/h] Progetto o sopralluogo

Temperatura media dell’acqua

calda sanitaria (θACS) [°C] Progetto o sopralluogo

Tempo di attivazione per la

produzione di ACS (tACS) [s] Sopralluogo o misura

Per ogni circuito, che può essere ulteriormente suddiviso in un tratto di mandata e in uno di ritorno, può essere calcolato:

- La quantità di energia corrispondente alle perdite termiche che è determinata dalla

seguente formula:

In cui: Li è la lunghezza del tratto i-simo; Ui è la trasmittanza termica lineica relativa al tratto

i-simo; θw,avg,i è la temperatura media dell’acqua nel tratto i-simo; θa,i è la temperatura

dell’ambiente in cui si trova il tratto i-simo e ti è la durata del periodo considerato (tem per

circuito di riscaldamento e tACS per quello di produzione di ACS).

La trasmittanza termica lineica U è calcolata in base alle dimensioni e alle caratteristiche delle tubazioni considerati, utilizzando le relazioni riportate nella seguente tabella. (Si rimanda alla lettura della Norma UNI/TS 11300-2 per la spiegazione e la determinazione dei valori dei vari parametri presenti nelle formule).

Trasmittanza

lineica Tubazioni esterne dell'edificio Tubazioni dell'edificio interne

Tubazioni non isolate correnti in aria

Tubazioni isolate correnti in aria

con αair=4W/(m2 K) con αair=10W/(m2 K)

Tubazione singola incassata nella muratura Tubazioni in coppia incassate nella muratura Tubazioni interrate con λ = 2 W/(mK)

Per quanto riguarda la lunghezza Li del tratto i-simo da inserire nel calcolo delle perdite, si

stabilisce che tale lunghezza deve essere maggiorata del 10% per staffaggi in linea non isolati e, in caso di singolarità presenti nei circuiti di distribuzione (pompa di circolazione, valvola miscelatrice, flangia, bocchettone), deve essere incrementata di una lunghezza equivalente non isolata (dello stesso diametro del componente scoperto), riportata, per i vari sottocasi, nel prospetto A4.

θaindica la temperatura dell’ambiente nel quale è localizzato il tratto di tubazione considerato

ed è determinato in base alla posizione della tubazione. Secondo la Normativa si deve fare riferimento ai valori riportati nella seguente tabella.

Posizione della tubazione Temperatura [°C]

Corrente in ambienti climatizzati Temperatura di set point Incassata in struttura isolata delimitante l'involucro

all'interno dello strato di isolamento principale Temperatura di set point Incassata in struttura isolata delimitante l'involucro

all'esterno dello strato di isolamento principale Temperatura dell'aria esterna media mensile Incassata in struttura non isolata delimitante

l'involucro Temperatura dell'aria esterna media mensile

Incassata in struttura interna all'involucro Temperatura di set point

Corrente all'esterno Temperatura dell'aria esterna media mensile

Corrente in ambiente non climatizzato adiacente ad ambienti climatizzati

Temperatura dell’ambiente non climatizzato (si usa il fattore correttivo btr della zona non

climatizzata)

Corrente in ambiente non climatizzato. Calcolo secondo UNI/TS 11300-1 Interrata (a profondità minore di 1 m) Temperatura dell'aria interna media mensile In centrale termica(nel caso in cui non sia adiacente ad

ambienti non climatizzati)

Temperatura media mensile dell'aria esterna + 5°C

θw,avg è la temperatura media dell’acqua nel tratto di tubazione in esame. Si possono

considerare quindi i valori medi di tale temperatura nei tratti di emissione,di distribuzione e di generazione; inoltre in alcuni casi si possono esplicitare anche i valori della temperatura (per ogni circuito) nel tratto di mandata e di ritorno. Si utilizzano le formule seguenti, riportate schematicamente in una tabella al variare del tipo di regolazione dei vari circuiti e della tipologia del circuito di generazione. Nelle formule seguenti si adotterà la seguente simbologia:

 La temperatura media nel tratto sarà indicata col pedice “avg”, mentre, nel caso in cui sia possibile calcolare separatamente la temperatura media in mandata e in ritorno, queste saranno indicate rispettivamente con i pedici “f” e “r”;

 La potenza globalmente richiesta nella zona di emissione è indicata con Pem [kW];

l’eventuale pedice “nom” si riferisce alla potenza dei terminali in condizioni di riferimento. La potenza globalmente richiesta nella zona di emissione Pem [kW] è data

dal rapporto tra l’energia richiesta ai corpi scaldanti (Qem) e il tempo di attivazione delle

unità terminali tem espresso in secondi. Spesso si può assumere il tempo di attivazione

dei terminali identico a quello di accensione del generatore.

 La potenza globalmente richiesta alla zona di distribuzione è indicata con Pdistr [kW] ed è

ricavata dal rapporto tra fabbisogno termico alla rete di distribuzione (condotto in base alla normativa UNI/TS 11300-1) e il tempo di attivazione delle unità terminali espresso in secondi;

 La potenza globalmente richiesta al generatore è indicata con Pg [kW] ed è data dal

rapporto tra il fabbisogno termico richiesto al generatore e il periodo di funzionamento della caldaia espresso in secondi;

Valutazione temperatura nel sottosistema di emissione a seconda del tipo di regolazione. Tale tabella viene utilizzata soltanto per il calcolo della temperatura di ritorno nelle tubazioni.

