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PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

4.1 UBICAZIONE DELLE AREE DI SCAVO

Nel precedente Capitolo 2 sono brevemente descritte le attività di progetto che implicano la movimentazione di terre e rocce da scavo. La Tavola 1 (fuori testo) riassume le aree di scavo, come richiesto dall’Allegato 2 del DPR 120/2017 e che includono:

 Fondazioni cabine e palo iniziale del cavo aereo;

 Pali trivellati di sostegno dei moduli fotovoltaici;

 Cavidotti interrati;

 Opere di mitigazione.

4.2 NUMERO E UBICAZIONE DEI PUNTI DI INDAGINE

L’area dell’impianto fotovoltaico ha una superficie di circa 20 ha (200.000 m2), tuttavia le aree realmente interessate dalle attività di movimentazione delle terre e rocce sono limitate e possono quindi essere riassunte come indicato nella Tabella seguente.

Si precisa che per l’Area Esterna D3 sono disponibili dati riguardanti le campagne di indagine svolte tra il 2001 e il 2005. Tuttavia date le diverse finalità della caratterizzazione pregressa e le diverse modalità di campionamento e analisi, nonché il fatto che la caratterizzazione è stata eseguita più di 10 anni fa, si procederà ad una nuova caratterizzazione ambientale in linea con quanto richiesto dal DPR 120/2017.

L’Allegato 2 del DPR 120/2017 nella tabella 2.1 definisce il numero minimo di punti di indagine:

 Per aree inferiori a 2.500 m2: almeno 3 punti;

 Per aree comprese tra 2.500 e 10.000 m2: 3 punti + 1 punto aggiuntivo ogni 2.500 m2;

 Per aree oltre i 10.000 m2: 7 punti + 1 punto ogni 5.000 m2;

 Per opere infrastrutturali lineari, il campionamento è effettuato almeno ogni 500 metri lineari.

Tabella 4.1 Descrizione delle aree di scavo e dei campioni da prelevare

Area di Scavo hanno una superfice modesta, e considerando che il criterio fornito dall’Allegato 2 del DPR 120/2017 prevede, per aree inferiori a 2.500 m2, l’esecuzione di 3 punti di prelievo (cioè uno ogni 800 m2), si propone di Cabine PS

(per ogni

cabina) 150 m2 1,0 1x3

Area di Scavo

realizzare un solo saggio di scavo per ognuna delle 4 cabine elettriche previste.

Cavidotti

interrati circa 1520 m 1,0-1,3 7 I cavidotti interrati e le opere di mitigazione sono stati ritenuti opere lineari e quindi è stato applicato il criterio di un punto di prelivo ogni 500 m. Tuttavia dal momento che alcuni tratti di cavidotto hanno lunghezza inferiore a 500 m, si è anche utilizzato il criterio di posizionare almeno un sondaggio su ogni

Dal momento che le modalità e la profondità di trivellazione dei pali potrebbero variare notevolmente nelle successive fasi di progetto, portando ad una diminuzione notevole (fino all’annullamento) del terreno movimentato, in questo Piano Preliminare non sono state previste indagini di caratterizzazione per i terreni eventualmente movimentati durante queste attività. Nel caso in cui durante la fase di progettazione esecutiva si evidenziasse la produzione di terre e rocce da scavo, si

procederà alla loro

caratterizzazione e gestione secondo quanto previsto dal DPR 120/2017.

La Tavola 1 mostra l’ubicazione proposta per i punti di indagine sopra descritti.

4.3 TIPOLOGIA E PROFONDITÀ DEGLI SCAVI ESPLORATIVI

In accordo all’Allegato 2 del DPR 120/2017, sarà preferita l’esecuzione di scavi esplorativi mediante mezzo meccanico rispetto ai sondaggi a carotaggio.

La profondità d’indagine è definita in base alle profondità previste dagli scavi, come definito nell’Allegato 2 al DPR 120/2017. In particolare, per scavi superficiali, con profondità inferiore a 2 metri, i campioni richiesti sono almeno 2: uno per ciascun metro di profondità.

Al fine di rispettare tale criterio, per ogni punto di campionamento saranno prelevati 2 campioni, uno nel primo metro di terreno e uno a fondo scavo.

I campioni saranno prelevati mediante scavo esplorativo e saranno di tipo composito proprio per permettere una miglior definizione della qualità ambientale delle terre e rocce da scavo che si andranno a movimentare. I campioni saranno prelevati con l’ausilio di un mezzo meccanico dotato di benna.

Qualora durante la caratterizzazione si individui la presenza di materiale di riporto, del quale è ignota la provenienza dei materiali inerti, sarà necessario procedere a:

 Ubicare campionamenti addizionali che permettano di caratterizzare orizzontalmente e verticalmente l’eventuale eterogeneità;

 Valutare la percentuale in peso degli elementi di origine antropica.

Dal momento che nell’Area Esterna D3, le attività di scavo sono notevolmente meno profonde del livello di falda identificato durante le campagne di caratterizzazione pregresse e quindi non è prevista alcuna interferenza tra scavi e acque sotterranee, non è previsto il prelievo di alcun campione di acque sotterranee.

4.4 PROFONDITÀ DEI CAMPIONI

I campioni per la caratterizzazione, per scavi di profondità inferiore a 2 m, sono almeno due, uno per ciascun metro di profondità, e devono essere prelevati come campioni compositi, come definito dall’Allegato 2 del DPR 120/2017.

