5. RESPONSABILITA' DELLA DIREZIONE
5.4. Pianificazione
Il Direttore Generale definisce specifici obiettivi per la Qualità, per la Prevenzione dei Reati e per la Trasparenza per ogni funzione ad ogni livello significativo nell'ambito dell'organizzazione aziendale ed è responsabile della pianificazione del Sistema di Gestione Integrato.
Il Direttore Generale con il supporto del Responsabile Operativo Qualità, del Comitato Qualità e del Responsabile della Prevenzione della Corruzione:
Verifica se gli obiettivi pianificati siano congruenti con la Politica per la Qualità e per la conformità legislativa e l'impegno per il miglioramento continuo;
Verifica se tra gli obiettivi sono inclusi anche quelli necessari per soddisfare i requisiti dei servizi;
Identifica e pianifica con cadenza annuale le attività e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi;
Verifica la coerenza della pianificazione con i requisiti del SGI;
Verificare che il Sistema di Gestione per la Prevenzione dei Reati sia pianificato in conformità alle specifiche generali e sia finalizzato a conseguire gli obiettivi stabiliti;
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Verifica che le eventuali modiche apportate al SGI, con particolare riferimento alla Prevenzione dei Reati in materia Anticorruzione e Trasparenza, comprese quelle derivanti da modifiche o integrazioni legislative, siano tali da mantenere l’integrità e l’adeguatezza dello stesso.
Il Direttore Generale pianifica le attività inerenti il Sistema di Gestione Integrato sulla base dei dati rilevati nell’ambito delle attività aziendali, relativi a:
Verifiche e Report dell’Organismo di Vigilanza;
Monitoraggi;
Verifiche di adeguatezza dei processi aziendali e delle relative procedure operative;
Soddisfazione degli Utenti.
5.4.1. Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e il Programma
Triennale per la Trasparenza e l'Integrità
Il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione PTPC, delinea un programma di attività derivante da una preliminare fase di analisi che, in sintesi, consiste nell’esaminare l’organizzazione, le sue regole e le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno corruttivo. Il Piano rientra come parte integrante del Modello 231 predisposto dall'Azienda. Ciò deve avvenire ricostruendo il sistema dei processi organizzativi, con particolare attenzione alla struttura dei controlli ed alle aree sensibili nel cui ambito possono, anche solo in via teorica, verificarsi episodi di corruzione. L’attuazione del PTPC risponde all’obiettivo di E.R.P. Massa Carrara S.p.A. di rafforzare i principi di legalità, di correttezza e di trasparenza nella gestione delle attività svolte.
A tal fine lo sviluppo, in aggiunta a quelle esistenti, di un complesso di misure aventi lo scopo di prevenire il rischio di corruzione costituisce il mezzo per favorire l'applicazione dei suddetti principi, promuovere il corretto funzionamento della struttura, tutelare la reputazione e la credibilità dell’azione della Società nei confronti di molteplici interlocutori.
La Trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l’efficienza e l’efficacia dell’azione di E.R.P. Massa Carrara S.p.A. A tali fini, il Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità PTTI, costituisce una sezione del PTPC, rispetto al quale deve sempre essere garantito opportunamente il coordinamento e la coerenza fra i rispettivi contenuti.
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Il Programma si salda all’obiettivo principale che risulta essere quello dell’accessibilità totale delle informazioni concernenti la Società ed è volto a garantire:
Un adeguato livello di trasparenza;
La legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità;
L’obbligo di pubblicazione nei propri siti istituzionali dei documenti, delle informazioni e dei dati concernenti l'attività della Società secondo criteri di:
Facilità di accesso;
Completezza;
Semplicità di consultazione.
L’attuazione delle disposizioni in materia è demandata al Responsabile della Prevenzione della Corruzione nominato anche Responsabile per la Trasparenza. Il Responsabile:
Elabora la proposta di Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione;
Elabora l'Analisi dei rischi;
Definisce procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione;
Verifica l'efficace attuazione del Piano e la sua idoneità;
Propone modifiche al Piano quando siano accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano mutamenti rilevanti nell'attività della Società, curando l’aggiornamento dello stesso;
Verifica la rotazione del personale, con particolare attenzione agli uffici preposti allo svolgimento delle attività a più elevato rischio corruzione;
Individua il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell’etica e della legalità;
Svolge i compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi;
Elabora la relazione annuale sull’attività svolta e ne assicura la pubblicazione.
5.4.2. Contenuti del PTPC e del PTTI
Individuazione, valutazione e gestione delle aree di rischio e le relative misure di prevenzione e monitoraggio, con lo scopo di consentire l’emersione delle aree nell’ambito dell’attività che debbono essere presidiate mediante l’implementazione di misure di prevenzione;
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Determinazione, per ciascuna area di rischio, delle esigenze di intervento utili a ridurre la probabilità che il rischio si verifichi e a limitarne l'eventuale impatto;
Predisposizione del PTTI, gli obblighi di trasparenza previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013, il termine e le modalità di aggiornamento del PTTI e il suo coordinamento con il PTPC;
Predisposizione sulla homepage del proprio sito istituzionale la sezione "Amministrazione trasparente" (art. 9 d.lgs. n. 33 del 2013), all’interno della quale si provvede alla pubblicazione delle pubblicazioni prescritte in maniera organica e di facile consultazione. Nella sezione deve essere inoltre evidenziato il nominativo del Responsabile della Prevenzione e dei referenti;
Istituzione di iniziative di formazione sui temi dell’etica e della legalità e di formazione specifica per il personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione e per il Responsabile della Prevenzione;
L’aggiornamento annuale del Piano.
5.4.3. Verifica e Aggiornamento
Il Responsabile della prevenzione della corruzione effettua il monitoraggio del Piano, verificandone l'efficace attuazione e proponendone l'aggiornamento nel caso vengano accertate significative violazioni delle prescrizioni o quando intervengano mutamenti del contesto interno ed esterno dell'Amministrazione. L’aggiornamento annuale del Piano tiene conto dei seguenti fattori:
Normative sopravvenute che impongono ulteriori adempimenti;
Normative sopravvenute che modificano le finalità istituzionali dell’amministrazione (es.: acquisizione di nuove competenze);
Emersione di rischi non considerati in fase di predisposizione del PTPC;
Nuovi indirizzi o direttive contenuti nel PNA, Piano Nazionale Anticorruzione.