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Piano d’azione ambientale in Emilia-Romagna

CAPITOLO IV: LA GESTIONE AMBIENTALE NELLE

1. Piano d’azione ambientale in Emilia-Romagna

All'interno dei Piani Sanitari Nazionali, negli ultimi anni, viene inserito come obiettivo generale la tutela dell’ambiente, al fine di stabilire azioni ed interventi mirati in questa direzione fin dalla fase decisionale strategica, nelle complesse azioni di pianificazione sanitaria e sociosanitaria, regionale e locale.

Perseguendo tale obiettivo, sono sempre più numerose le esperienze di strutture ed organizzazioni sanitarie che attivano processi di controllo e miglioramento ambientale, estendendo il principio guida della prevenzione, su cui si basa il modello della sanità, dal settore prettamente sanitario a quello ambientale. Ciò produce un vantaggio in termini di riduzione dei costi di gestione, di risparmio energetico, di recupero di risorse e diminuzione degli sprechi e, in definitiva, di salvaguardia della salute legata alla tutela dell’ambiente in cui viviamo.

A livello regionale, prendendo in esame l’Emilia-Romagna, sono stati predisposti piani d’azione ambientale all’interno di ogni azienda sanitaria, ma ad oggi risulta che, utilizzando come dati di riferimento le aziende registrate sul sito di Accredia, nessuna di quelle che ha attuato un sistema di gestione ambientale, abbia anche richiesto ed ottenuto la relativa certificazione ambientale (ISO 14001 o EMAS).

La regione intende promuovere l'applicazione di strumenti pratici per la sostenibilità ambientale nelle aziende sanitarie, attuando delle specifiche politiche per la salute, che prevedono di rivolgere l’attenzione più al cambiamento degli stili di vita ed alle attività di prevenzione collettiva, che all’erogazione di servizi, in particolare:

- l’inserimento di criteri di rispetto ambientale nell'aggiudicazione delle gare di acquisto di beni e servizi da parte delle aziende sanitarie;

- sistemi di gestione ambientale (SGA), con la prospettiva della loro certificazione;

- valutazione della performance ambientale;

- scelte oculate delle forniture, tenendo in considerazione il ciclo di vita dei prodotti.

1.1 Direttive ambientali regionali

Nell'ambito della Direzione generale Sanità e politiche sociali, con la DGR 686/2007, è stato attivato il programma regionale "Il Sistema Sanitario Regionale per uno sviluppo sostenibile".

Il ruolo della regione su queste tematiche è quello di fornire le linee guida alle aziende sanitarie ed un supporto metodologico. Spetta, invece, a ciascuna azienda definire le azioni specifiche che intende sviluppare.

I contenuti e le finalità del programma ambientale sono quelli di attivare due linee di progetto, affidate a due gruppi di lavoro regionali:

1. qualificazione dei consumi energetici ed innovazione tecnologica nelle aziende sanitarie (Gruppo Regionale “Energia”);

2. miglioramento continuo del processo di gestione ambientale, in particolare in materia di trattamento dei rifiuti sanitari con riduzione delle quantità prodotte (Gruppo Regionale “Gestione Ambientale”).

I due gruppi di lavoro regionali tematici sono composti da rappresentanti di tutte le aziende sanitarie e sono coordinati dalla regione stessa. In particolare, il Gruppo Regionale “Energia” deve perseguire l’uso razionale dell’energia attraverso la promozione ed il monitoraggio di tecnologie ed azioni “ad hoc”, insieme al monitoraggio dei consumi.

Il Gruppo Regionale "Gestione ambientale", coordinato dal Servizio sanità pubblica, ha invece basato il proprio progetto sullo sviluppo delle seguenti tematiche:

1. Rifiuti sanitari: aggiornamento delle Linee Guida regionali, con l'inserimento di una parte sulla gestione degli scarichi idrici; collaborazione con Intercenter per la verifica di fattibilità dell'acquisto centralizzato dei servizi per la gestione dei rifiuti; implementazione della banca dati regionale sulla gestione dei rifiuti sanitari; monitoraggio dell'applicazione della DGR 1360/2006 "Approvazione

delle Linee guida regionali per la gestione dei rifiuti prodotti nelle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna".