Poiché gli scavi previsti sono superficiali, si propone, per ciascun punto di indagine di prelevare:

 Un campione composito rappresentativo delle pareti dello scavo (prelevando quattro aliquote, una da ogni parete, miscelandole e formando, mediante quartatura, un unico campione);

 Un campione composito rappresentativo del fondo dello scavo (prelevando quattro aliquote, da punti diversi del fondo scavo, miscelandole e formando, mediante quartatura, un unico campione).

Nel caso in cui lo scavo esplorativo mettesse in evidenza l’esistenza di livelli disomogenei nei punti di indagine, sarà prelevato un ulteriore campione caratteristico di tale livello, annotandone la profondità.

4.5 SINTESI DEI CAMPIONI PREVISTI

In totale, per la caratterizzazione ambientale per le terre e rocce da scavo del sito Area Esterna D3 di Priolo Gargallo, saranno pertanto prelevati 32 campioni come riassunto nella seguente Tabella:

Tabella 4.2 Sintesi dei campioni da prelevare

Cabina MTR e palo della linea di trasmissione

S05-S11 Cavidotti interrati 14 campioni compositi

- 0-1 m da p.c. (pareti) - 1,0 m da p.c. (fondo scavo)

S12-S16 Opere di mitigazione 10 campioni compositi

- 0-1 m da p.c. (pareti) - 1,0 m da p.c. (fondo scavo) Per quanto riguarda i pali di sostegno dei moduli fotovoltaici infissi mediante trivellazione, si propone di non eseguire alcun saggio di scavo addizionale, considerando le incertezze ancora presenti riguardanti le metodologie di infissione, la profondità raggiunta dai pali e, di conseguenza, le quantità di terre e rocce movimentate per tali attività.La stima nel caso peggiore è di circa 600 m3, che tuttavia potrebbe ridursi fino ad azzerarsi. Nel caso in cui durante la fase di progettazione esecutiva si evidenziasse la produzione di terre e rocce da scavo, si procederà alla loro caratterizzazione e gestione secondo quanto previsto dal DPR 120/2017

4.6 METODOLOGIA DI CAMPIONAMENTO

Secondo quanto indicato dall’Allegato 4 al DPR 120/2017, i campioni da portare al laboratorio dovranno essere privati in campo della frazione maggiore di 2 cm.

Le determinazioni analitiche in laboratorio saranno condotte sulla frazione granulometrica inferiore a 2 mm, riportando poi la concentrazione alla totalità dei materiali secchi, comprensiva dunque anche dello scheletro campionato (cioè della frazione compresa tra 2 mm e 2 cm).

4.7 SET ANALITICO E METODICHE DI ANALISI

Come indicato nell’Allegato 4 al DPR 120/2017, il set di parametri analitici da ricercare è definito in base alle possibili sostanze ricollegabili alle attività antropiche svolte sul sito o nelle sue vicinanze, ai parametri caratteristici di eventuale pregresse contaminazioni, di potenziali anomalie di fondo naturale, di inquinamento diffuso, nonché di possibili apporti antropici legati all’esecuzione dell’opera.

Viene inoltre precisato che il set analitico minimale è indicato nella Tabella 4.1 dell’Allegato 4 DPR 120/2017 e che la lista delle sostanze “deve essere modificata ed estesa in considerazione delle attività antropiche pregresse”.

Sulla base dei risultati ottenuti durante le precedenti caratterizzazioni ambientali dei terreni insaturi nell’Area Esterna D3, non si evidenzia la presenza di contaminanti eccedenti la soglia delle CSC per aree ad uso commerciale o industriale definito dalla Colonna B della Tabella 1, Allegato 5 alla Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006.

Per tutti i campioni che saranno prelevati nell’ambito del presente Piano di caratterizzazione ambientale, si prevede l’esecuzione di analisi chimico fisiche. Il set analitico è quello riportato nella seguente Tabella.

Tabella 4.3 Set analitico per la caratterizzazione ambientale di terre e rocce da scavo

Parametro proposto nel set analitico per la caratterizzazione

ambientale di terre e rocce da scavo Note/osservazioni Metalli

Arsenico, Cadmio, Cobalto, Cromo totale e Cromo VI, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco

Idrocarburi C≤12 e idrocarburi C>12

Gli idrocarburi C≤12 non sono espressamente indicati dalla tabella 4.1 del D.P.R. 120/17 ma sono ritenuti rappresentativi delle attività svolte in vicinanza del sito BTEX

Benzene, Etilbenzene, Stirene, Toluene, Xileni, sommatoria degli aromatici

Questi parametri sono ritenuti rappresentativi delle attività svolte in vicinanza del sito

IPA

Benzo(a)antracene; Benzo(a)pirene; Benzo(b)fluorantene;

Benzo(k)fluorantene; Benzo(g, h, i)perilene; Crisene;

Dibenzo(a,e)pirene; Dibenzo(a,l)pirene; Dibenzo(a,i)pirene;

Dibenzo(a,h)pirene; Dibenzo(a,h)antracene; Indenopirene; Pirene;

sommatoria policiclici aromatici (come da Tabella 1, Allegato 5 alla Parte 4, Titolo V del D.Lgs. 152/06)

Questi parametri sono ritenuti rappresentativi delle attività svolte in vicinanza del sito

Amianto

Le analisi dovranno essere condotte adottando metodologie riconosciute per tutto il territorio nazionale, tali da garantire l’ottenimento di valori 10 volte inferiori rispetto ai valori di concentrazione limite.

5 GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO ALL’INTERNO

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