Regolazione continua della portata e/o della temperatura dei terminali

nom n nom em em po set em avg w

P

P



 1 , int , ,

In cui Δθnom è il salto termico dell’unità terminale in

condizioni di riferimento e n è l’esponente

Regolazione della portata on/off, con temperatura di mandata costante o con valvole termostatiche

La temperatura di mandata θf,em è un valore di

progetto (θf,em =θg ) oppure in caso di regolazione

esclusivamente climatica θf,em = θf,g = θf,cl,x.

La temperatura di ritorno θr,em è ricavata dalla

relazione , , , em r em f em em p w Q V c     .

La portata Vem è quella di progetto (Vem=Vg) .

Si può quindi ricavare il tempo di attivazione delle unità terminali tem in base alla potenza nominale

nom em em em

P

Q

t

,

Valutazione temperatura nel circuito della rete di utenza a seconda del tipo di regolazione Circuito per solo riscaldamento

Nessuna regolazione di zona θθf,utzr,utz= θ= θf,em r,em

V utz =Vem

Regolazione con valvola miscelatrice di zona

θf,utz = θg (valore noto)

θr,utz = θr,em , , , , f em r em utz em f utz r utz V V       

Regolazione di zona con temperatura di mandata variabile a portata costante

, , , , 1 2 em f utz w avg em em p em P V c    

Vutz=Vem=Vg(valore di progetto)

, , , , 1 2 em r utz w avg em em p em P V c    

Regolazione di zona con temperatura di mandata variabile (regolazione climatica) e portata costante

θf,utz = θf,cl,x

Vutz=Vem=Vg (valore di progetto)

, , , em r utz f em em p em P V c    

Circuiti con regolazione dello scambio termico, ovvero in presenza di regolazioni con circuiti di bypass (ventilconvettori e circuiti con valvole monotubo)

θf,utz valore di progetto

Vutz=Vem=Vg(valore di progetto)

, , , em r utz f utz em p em P V c    

Valutazione temperatura nel circuito della distribuzione a seconda del tipo di regolazione

Circuito per solo riscaldamento Circuito comune per riscaldamento e ACS

Per qualsiasi tipologia di regolazione θf,distr= θf,utz

θr,distr= θr,utz

θf,distr= max (θf,utz;

θACS)

Valutazione della temperatura nel sottosistema di generazione a seconda delle tipologie impiantistiche:

Circuito per solo riscaldamento

Circuito comune per riscaldamento e ACS

Regolazione climatica in centrale termica

, ,1 , ,2

, , , , , , ,1 , ,2 , ,2 , ,1 ( ) f cl f cl f g f cl x e cl x e cl f cl e cl e cl                

oppure θf,cl,x è funzione della temperatura

esterna secondo più spezzate di retta (caso di pannelli radianti)

θr,g= θr,distr= θr,utz = θr,em

Vg=Vem(valore di progetto)

θf,g= max

(θf,g; θACS)

Connessione diretta tra generatore e rete di distribuzione

θf,g valore di progetto

θr,g== θr,distr= θr,utz =θr,em

Vg=Vem (valore di progetto)

θf,distr= max

(θf,utz; θACS)

Circuiti separati da uno scambiatore

θf,g =θf,distr *Xsc

θr,g =θr,distr *Xsc

dove Xsc è l’efficienza dello scambiatore

θf,distr= max

(θf,utz; θACS)

Collegamento di più generatori in parallelo

θr,g =θr,em o come da celle precedenti

θf,g =θr,g +0,86*Pg/Vg

θf,distr= max

(θf,utz; θACS)

Sia l’energia richiesta agli ausiliari sia quella corrispondente alle perdite termiche sono considerate in parte recuperabili se il tratto considerato scambia con ambienti climatizzati: in particolare è stabilito che le perdite termiche recuperabili sono valutate a partire da quelle totali moltiplicate per un opportuno coefficiente di recuperabilità (scelto da tabella in base alla posizione della tubazione); per quanto riguarda invece l’energia recuperata proveniente dal fabbisogno agli ausiliari, si utilizza indistintamente un fattore di default pari a 0,85. Complessivamente quindi vale la seguente relazione:

alori del coefficiente di recuperabilità delle perdite di distribuzione

Posizione della tubazione krh

Corrente in ambienti climatizzati 1

Incassata in struttura interna all'involucro 0,95 Incassata in struttura isolata delimitante l'involucro all'interno dello strato di isolamento principale 0,95 Incassata in struttura isolata delimitante l'involucro all'esterno dello strato di isolamento principale 0,05 Incassata in struttura non isolata delimitante

l'involucro Ui/(Ui+Ue)

Rispetto alla precedente versione della UNI/TS 11300-2, dunque, la quota di perdite recuperabili varia a seconda della posizione della tubazione: questo fa sì che il calcolo risulti generalmente più accurato rispetto a quello precedente, in cui si usava un unico valore (0,85) per il coefficiente di recuperabilità.

Sempre nell’Appendice A viene proposto un metodo analitico dettagliato per il calcolo delle perdite di distribuzione relative a circuiti con fluido termovettore aria. Tale metodo non viene descritto in questa sede poiché non è argomento del presente lavoro.

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