2. Sistemi di Gestione Ambientali (SGA): introduzione di sistemi di contabilità ambientale nelle aziende sanitarie, in vista della realizzazione di sistemi di gestione ambientale in linea con le norme volontarie di settore.

3. Sistema Informativo (SI): estensione dei sistemi informativi regionali per il monitoraggio dei rifiuti sanitari, agli altri impatti ambientali delle aziende sanitarie; creazione di una banca dati che permetta la diffusione ed il confronto fra le diverse esperienze in atto nelle aziende (benchmarking).

La prima edizione delle Linee Guida per la gestione dei rifiuti prodotti dalle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna è stata predisposta nel 2003; essa, avendo ottenuto un grande successo tra gli operatori del settore, ha convinto la regione a convalidarne i contenuti con la propria Deliberazione del 9 ottobre 2006 n. 1360 "Approvazione delle

Linee guida regionali per la gestione dei rifiuti prodotti nelle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna", impegnando così le aziende sanitarie a recepirne puntualmente i

contenuti e ad adeguare i propri sistemi di gestione.

Tuttavia, il ritorno di informazioni dalle aziende, rappresentate nel gruppo regionale "Rifiuti sanitari", l'evoluzione della normativa di riferimento e l'intenzione della regione Emilia-Romagna di introdurre i sistemi di gestione ambientale (SGA) nelle aziende sanitarie per orientare l'evoluzione del sistema sanitario regionale verso uno "Sviluppo sostenibile", hanno posto in evidenza la necessità di riprendere in mano il documento del 2003 e di aggiornarne i contenuti.

I principali punti da sviluppare sono stati indicati dalle segnalazioni provenienti dalle aziende sanitarie, le quali hanno reso noto che le azioni necessarie a prevenire la produzione di rifiuti pericolosi ed a favorire il recupero di materia ed energia da questi ultimi, sono:

- l’attivazione di programmi di formazione degli operatori per migliorare il livello di coinvolgimento e responsabilizzazione nelle tematiche ambientali;

- l’attivazione della raccolta differenziata dei rifiuti che possono essere avviati a recupero, in collaborazione con le aziende multiservizi;

In aggiunta ai punti sopra riportati, sono stati segnalati dalle aziende sanitarie ulteriori temi da sviluppare nelle linee guida:

- analisi delle responsabilità alla luce dell'evoluzione normativa e della giurisprudenza;

- analisi dei rischi sanitari legati alla gestione dei rifiuti;

- classificazione e gestione degli scarichi idrici, anche in vista della creazione di nuove strutture sanitarie e della ristrutturazione delle strutture esistenti;

- trasporto di rifiuti pericolosi e normativa ADR, anche in riferimento all'assistenza domiciliare ed alla produzione di rifiuti in sedi decentrate;

- rifiuti prodotti da soggetti convenzionati e da servizi in gestione appaltata (compiti e responsabilità);

- imballaggi vuoti: classificazione e assimilazione ai rifiuti urbani;

- rifiuti assimilati agli urbani ed accordi per l'attivazione delle raccolte differenziate;

- altri oggetti di cui il detentore intende disfarsi (sottoprodotti di cui al Regolamento (CE) 1774/2002, parti anatomiche riconoscibili, prodotti abortivi, sostanze stupefacenti, documenti ed atti di archivio);

- rifiuti radioattivi;

- definizione di standard minimi per l’informazione, la formazione e l’addestramento degli operatori.

L'aggiornamento delle linee guida per la corretta gestione dei rifiuti in ambito aziendale ospedaliero viene effettuata di anno in anno.

2. La gestione ambientale dei rifiuti sanitari presso l’OPA Sol et Salus